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▪ ACCENSIONE SEMPLICE E AFFIDABILE
Sia a terra che sui motori aeronautici (specialmente in ambienti a basse temperature).
▪ LIMITI DI STABILITÀ AMPI
La fiamma deve rimanere accesa in ampio range di pressione e rapporti di
aria/combustibile.
▪ BASSE PERDITE DI PRESSIONE
▪ TEMPERATURA DI USCITA TALE DA MASSIMIZZARE LA VITA DEI COMPONENTI ELLA
TURBINA
▪ BASSE EMISSIONI DI INQUINANTI
▪ DIMENSIONI COMPATIBILI CON LO SVILUPPO DEI MOTORI
▪ DURABILITÀ E MANUTENIBILITÀ
▪ FLE““IBILITÀ NELL’UTILI))O DEI COMBU“TIBILI
Petrolio, si teti i, io asse, e …
➔ Per motori aeronautici:
Dimensioni e peso sono parametri fondamentali
➔ Per applicazioni heavy-duty:
Una maggiore attenzione è rivolta ad altri aspetti come lunga vita e possibilità di utilizzo
con combustibili diversi (multifuel)
Classificazione dei combustori
a. COMBUSTORI TUBOLARI
- Controllo separato (possibilità di spegnere o
accendere i bruciatori separatamente)
- Alto peso e grosse dimensioni
- Facile da testare
- Indipendenza dei liner cilindrici
- Grandi perdite di pressione
b. COMBUSTORI ANULARI
- Un unico liner esterno interno/esterno in un
involucro anulare
- Test costosi
- Basse perdite di pressione
- Controllo della temperatura di uscita
- Layout compatto
c. COMBUSTORI TUBO-ANULARI
- Liner cilindrico in un involucro anulare
Miglior o trollo della te peratura di fia a rispetto all’a ulare
-
- Più compatto rispetto al tubulare
- Pesanti e costosi I combustori tubolari nascono nei
piccoli motori aeronautici per
riuscire a trovare posto per
ralle tare il fluido e dargli u ’area
di passaggio sufficiente.
Il vantaggio principale è che si può effettuare la manutenzione senza dover aprire tutta la
macchina. Sono ad impiego terrestre (ingombranti e pesanti) e in alcuni casi possono essere
realizzati con rivestimenti in materiale refrattario.
Combustori anulari
Controllo della stabilità Primo stadio di turbina
tramite swirler Combustore diffusivo, molto compatto
Diffusore Duomo
Nel combsutore dual-anular si ha un duomo
principale completamente occupato dallo swirler
dove si hanno condizioni di premiscelazione o
parziale premiscelazione e una fiamma leggermente
magra; poi si ha un duomo pilota simile a quello del
combustore diffusivo, dove si ha una fiamma
diffusiva sicuramente più stabile. Getti contrapposti
Da sempre Rolls-Royce utilizza una stabilizzazione più basata su getti contrapposti piuttosto che su
swirler. Nel Trent gli swirler sono più piccoli e invece di fare un combustore dual, se ne fa uno
sequenziale e nella parte finale si ha una fase magra di post-combustione prima di arrivare al
primo ugello.
Combustori di aeroderivati Qua do si porta o a terra
turbine precedentemente
utilizzate in ambito aeronautico
(dove le emissioni inquinanti sono
circa 150-200 ppm), bisogna
scendere a circa 25 ppm di
emissioni inquinanti in Europa;
perciò bisogna cambiare il
combustore senza stravolgere
tutta la macchina.
General Electric ha creato un
combustore molto stondato
(rapporto lunghezza-altezza di
circa 1:1, contro la norma che in
genere è 3:1).
Si tratta di un combustore allargato in direzione radiale e in cui vengono messi una serie di micro-
bruciatori premiscelati. A terra diventa possibile realizzare questo tipo di combustore così pesante
e ingombrante poiché non si hanno più i requisiti prestazionali richiesti in ambito aeronautico.
Rolls Royce ha preferito
realizzare
microcombustori
trasversi che si
sviluppano in direzione
radiale rispetto all’asse.
In questo modo la
premiscelazione è più
gestibile e sono più
facilmente raggiungibili i
risultati voluti
(inquinanti sotto 25
ppm).
Combustori tubo-anulari
I combustori tubo-anulari sono utilizzati per:
- Scelte legate allo spazio
- Nel caso in cui, anche dove si ha disponibilità di spazio, si vogliano realizzare
combustori tuboanulari parzialmente reverse COMBUSTORI REVERSE
Si parte dal compressore in
una direzione, si torna
indietro nuovamente verso la
testa e poi si inverte di nuovo
direzione per entrare in
turbina.
Il vantaggio consiste nel poter
accedere al carter del
ru iatore dall’ester o, se za
dover smontare la macchina.
Inoltre, sappiamo che verso
premiscelazioni spinte il
campo di funzionamento è
stretto (se innalzo la quantità
di combustibile emetto troppi
inquinanti, se la abbasso anche di poco si ha lo spegnimento). In questo tipo di combustore il
problema può essere risolto posizionando delle valvole di bypass che consentono di deviare il
flusso d’aria diretta e te i tur i a, i ve e di farlo tor are i testa el o ustore.
Can-annular combustors La valvola di bypass
consente di fare una
regolazione equivalente
alla regolazione FAR, ma
senza farla in termini di
combustibile, in quanto
una regolazione FAR è
fattibile solamente in un combustore di tipo diffusivo e
mai in un combustore premiscelato.
Progettazione aerodinamica: approccio basato sulle perdite di pressione (Lefebvre)
In breve, la progettazione si imposta tenendo sotto controllo il fattore di perdita complessivo in
termini di pressione. Bisogna agire sui rapporti di velocità per mantenere le perdite sotto
controllo.
Appro io asato sull’effi ie za di o ustio e
Esistono anche altri APPROCCI ALTERNATIVI in cui ci si impone un target in quanto a efficienza e
sulla base di questo si ottengono i valori dei parametri geometrici (Aref e Dref):
Lunghezza del combustore
Un aspetto molto importante che va a impattare sulla lunghezza del combustore è il cercare di
otte ere all’us ita u profilo di te peratura non uniforme; è molto importante conoscer il reale
profilo di temperatura poiché è indispensabile per una buona progettazione delle pale di turbina.
Il massimo di temperatura si ha nella zona
centrale, che è anche la zona che si raffredda
meglio nella pala.
Le parti terminali hanno problemi legati alla
e …
presenza della cassa, alla tenuta, (perciò non
è ottimale un profilo uniforme).
Le dimensioni e la forma dei fori di diluizione e la lunghezza del combustore sono selezionate in
modo tale da:
- Ottimizzare il profilo di temperatura in uscita
- Controllare i processi di combustione
In accordo con Lefebvre, la lunghezza del combustore Lc può essere messa in relazione con PF:
In ogni caso non esiste un criterio generale per la progettazione della lunghezza dei combustori.
Sappiamo che la lunghezza dei combustori si è ridotta in modo progressivo negli anni: realizzare
combustori più corti significa farli più compatti, più leggeri e meno critici in termini di stabilità.
Le moderne turbine heavy-duty sono progettate in modo che Vref<30 m/s
o L’aspe t ratio L/H ha su ito un andamento decrescente negli anni
o I tassi di combustione sono aumentati per cui si ricorre a stabilizzazione della fiamma per
o mezzo di ricircolazione del flusso nella zona primaria attraverso swirler
Swirler
Lo swirler ha le seguenti caratteristiche:
➔ Componente statico
➔ In genere dotato di pale
➔ Impartisce una rotazione al flusso assiale
➔ Determina:
- Una zona di ricircolo che stabilizza la fiamma e favorisce il mix dei prodotti di
o ustio e aldi o l’aria e il o usti ile i arrivo.
- Regioni con forti componenti di taglio che provocano una elevata turbolenza e un
rapido mixing. � è lo swirl number ed è uguale al
�
rapporto fra quantità di moto assiale e
radiale (� >0,6)
�
Utilizzando gli swirler si riesce a imporre una quantità di moto al fluido tale da generare una zona
di ricircolo a valle dello swirler stesso; tale fenomeno induce il flusso a collassare e tornare indietro
(situazione ideale per la stabilizzazione della fiamma).
Swirler assiale
Swirler radiale
Il progettista ha due scelte:
1. Carico molto lo swirler e gli impongo una forte differenza di quantità di moto tangenziale,
∆�
che significa usare dentro lo swirler quasi tutto il a disposizione.
2. Si usa uno swirler meno carico e si ottengono getti contrapposti che generano una zona di
ricircolo.
Stabilità
Vedia o u tipi o loop di sta ilità otte uto fissa do P , T e la o posizio e del o usti ile,
ma variando il FAR:
In alcune zone di stabilità si rischia di innescare processi autogenerati legati ad oscillazioni
dinamiche ad alta frequenza che possono andare a danneggiare il combustore.
Questo avviene in corrispondenza del bordo di stabilità dove si possono avere passaggi molto
fu zio a e to ad u ’altra, passa do da forti e essi d’aria a te pora ei
rapidi da una zona di
eccessi di combustibile (proprio perché il flusso viene alterato da queste oscillazioni). Queste
condizioni sono fortemente critiche in applicazioni terrestri.
Emissioni inquinanti
Le emissioni inquinanti sono legate alle condizioni operative. Nelle turbine a gas sebbene vengano
usati combustibili pregiati (senza impurità) con una efficienza di combustione elevata, si hanno
emissioni di CO, UHC (prevalentemente in condizioni di off-design), NOx e, per combustibili liquidi,
anche particolato.
Sono di particolare interesse anche le emissioni dei motori aeronautici in alta atmosfera.
Approcci per la riduzione di CO e UHC
La presenza di un flusso di raffreddamento massivo
sulle pareti del combustore (film cooling) induce
due problemi: da un lato si rischia di raffreddare
troppo rischiando di interrompere il processo di
combustione e quindi favorire il rilascio di CO
dovuto a i o pleta for azio e di CO ; dall’altro
si rischia di generare anche più NOx in quanto
riservando molta aria al liner, se ne ha meno a
disposizione per la premiscelazione (il rapporto di
equivalenza sale nella zona primaria e si formano
NOx). Quindi il fatto che sia sempre consigliabile
utilizzare la minor quantità possibile di aria per il
raffreddamento delle superfici è un aspetto
comune a qualsiasi trend di progettazione.
Gli approcci più usati per ridurre le emissioni di CO sono:
➔ Ridistri uzio e del flusso d’aria per portare il rapporto di e uivale za nella zona primaria
vicino a valori ottimali.
➔ Incremento del volume della zona primaria:
Incremento in altezza per favorire il ricircolo
➔ Riduzio e del flusso d’aria di raffredda e to della parete, spe ial e te ella zo a
primaria: te i he ava zate di raffredda e to effusio , TBC, …
Utilizzo di
➔ I re e to dell’ato izzazio e d