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CONFIGURAZIONI DEL COSTO DEL PRODOTTO

Il costo di un prodotto viene configurato sulla base della natura e del numero degli elementi che lo costituiscono.

In particolare, è possibile distinguere:

  • il costo primo di un prodotto
  • il costo industriale di un prodotto
  • il costo complessivo di un prodotto
  • il costo economico-tecnico di un prodotto

COSTO PRIMO

Il costo primo, detto anche direct cost, rappresenta la somma dei costi diretti riguardanti la produzione di un determinato prodotto; quindi, è composto dal:

  • costo delle materie prime dirette
  • costo della manodopera diretta
  • costi speciali diversi

Vantaggio: il vantaggio del costo diretto sta nel fatto che, essendo appunto un costo diretto, è oggettivo, in quanto non è affetto dai problemi di ripartizione tipici dei costi indiretti.

Svantaggio: può rivelarsi insufficiente poiché esclude alcuni elementi di costo che potrebbero avere un peso consistente. In sostanza,

mancando tutte le voci di costoindiretto, non possiamo considerare il costo primo come una voce di costo esaustiva.

Esempio 1

  • Quantità di materia prima per realizzare il prodotto A: 2 kg
  • Costo unitario della materia prima: 10 €/kg
  • Costo della materia prima per A: 2 × 10 = 20 €
  • Ore di manodopera diretta impiegate per il prodotto A: 5 h
  • Costo orario della manodopera diretta: 10 €
  • Costo della manodopera diretta per A: 5 x 10 = 50 €
  • Costo dell'operazione di zincatura eseguita da un'azienda esterna sul singoloprodotto A: 3 €
  • Costo primo: 20 + 50 + 3 = 73 €

COSTO INDUSTRIALE

Il primo passo per superare i limiti del costo primo potrebbe essere quello di attribuire al prodotto una voce di costo che includa, oltre il costo diretto, anche la categoria di costo indiretto che riguarda la sua realizzazione, cioè i costi generali di produzione. Infatti, il costo industriale è detto

anche costo di produzione o di fabbricazione o fullcost. Rappresenta la somma dei costi relativi alla fase tecnico/produttiva e si ottiene sommando:
  • il costo primo
  • i costi generali di produzione
Quindi, il costo industriale esprime la componente industriale del costo che è, spesso, la voce più rilevante; in sostanza, consente di calcolare l'entità dei costi dell'area della produzione.
NOTA: il problema del costo industriale sta nel fatto che necessita della ripartizione dei costi indiretti industriali, la quale non è sempre facile da realizzare! In compenso, con il costo industriale riusciamo a definire il costo del prodotto in modo più completo.
NOTA: rispetto al costo primo, lo svantaggio sostanziale sta nel fatto che con il costo industriale si perde l'oggettività, in quanto i costi generali di produzione devono essere attribuiti all'oggetto di costo che stiamo considerando (che nel nostro caso è il prodotto).

prodotto)con uno o più criteri di ripartizione

NOTA: per ottenere una formulazione completa del costo mancano tutte le altre categorie di costi indiretti (o costi generali), le quali sono diverse tra di loro ma che sono accomunate dal fatto che non hanno a che fare con l'area della produzione

Esempio 2

  • Quantità di materia prima per realizzare il prodotto A: 2 kg
  • Costo unitario della materia prima: 10 €/kg
  • Costo della materia prima per A: 2 x 10 = 20 €
  • Ore di manodopera diretta impiegate per il prodotto A: 5 h
  • Costo orario della manodopera diretta: 10 €
  • Costo della manodopera diretta per A: 5 x 10 = 50 €
  • Costo dell'operazione di zincatura eseguita da un'azienda esterna sul singolo prodotto A: 3 €
  • Si supponga che per lavorare il prodotto A mediante asportazione di truciolo si utilizzi un fluido da taglio sostenendo un costo di 0.25 € per ogni chilogrammo

dimateriale lavorato (non è un criterio di ripartizione, è solo per includere questavoce di costo)

Costo generale di produzione: 0.25 x 2 = 0.5 €

Costo industriale: 20 + 50 + 3 + 0.5 = 73.5 €

#NOTA: è importante sottolineare ancora una volta che non siamo arrivati alla formulazione del costo del prodotto perché, essendo composto dalla somma tra i costi diretti e quelli indiretti, mancano ancora tutti gli altri costi generali che non abbiamo ancora incluso (fino ad ora abbiamo aggiunto ai costi diretti solo la voce dei costi indiretti più importante, ovvero i costi di produzione)

COSTO DI TRASFORMAZIONE

Esprime il costo sostenuto per la trasformazione industriale delle materie prime dirette.

Il costo di trasformazione contiene voci di costo quali:

  • manodopera
  • energia elettrica
  • ammortamenti
  • manutenzioni
  • ...

È importante sottolineare che il costo di trasformazione si ottiene anche come differenza tra

Il costo complessivo comprende tutte le spese che vengono sostenute per realizzare il prodotto. Si ottiene sommando:

  • il costo industriale
  • i costi generali commerciali
  • i costi generali di amministrazione
  • i costi generali aziendali

Ovviamente, presenta il vantaggio di non trascurare alcun elemento di costo e, quindi, ho una definizione del costo molto più accurata rispetto alle altre configurazioni di costo; di conseguenza, il costo complessivo risulta utile nella formazione del prezzo di vendita. Lo svantaggio sta nel fatto che, se il costo primo è un costo oggettivo e se il costo industriale perde in parte l'oggettività perché al suo interno sono compresi i costi generali di produzione, essendo composto dalle altre categorie di costi generali, il

Il costo complessivo perde ulteriormente la condizione di oggettività che avevo nel costo primo; dunque, il costo diventa sempre meno oggettivo in quanto comporta la ripartizione dei costi indiretti tra i prodotti creando problemi di imputazione.

Esempio 3:

  • Quantità di materia prima per realizzare il prodotto A: 2 kg
  • Costo unitario della materia prima: 10 €/kg
  • Costo della materia prima per A: 2 × 10 = 20 €
  • Ore di manodopera diretta impiegate per il prodotto A: 5 h
  • Costo orario della manodopera diretta: 10 €
  • Costo della manodopera diretta per A: 5 × 10 = 50 €
  • Costo dell'operazione di zincatura eseguita da un'azienda esterna sul singolo prodotto A: 3 €
  • Si supponga che per lavorare il prodotto A mediante asportazione di truciolo si utilizzi un fluido da taglio sostenendo un costo di 0.25 € per ogni chilogrammo di materiale lavorato (non è un criterio di ripartizione).

è solo per includere questavoce di costo)

Costo generale di produzione: 0.25 x 2 = 0.5 €

Spese generali di amministrazione, commerciali e di direzione: 15 €

Criterio di ripartizione delle spese generali basato sul costo primo:

Costo primo prodotto A: 73 €

Costo primo totale: 200 €

Quota costi generali imputata ad A: 73 / 200 × 15 = 5.5 €

Costo complessivo: 20 + 50 + 3 + 0.5 + 5.5 = 79 €

COSTO ECONOMICO-TECNICO

Il costo economico – tecnico è l’espressione ultima del costo del prodotto.

Rispetto al costo complessivo, il costo economico – tecnico include anche gli onerifigurativi, ovvero elementi di costo non contabilizzati ma che devono essere consideratinella formazione dei prezzi o nell’accettazione o meno di ordini di produzione.

Ottenuto sommando:

il costo complessivo

gli oneri figurativi o extra-contabili del costo quali gli interessi di computo, glistipendi

figurativi e i fitti figurativi

Quindi, il costo economico – tecnico rappresenta il prezzo di vendita minimo che rende conveniente la produzione; in particolare, se mettessi sul mercato un prodotto caratterizzato da un prezzo pari al costo economico – tecnico, mi dovrei aspettare un equilibrio tra i ricavi e i costi sostenuti, ovvero mi troverei in corrispondenza del BreakEven Point in quanto, appunto, ricaverei dalla vendita di quel prodotto tanto quanto ho speso per la sua realizzazione.

Per definire il prezzo di vendita, quindi, dovrei aggiungere al costo economico – tecnico l’utile che desidero ottenere.

Esempi di oneri figurativi:

  • fitti figurativi:
    • costi di affitto che l’impresa avrebbe dovuto sostenere se non avesse avuto edifici di proprietà (se il proprietario dell’azienda possiede l’edificio di proprietà gli vengono attribuiti i fitti figurativi)
  • stipendi figurativi:
    • stipendi che l’impresa avrebbe dovuto

corrispondere per il lavoro del proprietario o dei suoi famigliari (a meno che non siano contabilizzati perché effettivamente pagati)

interessi di computo:

  • interessi sul capitale investito dall'azienda nella produzione dal momento in cui si acquistano le materie prime fino a quando non si realizza il ricavo di vendita

Esempio 4

Si faccia riferimento ai dati degli esercizi 1, 2 e 3

Interesse di computo relativo al periodo considerato: 2 €/prodotto

Costo economico-tecnico: 20 + 50 + 3 + 0.5 + 5.5 + 2 = 81 €

Quindi, possiamo concludere che la produzione risulta conveniente solo se il prezzo di vendita del prodotto A è maggiore di 81 €; in caso contrario, sarà più vantaggioso investire il capitale in un'altra forma più remunerativa!

CONSIDERAZIONI FINALI SULLA CLASSIFICAZIONE DEI COSTI

Ciascuna classificazione ha senso solo se:

Rispecchia la realtà aziendale - riflette la natura dei costi.

Ogni classificazione isola un particolare aspetto dei costi trascurandone altri (a meno che non arriviamo al costo economico - tecnico).

Il tipo di classificazione dei costi utilizzato dipende dallo specifico obiettivo da raggiungere.

Se si vuole studiare la struttura e il dimensionamento dei vari reparti di produzione la scelta migliore è quella di considerare i costi diretti e indiretti.

Se l'obiettivo è di controllare i costi dei reparti, la scelta migliore è quella di fare riferimento alla classificazione dei costi controllabili e non.

Se l'obiettivo è di fare scelte di breve termine (acquisire o rifiutare ordini, acquistare o produrre), la scelta migliore è quella di fare riferimento alla classificazione dei costi variabili e fissi.

Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
144 pagine
SSD Ingegneria industriale e dell'informazione ING-IND/16 Tecnologie e sistemi di lavorazione

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Madi24 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Studi di fabbricazione e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Politecnica delle Marche - Ancona o del prof Simoncini Michela.