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4.5-ANALISI DI UNO SCAMBIATORE IN CONTROCORRENTE A DUE TUBI CONCENTRICI: METODO DELLA DIFFERENZA
LOGARITMICA MEDIA
Consideriamo inizialmente per semplicità uno Scambiatore in Equicorrente:
∆ = − ∆ = −
Possiamo scrivere la Potenza del Fluido Caldo e Freddo sfruttando il primo principio:
̇ = ̇ ∙ ∙ − (1)
̇ = ̇ ∙ ∙ − (2)
La terza equazione che dimostreremo successivamente è la seguente:
̇ ̇
= = ∙ ∙ ∆ (3)
Dove: ∆ − ∆
∆ = ≔ ∆
∆
ln ∆
NB: In Controcorrente:
∆ ∆
Le tre equazioni sono linearmente dipendenti: si tratta di tre equazioni per cui si fa l’ipotesi per cui la
(), (), ()
potenza ceduta dal fluido caldo è pari alla potenza ceduta dal fluido freddo e questo perché si fa l’ipotesi per cui lo
scambiatore nel suo complesso non “perde” nulla verso l’esterno (il calore ceduto dal fluido caldo va esattamente a
finire nel fluido freddo, lo scambiatore è ritenuto adiabatico esternamente).
A questo punto definiti gli elementi che ci servono, consideriamo di avere uno scambiatore in controcorrente a due
tubi concentrici: ∆
∆
Riportiamo il set di equazioni che abbiamo definito:
̇ = ̇ ∙ ∙ − (1)
̇ = ̇ ∙ ∙ − (2)
̇ ̇
= = ∙ ∙ ∆ (3)
Vediamo come scrivere le prime due equazioni in maniera più compatta utilizzando la Capacità Termica Oraria:
= ̇ ∙ ≔ à
= ̇ ∙ ≔ à
Quindi: ̇ = ∙ − (1)
̇ = ∙ − (2)
̇ ̇
= = ∙ ∙ ∆ (3)
Notiamo che con uno scambiatore del genere il fluido caldo subisce una caduta di temperatura tra l’ingresso e
∆
l’uscita, così come la subisce il fluido freddo (∆ ).
Come si osserva anche dalla figura, vale che: ∆ < ∆
Riscriviamo la e la
(1) (2): ̇ = ∙ ∆ (1)
̇ = ∙ ∆ (2)
Siccome lo scambiatore è, per ipotesi, adiabatico esternamente:
̇ ̇
=
∙ ∆ = ∙ ∆
Quindi: >
Le concavità delle due curve di temperatura sono rivolte verso il basso.
Si può avere una situazione diversa, di questo tipo:
Questa volta: ∆ > ∆
Seguendo quanto già fatto prima, seguirà che: >
In questo secondo caso le curve hanno concavità verso l’alto.
Si può anche verificare un terzo caso:
In questo caso le due curve di temperatura sono due rette parallele e quindi:
∆ = ∆
=
In questo terzo caso: ∆ − ∆ 0
̇ ̇
= = ∙ ∙ ∆ = ∙ =∙∙
∆ 0
ln ∆
E’ una forma indefinita…
Quando ci troveremo di fronte a due fluidi con due capacità termiche orarie uguali, dato che la terza equazione va in
crisi, dovremo assumere che il sarà pari al in una qualsiasi sezione:
∆ ∆
∆ − ∆
lim = ∆ = ∆ = ∆ = ∆
∆
∆ →∆ ln ∆
Questo primo metodo di soluzione per gli scambiatori di calore si chiama Metodo della Differenza Logaritmica
Media.
Vediamo come arrivare a ricavare l’equazione ()
Per semplicità partiamo da uno scambiatore in equicorrente:
+
Vediamo cosa succede tra una sezione e una sezione il fluido caldo subisce una variazione di temperatura
+ :
tra i due punti segnati in blu che indichiamo come
Dato quindi che il fluido caldo diminuisce la sua temperatura:
<0
Il fluido freddo, invece, tra le due sezioni ha un aumento di temperatura e quindi:
>0
Sappiamo che: ̇ = ∙ − (1)
̇ = ∙ − (2)
In termini elementari: = ∙
= ∙
Dato che dobbiamo asserire l’equivalenza tra e , nell’uguaglianza bisogna inserire il segno dato che
– <0
Quindi: = −
Allora:
= − =
Se facciamo la differenza: 1 1
− = − = = − = = − +
Nella generica sezione tra e succede che si ha una superficie di scambio termico infinitesima e ci sarà anche
un coefficiente di scambio termico Applicando la Legge di Newton per la convezione:
.
1 1 1 1
() () () ()
− = − + = = − = − − ∙ +
1 1
() ()
− = − − ∙ +
Abbiamo un’equazione differenziale e introduciamo una nuova variabile:
()
= − ()
Allora: 1 1
= − ∙ +
1 1
= − ∙ +
Vediamo che lo scambiatore di calore va da una sezione 1-1 ad una sezione 2-2 e parte da fino ad una
= 0
lunghezza generica Allora, considerando come la sezione 1-1 e 2 come la sezione 2-2:
. 1 1 1
= − +
1 1
[ln()]2 = − +
1
1 1
ln = − +
− ∆ 1 1
ln = ln = − +
− ∆
Dalla e
(1) (2): −
1 = ̇
−
1 = ̇
Segue che: ∆
ln = − + − + = (∆ − ∆ )
∆
Quindi: ∆ − ∆
=∙∙ = ∆ (3)
∆
ln ∆
4.6-ANALISI DI UNO SCAMBIATORE IN CONTROCORRENTE A DUE TUBI CONCENTRICI: METODO DELLE UNITA’ DI
TRASFERIMENTO
Si definisce l’Efficienza di uno Scambiatore di Calore, come il rapporto tra la potenza reale e la potenza massima che
può essere scambiata in uno scambiatore di calore: ̇
= ̇
Consideriamo uno scambiatore di calore in equicorrente, con le seguenti curve di temperatura:
Se la lunghezza dello scambiatore fosse infinita si avrebbe la massima potenza scambiata, ma capiamo che non è un
criterio accettabile…
Se consideriamo uno scambiatore di calore in controcorrente:
Il fluido che subisce la massima variazione di temperatura è quel fluido che ha la minima capacità termica
(∆ )
( )
Dato che: ̇ = ∆ = ∆
Per definire la Potenza Massima dovremmo individuare il massimo gradiente di temperatura in uno scambiatore.
Sicuramente la massima differenza di temperatura la si ha tra il fluido caldo in ingresso e il fluido freddo in
(∆ )
ingresso.
Allora: = − ∙
Viene quindi definita: ̇
= − ∙
Vediamo a cosa serve questo metodo… se considerassimo uno scambiatore in controcorrente
Oltre le quattro temperature conosciamo, ad esempio, e la portata
̇
Prendiamo le tre equazioni di progetto: ̇ = ∙ − (1)
̇ = ∙ − (2)
̇ ̇
= = ∙ ∙ ∆ (3)
Non si riuscirebbe a risolvere il sistema perché con i dati che abbiamo le tre equazioni dicono tutte le stessa cosa.
Il Metodo delle Unità di Trasferimento consiste nel definire un parametro come rapporto tra capacità termica
minima e capacità termica massima dei due fluidi:
=
Si definisce poi il Numero delle Unità di Trasferimento:
=
Esistono poi delle curve di efficienza che valgono per lo scambiatore in controcorrente ed equicorrente oppure si
possono utilizzare le equazioni di sotto riportate:
CONTROCORRENTE EQUICORRENTE
∙( ) ∙( )
1− 1−
= =
∙( ) 1+
1−∙