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Il gioco Pokemon Go e le opportunità di business
Il proprietario di una pizzeria nel Queens, a New York, ha sfruttato il fenomeno di Pokemon Go per aumentare i suoi incassi. Ha pagato circa 10 dollari per dei "moduli esca", elementi interni al gioco che attirano i Pokemon in posti specifici. Grazie a questa strategia, le creature virtuali sono iniziate a materializzarsi nei suoi bagni e sui suoi sgabelli. Durante il primo weekend di gioco, i suoi guadagni derivanti da cibo e bevande sono aumentati del 30%, per poi arrivare a un incremento del 70%.
I giornalisti di Bloomberg hanno commentato che il gioco ha realizzato il sogno di ogni rivenditore: utilizzare la localizzazione per attirare i passanti. Nonostante la promessa iniziale che il gioco non avrebbe ospitato pubblicità, si è scoperto che il business model della Niantic, l'azienda che ha sviluppato Pokemon Go, include anche una componente di location sponsorizzate.
Il 13 luglio, Hanke, CEO di Niantic, ha ammesso al Financial Times che oltre ai "pagamenti in-app" per i game kit, il business model dell'azienda prevede anche la possibilità di sponsorizzare determinate location. Questo significa che ci sono ulteriori opportunità di guadagno per i rivenditori che vogliono sfruttare il successo del gioco.
delgenere erano sempre stati in programma, asserendo che le aziende "ci pagheranno per diventare location all'interno del gioco, perché sapranno di poter così attirare più passanti". Per qualche tempo sembrò che tutti stessero guadagnando.- un accordo con McDonald's per mandare i giocatori nei suoi 30.000 esercizi in Giappone.
- Starbucks annunciò che 12.000 dei suoi esercizi negli Stati Uniti si "sarebbero uniti al divertimento", diventando "Pokéstop".
- La Disney ammise di essere delusa dalle proprie strategie per "mescolare fisico e digitale per creare nuove esperienze di gioco interconnesse", e di stare pianificando la trasformazione del proprio enorme settore giocattoli, orientandolo "in una direzione simile a quella di Pokémon Go".
città come il loro tavolo da gioco, scorrazzando tra parchi e pizzerie, senza saperlo sono stati le pedine di un gioco molto più significativo e del tutto diverso.’ ?com è cambiato il modo di modificare i comportamenti
I nuovi mezzi globali di modifica del comportamento che abbiamo visto costruire da Facebook e Niantic rappresentano una nuova epoca regressiva dove il capitale è autonomo e gli individui sono eteronomi (Nell'etica, la condizione in cui un soggetto agente riceve da fuori di sé la norma della propria azione.), quando per far prosperare una democrazia e permettere agli esseri umani di vivere pienamente la propria vita sarebbe necessario il contrario.
Common Rule (The Common Rule is a short name for “The Federal Policy for the Protection of Human Subjects”) è nata da simili sfide ai princìpi dell’autonomia individuale e del rispetto della democrazia. Per difendere la democrazia, alcuni pubblici ufficiali hanno affiancato attivisti sociali,
studiosi e legislatori opponendosi al progetto, allo sviluppo e alla messa in atto dell'idea che il governo potesse esercitare il proprio potere cambiando i comportamenti dei cittadini.
Nel 1971, la sottocommissione per i diritti costituzionali del senato, guidata dal senatore della North Carolina Sam Ervin intraprese un'indagine che sarebbe durata anni, prendendo in esame "una serie di programmi pensati per predire, controllare e modificare il comportamento umano". Ervin era un democratico conservatore e un costituzionalista che divenne un improbabile eroe della lotta per le libertà civili difendendo la democrazia durante lo scandalo Watergate come membro dell'apposita commissione del senato.
La guerra di Corea aveva fatto conoscere all'opinione pubblica le tecniche comuniste di "lavaggio del cervello", che stando al nuovo direttore della CIA Allen Dulles avevano ridotto i prigionieri americani allo stato di passività di un robot: i
cervelli delle vittime erano diventati “come un giradischi chesuona un disco scelto e controllato genialmente da qualcun altro”. Dulles fece in modo che la CIA siaffrettasse a studiare e sviluppare sistemi di “controllo della mente”, dalla “de-programmazione” alla“riscrittura” della psiche di un individuo, per poter dare forma a mentalità e azioni di un’interanazione. Iniziò così un capitolo morbosamente affascinante e spesso bizzarro della storia dellospionaggio americano.
Per noi è cruciale vedere come la crescita e l’elaborazione di strumenti per la modifica delcomportamento siano un’estensione del potere politico. Gli scienziati di ambito medico e psicologicosmontarono le tecniche cinesi di lavaggio del cervello, reinterpretandole secondo il modello dellamodifica del comportamento. La loro ricerca concludeva che per capire il “controllo della mente”bisognava spiegare un complesso sistema di
condizionamento basato su uno schema di rinforzo imprevedibile, coerente con le importanti scoperte di B.F. Skinner sul condizionamento operante. I ricercatori che si occuparono di controllo della mente lasciarono di stucco la CIA e gli altri rami della Difesa. La nozione che la sostanza umana è modificabile, che la personalità di una persona, la sua identità, la sua consapevolezza e la sua capacità di decidere da sola il proprio comportamento potessero venire schiacciate, eliminate e rimpiazzate da un controllo esterno diede il via libera a un nuovo senso di panico e vulnerabilità. Molti professori armati di buone intenzioni – che si definivano ingegneri dell'umano – parteciparono ai programmi della CIA per attuare cambiamenti rapidi o lenti nella psiche e nei comportamenti delle persone."La storica della psicologia Alexandra Rutherford osserva come le pratiche skinneriane di modifica del comportamento si sianodiffuse in fretta negli anni Sessanta e Settanta, ottenendo alcuni "successi notevoli". Un altro fattore fu la pubblicazione nel 1971 dell'incandescente riflessione sulla società di B.F. Skinner Oltre la libertà e la dignità, dove l'autore prevedeva un futuro basato sul controllo del comportamento, rifiutando l'idea stessa di libertà. Le polemiche che suscitò il libro lo resero immediatamente un bestseller internazionale. "La scienza del comportamento umano di Skinner, per la sua vaghezza, va a genio tanto ai liberisti quanto ai fascisti" scrisse Noam Chomsky in una popolare recensione del libro. Ai giorni nostri, la critica alla modifica del comportamento contenuta nel rapporto assume un rilevanza senza pari. Inizia ponendo un interrogativo che anche noi dobbiamo formulare: "Come hanno potuto?". Le loro risposte si rifanno "all'eccezionalità" dell'epoca. Capitolo 11 Il diritto al
futuroio voglio volere
Mi sveglio presto. La giornata comincia prima che io apra gli occhi. La mia mente è in azione.
Parole e frasi hanno animato i miei sogni, risolvendo gli enigmi posti dalle pagine del giorno prima.
Il lavoro quotidiano inizia recuperando queste parole che lasciano aperto un mistero. Solo dopo sono pronta a far destare i miei sensi.
Cerco di distinguere la voce di ogni uccello nella sinfonia fuori dalle nostre finestre: phoebe orientale, tordo, ghiandaia, tordo beffeggiatore, picchio, fringuello, storno, cincia. Al di sopra delle loro melodie, si erge il grido delle oche del lago. Mi rinfresco il viso con un po' d'acqua, ne bevo un sorso per mettere in allerta il corpo, e ritrovo il nostro cane nella casa ancora muta.
Preparo il caffè e lo porto nel mio studio, dove mi accomodo alla scrivania, riaccendo il monitor e comincio. Penso. Scrivo queste parole, e vi immagino mentre le leggete. Lo faccio ogni giorno di ogni settimana, ormai da anni, ed è
presumibile che lo farò ancora per un anno o due.
Dalla finestra sulla scrivania osservo le stagioni: prima il verde, poi il rosso e l'oro, poi il bianco, poi ancora il verde. Quando gli amici mi vengono a trovare, sbirciano nel mio studio. Ci sono libri e fogli impilati ovunque, anche sul pavimento. So che è una visione che li travolge, e a volte ho la sensazione che mi compatiscano per la mia devozione a questo lavoro, per come permetto che circoscriva i miei giorni. Non penso che si rendano conto di quanto io sia libera. A dire il vero, non mi sono mai sentita più libera di così. Com'è possibile?
Ho fatto la promessa di finire questo libro. Questa promessa è la mia bandiera piantata nel futuro. Rappresenta il mio impegno per costruire un futuro che non si avvererebbe se abbandonassi la mia promessa, che non esisterebbe senza la mia capacità di immaginarne i tratti e farli esistere. Sono un bruco che si muove con determinazione e impegno nella distanza tra
l'ora e il poi. Ogni minuscolo passo avanti nel territorio che attraverso entra a far parte del mondo conosciuto, e la mia fatica trasforma il dato incerto in un fatto. Se dovessi tradire la mia promessa, non sarebbe la fine del mondo. Il mio editore sopravviverebbe alla rescissione del nostro contratto, voi trovereste altri libri da leggere e io passerei ad altri progetti.
Eppure, la mia promessa è l'ancora che mi protegge dalle tentazioni e dai miei sbalzi d'umore. È il prodotto della mia volontà di volere, e una bussola che dirige il mio percorso verso un futuro. Potranno accadere eventi indipendenti dalla mia volontà in grado di far deviare bruscamente il mio tragitto in modi che non posso predire o controllare. A dire il vero è già successo. Malgrado la certezza degli imprevisti, non dubito di essere libera. Se il libro che ho immaginato esisterà, sarà perché voglio che accada. Vivo in un contesto molto più grande di me,
ma che comprende un futuro che solo io posso immaginare e intendere. Nel mio mondo, il libro che scrivo già esiste. Mantenendo la mia promessa, lo rendo manifesto.
La filosofa Hannah Arendt ha dedicato un intero libro all'esame della volontà come "organo del futuro", proprio come la memoria è l'organo mentale del passato. Così come il passato si presenta con la libertà della volontà, intraprendiamo azioni sempre alla mente nelle sembianze di una certezza, la caratteristica principale del futuro è la sua incertezza di base, non importa quanto possa essere percentualmente probabile. Quando ci riferiamo al passato, vediamo solo oggetti, ma la visione del futuro ci offre dei "indicatori"
di fiducia" in un "oceano d'incertezza". "progetti", cose che ancora devonoesistere.noi v