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BIOGRAFIA DI SHAKESPEARE
Shakespeare nasce nel 1564. Studiò latino alla Grammar school, nonostante la critica abbia affermato che egli non fosse bravo nella materia.
Inoltre, aveva una formazione religiosa:
- alcuni ipotizzano che fosse cattolico
- Altri che fosse anglicano
Ci sono state anche alcune ipotesi riguardo la sua omosessualità ed attrazione verso gli adolescenti.
Nel 1582 si sposa con Anne Hathaway da cui ha tre figli. Il nome del figlio, Hamnet, richiama il famoso dramma Hamlet e si ipotizza che la stesura del dramma fosse un modo per processare il dolore del lutto. Infatti, il personaggio del dramma è condannato dal lutto e dalla sofferenza.
Muore nel 1616
IL CANONE
La principale questione che gira intorno alla figura di Shakespeare è quella del canone, ovvero, IL MACROTESTO SHAKESPEARIANO.
Con questo si poteva vedere quali opere appartenessero a Shakespeare. Anche se era molto difficile in quanto in quel periodo le opere non venivano firmate. Inoltre, il teatro era in continua evoluzione, quindi, non c'era un canone preciso perché le opere presentavano caratteristiche diverse a seconda dell'epoca.
Un altro problema è il rapporto tra Shakespeare e la pagina scritta.
Un altro problema è il rapporto tra Shakespeare e la pagina scritta. Egli viene ricordato come uomo di teatro ma ha scritto anche opere non teatrali, come sonetti e poemi
LA CARRIERA
SHAKESPEARE inizia la sua carriera negli anni 90 del 1500, in un periodo in cui il teatro stava diventando laico. Questo tipo di teatro prendeva ispirazioni dai testi classici, quindi:
- i drammi religiosi persero interesse
- Ed emersero le prime commedie, tragedie e drammi storici.
Shakespeare si riconosceva come un drammaturgo, egli credeva che il teatro fosse uno specchio della vita. Da qui l'uso della tecnica del
- play within play: la tecnica del teatro nel teatro, cioè quando nelle scene dei suoi drammi vengono messi in scena delle opere teatrali.
Ad esempio:
- In Amleto egli organizza una rappresentazione teatrale che dovrebbe spingere suo zio, assassinio del padre, a confessare il crimine.
La sua carriera dura dal 1590 fino al 1613, quando scrive The Tempest e poi lascia il teatro, prima di morire nel 1616. In The Tempest c'è una scena di addio di Prospero che è una sorta di alter ego di Shakespeare. The Tempest è quindi il saluto dell'autore al teatro.
Negli anni 90 Shakespeare procede drammi storici. Lavora sia in teatri pubblici che in quelli privati
IL CANONE TRAGICO
La tragedia è un'opera teatrale connessa alla morte dell'eroe che è quasi sempre violenta. Nella tragedia la morte prevede un ripristino dell'ordine:
- la tragedia si conclude con la morte dell'eroe
- Ma fa intuire che dopo di essa tornerà l'ordine che prima viene a mancare.
- in romeo e Giulietta, alla morte dei due amanti, le due famiglie dei protagonisti faranno pace.
Quindi c’è una sorta di doppio finale:
- si conclude un'azione (la morte dell'eroe)
- E si apre una nuova stagione, in modo tale che lo spettatore triste per la morte dell'eroe, ha la consolazione di sapere che quella morte è servita per una nuova stagione di pace.
- Quindi, la morte dell'eroe fa quasi da sacrificio.
I DRAMMI STORICI
Per quanto riguarda i drammi storici o histories, Shakespeare ne scrive 10:
- 8 collegati tra loro e coprono 100 anni (dal 1398 al 1485)
- Ci sono altri personaggi che non agiscono sulla trama, ma hanno la funzione di riflettere su ciò che accade.
Per esempio: In King Lear il clown potrebbe non esserci, la vicenda si svilupperà allo stesso modo, però il clown di Lear vede ciò che Lear non vede.
King Lear è un dramma in cui c è una cecità reale e una società simbolica (un blindness).
Quindi il personaggio che vede ciò che Lear non è in grado di vedere è il clown.
Quest'ultimo è colui che analizza gli eventi da una sua prospettiva morale
LA MALINCONIA
Uno dei punti centrali è la malinconia. Si tratta di un dramma a lieto fine, è una delle commedie più a lieto fine di Shakespeare. Ci sono:
- quattro matrimoni con la nota di malinconia datoci da Jaques
- L usurpatore che cede ciò che è usurpato
- Infine c è un ripristino dell ordine
Pertanto, la malinconia era associata all umore, infatti esiste una letteratura elisabettiana associata alla malinconia. Uno dei personaggi centrali é proprio Jaques, nonostante non abbia nessuna funzione in termine di plot.
ALL THE WORLD'S A STAGE
Di Jaques ricordiamo una delle sue battute:
All the world is a stage: che è anche una delle battute più famose del teatro elisabettiano, è come "To be or not to be"
Essendo rivelata come personaggio femminile dovremmo aspettarci un "her" però nel Folio c'era "his hand in his".
- Nell'edizione Arden troviamo questa correzione: "Rosalind con la mano di lui" (Orlando)
- mentre nell' edizione Norton si preferisce lasciare questa svista, ma non sappiamo se fosse una svista oppure no, nel senso che Rosalind è comunque un personaggio tra il maschile e il femminile, quindi era un lapsus o una volontà di sottolineare una sexual ambiguity.
BOY ACTOR AND CROSS DRESSING
Boy actor e cross dressing sono un punto centrale nell'interpretazione del brano che riguarda i gender issues. Nell'età elisabettiana, i personaggi femminili erano interpretati dai boy actors. Questo accadeva solo in Inghilterra e non nel resto dell'Europa. In Inghilterra tornano a recitare dopo il 1660 (dopo la Restaurazione) e per la prima volta si poterono vedere delle attrici recitare nei loro teatri.
Questi boy ACTORS recitavano ruoli femminili, ma nel recitare ruoli femminili, rimanevano boy actors per gli spettatori o diventavano personaggi che interpretavano.
C'è un'ambivalenza nella performance.
In As you like it si gioca molto su questa ambivalenza perché
- il personaggio che interpreta Rosalind è un boy actor che veste i panni di Rosalind
- E Rosalind si traveste da Gaimede.
- Sidney aveva composto l'Arcadia,
- Spencer aveva composto lo Sheperd's Calender
quindi c'è tutta una tradizione pastorale che ritorna in questo dramma. C'è un pastore che si chiama Corin, ma che in Lodge si chiama Coridon. Coridon è un pastore della Seconda Egloga di Virgilio, quindi abbiamo un elemento pastorale.
Shakespeare riprende queste tradizioni. In che modo le riprende? Questi pastori in Shakespeare si rifanno a una tradizione rinascimentale e sono molto diversi in Spencer.
- In Spencer abbiamo dei pastori molto colti: il pastore suona la zampogna, il suonare la zampogna è un simbolo, significa che il pastore diventa un poeta
- In Shakespeare abbiamo dei pastori rozzi: c'è quasi un disprezzo dei personaggi della corte nel momento in cui incontrano questi pastori, quindi Shakespeare riprende la tradizione pastorale, ma la rielabora a modo suo.
Quando i personaggi della corte incontrano i pastori li guardano dall'alto in basso, questi pastori sono piuttosto rozzi, non sono come i pastori raffinati di Spencer, quindi ritorniamo all'uso che Shakespeare fa della forma pastorale.
- In Spencer i pastori sono poco realistici perché invece di mungere pecore, stanno a comporre --> c'è tutto l'elemento rinascimentale.
- In Shakespeare invece i pastori sono molto più realistici, sono dei personaggi rozzi, sporchi, hanno le mani unte, da un lato c'è la natura buona, la natura che rigenera le passioni della corte, però c'è anche la natura rustica e rozza.