vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
DEL RETICOLO IN MODO DA PROMUOVERE LA TRASLOCAZIONE POST-TRADUZIONALE DI QUELLE
CATENE POLIPEPTIDICHE?
BIOLOGIA 10 9
Ci deve essere un meccanismo che deve selezionare solo quelli che staranno sintetizzando quelle
catene polipeptidiche, che hanno il peptide segnale; quindi, vi è bisogno di un meccanismo molto
efficiente di selezione.
Chi fa questa selezione? Una particella, la SRP, citosolica, (signal recognition
particle), che riconosce appunto il segnale; in realtà
non è una proteina ma un complesso
ribonucleoproteico, in quanto è composta da RNA a
cui sono attaccate una serie di proteine.
Questa particella possiede 3 domini cruciali per
poter selezionare i ribosomi giusti, uno dei più
importanti è il dominio 1, nella slide, che opera il
riconoscimento del peptide segnale, il quale è
importante proprio perché sono migliaia le proteine
che devono traslocare nel reticolo, ognuna di loro ha un peptide segnale per una sequenza di
traslocazione unica e invece abbiamo una sola tipologia di particella che si occupa di riconoscere
queste migliaia di sequenze (la SRP), dunque non vale il concetto di enzima dove ci sono diversi
enzimi che riconoscono diversi substrati; questo dipende dal fatto che il dominio 1 delle SRP ha
una tasca con alcuni amminoacidi chiave, che sono metionine, perché non sono né idrofobiche e
né idrofiliche, che riconoscono anche amminoacidi di diversa natura, non identici, riconoscendo
tantissime varianti delle stesse sequenze, ma soprattutto hanno una catena laterale molto
flessibile, che si adatta facilmente.
Quindi abbiamo migliaia di chiavi che possono inserirsi nella stessa serratura.
Ci sono però altri due domini, come l’Alu domain (dominio 2) che è fondamentale per lo stop della
traduzione.
Quindi il primo ad agire è il dominio 1 con il riconoscimento del peptide segnale, al livello del
ribosoma, appena si inizia a sintetizzare la catena polipeptidica, il segnale sposta l’ammino-
terminale nel primo tratto che esce e questo viene subito riconosciuto dal dominio.
Il legame tra questo dominio e il peptide segnale induce un cambiamento conformazionale del
SRP, per cui il dominio 2, che stoppa la traduzione, si lega alla subunità maggiore del ribosoma, in
particolare al livello del sito dei fattori di allungamento del ribosoma e quindi quest’ultimo non
può andare avanti e si stoppa la traduzione.
Ma SRP ha anche un dominio 3, che invece è il dominio di legame per il suo recettore, il quale è
una proteina transmembrana che si trova sulla membrana del reticolo endoplasmatico.
Infatti SRP seleziona i ribosomi che stanno sintetizzando catene polipeptidiche che dovranno
traslocare nel reticolo endoplasmatico e che espongono prima di tutto proprio il peptide segnale,
per capire quali catene polipeptidiche devono essere traslocate e quali ribosomi mandare sul reticolo c'è un accurata
selezione che vede la proteina/complesso ribonucleoproteico citosolica SRP riconoscere il segnale. SRP ha tre domini:
-dominio 1: per il riconoscimento del peptide segnale tramite una tasca con degli aa chiave, le metionine, perchè non
BIOLOGIA 10 10
sono nè idrofobiche nè idrofiliche, e riconoscono tante varianti della stessa sequenza, hanno inotlre una catena laterale
molto flessibile che si adatta facilmente
- il dominio 2: alu domain, è fondamentale per lo stop della traduzione legandosi alla subunità maggiore del ribosoma,
in particolare nei siti di allungamento
-il dominio 3 , è il dominio di legame per il suo recettore, che è una proteina transmembrana che si trova sulla
membrana del reticolo endoplasmatico
dopo aver riconosciuto il ricettore, SRP si aggancia con il complesso alla faccia citosolica del reticolo (per questo rugoso). accanto al dominio 3, quindi al recettore, c'è
il traslocatore, ovvero il complesso sec61, che riceve il peptide segnale che si inserisce all'interno. Avendo perso il peptide segnale, SRP cambia di nuovo
conformazione, si stacca dal ribosoma, riparte ls traduzione e la catena nascente incanala la caten ain sec61. dunque l'energia è ricavata dalla traduzione del ribosoma
e, dopo aver riconosciuto quest’ultimo e aver stoppato la traduzione, SRP si aggancia con tutto il
complesso sulla faccia citosolica del reticolo endoplasmatico.
Quindi SRP si attacca a tutti i ribosomi che espongono i peptidi segnale, non a quelli che non li
espongono, attaccandosi inoltre al reticolo endoplasmatico, per questo è rugoso.
Accanto al recettore al quale si lega il dominio 3, c’è il traslocatore, ovvero il complesso Sec61, il
quale riceve il peptide segnale, che si inserisce al suo interno e dato che SRP ha ceduto il peptide
segnale, quel legame che serviva a cambiare la conformazione e stoppare il ribosoma, viene meno
e SRP viene rilasciato; quindi, il ribosoma viene ceduto e non ha più lo stop della traduzione e
riparte incanalando la catena polipeptidica nascente nel traslocatore e quindi nel reticolo.
Il ribosoma, dunque, ha anche la funzione di fornire l’energia, che serve a far passare la catena
polipeptidica semplicemente con la forza che utilizza per farla uscire.
Questo avviene anche con i poliribosomi, dove
uno stesso messaggero viene intercettato da
più ribosomi e le catene polipeptiche nascenti
sono di fatto tutte uguali e quindi tutte
avranno un peptide segnale, tutte saranno
intercettate da SRP, tutte saranno portate sul
reticolo e tutte traslocheranno.
Come per i mitocondri, anche il traslocatore del reticolo ha
un’apertura laterale.
In questo caso, con una proteina transmembrana, il
transmembrana deve rimanere nel doppio strato fosfolipidico
e quindi uscire lateralmente, ma non solo il transmembrana,
ma anche lo stesso peptide segnale perché ha delle
caratteristiche simili (Esso ha una regione H che è il bersaglio
di SRP, che poi riconosce gli stretch idrofobici di almeno 8-10
amminoacidi, non come HSP70 che riconosce anche singoli
amminoacidi idrofobici).
Il peptide segnale, che è idrofobico, una volta che si è inserito nel traslocatore, non lo attraversa,
non entra nel reticolo endoplasmatico, ma rimane nel traslocatore, che poi deve liberarlo, come
farebbe un transmembrana.
Quindi anche il peptide segnale rimane nel doppio strato lipidico della membrana del reticolo, ma
non a vita, altrimenti, con le migliaia di proteine che accedono, le membrane del reticolo
sarebbero piene di peptidi segnale; in realtà c’è un’altra peptidasi del segnale che taglia il peptide
segnale dentro la membrana, in modo da farlo rilasciare dalla membrana stessa.
dalla catena laterale fuoriescono peptide segnale e proteina transmembrana. il peptide segnale rimane dunque nella membrana
del reticolo endoplasmatico e poi viene degradato da una peptidasi e viene rilasciato dalla membrana stessa
BIOLOGIA 10 11
serve qualcuno che la tira dentro, interviene bip, riconosce le catene che si
affacciano nel lume del reticolo e se le tirano dentro
Nel caso della traslocazione post-traduzionale, l’esposizione del segnale avviene in una fase
tardiva, quindi l’informazione non è presentata dalla porzione ammino-terminale, ma o all’interno
della catena polipeptidica o dalla porzione carbossi-terminale (quindi al termine della sintesi del
polipeptide); nel caso in cui il segnale si presenta alla fine della sintesi, non c’è bisogno che il
ribosoma venga attaccato sul reticolo, perché ha già terminato il suo compito (il ribosoma ha già
sintetizzato la catena polipeptidica nel citoplasma) e quindi non può praticare la forza che spinge
la catena all’interno del reticolo ma, come con il mitocondrio, serve qualcuno che la tira dentro e
quindi nel reticolo è presente un’altra diasi, chiamata BiP, che fa la stessa cosa delle HSP70
mitocondriali, quindi riconoscono le catene che si affacciano nel lume del reticolo e se le tirano
dentro.
Il complesso di Sec61 è legato ad altre sub-unità come Sec62, 63, 71, 72.
Queste sono quelle sub-unità che servono a riconoscere le catene polipeptidiche, che sono state
tenute in una fase non ripiegata da HSP70, in quanto le HSP70 citosoliche servono a tenere le
catene polipeptidiche in uno stato non ripiegato, sia per la traslocazione mitocondriale che per
quella reticolare, la differenza è il segnale di traslocazione.
Osserviamo una proteina che ha una catena polipeptidica
che espone la sequenza con il peptide segnale all’ammino
terminale, ma che è seguita da una proteina
transmembrana.
Se prima abbiamo parlato di una catena polipetidica, che
per intero viene traslocata nel reticolo, invece, in questo
caso, c’è una catena polipeptidica che contiene un tratto
transmembrana (molto idrofobico), che una volta che si
inserisce nella membrana del reticolo, nel traslocatore,
funge da segnale di stop traslocazione; tutto ciò che è già
traslocato si ritroverà dal lato del lume del reticolo, il transmembrana rimarrà nel doppio strato
lipidico e tutto ciò che segue rimarrà nel lato citosolico.
Quindi è fondamentale nella traslocazione reticolare anche determinare la corretta topologia di
una proteina, perché se parliamo ad esempio di un recettore, il dominio recettoriale deve trovarsi
in un certo modo sulla membrana; quindi, la proteina dovrà traslocare in un certo senso.
BIOLOGIA 10 12
Tutto questo dipende da dove si trova la sequenza di traslocazione: nell’esempio esposto di tipo 1,
abbiamo la catena polipeptidica, una proteina transmembrana, dove il segnale di traslocazione (il
peptide segnale) è posto all’ammino-terminale.
Perché, nella proteina, ritroviamo l’ammino-terminale al livello del lume del reticolo e il
carbossi-terminale al livello del citosol?
Perché tutto dipende da come si posiziona il peptide segnale.
Perché avviene la traslocazione?
Perché la porzione C-terminale del peptide segnale deve essere rivolta sempre già nel lume del
reticolo, quindi il peptide segnale non si inserisce “diritto”, deve inserirsi già al contrario, infatti è a
forma di loop, già è con la porzione ammino-terminale rivolta dal lato citosolico e quella C-
terminale dal lato del lume, perché deve incanalare, direzionare, la traslocazione della catena che
segue il peptide segnale già dentro al reticolo, quindi da una direzionalità.
Chi dice al peptide segnale di mettersi in quella posizione? È un fatto casuale?
In realtà, dipende dalle sue caratteristiche, poiché la porzione ammino-terminale è spesso carica
positivamente e questo influenza quella specifica tipologia di peptide segnale.
Perché le cariche positive possono influenzare il peptide segnale?
Poiché nel reticol