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LEUCOCHLORIDIUM SP.

È un platelminta parassita che compie il suo ciclo vitale utilizzando come ospiti intermedi lumache della famiglia Succineidae e come ospiti definitivi varie specie di uccelli.

Si trova nelle zone umide delle foreste del Nord America e dell'Europa, dove può trovare facilmente il genere e corvi, ghiandaie, passeri e fringuelli.

Le uova si schiudono nell'intestino della chiocciola e i risultanti miracidi migrano nell'epatopancreas; qui si formano sporocisti allungate che invadono i tentacoli oculari e che sembrano a tutti gli effetti dei bruchi (colorazione a bande e movimenti pulsanti).

L'ospite intermedio è impossibilitato dal parassita a ritrarre le appendici e viene quindi esposto alla predazione da parte dell'ospite definitivo.

Le cercarie sviluppatesi dalle sporocisti (composte da una coda e due ocelli) raggiungono l'intestino degli uccelli e iniziano la fase riproduttiva. Infine, le uova vengono...

rilasciate1 Ematuria: sangue nelle urine.

2 Ittero: colorazione della cute giallastra.

3 Ascite: accumulo di liquido nella cavità peritoneale.

4 Idronefrosi: accumulo di urina nel rene.

tramite l’apparato escretore e nuovamente ingerite dalle chiocciole insieme allavegetazione, completando così il ciclo. Gli adulti appaiono come vermi appiattitidorsalmente e dotati di ventose. Le specie si distinguono grazie alla forma e allacolorazione delle sporocisti.

Sono stati fatti degli studi per verificare se la maggiore predazione degli ospitiintermedi fosse una conseguenza dell’aspetto del parassita o se ci fosse unamanipolazione del comportamento della chiocciola ed è emerso che le lumache infettesi spostano più lontano, in luoghi più esposti e meglio illuminati, situati più in alto nellavegetazione.

VERMI CILINDRICII NEMATODI

Nonostante la loro importanza dal punto di vista economico e medico (sono stateidentificate 100 000 specie parassite

Dei soli vertebrati) la maggioranza è a vita libera e in grado di colonizzare più ambienti. Circa ¼ della popolazione mondiale soffre di un qualche tipo di infezione da nematodi. La maggior parte è lunga 1 mm, ma possono raggiungere anche i 20 cm. Hanno dei potenti fasci muscolari e una struttura anatomica molto robusta. Il ciclo biologico è pressoché identico in tutte le specie. Vivono principalmente negli oceani, secondariamente nel suolo e nelle acque dolci. Il canale alimentare è un tubo rettilineo che parte dalla bocca, di morfologia diversa in base all'ecologia della specie, tappezzata da cuticola e contornata da labbra. Nelle specie carnivore troviamo stiletti, mascelle o denti cuticolari, mentre le specie parassite e spazzine hanno apparati boccali più semplici. Sono pseudocelomati e solitamente unisessuati. La parete del corpo è costituita da: cuticola pluristratificata (cortex, matrice, strato fibroso);

epidermide sottostante;

muscoli longitudinali.

I parassiti hanno degli apparati boccali che caratterizzano fino alla specie stessa (anche se appartenenti alla stessa famiglia). La muscolatura è presente solo intorno alla faringe e nella parte terminale del canale alimentare. L'alimentazione è varia, possono mangiare funghi, alghe, sostanze in decomposizione, batteri, essere parassiti delle radici, delle piante coltivate o cibarsi di sangue.

Hanno sempre quattro stadi larvali (che in realtà sono stadi giovanili, dato che sono simili all'adulto) e compiono quattro mute. Nel periodo vicino alla muta la larva rimane quiescente, prima e dopo si accresce. La larva che fuoriesce dall'uovo viene chiamata L1 o "newborn". La larva L1 muta in L2, L3 ed L4, fino ad arrivare allo stadio adulto, con gonadi sviluppate e che può crescere senza fare la muta. È quasi sempre la larva L3 quella infestante. I sessi sono quasi sempre separati.

(in alcuni casi le femmine possono essere partenogenetiche o gli individui ermafroditi) e presentano dimorfismo sessuale. I maschi di solito sono più piccoli e possiedono spicoli copulatori Ascaris che consentono la fecondazione interna. Gli spermatozoi sono ameboidi.

Ancylostoma produce fino a 200.000 uova al giorno, fino a 20.000.

Anisakis è in crescita a livello mondiale, anche se raramente porta alla morte. La malattia viene chiamata anisakidosi o anisakiasi. È causata da 2 generi principali: Anisakis e Pseudoterranova.

L'anisakidosi è stata segnalata per la prima volta alla fine dell'800 da uno zoologo tedesco. Fu descritto in Giappone per la prima volta nel 1958 e in Puglia nel 1996. Ad oggi i casi diagnosticati sono 20.000, con un incremento di 2000 casi l'anno. Il 90% riguardano il Giappone. Risultano più casi al Sud e al Centro Italia, dovuti alle alici e acciughe marinate. L'incremento delle segnalazioni è

dovuto al consumo di pesce crudo e sottoposto a salagione, marinatura, affumicatura. Anisakis Le specie del genere si distinguono grazie ad alcune caratteristiche morfologiche, associabili ad un morfotipo I e II (estremità cefalica, aspetto del ventricolo, estremità caudale). Il genere è poco riportato e ad "uncino", il genere ha delle larve facilmente visibili nel pesce in quanto rosso-brune; si ritrovano "arrotolate" e presentano movimenti evidenti, le larve sono bianco-perlacee. Anisakis simplex si trova in mari freddi ed è associato a mammiferi e uccelli marini. Anisakis pegreffii si trova nel Mar Mediterraneo e a sud dell'Oceano Atlantico ed è associato a tursiopi e delfini. Ciclo biologico Gli adulti vanno dai 3 ai 15 cm. Vivono nello stomaco di mammiferi marini, pinnipedi o uccelli che si nutrono di pesce. Gli ospiti definitivi eliminano le uova con le feci, ma

queste maturano solo se la temperatura dell'acqua è bassa (5-7°C). Lelarve schiuse (L2) nuotano nell'acqua e vengono ingerite da piccoli crostacei("krill"), diventando L3. Il piccolo crostaceo verrà ingurgitato da un' acciughina( ospite paratenico , il parassita viene solo trasferito meccanicamente), che potrà essere mangiata da calamari o altri pesci , che saranno ancora ospiti paratenici . Lalarva si svilupperà solo quando l'ospite definitivo si ciberà degli ospiti paratenici. Noisiamo un ospite accidentale, dove la larva rimane fissa in fase L3.Degli ospiti definitivi possono essere la balenottera e la megattera (dentro di loroAnisakisi parassiti si raggruppano in masse). L'è presente (anche se menofrequentemente) nei pesci da allevamento. Il pesce sciabola è parassitato al 100%,ma in genere viene consumato cotto, quindi non rappresenta chissà quale problema.Le larve negli ospiti

intermedi si presentano incapsulate e avvolte a spirale. In caso di infestazione massiva si possono vedere mentre fuoriescono dall'addome in seguito alla morte dei pesci.

Misure efficaci per uccidere o inattivare le larve:

  • congelamento a -35°C per 15 ore o a -15°C per almeno 96 ore;
  • cottura a più di 60°C per almeno 1 minuto, fino al cuore del prodotto;
  • salatura, con concentrazioni di NaCl dell'8-9% per 6 settimane;
  • affumicatura a caldo (70-80°C) per alcune ore.

La marinatura non è efficace, infatti il consumo di acciughe marinate è tra le principali cause di anisakiasi umana. L'affumicatura a freddo, con temperature minori di 38°C non è sufficiente.

Per il consumo di pesce crudo è stato imposto il congelamento (con il giusto rapporto tempo/temperatura), ma non sempre le disposizioni legislative vengono correttamente applicate (si pensa che alcune metodologie possano alterare le caratteristiche organolettiche del prodotto).

mucosa causando diarrea, crampi addominali e perdita di peso. Infine, la forma ectopica si verifica quando le larve migrano verso altri organi come il fegato, i polmoni o il sistema nervoso centrale, causando sintomi specifici a seconda dell'organo coinvolto. È importante sottolineare che l'infestazione da prodotti ittici crudi può essere prevenuta attraverso una corretta manipolazione e cottura degli alimenti. È consigliabile evitare di consumare pesce crudo o poco cotto, soprattutto se proveniente da zone ad alto rischio. In conclusione, l'infestazione da prodotti ittici crudi è un problema sottostimato che può causare diversi disturbi e complicazioni. È fondamentale essere consapevoli dei rischi e adottare le giuste precauzioni per proteggere la propria salute.

Parete e si passa alla forma intestinale (vomito, diarrea, formazione di un granuloma). Rara, ma possibile, è la forma intraperitoneale, nella quale la larva penetra la parete intestinale ed entra nella cavità addominale, migrando nel fegato, cistifellea, linfonodi e mesenterio. L'ultima è una forma allergica, che causa eritemi, asma, diarrea, edema (accumulo di liquido). Gli allergeni del parassita possono permanere anche dopo la cottura e il congelamento. Se la reazione è tardiva si può creare confusione nella diagnosi.

Anisakis: le larve sono resistenti ai processi digestivi e riescono a penetrare la mucosa gastrica mediante un'azione meccanica (dente terebrante) ed enzimi litici (proteasi).

Come si cura la malattia? Fibre ottiche equipaggiate con pinze, farmaci antiparassitari (non comuni antielmintici) o intervento chirurgico con asportazione della parte d'intestino dove è presente il granuloma.

Non abbiamo criteri diagnostici definiti.

È importante comunicare se si è mangiato pesce crudo o poco cotto nelle 2 settimane precedenti. Possono essere svolte un’esofagogastroduodenoscopia e una tomografia computerizzata. Anche semplici sintomi possono portare ad una diagnosi.

ANCILLOSTOMI

Appartenenti alla famiglia Ancylostomatidae, vengono definiti “vermi ad uncino”. (Ancylostoma duodenale Infestano bovini, ovini, caprini, gatti, cani e uomo e Necator americanus). Le infestazioni sono diffuse principalmente nei paesi tropicali e subtropicali, anche se sono riportati casi anche in Europa e negli USA, soprattutto in aree dove le condizioni igienico-sanitarie non sono del tutto soddisfacenti. Lo stadio infestante è quello L3 e l’uomo si infetta tramite penetrazione percutanea, orale, transplacentare o transmammaria. Questi nematodi incidono i villi intestinali, si nutrono di sangue e...

Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
53 pagine
SSD Scienze biologiche BIO/02 Botanica sistematica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher bombeelio di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Simbiosi e parassitismo e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Masiero Simona.