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RATIONABILITAS
La lex, promulgata dal legislatore, non può essere contraria al diritto divino né naturale né positivo. 1. Una norma di diritto divino naturale si rivolge a tutti gli uomini e di conseguenza obbliga tutti i fedeli e non fedeli (quindi anche coloro che non appartengono alla comunità della Chiesa). Nella terminologia tecnica vengono utilizzati dei termini per definire colui che è battezzato e non; - il fedele (fidelis) il battezzato - Infedele il non battezzato Le norme di diritto divino naturale sono state scolpite nei precetti del Decalogo; tra i quali si trova il precetto ad es. "non uccidere". (Nessun provvedimento sarebbe valido se invece dessel'autorizzazione ad uccidere). 2. Una norma di diritto divino positivo le fonti di cognizione del diritto divino positivo sono; - la Bibbia in particolare il Nuovo testamento - La tradizione apostolica che riguarda soprattutto gli uomini battezzati(nell'ordinamento costituzionale canonico ci sono degli organi che sono ritenuti di diritto divino positivo e non naturale, come il munus petrinum (ossia l'ufficio di Pietro). Il diritto divino positivo è dato dall'insieme di principi essenziali perché determinano la struttura e il funzionamento della costituzione della Chiesa, irreformabili perché posti dal legislatore divino. Un altro organo di diritto divino positivo non naturale è il collegio dei vescovi, si tratta di un organo collegiale. I due organi citati di diritto divino positivo e non naturale realizzano una forma di successione: 1. il pontefice romano succede a Pietro (munus petrinum successione individuale) 2. Il collegio dei vescovi succede ai 12 apostoli (episcopale successione collegiale). La lex deve mirare al bene comune. Questo rappresenta un requisito della lex, infatti quest'ultima per sua natura possiede delle caratteristiche di generalità eastrattezza per il bene comune.
- nell'ordinamento costituzionale italiano ai sensi dell'articolo 3 della Costituzione; tutti i cittadini sono eguali davanti alla legge
- Nell'ordinamento canonico
- da un lato viene proclamata la dignità fondamentale per tutti
- Dall'altro lato sono ammessi dei provvedimenti di rango normativo che non hanno le caratteristiche della generalità e astrattezza; che sono posti per l'utilità del singolo, i privilegi e le dispense (le fonti medievali utilizzano il termine lex privata per riferirsi ai privilegi e le dispense). I privilegi e le dispense non possono essere contrariené al diritto divino naturale né al diritto divino positivo in linea di principio.
La lex viene promulgata da chi detiene la suprema cura della comunità; la legge proviene dal soggetto che ha un ruolo apicale, quali sono i soggetti che hanno un ruolo apicale nell'ordinamento canonico?
canonico opera su due livelli; ⇒ il ruolo apicale è investito dal pontefice e dall’organo collegiale se la lex viene promulgata a livellouniversale. ⇒ Il ruolo apicale è investito dal vescovo all’interno della propria diocesi se la lex viene promulgata alivello particolare
Leggi universali
- canone 12
- Sono date per tutta la Chiesa da chi possiede su di essa competenza legislativa (il Papa e il collegio episcopale) e la cui obbligatorietà raggiunge tutti coloro cui riguarda il rispettivo contenuto
Leggi particolari
- canone 13
- Sono date per una porzione o parte della Chiesa (diocesi, provincia ecclesiastica) da chi, oltre il pontefice, abbia la corrispettiva potestà legislativa (vescovo diocesano, concilio provinciale)
- Le leggi particolari non si presumono personali ma territoriali; le leggi tetti rotali del proprio territorio di appartenenza non obbligano quando si è fuori, mentre quelle del territorio dove solo
Difatto ci si trova obbligano solo se riguardano beni immobili del luogo, l'ordine pubblico o le formalità da osservare negli atti.
Il vescovo diocesano, distinto dal vescovo titolare, è il vescovo che ha sotto la propria potestà vescovile un territorio esattamente circoscritto. Su quel territorio il vescovo è legislatore, amministratore unico e giudice.
Oltre alla chiesa universale e alla chiesa particolare esistono delle strutture carismatiche organizzate dal diritto ossia i grandi ordini religiosi (che all'interno del loro ordinamento hanno capacità legislativa di tipo personale non territoriale); strutture carismatiche organizzate con capacità autonomica. Vengono definite carismatiche perché a fondamento di queste strutture c'è sempre la figura di un fondatore.
LEZIONE 6
L'INTERPRETAZIONE
Il problema dell'interpretazione della lex è centrale in qualunque ordinamento.
- Lacune
CANONE 17 "Le leggi ecclesiastiche sono da intendersi secondo il significato proprio delle parole considerato nel testo e nel contesto; che se rimanessero dubbie o oscure, si deve ricorrere ai luoghi paralleli, se ce ne sono, al fine e alle circostanze della legge e nell'intendimento del legislatore"
Questo canone individua il criterio generale per l'interpretazione delle leggi ecclesiastiche (ossia le leggi di produzione umana) devono essere intese con il significato preciso delle parole, ponderando il testo e il contesto.
Il testo sono le parole
Il contesto comprende anche la punteggiatura
Che se rimanessero dubbie e oscure si deve ricorrere ai luoghi paralleli (concetto che prende in considerazione l'analogia)
L'analogia è una procedura per scoprire una norma
Luogo parallelo analogia linguistica; qualora
L'analogia linguistica non si deve guardare al fine e alle circostanze della legge. Al fine e alle circostanze della legge sono quelle che generalmente vengono chiamate le circostanze storico ambientali. E nell'intendimento del legislatore (intenzione del legislatore) è facile capire l'intenzione del legislatore, quando quest'ultimo è il pontefice; un organo monocratico. Mentre nei casi in cui il legislatore è un organo collegiale è più difficile comprendere la loro intenzione.
"Significato proprio delle parole" nella quasi totalità dei casi la proposizione normativa si fonda su una proposizione linguistica.
Art. 12 Preleggi (interpretazione della legge) nel codice civile nell'applicare la legge non si può ad essa attribuire altro senso che quello fatto palese dal significato proprio delle parole secondo la connessione di esse e dalla intenzione del legislatore.
Il canone 17 in sostanza ribadisce questo principio.
CANONE 18 "le leggi che stabiliscono una pena, o che restringono il libero esercizio dei diritti, o che contengono un'eccezione alla legge, sono sottoposte a interpretazione stretta"
Il canone 18 ripete una regola tradizionale che generalmente viene detta odiosa sunt restringenda, favores sunt amplianda le cose favorevoli dovrebbero essere ampliate, mentre le disposizioni odiose nell'interpretazione devono essere restritte; ciò significa che l'interpretazione restrittiva in materia penale deve sempre essere intesa come una disposizione che è garanzia del reo (reo termine tecnico che significa accusato).
Art. 14 preleggi (applicazione delle leggi penali ed eccezionali) "le leggi penali e quelle che fanno eccezione a regole generali o ad altre leggi non si applicano oltre i casi e i tempi in esse considerati"; quindi la norma pone il divieto del ricorso
All'analogia nel diritto penale. Le leggi che stabiliscono un'eccezione alla legge generale devono essere interpretate in senso stretto.
Applicazione stretta si applicano solo ai casi e alle circostanze storiche ambientali esplicite dalla disposizione linguistica.
CANONE 17 opera a livello linguistico, di proposizioni linguistiche
CANONE 19 opera a livello di proposizione normativa
CANONE 19 "se una determinata materia manca una espressa disposizione di legge sia universale sia particolare o una consuetudine, la causa, se non è penale, è da dirimersi tenute presenti le leggi date per casi simili, i principi generali del diritto applicati con equità canonica, la giurisprudenza e la prassi della Curia Romana, il modo di sentire comune e costante dei giuristi"
Il canone 19 parla della norma oggettiva e spiega; che se in un caso particolare non c'è un'esplicita disposizione di legge universale
(della Chiesa universale) o⇒particolare (del vescovo diocesano) nè una consuetidine la causa (intesa comefattispecie o controversia) se non è penale deve essere risolta tenendo conto;
- “le leggi emanate per casi simili”
- “ i principi generali del diritto applicati con equità canonica”
- “La giurisprudenza” l’ordinamento canonico ammette che i precedenti giurisprudenziali abbianouna valenza (giurisprudenza come fonte di produzione)
- “La prassi della Curia Romana”
- “Il modo di sentire comune e costante dei giuristi”
Il canone 19 presuppone l’applicazione del canone 17
La causa deve tener conto della analogia legis (leggi emanate per casi simili) eanalogia iuris (data dei principi generali dell’ordinamento can