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(SONO PRESENTI DOMANDE)

La Lingua dei Segni (LIS) è una modalità di comunicazione visiva utilizzata dalle comunità sorde,

ed è una lingua vera e propria con una propria struttura grammaticale e sintattica. Contrariamente

alla credenza popolare, la lingua dei segni non è universale, ma varia a seconda delle comunità di

sordi in tutto il mondo. In Italia, la Lingua dei Segni Italiana (LIS) è riconosciuta come una lingua

con le sue regole proprie.

L’uso della LIS nelle scuole permette agli studenti non udenti di partecipare pienamente alle attività

educative, favorendo l’apprendimento attraverso relazioni sociali costruite con docenti e compagni.

Terminologia e Tipologie di Sordità:

Tra i termini utilizzati per descrivere la disabilità uditiva, sordo è il più corretto, in quanto si

riferisce solo alla perdita uditiva, senza implicazioni di altre conseguenze. Termini come audiolesi

o ipoacusici sono preferibili, poiché indicano individui che, pur avendo un deficit uditivo,

conservano potenzialità e risorse. Esistono diverse tipologie di sordità:

Trasmissiva: lesioni nelle strutture che trasmettono il suono.

●​ Percettiva: lesioni nelle strutture che percepiscono il suono, come il nervo acustico (sordità

●​ neurosensoriali) o il cervello (sordità centrali).

Mista: combinazione di sordità trasmissiva e percettiva.

●​

La sordità evidenzia come una condizione deficitaria possa interagire con variabili ambientali e le

modalità riabilitative adottate, contribuendo così a determinare il grado di integrazione del soggetto

nella società.

L'invecchiamento è un processo fisiologico naturale che comporta un graduale declino delle

capacità funzionali e adattative di ogni organismo. Tuttavia, numerosi studi hanno dimostrato che

l'attività fisica ha effetti positivi sull'invecchiamento, contribuendo a prevenire diverse patologie

comuni nella terza età, come quelle cardiovascolari, l'osteoporosi, e molte altre.

Benefici dell'attività fisica per gli anziani:

Sistema muscolare: La forza muscolare diminuisce con l'età, ma può essere mantenuta e

●​ potenziata attraverso esercizi graduali, come le azioni quotidiane che sollecitano i muscoli.

Sistema respiratorio: Con l'invecchiamento, il tessuto polmonare e le pareti toraciche

●​ perdono elasticità, aumentando il lavoro respiratorio. L'attività fisica aiuta a mantenere la

capacità polmonare e la funzione respiratoria.

Sistema cardiovascolare: Con il passare degli anni, il sistema cardiovascolare subisce

●​ cambiamenti, come una ridotta attività del sistema nervoso simpatico e alterazioni nel

sistema di conduzione cardiaca. L'esercizio fisico aiuta a mantenere la salute del cuore e la

circolazione.

Diabete: L'attività fisica gioca un ruolo fondamentale nella prevenzione e nel controllo del

●​ diabete, migliorando la sensibilità all'insulina e favorendo una gestione sana dei livelli di

zucchero nel sangue.

Sovrappeso e obesità: L'attività fisica è essenziale per prevenire e contrastare il sovrappeso

●​ e l'obesità, riducendo i rischi associati a queste condizioni.

Patologie muscolo-scheletriche: La regolare attività fisica aiuta a prevenire l'osteoporosi e

●​ altre patologie muscoloscheletriche, migliorando la forza ossea e la flessibilità.

Cancro: Studi scientifici suggeriscono che l'attività fisica contribuisce a prevenire

●​ l'insorgenza e la degenerazione di malattie neoplastiche, riducendo il rischio di alcuni tipi di

cancro.

Vantaggi generali dell'attività fisica:

Benessere generale: L'esercizio fisico contribuisce a migliorare lo stato di salute

●​ complessivo, aumentando la sensazione di benessere.

Stato fisico e psichico: L'attività fisica migliora sia la salute fisica che quella psicologica,

●​ supportando la resilienza emotiva e la capacità di affrontare le sfide quotidiane.

Autosufficienza: Mantenendo un buon livello di attività fisica, gli anziani sono in grado di

●​ conservare una maggiore indipendenza e autosufficienza nelle attività quotidiane.

Autostima: Un impegno regolare in attività fisica aiuta a sviluppare un buon livello di

●​ autostima, poiché gli anziani possono percepire se stessi come ancora attivi e in grado di

prendersi cura del proprio corpo.

Benefici anatomo-funzionali:

Funzionalità del cuore: L'attività fisica migliora la capacità del cuore di pompare sangue in

●​ modo efficiente, mantenendo la salute cardiovascolare.

Limitazioni nei movimenti: L'esercizio fisico riduce le limitazioni nei movimenti e

●​ contribuisce al miglioramento della mobilità.

Benefici cognitivi ed emotivi:

Ansia e depressione: L'attività fisica è un ottimo strumento per ridurre i sintomi di ansia e

●​ depressione, migliorando l'umore e la qualità della vita.

Memoria: L'esercizio fisico regolare stimola la memoria e le funzioni cognitive,

●​ contrastando il declino mentale tipico dell'invecchiamento.

Impatto emotivo e sociale:

L'attività fisica offre agli anziani l'opportunità di continuare a sentirsi protagonisti della propria vita,

mantenendo un legame attivo con la società. L'esercizio fisico, soprattutto se praticato in gruppo,

favorisce l'interazione sociale, migliorando i rapporti con altre persone e riducendo il rischio di

isolamento.

L'importanza attribuita alle attività motorie e sportive e il loro riconoscimento formativo ha radici

profonde e si è evoluta nel corso dei secoli, passando attraverso vari passaggi storici, leggi e riforme

che hanno contribuito a consolidare l'educazione fisica come parte integrante dei programmi

scolastici.

Storia e Riconoscimento dell'Educazione Fisica:

Legge Casati (1859): La ginnastica diventa una disciplina ufficiale nell'educazione,

●​ entrando nei programmi della scuola elementare.

Locke e Rousseau: Filosofi come Locke e Rousseau hanno sottolineato l'importanza

●​ dell'educazione fisica, considerandola non solo come un mezzo per mantenere il corpo sano,

ma anche come fondamentale per lo sviluppo complessivo dell'individuo, anticipando il

ruolo preventivo delle attività motorie.

Rodolfo Obermann (1833): Introduce un modello metodologico di educazione fisica,

●​ ispirato al tedesco Adolf Spiess, che comprende esercizi a corpo libero e l'uso di attrezzi,

diventando una delle principali influenze in Europa.

Legge Francesco De Sanctis (1878): Questa legge rappresenta la prima normativa dedicata

●​ esclusivamente all'educazione fisica, includendo la ginnastica nel sistema di istruzione

obbligatoria e creando una visione più unitaria che integri le capacità intellettive e fisiche.

Legge Daneo (1909): Riconferma l'obbligo di insegnare educazione fisica nelle scuole e

●​ prevede corsi specializzati per la formazione degli insegnanti.

Evoluzione e Riforme nel XX secolo:

Riforma Gentile (1923): Introduce l'educazione fisica come disciplina scolastica, con la

●​ creazione dell'Ente Nazionale per l'Educazione Fisica (E.N.E.F.), e successivamente la

formazione di insegnanti specializzati per l'educazione fisica nelle scuole.

Legge 88 del 1958: Disciplina l'organizzazione dell'insegnamento dell'educazione fisica,

●​ istituendo i "Gruppi sportivi scolastici" per estendere l'attività sportiva anche fuori

dall'orario scolastico. L'educazione fisica è vista come elemento formativo della personalità

dell'individuo.

Scuola Media Unica (1962): Con la nuova struttura scolastica, l'educazione fisica entra a

●​ pieno titolo nei programmi obbligatori, promuovendo un'educazione più completa e

integrata.

Programmi 1982 e 1985: Introducono nuovi orientamenti sull'educazione fisica nelle scuole

●​ secondarie e primarie, mettendo l'accento sulla percezione corporea, coordinazione, e lo

sviluppo psicofisico attraverso lo sport.

Orientamenti 1991 per la scuola dell'infanzia: Sottolineano il ruolo centrale del gioco

●​ nell'educazione dei bambini, enfatizzando l'esplorazione, l'autonomia e la comunicazione.

Legge 53/2003: Introdotta per promuovere un sistema integrato di istruzione e formazione,

●​ questa legge incoraggia la cooperazione tra diverse istituzioni educative e scolastiche per

garantire una formazione completa, includendo l'educazione fisica come una delle discipline

fondamentali.

Obiettivi dell'Educazione Fisica:

Negli anni, l'educazione fisica è stata riconosciuta come una disciplina cruciale per lo sviluppo

globale dell'individuo. Non solo come mezzo per la cura del corpo, ma anche come strumento di

crescita personale, integrazione sociale, e benessere psicologico. L'introduzione di attività motorie

sin dalla scuola dell'infanzia, fino alla scuola superiore, ha lo scopo di:

1.​ Favorire lo sviluppo motorio e psicofisico.

2.​ Sostenere l'autonomia e la socializzazione attraverso il gioco e lo sport.

3.​ Promuovere l'inclusività e l'integrazione sociale attraverso attività fisiche che coinvolgono

tutti gli studenti.

4.​ Migliorare la percezione corporea, la coordinazione e l'autocontrollo.

L'educazione fisica, attraverso l'evoluzione storica e legislativa, ha acquisito un posto fondamentale

nell'educazione, diventando parte integrante della formazione complessiva dell'individuo, non solo

in termini di salute fisica, ma anche di crescita psicologica e sociale.

Le Nuove Indicazioni Nazionali del 2007 rappresentano un'importante evoluzione nell'approccio

all'educazione fisica, in particolare per la scuola primaria, con un focus sul corpo, il movimento e la

consapevolezza del proprio sé fisico. Questi nuovi orientamenti, pubblicati con decreto ministeriale

il 31 luglio 2007, delineano un percorso educativo che promuove lo sviluppo motorio e

senso-percettivo in modo progressivo.

Obiettivi per il Primo Biennio (Scuola Primaria):

Nel primo biennio, le indicazioni si concentrano principalmente sullo sviluppo delle funzioni

senso-percettive, essenziali per il riconoscimento e il controllo del proprio corpo. Gli alunni

devono imparare a:

Riconoscere e conoscere le varie parti del corpo su di sé e sugli altri, oltre a saperle

●​ rappresentare graficamente.

Riconoscere e interpretare le informazioni sensoriali provenienti dal corpo e

●​ dall'ambiente circostante.

Gestire il movimento in relazione allo spazio e al tempo, sviluppando la consapevolezza

●​ spaziale e temporale.

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Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-EDF/01 Metodi e didattiche delle attività motorie

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Rosanna110998 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Teorie e metodologie delle attività motorie e riabilitative e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Universita telematica "Pegaso" di Napoli o del prof D'anna Cristina.
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