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THEODOR GEIGER
Norma sussistente vs enunciato normativo
Esaminiamo un testo di un sociologo del diritto. Questo testo è del 1947.
Contatore geiger: misura la radioattività
Geiger assume una soluzione critica nei confronti del diritto dei suoi tempi.
La sociologia del diritto è una disciplina che esamina l’impatto reale che le norme hanno
sulla società e il modo in cui esse emergono a partire dalla società. Il discorso che facciamo
oggi è in relazione a un estratto del libro di Geiger. 89
Siamo partiti dal domandarci che cosa sia una norma e ci siamo focalizzati sul modo di
intendere le norme che è strettamente collegato al linguaggio. Abbiamo riflettuto sul fatto
che se le norme vengono prodotte dal legislatore,attraverso la produzione di testi normativi,
sarebbe un errore considerarle come testi siccome dato un testo ci possono essere più
interpretazioni.
Un testo in quanto testo non ha un significato, il significato dipende dall'interpretazione che
si dà al testo. In molti casi non abbiamo un significato univoco di un testo.
Abbiamo poi affrontato la teoria dell’interpretazione: ci sono teorie cognitive che ritengono
che l’interpretazione consiste nel scoprire il significato del testo e altre teorie che sostengono
che l’attività dell’interpretazione dipende dal significato che il legislatore dà al testo.
Oltre alla teoria dell’interpretazione si rimanda al problema di una norma poco chiara, di una
lacuna oppure ancora della valenza dei criteri gerarchici.
L’approccio di molti giuristi è quello di considerare le norme con il significato che viene
attribuito ai testi normativi.
Se ci domandiamo cosa sia una norma vediamo che essa può essere considerata un
enunciato normativo. Tenendo però conto della teoria dell’interpretazione è meglio dire che
la norma è il significato dell’enunciato ovvero la proposizione normativa.
Analizziamo questo breve estratto
Il sociologo si interroga sul rapporto che esiste tra le regole (norme) e l’ordine sociale.
In italiano noi usiamo il termine “ordine” per far riferimento all’atto del comandare ma non
sempre è così. Con il termine “ordine” possiamo fare riferimento anche ad una situazione di
fatto.
Ordine in italiano è distinto dall’ordinamento. Quando parliamo del diritto lo intendiamo come
insieme di norme. Questo insieme non è casuale, il diritto viene inteso come un sistema di
norme che hanno relazioni tra loro (pensiamo all’ordinamento giuridico di kelsen).
Quando parliamo di ordinamento normativo facciamo riferimento ad un sistema di norme
che hanno relazioni tra loro e fanno capo ad un diritto di unità.
È importante distinguere l’ordinamento dall’ordine che risulta dall’adottare un
comportamento.
La parola ordinamento e ordine deriva da un’unica parola latina: ordo.
In italiano distinguiamo la parola “ordinamento” da “ordine” ma in altre lingue questa
distinzione non viene fatta.
Quando si traducono testi che si occupano di ordinamenti normativi dall’inglese al tedesco si
fa fatica a capire se si intende la parola ordine o la parola ordinamento.
“L’espressione “ordine sociale” porta a rappresentare un sistema di norme o di regole
stabilite secondo le quali si configura la vita in sigma (gruppo sociale) in quanto i suoi
membri seguono le norme. Questo modo di vedere normativo dominava la vecchia scienza
del diritto che considerava le norme come il proprio oggetto di studio e intendeva il proprio
compito come l’interpretazione delle norme dei sistemi. La sociologia ha necessariamente
un punto di vista diverso: il suo oggetto non è il sistema di norme ma è la realtà sociale. La
sociologia rivolge lo sguardo al meccanismo complessivo dell’ordine sociale. A venire prima
e ad essere decisivo è il fatto che lo svolgersi degli accadimenti scorre su tracciati ordinati.
Oggetto di ricerca della sociologia è il meccanismo dell’ordine nella sua totalità (La
sociologia si domanda come in generale funziona la vita nel gruppo sociale e quali sono i 90
fattori che determinano i tracciati). Le norme stabilite rilevano solo in quanto elementi di
questo meccanismo cioè solo in quanto influiscono sul reale svolgimento della vita”.
Se una norma viene creata dal legislatore ma non viene rispettata non è presente nel
meccanismo dell’ordine.
Ci sono stati dei sociologi del diritto che hanno affermato che il sistema di norme non è
interessante, quello che conta è soltanto l’ordine. Il sociologo osserva solo di quanto di fatto
accade. È assurdo parlare delle norme come prodotto del legislatore; le norme contano solo
come idee nella mente delle persone.
Norma sussistente ed enunciato normativo
Il sociologo distingue l’ordine effettivo e il sistema di norme, egli afferma che entrambi
costituiscono la totalità del meccanismo dell’ordine.
Meccanismo dell’ordine= Sistema di norme più ordine reale
Si distingue anche tra norma in sé e la sua forma verbale: Norma sussistente ed enunciato
normativo/norma verbale.
Cosa si intende per norma sussistente? Facciamo degli esempi
La struttura e la vita di una associazione sono organizzati da norme verbali ovvero da uno
statuto. Se e nella misura in cui la vita dell'associazione si configura lungo le linee tracciate
dallo statuto, l’ordine reale è generato attraverso l'enunciazione di enunciati normativi.
Tuttavia non è sempre così, altrimenti senza un sistema di norme non vi sarebbe alcuna
forma di vita di gruppo ordinale.
Controesempio: si prenda come controesempio una famiglia. Nella vita di ogni singola
famiglia abbiamo delle regolarità che non sono riconducibili né dall'enunciato dei codici civili
né dagli enunciati del capo famiglia. Abbiamo determinate correlazioni del tipo “se S allora
C”: quando si verifica la situazione S, i membri del gruppo sociale terranno il comportamento
C. Queste correlazioni si sono formate per consuetudine: a questo ordine reale può non
corrispondere alcun sistema di norme. Nei casi in cui uno dei membri della famiglia si
discosti da questa regolarità di comportamento si verifica una conseguenza particolare:
insorge nella gente insicurezza detta “cattiva coscienza”.
Se il membro agisce in contrasto con la regolarità di comportamento coloro che stanno
attorno si scandalizzano.
In alcuni casi la regolarità dipende dal fatto che i membri della società hanno una
corrispondente rappresentazione normativa: si rappresenta nella loro mente che un
determinato comportamento è da tenere in Determinate situazioni. L’ordine sociale dunque
dipende da norme che non possono essere identificate con enunciati normativi. In questo
caso viene prima l’ordine sociale: la norma emerge da una abitualità.
Ragioniamo su il concetto di regolarità
Regolarità: ripetersi di un certo fatto quando si danno determinate circostanze
La regolarità dipende da una norma? No
Le regolarità possono essere di due tipi:
● fattuali/adeontiche ovvero non dipendenti né da un dovere né da una norma.
● Fattuali/deontiche ovvero dipendenti da una norma o da un dovere
Il sociologo evidenzia l’emergere di norma per via consuetudinaria.
Esempio famoso e pratico 91
“Fin dai tempi più remoti presso una tribù è stato usuale che il viandante per via spigolasse
dai campi e dagli alberi per sé stesso e per il proprio cavallo a fini di consumo immediato.
Questo modello di condotta è invalso come ordine reale ed è vivo come norma sussistente.
Risulterebbe sconveniente che il viaggiatore prendesse più di quanto consumi al momento o
che il proprietario gli impedisse di mangiare fino a saziarsi. Un giorno per qualche motivo
particolare questo uso trova espressione nella regola: tre sono gratis (Una regola analoga è
presente nell’Editto di Rotari: era consentito prendere solo tre grappoli d’uva)
Nel momento in cui l’usanza trova espressione nella regola (tre sono gratis), la norma
sussistente risulta espressa e consolidata in un enunciato normativo”.
La norma sussistente era però già presente: la norma verbale constata l’esistenza di una
norma sussistente senza crearne una. L’enunciato normativo dunque può essere
constatazione dell’esistenza di una norma sussistente.
La scienza del diritto in questo senso parla di diritto consuetudinario e di legge. Entrambi
sono fonti del diritto: nel primo caso, esiste prima un ordine abitudinario che dà luogo ad una
norma che può essere descritta con un enunciato mentre nel secondo caso si parla di ordine
statuito: gli enunciati normativi statuiscono una norma sussistente.
Nel primo caso l’ordine reale è sorto dalla vita stessa e si è consolidato con l’abitudine di
una norma sussistente ed è stato successivamente espresso nell’enunciato normativo.
Nel secondo caso l’ordine reale è stato introdotto o statuito dall'enunciato normativo.
Nel primo caso si parla di enunciato normativo dichiarativo.
Nel secondo caso si parla di enunciato normativo proclamativo.
Sul piano dell’evoluzione storica l’ordine reale primario sorto in via abitudinaria è la forma di
ordine originale.
La scienza del diritto tende a pensare che le norme esistono quando sono create attraverso
enunciati normativi che creano sistemi di norme ma se guardiamo la storia dell'umanità, le
società più antiche avevano altre norme non determinate dal diritto che regolano comunque
la vita in società senza essere state statuite. Il primo modo in cui le norme sono emerse
nelle società umane è il modo consuetudinario.
Sacco ha parlato di diritto muto: egli osserva che ci sono alcuni atti giuridici che si compiono
senza usare le parole, senza usare il linguaggio. Nè è un esempio l’atto di occupazione: atto
privo di parole con cui qualcuno si impossessa di un bene.
Norma sussistente ed enunciato normativo
Esempi di enunciati normativi:
● Articoli di una legge redatti per iscritto o pubblicati a stampa
● Disposizioni contenute nello statuto di un’associazione
● Ordini verbali di un’autorità ai propri sottoposti
● Un proverbio trasmesso di bocca in bocca nel quale ha trovato espressione
un’usanza invalsa.
Tali combinazioni di parole,tuttavia, di per sé non sono norme, ma meri involucri linguistici di
norme.
Norma sussistente ed enunciato normativi sono due cose differenti. Spesso si fa riferimento
all'enunciato normativo come una norma sebbene la norma possa sussi