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Non vi è trasporto significativo sulla costa a causa dell’azione marina. Quando le

condizioni di attività delle maree si fanno decisamente prevalenti, non si forma alcun

apparato deltizio ma il fiume sfocia direttamente in mare con un estuario.

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Delta conoide

Sistemi deltizi con morfologia a ventaglio simile alle conoidi alluvionali. Si generano

con sedimenti grossolani e gradienti costieri abbastanza ripidi (elevato gradiente

topografico).

7.7 Ambienti costieri clastici ed estuari

Nei sistemi litorali sono compresi tutti i sistemi deposizionali costieri non deltizi che

si presentano in facies strette e lunghe , parallele alla costa dominate dall’azione delle

onde e delle correnti marine. Questa fascia contiene ambienti e sedimenti sommersi

e subaerei, acque salmastre, acque marine e acque dolci. Comprendono:

Sistemi litorali dominati dalle onde: In questi sistemi le onde sono la forza

dominante. Le onde erodono, trasportano e depositano sedimenti lungo la costa,

creando spiagge ampie e uniformi. Troviamo piane costiere fangose, barriere-lagune,

piane sabbiosa (spiaggia). La sedimentazione è continua e uniforme. I sedimenti più

fini vengono trasportati a largo, mentre quelli più grossolani si accumulano lungo la

riva.

Sistemi litorali dominati dalle maree: In questi sistemi sono le maree ( con il loro ciclo

di alta e bassa marea) ad essere la forza dominante. Le maree influenzano la

distribuzione dei sedimenti che è molto eterogenea. Durante l’alta marea i sedimenti

vengono trasportati verso l’interno, nelle basse maree vengono depositati lungo la

costa. Troviamo piane di marea, canali, delta di marea.

Piana costiera fangosa= Le maggiori piene introducono grandi quantità di sedimenti

in sospensione dei fiumi alla foce, una parte dei quali si deposita rapidamente nelle

immediate adiacenze creando piane di fango ( A-A’)

75

Laguna= Zona dietro la barriera formata da sedimenti fini.

Barriera= Formata da spiaggia. Per potersi formare, una spiaggia con barriera

necessita di un abbondante rifornimento di sedimenti, sufficiente a compensare

l’erosione. Il sedimento trasportato da canali fluviali è ridistribuito dalle correnti

costiere. L’assenza di elevate maree è importante, perché le alte maree impediscono

la formazione della barriera.

Piana sabbiosa ( spiaggia)= Sedimenti prevalentemente sabbiosi che si depositano e

vengono modellati dall’azione del moto ondoso.

Piana di marea= O piana tidale, un ambiente sedimentario in cui la sedimentazione è

controllata dal flusso e riflusso della marea: si sviluppano lungo coste basse, a debole

inclinazione, con elevata escursione di marea, nelle quali quindi l'innalzamento e

l'abbassamento del livello marino comporta sommersione ed esposizione ciclica di

ampie estensioni di territorio. Oltre che un basso gradiente geografico ed un'alta

escursione mareale, condizioni essenziali per lo sviluppo di una piana di marea sono

la disponibilità di sedimento ed un'energia ridotta del moto ondoso (in caso contrario

i sedimenti sarebbero rielaborati o trasportati altrove dall'azione delle onde e delle

correnti costiere). Le piane di marea si sviluppano parallelamente alla linea di costa,

spesso protette verso mare da un cordone litorale. I sedimenti di piana di marea

76

costituiscono dei prismi di sedimento a forma di cuneo, che tendono a chiudersi verso

terra, in cui i sedimenti sono sempre più fini verso l'interno, a causa della diminuzione

dell'energia delle correnti di marea. L'aspetto più caratteristico di questi ambienti è

dato dallo sviluppo di canali di marea, percorsi dal flusso e riflusso della marea che dà

luogo a correnti con velocità fino a 150 centimetri al secondo e capacità erosiva e di

trasporto notevole.

Piana di marea (o piana tidale) sviluppata all'interno di una baia, alle spalle del cordone litorale che la

delimita rispetto al mare aperto.

Schema generale di una piana di marea, con l'indicazione dei principali ambienti e sub ambienti

Canali di marea= Questo sistema si individua in corrispondenza delle bocche lagunari,

dette anche bocche di marea, perché qui le correnti di marea possono raggiungere

velocità elevate a causa della costrizione laterale tra due barriere.

77

Estuario= È lo sbocco dei fiumi che giungendo alla foce non creano depositi di

sedimenti a ventaglio. Questa situazione può essere dovuta al contributo di versi

fattori:

-L’elevata velocità della corrente fluviale e l’eventuale scarsità di sedimento in carico

-L’azione delle onde e delle correnti del bacino marino o lacustre dove si apre la foce,

che distribuiscono lungo la costa i sedimenti fluviali prima che si possano accumulare

in un corpo sedimentario.

- Nel caso degli estuari marini, una fase trasgressiva può portare alla sommersione

della valle fluviale creando un estuario. 78

7.8 Ambienti marini: Morfologia e processi

Dominio bentonico= È l’ambiente dove vivono tutti gli organismi legati più o meno

direttamente ai fondali. Comprende tutti i sedimenti e le formazioni rocciose del

fondale oceanico. Comprende:

-Piano sopralitorale= Costituisce una zona di transizione fra l’ambiente terrestre e

quello marino. Gli organismi che vivono in questa zona devono sopportare forti

escursioni di temperatura ed umidità e forte salinità. Il sopralitorale viene raggiunto

dall’acqua marina solo in presenza di mare agitato e presenta un enorme quantità di

facies in base alla granulometria dei sedimenti e alla biologia marina che li ospita.

-Piano mesolitorale= Detta anche zona intertidale, è la zona del litorale ( già vista) che

dipende dalle maree, in quanto è emersa in condizioni di bassa marea e viceversa in

condizioni di alta marea.

-Piano infralitorale= È la zona di litorale del dominio bentonico che si presenta

sempre sommersa.

-Piano circalitorale= Il piano circalitorale è un ambiente marino caratterizzato da

scarsa luminosità, che si estende dal limite inferiore del piano infralitorale fino alla

profondità massima di circa 150 m, oltre la quale le alghe pluricellulari non riescono

ad esplicare la fotosintesi. In questo piano la componente vegetale lascia

gradualmente il passo a quella animale. È costituito soprattutto ad alghe rosse

calcaree e da densi popolamenti animali di briozoi incrostanti, celenterati), spugne

incrostanti, policheti ed echinodermi. 79

-Piano batiale= Il piano batiale è un piano del dominio bentonico che si estende lungo

la scarpata continentale a profondità tra i 200 e i 2000 metri. È compreso tra il piano

circalitorale e il piano abissale.

-Piano abissale= Il piano abissale è un piano del dominio bentonico che si estende tra

i 2000 ed i 6000 metri di profondità. È compresa tra il piano batiale e il piano adale

presente solo nelle fosse oceaniche più profonde.

-Piano adale= >6000 metri di profondità

Dominio Pelagico= Comprende le acque libere, che si estendono dalla superficie fino

agli abissi e nelle quali vivono tutti gli organismi che conducono una vita non vincolata

in maniera esclusiva al fondale. Il dominio pelagico si divide in :

Provincia neritica- Acque basse sovrastanti la piattaforma continentale

Provincia oceanica= Acque al di sopra dei fondali oceanici.

In queste due zone l’attività fotosintetica è svolta nei primi 200 metri. Abbiamo due

tipi di organismi: Necton (animali che nuotano autonomamente), Plancton (

organismi che galleggiano e vengono trasportati passivamente)

Piattaforma continentale= Parte sommersa della massa continentale che mantiene

una bassa pendenza fino ai 200 metri di profondità. Qui inizia la rottura di pendenza

(scarpata continentale) che scende con un’inclinazione maggiore nelle piane abissali.

Scarpata continentale= Zona sottomarina costituita da un pendio che collega la

piattaforma continentale al fondale marino. Si presenta ripida rispetto alla

piattaforma continentale, con una inclinazione media di circa 3°, ma che è compresa

tra 1° e 10°, giungendo fino a 2000 metri di profondità, dove le temperature

avvicinano gli 0 °C. Spesso è attraversata da profondi solchi (canyon sottomarini), che

sembrano essere stati formati dall'azione erosiva delle correnti di torbidità o

dall'azione erosiva di corsi d'acqua continentale, svoltasi in epoche in cui il livello delle

acque oceaniche risultava sensibilmente inferiore rispetto all'attuale. Alla fine della

scarpata vi è una zona, chiamata innalzamento continentale o risalita continentale

(continental rise), così definita poiché la pendenza è molto più dolce, dell'ordine di

0,5-1° dovuta all'accumulo di sedimenti grossolani (torbiditi) depositati dalle correnti

di torbidità derivanti dalla piattaforma e dalla scarpata continentale. Quest'area si può

estendere fino a 3000 m di profondità seguita successivamente dalla piana abissale.

80

Fossa oceanica= Una fossa oceanica è una depressione lineare del fondo oceanico.

Può essere adiacente e parallela ad un margine continentale, oppure ad un arco

insulare, quest'ultimo è separato dal continente e da un bacino di retroarco.

Generalmente sono lunghe migliaia di metri, profonde fino a 11000 m e relativamente

molto strette. I due versanti di una fossa sono asimmetrici: quello oceanico è meno

ripido, mentre quello continentale o insulare è più ripido e caratterizzato da

melanges, sedimenti misti e complessi di natura sia continentale sia oceanica. L'area

continentale o insulare presenta orogenesi, attività sismica e spesso vulcanica. Le

fosse sono il risultato dell'interazione tra due placche, oceanica-continentale o

oceanica-oceanica, che premono l'una contro l'altra in un movimento compressivo:

la zolla più densa sprofonda sotto quella meno densa, e tale movimento è detto

subduzione. 81

Canyon sottomarini

Circolazione termoalina= S’intende la componente della circolazione oceanica

globale causata dalla variazione della densità delle masse d’acqua. La densità a sua

volta dipende dalla temperatura e salinità. Alle alte latitudini l’acqua sprofonda, sia

per le basse temperatura sia per l’aumento di salinità causato dalla formazione di

ghiacci. Spostandosi verso l’equatore l’acqua di fondo diminuisce la sua densità

interagendo con masse d’acqua più fredde, risalendo. Anche le maree possono

contribuire alla circolazione profonda, anche se il loro effetto è limitato alle acque

basse.

Maree= Fenomeno periodico costituito da ampie masse d’acqua che si innalzano

(flusso, alta mare

Dettagli
A.A. 2024-2025
142 pagine
SSD Scienze della terra GEO/11 Geofisica applicata

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Antonios969696 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Fisica Terrestre e Geofisica Applicata e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Napoli Federico II o del prof Martano Manuela.