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Le testimonianze ci aiutano a costruire il pensiero di Socrate
Nonostante siano delle lenti deformanti:
- Aristofane: deformante in peggio, perché ci riporta la voce critica
- Platone: deformante un po' in meglio, perché ci presenta un Socrate perfetto
Il pensiero di Socrate:
- Socrate viene definito colui che propone come metodo di dialogo e insegnamento la maieutica.
Maieutica - (verbo greco maieutiké), (faccio nascere: si usa solo per indicare l'azione della levatrice che tira fuori il bambino).
Socrate, parlando della levatrice e ricordando che sua mamma era levatrice, dice nel dialogo "Teeteto":
"Così come la levatrice fa partorire con dolore e partorisce corpi, così io stesso faccio partorire con dolore non corpi ma idee".
Lui stesso fa questo paragone metaforico con il mestiere della madre. La conoscenza è anche dolore, idea diffusa nella cultura greca. L'idea è che un percorso di conoscenza implica...
inevitabilmente degli ostacoli e quindi dei momenti di dolore; poi sicuramente c'è il piacere della conoscenza (soddisfazione). PER I FUTURI EDUCATRICI E EDUCATORI: Nel momento in cui si educa, momento di conoscenza di sé ecc..., sicuramente i nostri educandi avranno dei momenti di dolore. La conoscenza, la consapevolezza passa inevitabilmente da un vissuto di dolore e sofferenza. Il percorso di analisi porta a conoscere bene sé stessi, ma è un percorso di conoscenza di sé anche attraverso la sofferenza. È un percorso che porta a vedere delle parti di noi che non ci piacciono, che porta a riconoscere dei traumi, delle situazioni di dolore che hanno condizionato il nostro modo di essere. - DIALOGO: il metodo socratico, proprio perché parte dalla maieutica, parte dal dialogo. Socrate dice che bisogna partire dal tirar fuori dall'allievo. Per Socrate l'educatore non deve mai porsi questa forma trasmissiva/esplicativa, bisognaPartire dall'allievo. Bisogna porre tante domande, essere come la torpedine (pesce parassita), l'unica possibilità di dialogo e arrivare a consapevolezze è porre domande. Socrate lo possiamo definire come: maestro di vita, educatore. La lezione, il dialogo sia per il maestro di scuola sia per il maestro di vita è ovvio che è un continuo percorso che non si può costruire prima ma si deve partire dagli allievi. Ogni volta che si vuole fare una lezione, io faccio una ricerca con i miei allievi, quindi parto da loro e poi insieme costruiamo un percorso: il maestro impara esattamente come l'allievo.
• SO DI NON SAPERE: Non esiste conoscenza, non esiste consapevolezza, se uno sa di non sapere. Il percorso di consapevolezza, conoscenza, può partire solo quando io capisco di non sapere. Bisogna partire dalla percezione del vuoto, per avviare un percorso di conoscenza; solo se c'è un non sapere c'è la motivazione a porsi
delle domande e ad apprendere.
• CONOSCI TE STESSO: scritta scolpita sopra la porta del tempio di Delfi, Socrate fa proprio questo invito.
La principale conoscenza è la capacità di riflettere su di se. Socrate dice che ogni volta in cui ci troviamo in una situazione è ovvio che la affronto, con conoscenze e emozioni già presenti e reagisco in un certo modo; io devo essere consapevole di cosa una certa situazione ha suscitato in me. Nelle situazioni noi dobbiamo conoscere noi stessi perché conoscendoci sappiamo da dove vengono le nostre reazioni, emozioni, ricordi e se conosciamo bene noi stessi sappiamo come comportarci, che valori dare ecc. Inoltre questa affermazione vuol dire che:
- Conosci come tu conosci --> rifletti sul tuo modo di conoscere, è la metaconoscenza;
- Nel senso di apprendimento delle nozioni (metodo più efficace per me, consapevolezza dei propri talenti, propri limiti).
Se conosco me stessa sono in grado di affrontare gli eventi.
che va oltre la semplice trasmissione di conoscenze. Il vero maestro è colui che sa stimolare la curiosità e l'interesse dell'allievo, che lo aiuta a sviluppare il pensiero critico e a riflettere sulle strategie e le tecniche apprese. Socrate, ad esempio, non si limitava a insegnare nozioni, ma incoraggiava i suoi allievi a interrogarsi e a mettere in discussione le proprie convinzioni. Era consapevole dell'importanza di formare cittadini consapevoli e critici, soprattutto in un contesto politico come quello dell'Atene democratica, in cui spesso si faceva ricorso a spinte demagogiche. Il maestro, quindi, non è solo un dispensatore di sapere, ma è una guida che accompagna l'allievo nel suo percorso di apprendimento. Osserva gli allievi, li stimola a pensare autonomamente e li aiuta a sviluppare una consapevolezza critica. La relazione tra maestro e allievo diventa così fondamentale per favorire un apprendimento significativo e duraturo.emotivo/affettivo è chiaro che il discepolo può anche correggere, anzi in alcune età della vita la messa in discussione è normale, per quanto riguarda Socrate è una cosa molto innovativa e rivoluzionaria. Socrate dice che l'adulto/il maestro non è un'autorità, come vorrebbe la tradizione, in quanto siamo dentro una relazione educativa in cui si discute."transfert" --> inventata nel corso '900, ma c'è un concetto molto simile. Si instaura questa relazione perché il processo educativo è un percorso e un dialogo. (Questa parola è utilizzata in psicoanalisi, durante il percorso d'analisi, ha un significato ben preciso dato che richiama il tipo di relazione tra paziente e analista. Questo tipo di relazione dovrebbe essere un tipo d'innamoramento del paziente verso l'analista.) Nel caso della relazione educativa si parla di transfert indicando una relazione fortemente affettiva amorosa, dell'educando nei confronti del maestro. Socrate sostiene che non esiste una relazione educativa che non sia fortemente emotiva/affettiva, nessuno può educare pensando a una relazione fredda senza coinvolgimento; non bisogna evitare i coinvolgimenti emotivi in quanto ci deve essere una relazione affettiva; questo non significa che sono da assecondare. In tutto questo coinvolgimento
- INTERSCAMBILITÁ DEI RUOLI: nella cultura antica, soprattutto nella cultura greca, c'era una credenza sulle cicogne. Si diceva che le cicogne, una volta che crescono si prendono cura dei loro genitori. Si parlava di ruolo che si rovescia nella "famiglia" delle cicogne: per cui la cicogna è molto amorevole nel curare i suoi piccoli ma poi quest'ultimi crescono e curano i loro genitori.
- PERSONAGGI:
- 1. Socrate
- 2. Alcidiade, un giovane molto ricco, affermato, detentore di ruoli politici ad Atene, figura molto
TRAMA
All'inizio del dialogo Socrate è con i suoi discepoli e Alcidiade a unirsi a loro per fare un percorso di conoscenza. Alcidiade rifiuta, allora Socrate lo porta a capire che nonostante lui abbia averi e ricchezze, ma anche lui ha degli aspetti di sé stesso che non conosce. Alcidiade giunge al "sapere di non sapere" e diventerà un discepolo di Socrate. Alla fine, Socrate e Alcidiade si parlano e dicono che dopo che hanno percorso insieme una strada, resteremo per sempre legati come maestro e allievo, ma faremo come le cicogne. Ossia che un domani potrebbero scambiarsi il ruolo.
L'INTERSCAMBIO DEI RUOLI è un passaggio delicato e criticato.
- È delicato: perché è come se Socrate dicesse che l'allievo e maestro possono cambiare anche il ruolo, non hanno dei ruoli ben definiti, e un domani l'uno può essere l'altro.
- Passaggio criticato: perché c'è il rischio che non ci
evitarla solo lo sguardo altrui mi permette di conoscermi, solo conoscendomi posso affrontare le situazioni con maggiore consapevolezza.
SUGGERIMENTO: quando ci troviamo in una situazione educativa che ci crea problemi ect.. Osserviamo, prendiamo nota per discuterne in una sede inter-soggettiva. NON SI PARLA CON LA FAMIGLIA IN CASO DI DUBBIO D'ABUSO
BRANO 7--> tratto dall'Apologia di Socrate.
Tema delle accuse che Socrate subì.
APOLOGIA: difesa di una tesi, giustificazione.
Apologia di Socrate: (dovrebbe) essere la trascrizione del discorso che Socrate fece davanti al tribunale quando fu citato in giudizio da Meleto e Anito.
IL TRIBUNALE: popolare (quindi assai affollato), per difendersi c'erano due possibilità: l'accusato poteva difendersi da solo (pronunciava un discorso) oppure pagasse un'avvocato per sostenere la sua difesa.