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ONDE DI DE BROGLIE
Nel 1924 De Broglie postulò che ogni particella in movimento avesse anche proprietà
ondulatorie e propose di considerare l’ elettrone ruotante attorno al nucleo come un’onda
stazionaria . De Broglie arrivò a questa conclusione ragionando sui fenomeni di diffrazione. Egli
riconosce che anche la materia può avere natura ondulatoria
De Broglie propose la relazione valida per qualsiasi particella di massa m in movimento con velocità
v: λ=h/mv
h: costante di Planck (λ: lunghezza d’onda, m: massa particella, v: velocità particella)
λ è legato alla natura ondulatoria mentre il prodotto mv è legato alla natura corpuscolare
DIFFERENZE DI COMPORTAMENTO FRA ONDE E PARTICELLE
(1) Un’onda piana si diffrange attraverso una piccola apertura. La sua traiettoria di propagazione
cambia. Il fenomeno della diffrazione avviene quando un’onda passa attraverso una fenditura di
dimensioni simili alla propria lunghezza d’onda
Quando un fascio di particelle in moto incontra una piccola apertura (2), solo alcune particelle
attraversano il foro e proseguono nel loro moto
Se onde luminose piane attraversano due fenditure adiacenti, le onde sferiche emergenti dalle
fenditure interagiscono mediante un processo di interferenza per generare una figura di diffrazione di
regioni più chiare e più scure 2
STRUTTURA ELETTRONICA
DOPPIA NATURA DELL’ELETTRONE
Nel mondo macroscopico gli oggetti hanno massa grande: l’
aspetto ondulatorio è quindi del tutto
trascurabile perché le lunghezze d’onda sono piccole. Per questo motivo non ci si era mai accorti
della natura ondulatoria nei corpi di massa importante −31
L’elettrone invece ha una massa molto piccola ( kg)
9.109 ×1 0
La lunghezza d’onda diviene minore ma non abbastanza da poter essere trascurata, infatti con masse
molto piccole non è possibile trascurarle: ha natura ondulatoria (e quindi proprietà ondulatorie)
esattamente come le onde. Ne consegue che anche l’elettrone, oltre alla luce, ha natura dualistica:
particellare e ondulatoria
PRINCIPIO DI INDETERMINAZIONE DI HEISENBERG
È impossibile determinare con precisione contemporaneamente la posizione e la velocità
di una particella di massa molto piccola
RELAZIONI DI INDETERMINAZIONE DI HEISENBERG
⋅ ≅h
/ / /m
Δx y z Δv Δ v
Δx
dove rappresenta l’incertezza sulla posizione e l’incertezza sulla
x/ y/ z x
velocità 3
STRUTTURA ELETTRONICA
Principio di indeterminazione di Heisenberg
➢ FENOMENI MACROSCOPICI
- nessuna conseguenza
➢ DIMENSIONI ATOMICHE
- non è possibile definire la traiettoria di un elettrone intorno al nucleo
- si può parlare della posizione dell’elettrone solo in termini probabilistici
La posizione e la velocità di un elettrone non possono essere determinate contemporaneamente con
precisione: se si vuole essere precisi nel determinare la posizione dell’elettrone, la sua velocità è
indeterminabile in modo estremamente preciso e quindi neanche la sua traiettoria può essere
determinata in modo esatto. Si può parlare dell’elettrone solo in termini probabilistici in questo caso
La sua energia può invece essere determinata con esattezza
MECCANICA ONDULATORIA Nasce quindi la meccanica
ondulatoria, materia della
fisica che indaga sul moto di
particelle estremamente
piccole come gli elettroni
attraverso lo studio delle
onde di De Broglie ad esse
associate. Abbandono
concetti classici di traiettoria
e orbita. Approccio
probabilistico
EQUAZIONE DI SCHRÖDINGER (1926)
Eq alla bse della meccanica quantistica o meccanica ondulatoria, che descriveva sia la natura
corpuscolare sia quella ondulatoria dell’elettrone
Schrödinger modificò l'espressione di De Broglie (valida per le particelle che si muovono
liberamente) in modo tale da adattarla a particelle vincolate (vincolo principale: nucleo carico 4
STRUTTURA ELETTRONICA
positivamente al centro) come, per esempio, gli elettroni confinati in regioni di dimensioni atomiche o
molecolari
È un’eq differenziale di secondo grado e ha la tipica forma delle eq della teoria ondulatoria classica,
per questo viene anche chiamata eq d’onda
!! NON va saputa !!
La meccanica ondulatoria fornisce una descrizione probabilistica della distribuzione degli elettroni in
un atomo. è la funzione d’onda e rappresenta la natura ondulatoria. Non ha alcun significato
2
fisico reale, mentre lo ha che indica la densità di probabilità, cioè la probabilità di trovare
�
l’elettrone in un volume infinitesimo dV = dxdydz intorno al punto di coordinate x, y, z
2
La probabilità di trovare l’elettrone è data da dV pertanto la deve rispettare la
∨¿
dP=¿ �
2
∨� ¿ =1
∫ dV
condizione di normalizzazione: v=∞
La probabilità di trovare l’elettrone in tutto lo spazio deve essere uguale a 1, che corrisponde alla
certezza: in tutto lo spazio si ha la certezza che l'elettrone è presente
La funzione deve rispettare inoltre le seguenti condizioni:
- essere nulla all’infinito
- essere continua e finita in ogni punto dello spazio (non può annullarsi in un punto)
L’eq di Schrödinger può essere risolta esattamente solo per l’atomo di idrogeno. Per i sistemi multi
elettronici si hanno solo soluzioni approssimate
L’ATOMO DI IDROGENO NELLA MECCANICA ONDULATORIA
È il sistema atomico più semplice: un solo elettrone che si muove intorno a un protone
Le soluzioni ottenute per integrazione dell’eq di Schrödinger risultano accettabili (rispettano le
condizioni matematiche imposte) solo per determinati valori dell’energia E (autovalori) - ulteriore
condizione che si impone. Le funzioni soluzioni dell’eq di Schrödinger sono dette autofunzioni
I valori dell’energia E (autovalori) sono dati dalla seguente relazione:
2
=−1/n
E cost
n
con n = 1, …, ∞ (interi)
n è il numero quantico principale. Permette di calcolare quali sono gli autovalori legati all’energia che
soddisfano l’equazione. Non tutti i valori di energia sono accettabili. Ci sono solo determinati
valori di energia considerati corretti e sono dati da questa equazione. Per valori di E non accettabili,
l’eq non si risolve
L’eq di Schrödinger ammette quindi un numero infinito di soluzioni. I livelli energetici
sono infatti infiniti, con infinità non continua (leggi classiche), ma discontinua → 5
STRUTTURA ELETTRONICA
QUANTIZZAZIONE DELL’ENERGIA
Meccanica quantistica → orbitale (non orbita - meccanica classica), definito da un’equazione
matematica complessa. Rappresenta la densità di probabilità di trovare l’elettrone in un volume
infinitesimo
STATI STAZIONARI O QUANTICI: LIVELLI ENERGETICI PERMESSI
Un elettrone nell’atomo di idrogeno può assumere tanti valori di
energia, in accordo all’eq di Schrödinger. Per questi determinati
valori di energia, l’elettrone sarà indefinitamente stabile e non avrà
nessun scambio di energia con il suo ambiente, né con il nucleo né
con gli altri elettroni
E cresce dal basso verso l’alto
n = 1 rappresenta lo stato fondamentale. Livello in cui c’è maggiore
stabilità
Inizialmente i valori sono molto diversi poi man mano che n cresce,
si avvicinano
TRANSIZIONE FRA LIVELLI ENERGETICI
ASSORBIMENTO DI ENERGIA
Un elettrone può saltare fra livelli energetici : ha la possibilità di assorbire energia per interazione
con una radiazione elettromagnetica e passa da un livello energetico a un altro, a più alta energia.
Tale transizione avviene SOLO tra i livelli di energia permessi dall’eq di Schrödinger. L’energia
assorbita è quantizzata. Ciò significa che gli si deve fornire proprio quella specifica qt di energia che
Δ
serve per passare da un determinato livello a un altro. Si può calcolare E
EMISSIONE DI ENERGIA
Un elettrone ha la possibilità di emettere energia e passare da un livello energetico ad alta energia a
un altro livello a più bassa energia. Decade quindi in un livello inferiore, presumibilmente più stabile.
Tale transizione avviene SOLO tra i livelli di energia permessi dall’eq di Schrödinger. L’energia
emessa è quantizzata 6
STRUTTURA ELETTRONICA
NUMERI QUANTICI
Le funzioni d’onda soluzioni dell’eq di Schrödinger (autofunzioni) sono funzioni matematiche
complesse delle coordinate dello spazio che contengono tre numeri quantici (saltano fuori dalle
condizioni imposte prima)
Ne esistono 4, ne vediamo 3:
numero quantico principale n → legato all’energia
dell’elettrone
numero quantico secondario o angolare l → dipende da n
→ dipende a sua volta da l
numero quantico magnetico m l
n = (1, +∞) → intero positivo → “dimensioni” dell’orbitale
l = (0, n-1) → intero compreso tra 0 e n-1 → “forma” dell’orbitale
m = (-l, l) → intero da -l a l, 0 compreso → “orientamento”
l dell’orbitale m
n l
Ogni autofunzione associata ad una definita terna di valori di numeri quantici , , viene
l
chiamata orbitale (funzione soluzione dell’eq di Schrödinger). Ogni orbitale corrisponde a un
determinato stato stazionario (o stato quantico) possibile dell’elettrone
Un orbitale atomico è specificato da 3 numeri quantici
TIPI DI ORBITALI → orbitale
l = 0 s
→ orbitale
l = 1 p
Designati usando un numero e una lettera → orbitale
l = 2 d
n
- il numero definisce il valore di → orbitale
l = 3 f
l
- la lettera definisce il valore di
NUMERI QUANTICI E ORBITALI 7
STRUTTURA ELETTRONICA
LIVELLI ENERGETICI DEGLI ORBITALI ATOMICI DELL’IDROGENO
Per l’atomo di idrogeno il valore dell’ energia di un dato orbitale dipende soltanto da l numero
quantico principale n 8
STRUTTURA ELETTRONICA
Orbitali con lo stesso livello energetico (2s-2p, 3s-3p-3d, 4s-4p-4d-4f) sono detti degeneri
SUNTO CRISI DELLA FISICA CLASSICA
↓
Comportamento corpuscolare della luce (fotoni)
Comportamento ondulatorio della materia (De Broglie)
Impossibilità di determinare la traiettoria di un corpo di dimensioni estremamente piccole
(Heisenberg)
↓
Approccio ondulatorio per determinare il comportamento degli elettroni
↓
Equazi