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LE SPECIALIZZAZIONI:

La iper specializzazione >> novecentesca:

  • sociologia generale;
  • sociologia della famiglia;
  • sociologia del lavoro;
  • sociologia economica;
  • sociologia politica;
  • sociologia della religione;
  • sociologia delle migrazioni;
  • sociologia dei processi culturali;
  • sociologia dei media;
  • sociologia della salute: le dimensioni della salute si intrecciano e sovrappongono continuamente nella carriera di salute di un individuo: dimensione fisica, dimensione psichica, dimensione emotiva, dimensione relazionale, dimensione spirituale, dimensione sociale;
  • sociologia della medicina.

Le scoperte scientifiche dell'800 e le teorie interpretative della malattia a esse connesse costituiscono le basi del paradigma biomedico. La sociologia della salute che si è sviluppata all'inizio del 900 per lo studio della salute non corrisponde soltanto all'assenza di malattie e infermità, la sanità definisce quanto di più complesso di una semplice malattia o.

qualsiasi problema di tipo fisico che delimita il campo della salute alla medicina. Dal 1948 (stato di benessere fisico, psicologico e sociale- OMS 1946) in poi la salute progredisce, invece di essere qualcosa di medico, diventa un proprio campo di intervento e analisi che può portare i suoi risultati di ricerca supportando l'organizzazione della sanità in qualcosa di diverso dell'epoca precedente tendente al benessere generale dell'individuo.

La morte non è più considerata come destino, ma è riconosciuta come il risultato di processi patologici da combattere e nasce quindi anche un concetto di medicalizzazione della salute, ospedalizzazione del malato, professionalizzazione della malattia, welfare state e universalizzazione culturale del ruolo del medico.

Il modello medicalizzato è inadeguato nel controllare sia la malattia che le sue cause sociali e ambientali, in quanto nascono nuovi problemi, nuove povertà e nuovi bisogni.

deve superare la visione dicotomica tra settore sanitario e settore sociale. Quindi sarebbe necessario approcciare ad un modello demedicalizzato incentrato sul superamento della routine, sul lavoro di equipe e sulla dignità del paziente/cliente. L'identità del malato è influenzata profondamente dall'esperienza di malattia. Il paziente recita il ruolo di malato, assumendo spesso il comportamento sociale che gli altri si aspettano da lui e mascherando i suoi veri stati d'animo: in ospedale il paziente entra in un sistema organizzato che, pur avendo come obiettivo l'interesse del malato, trascura i bisogni emozionali, viola la sua intimità, limita le sue esigenze di informazione. Idealmente è la neutralità affettiva a proteggere la libertà e l'uguaglianza di tutti i pazienti, concretamente è il riconoscimento della loro diversità che ne garantisce la dignità - riconoscere l'individualità del paziente è fondamentale per un approccio centrato sulla persona.

malato non è una cortesia dovuta, ma la risposta ad un bisogno vitale costruendo quel bene complesso che è la salute.

Nell'aspetto microsociologico cercherò di farvi capire i comportamenti individuali e collettivi negativi sulla salute, ad esempio le donne si comportano più in modo iness, cioè più conformi al raggiungimento del benessere rispetto agli uomini.

La sociologia della salute è molto diversa dalla sociologia della medicina, la prima si occupa del benessere dell'individuo, invece la seconda indaga su cosa succede nel campo della medicina a seconda dell'obiettivo di analisi (sono come la medicina intesa come ambito professionale o scientifico, ad esempio quando conta il mercato ecc.). Molto spesso si fa in collaborazione con i medici che aiutano la ricerca specifica, anche noi possiamo fare parte di un gruppo di lavoro.

I determinanti della salute possono essere modificabili e non modificabili.

I fattori determinanti sono: agricoltura

La salute è influenzata da diversi fattori, tra cui l'alimentazione, la disoccupazione, l'assistenza sanitaria, l'acqua e l'igiene, gli alloggi e l'ambiente di lavoro.

I fattori ambientali, come determinanti della salute, non si riferiscono solo alle risorse naturali, ma anche al luogo in cui viviamo. Ad esempio, facendo un viaggio in metropolitana a Londra, passando per le zone più periferiche, si può notare un abbassamento dell'aspettativa di vita. Infatti, le persone che vivono più vicino alle strutture mediche centrali hanno una maggiore aspettativa di vita.

Le condizioni ambientali del luogo di lavoro e le condizioni economiche sono anche fattori che influenzano la salute. Ad esempio, il reddito è una condizione di salute, poiché avere una situazione economica favorevole consente di accedere a buoni medici e a strumenti utili per un buon stile di vita.

Anche lo studio contribuisce ad allungare la vita. Ad esempio, frequentare l'università ci orienta verso scelte che favoriscono una vita sana.

Giuste e non sottovalutare certe situazioni, ci fa avere il lavoro desiderato che cipiace. La sociologia studia le reti sociali che servono all'individuo per avere un benessere sociale adeguato, studia gli stili di vita cioè le scelte che noi facciamo ogni giorno e i fattori di rischio a cui andiamo incontro, sono modificabili a livello individuale, infatti possiamo smettere di fumare, bere ed evitare tutti i comportamenti nocivi. Le popolazioni che vivono in società ricche sono le più depresse e ansiose.

LE PROTEZIONI SOCIALE: Un individuo "escluso" quando non può partecipare alle attività chiave della società nella quale vive che sono disponibili per la maggior parte delle persone; più precisamente quando vorrebbe ma non riesce a farlo a causa di fattori che non controlla - ed è quindi escluso per ragioni che non dipendono dalla sua volontà. Nella pre-modernità c'era sempre una sorta di

dipendenza dal gruppo di appartenenza. Nella modernità il tema della protezione sociale deve confrontarsi con:

  • Il passaggio dalla comunità alla società;
  • Il processo di differenziazione sociale;
  • Il processo di individualizzazione;

Hobbes << una “società di individui” sarebbe come uno stato di natura, senza legge, in preda ad una lotta - senza regole - di tutti contro tutti: una società di insicurezza totale>>.

Locke << è la proprietà che “protegge”: l'uomo diventa allo stesso tempo proprietario di se stesso e dei suoi beni: per proprietà intendo quella che gli uomini hanno tanto delle loro persone che dei loro beni >>

1800 sviluppo degli stati nazione;

  • guerre nazionalistiche e patriottiche;
  • progressi scientifici e tecnici;
  • la rivoluzione industriale e le disuguaglianze sociali;
  • la nascita delle primordiali forme di assicurazione sul lavoro.

-1900

“invenzione” della società salariata: modello economico fordista;

“invenzione” di una proprietà sociale che attraverso il lavoro fornisce una protezione dallo Stato mediante le tasse: welfare state.

Il modello economico fordista e il welfare state sono un ciclo e si influenzano reciprocamente. Il welfare state nasce in conseguenza al modello fordista.

Si instaura una “società di simili”:

  • Forti disuguaglianze di reddito ( e non solo) ma al prezzo di una copertura della protezione molto estesa, praticamente totale;
  • L'accesso a diritti fondamentali che consentono di sentirsi socialmente protetti.

DUE MODELLI:

BISMARCKIANO

Si sviluppò nell’europa continentale, è occupazionale, da importanza alla fiscalità del reddito.

BEVERIDGIANO

Si sviluppò in Europa del nord, è universale, da importanza alla fiscalità generale.

IL WELFARE STATE:

Il welfare state è un insieme di servizi erogati

Il welfare state è un sistema di protezione sociale messo in atto dallo stato per garantire il benessere dei cittadini. Nasce con le prime leggi varate per l'assistenza pubblica, in particolare quelle emanate dal cancelliere Bismarck, ma la nascita vera e propria del welfare state si ha in Inghilterra nel 1942 con la stesura del Rapporto Beveridge: prevedeva un sistema nazionale di assistenza sanitaria gratuita, indennità di disoccupazione, innalzamento delle pensioni, espansione dell'edilizia popolare e scuola pubblica. Gli anni d'oro del welfare state sono gli anni '50 e '60 del 1900.

I pilastri del welfare state:

  • politiche sanitarie;
  • politiche previdenziali;
  • politiche del lavoro;
  • politiche sociali: una politica sociale è il complesso degli interventi che permettono alle persone di avere assicurati il soddisfacimento dei bisogni e la copertura dei rischi, creando benessere.

E dopo?

Fordismo (inizio 1900) -> postfordismo (dagli anni '70) -> epoca globale (caratterizzati da iperflessibilità, precarietà del lavoro, insicurezza e

privatizzazione delle protezioni sociali). Il welfare state entra in crisi dagli anni 70, ma soprattutto negli anni 80 e 90, per colpa di:
  • Crisi finanziaria: alto costo delle politiche sociali, aumento demografico, aumento dell'aspettativa di vita e immigrazione;
  • Crisi organizzativa: lo stato non riesce a rispondere ai nuovi bisogni. C'è infatti un'inadeguatezza delle "vecchie" soluzioni di fronte ai "nuovi" problemi della società post-industriali;
  • Eccesso di burocrazia: spese maggiori per il mantenimento di tale apparato;
  • Crisi di legittimità: le persone ritengono prioritari alcuni interventi, quali la sicurezza e lo sviluppo economico. Si introduce anche il neoliberismo (Thatcher, Reagan) volto allo smantellare l'intervento dello stato nella sfera economica e sociale (principi dell'individualismo morale e della libera concorrenza).
Che cosa sta succedendo?
  • Invecchiamento della popolazione;
  • Trasformazione del mercato del lavoro: aumento della precarietà e della flessibilità;
  • Globalizzazione: aumento della competizione internazionale e riduzione dei margini di manovra degli stati nazionali;
  • Diffusione delle nuove tecnologie: automazione e robotizzazione che riducono la richiesta di lavoro umano;
  • Emergenza climatica: necessità di investimenti per la transizione verso un'economia sostenibile.
zionali di lavoro e di protezione sociale. Questo nuovo regime si basa su una serie di principi fondamentali: - Flessibilità: le protezioni sociali devono essere adattabili alle diverse situazioni lavorative e alle esigenze individuali. Ciò significa che devono essere in grado di fornire una copertura adeguata sia per i lavoratori dipendenti che per quelli autonomi e atipici. - Universalità: tutte le persone devono avere accesso alle protezioni sociali, indipendentemente dal loro status lavorativo o dalla loro situazione economica. Ciò significa che non ci devono essere discriminazioni o esclusioni basate sul tipo di lavoro svolto o sul reddito. - Solidarietà: le protezioni sociali devono essere finanziate attraverso un sistema di contribuzione equo e solidale. Ciò significa che tutti i lavoratori devono contribuire in base alle loro capacità e ricevere benefici in base alle loro necessità. - Sostenibilità: le protezioni sociali devono essere finanziariamente sostenibili nel lungo termine. Ciò significa che devono essere progettate in modo da garantire una copertura adeguata senza mettere a rischio la stabilità economica del paese. In conclusione, la riconfigurazione delle protezioni sociali è necessaria per affrontare le sfide poste dalla de-standardizzazione del mercato del lavoro e dalla crescita dei flussi migratori. Questo nuovo regime deve essere basato sulla flessibilità, universalità, solidarietà e sostenibilità per garantire una copertura adeguata a tutti i lavoratori.
Dettagli
Publisher
A.A. 2023-2024
9 pagine
SSD Scienze mediche MED/04 Patologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher sanremo02 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Fisiologia e patologia generale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Siena o del prof Nasi Lorenzo.