vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
PERIODO SUCCESSIVO ALLA SECONDA GUERRA MONDIALE:
ESPRESSIONISMO ASTRATTO AMERICANO.
Quasi sempre l’Arte vede prima della Storia.
Diverse reazioni al Conflitto in due diverse parti del mondo = Informale europeo ed
americano.
Tutto ciò che ha forma ha senso compiuto. L’informe però è positivo perché
rappresenta la trasformazione. → Artisti informali.
L’informale europeo = tragedia, mancanza di senso del Secondo Conflitto Mondiale
→ amarezza, delusione. Il sentimento che anima questi artisti è molto simile a quello
provato dai Dadaisti (amarezza, senso di angoscia – paura per qualcosa di reale, ma
anche per cose che non esistono pur sembrando cose reali). Aver stravolto la logicità
della forma a favore dell’informe significa vivere invece di sopravvivere/esistere
soltanto (aspetto ben diverso dal vivere).
Espressionismo astratto americano = suddiviso in due sottogruppi: Action paiting e
color field painting.
Pollock → disagio dell’uomo contemporaneo che deve essere tirato fuori.
Rifacimento alla psicanalisi junghiana (concetto dell’inconscio collettivo,
rappresentazione degli archetipi).
Nella sua arte astratta, Pollock pone una tela gigante sul terreno, ci cammina e ci
danza sopra sgocciolando direttamente dal barattolo il colore. Cammina direttamente
sul quadro, quasi come se entrasse in trance.
Pollock entra nel quadro stesso con tutto il suo corpo, spennella il colore quasi con
un’azione ginnica (introduzione dell’happening e della performance). I suoi quadri
sono anche “tutto campo” (all over), come se l’opera potesse espandersi oltre al
proprio spazio. La grande fortuna di Pollock è dovuta alla presenza di una grande
donna.
William de Kooning, altro esponente dell’action painting → modelli Van Gogh,
Munch … Rappresenta figure femminili corpulente, con colori sgargianti (che
ricordano Kirchner, Munch…L’espressionismo). Il quadro è volutamente interminato.
Mark Rothko → Esponente del Color field painting. Procede per sovrapposizione di
quadrangoli. Dopo aver osservato un’opera di Rothko per 10/15 minuti la figura
centrale inizia ad affiorare, come l’affiorare di un’epifania (come succede quando si
socchiudono le palpebre).
Newmann, suddivisione di una grande tela in un colore monocromo. 22/04/2022
INFORMALE EUROPEO
Dopo che si assiste ad eventi drammatici come il Conflitto Mondiale si vanno a
sviluppare inevitabilmente sentimenti profondi di angoscia (perché si avverte la
consistenza della tragedia stessa, insieme alla “mancanza di senso della guerra”
[quest’ultima spesso citata dai Dadaisti].
Istinto = principio vitale alla base di tutto.
Arte = rapporto tra individuo ed esistenza. Esistere è diverso da vivere, e coincide
con la mera sopravvivenza.
La forma si fa sempre espressione dell’informe.
Hans Hartung, T (1946) → quest’artista è uscito molto lesionato dal Conflitto, ha
subito l’amputare della sua gamba. Esprime lo stato d’animo drammatico della rabbia
attraverso le sciabolate di colore nell’arte.
Wols, It’s all over (1946-47) → espressione dell’informale attraverso la coesistenza di
diverse tecniche artistiche (+ macchie di colore). Tecnica polimaterica.
Fautrier, Ostaggio (1945) → dalla forma dell’opera ne emerge l’essenza. Il ciclo
degli Ostaggi nasce perché l’artista è stato testimone diretto degli orrori della guerra,
in quanto è stato protagonista della resistenza francese (ha assistito all’uccisione di
numerose persone) → atrocità del male e della violenza. Questi ostaggi, figure
sovrumane (occhi quasi ripetuti), sono realizzati con tecnica polimaterica. In questo
caso, viene creato un volto lacerato dal dolore: la materia, come un miracolo, fa
emergere la forma dell’ostaggio.
Jean Dubuffet, Miss Choléra (1946) → attraverso la tecnica polimaterica (sabbia,
calce, sassi, paglia…), lui ricrea una forma umana elementare, primordiale, simulata
dalla forma stessa.
Forma istintiva → disegno infantile (il bambino – così come il malato psichico -
disegna utilizzando una linea efficace, primordiale, lineare).
Art brut = l’arte rozza (Dubffet ne è capofila) fa affiorare forme primordiali ed
istintive di reale efficacia.
Giuseppe Capogrossi, Superficie 209 (1957) → ambito italiano. Attraverso l’esercizio
spaziale e cromatico del segno ripetuto, l’artista esprime l’informale.
Alberto Burri, Sacco SP (1953) → l’artista mostra la sua prima professione, quella di
medico chirurgo. Lui è stato prigioniero di guerra in Texas ed ha vissuto quindi la
Guerra in prima persona (ha vissuto in prima persona angoscia, vergogna,
sofferenza). Nel ciclo dei sacchi utilizza molto il polimaterico ed il collage (entrambe
sono tecniche parte integrante dell’arte contemporanea). All’interno di questa tela ci
sono numerosi strappi, volti a rappresentare un’umanità lacerata ed umile. Strappi che
l’artista vuole visibilmente ricucire → riferimento a Mondrian (riferimento ai
quadranti spaziali, dimensionali, cromatici.
Gli Informali, a differenza dei Dadaisti, hanno una visione più ottimista: i tagli vanno
ricuciti e rimarginati. Al di là delle ferite c’è sempre la luce, un nuovo inizio → Burri
che come un chirurgo ricuce le ferite recate a causa della Guerra.
Burri, il ciclo delle plastiche = Grande bianco plastico (1964) → la materia plastica
crea il foro indotto dalla fiamma ossidrica: la lacerazione della materia è disegnata
dalla materia stessa.
Lucio Fontana, Concetto spaziale (1951) → i tagli non sono i tagli dell’animo, bensì
nel gesto del taglio Fontana compie un’operazione spaziale. Lui è promotore dello
spazialismo (ricerca, viaggio, conoscenza dello spazio all’interno del supporto
artistico con la coscienza. Lo scienziato dev’essere un creativo, artista). Nel
Manifesto Blanco lui stabilisce un rapporto tra arte e tecnologia, arte e
comunicazione (mezzi di comunicazione come la televisione, Fontana introduce ciò
perché capisce l’importanza dei nuovi media. Fontana come pioniere, artista-
scienziato-filosofo che ha visto lontano).
Nell’atto di lacerare la tela l’artista vuole riconosce l’attraversamento della materia
(rappresentata dalla tela). La tela è sia materia che spazio/cosmo. Il fondale dei tagli è
scuro, perché la tela per lui è metafora del cosmo… I tagli devono permettere
all’individuo di avere l’impressione di attraversare la tela.
Spazio artistico = spazio cosmologico.
Lucio Fontana era un laico che aveva grande fiducia nella scienza.
Rapporto tra arte e mezzi di comunicazione → Fontana ha portato avanti
coraggiosamente questo rapporto fondamentale e complesso.
Con i “tagli” Fontana è riuscito a dare a chi guarda il quadro un’impressione di calma
spaziale, di rigore cosmo, di serenità dell’infinito.
New Dada
Ambito americano.
Dadaismo → prelievo dell’oggetto quotidiano, semplificato nel ready-made ed
incorporato nell’opera d’arte.
L’oggetto ha fondamentale importanza durante l’esistenza dell’individuo, quindi
perché non può diventare opera d’arte? Il New Dada carica l’oggetto del vissuto
quotidiano (importanza primaria degli oggetti perché esprimono il vissuto delle
persone).
“La bellezza sta ora nascosta ovunque ci prendiamo la briga di guardare” – John
Cage → aspetto fondamentale per il New Dada
Robert Rauschenberg, Letto (1955) → il letto è un oggetto banale che hanno tutti,
apparentemente. Ma è in realtà un oggetto fondamentale, un “luogo” carico di
significato (oggetto polifunzionale di grande importanza perché parla del nostro
vissuto)
Viene utilizzato la tecnica del ready-made, ma il letto viene posto contrariamente alla
posizione naturale del letto. Utilizza anche il combine painting (assemblaggio fogli,
disegni, fotocopie, pagine stampate, oggetti di varia natura, tratti di breefing).
Questo è un letto scomposto, non rifatto (= indice di umanità e vissuto).
Jasper Johns, Three Flags (1958) → attraverso l’incastro (tecnica antichissima
romana che stratificazione dopo stratificazione andava a creare una rappresentazione
molto lucente) mostra la bandiera americana (tre bandiere americane creando un
effetto ottico d’impatto). Non vuole rappresentare l’intento patriottico, ma la bandiera
vuole essere configurata come oggetto del quotidiano.
Johns voleva semplicemente attirare le persone verso le opere d’arte attraverso la
rappresentazione di oggetti vagamente riconoscibili, parti di quotidianità. Importanza
inoltre dello studio cromatico. → L’arte ci insegna a guardare da diversi punti di vista
(se ci dimentichiamo che si tratta della bandiera americana, riusciamo ad analizzarla
come oggetto vero e proprio, analizzandone quindi colore e prospettiva (la bellezza di
questa bandiera sta nel contrasto cromatico).