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CAPITOLO 13. DISTURBI DELL'INFANZIA E DELL'ADOLESCENZA

Un funzionamento patologico può verificarsi in qualsiasi momento della vita. Tuttavia, certi modelli di anomalie emergono con maggiore probabilità in particolari periodi: per esempio, durante l'infanzia o durante la terza età.

Tabella comparativa dei disturbi dell'infanzia.

1. Infanzia e adolescenza

In tutte le culture i bambini hanno esperienza almeno una volta di qualche problema emotivo e comportamentale quando si trovano in situazioni nuove e con persone diverse. Secondo le indagini, l'ansia è un'esperienza comune a molti: quasi la metà dei bambini hanno preoccupazioni diverse, in particolare riguardo alla scuola, alla salute e alla sicurezza personale. Anche l'adolescenza può essere una fase difficile: i cambiamenti fisici e sessuali, le pressioni sociali e scolastiche, la violenza a scuola, i dubbi personali e le tentazioni possono farsi sentire molti.

ragazzi nervosi, confusi e depressi. Almeno 1/5 di tutti i bambini e adolescenti nordamericani hanno un disturbo psicologico diagnosticabile, con una maggiore incidenza tra i maschi, anche se poi nella popolazione adulta sono le donne a essere maggiormente colpite da disturbi psicologici. Alcuni disturbi dell'infanzia, come il disturbo d'ansia, la depressione e le alterazioni comportamentali, hanno un corrispettivo nell'età adulta, seppur con delle differenze. Invece, altri disturbi, come quelli legati all'evacuazione, generalmente scompaiono o cambiano completamente forma nell'età adulta. Vi sono poi dei disturbi con esordio alla nascita o nell'infanzia che persistono in forma stabile nella vita adulta, come i disturbi dello spettro autistico e il ritardo mentale. 2. Disturbi d'ansia infantile L'ansia, entro un certo limite, è una componente normale dell'infanzia. I bambini possono essere fortemente turbati dai problemi dei

genitori o dalla loro inadeguatezza. Al di là di questi fattori legati all'ambiente, alcuni bambini sono geneticamente predisposti ad avere un temperamento ansioso. Tuttavia, le cure materne efficienti sono in grado di correggere deficit geneticamente determinati della funzione serotoninergica cerebrale. Poiché le relazioni fra influenze genetiche, ricambio cerebrale della serotonina e disturbi della sfera ansioso-comportamentale sono strettamente correlabili tra loro, appare legittimo dedurre che un adeguato caregiver assume un ruolo facilitatore non solo rispetto all'instaurarsi di interazioni ottimali, ma anche rispetto alla sua funzione preventiva e terapeutica.

In alcuni bambini l'ansia diventa persistente e dominante, fino a trasformarsi in disturbo d'ansia. Le indagini statistiche rilevano che i bambini e gli adolescenti che manifestano un disturbo d'ansia si attesta tra il 10 e il 21%. Certi disturbi d'ansia infantili sono simili ai

loro corrispettivi adulti. Diverse fobie infantili nontrattate si protraggono fino all'età adulta. Più spesso, tuttavia, i disturbi d'ansia infantili assumono caratteristiche alquanto diverse da quelle dei disturbi omologhi dell'adulto. Un disturbo d'ansia in un bambino in genere è caratterizzato da sintomi comportamentali e somatici anziché cognitivi: possono assumere la forma di un attaccamento eccessivo, difficoltà del sonno, malesseri gastrici. L'ansia tende a focalizzarsi su oggetti ed eventi specifici, talora immaginari. Molto spesso è scatenata da eventi e situazioni presenti. Il disturbo d'ansia di separazione, molto comune nei bambini, ha proprio queste caratteristiche.

2.1 Disturbo d'ansia di separazione

Il disturbo d'ansia di separazione si verifica nell'età infantile, inizia nei primi anni di vita e si manifesta nel 4% di tutti i bambini. I soggetti con questo problema provano ansia estrema,

talora panico, ogni volta che si allontanano da casa o da un genitore. I bambini con questo disturbo fanno molta fatica ad allontanarsi dalla famiglia. Molti non riescono neppure a stare da soli in una stanza e stanno letteralmente attaccati ai genitori nei vari locali della casa. Alcuni hanno crisi di collera, piangono o implorano i genitori per impedire loro di lasciarli soli. Finché restano con i genitori e non temono di esserne separati, possono avere un comportamento abbastanza normale. Il disturbo d’ansia di separazione può evolvere in fobia o rifiuto della scuola, un problema comune in cui i bambini hanno paura di andare a scuola e rimangono spesso a casa per lunghi periodi di tempo. In molti casi la fobia della scuola, tuttavia, ha cause diverse dall’ansia di separazione, come timori sociali o scolastici, depressione e paura di determinati oggetti o di persone collegate alla scuola.

Trattamenti dei disturbi d’ansia infantili

In generale per i bambini si

Utilizza la terapia psicodinamica, comportamentale, cognitiva, cognitivo-comportamentale, familiare e di gruppo, individualmente o in combinazione, con una discreta efficacia. Sono trattamenti simili a quelli usati per il disturbo d'ansia nell'adulto, ma sono ovviamente specifici per le abilità cognitive infantili. La terapia per il trattamento dei bambini ansiosi può prevedere interventi psicopedagogici. Talvolta si ricorre anche ai farmaci, soprattutto ansiolitici e antidepressivi, magari in abbinamento alla psicoterapia. La terapia farmacologica per i bambini sembra essere efficace. La terapia psicodinamica utilizza la terapia del gioco (ludoterapia) come parte del trattamento psicologico. In questo approccio i bambini utilizzano giocattoli, disegnano e inventano storie; così facendo essi rivelano i conflitti presenti nella loro vita e i propri sentimenti al riguardo. Alcuni terapeuti fanno uso dell'ipnoterapia per aiutare i piccoli pazienti a superare le

loro paure.

1193. Disturbi dell'umore infantili

Circa il 2% dei bambini e il 9% degli adolescenti soffrono di disturbo depressivo maggiore. Circa il 15% degli adolescenti soffre almeno una volta di depressione fra i 13 e i 19 anni. Inoltre, i clinici ritengono oggi che molti bambini e adolescenti siano affetti da disturbo bipolare.

3.1 Disturbo depressivo maggiore

I bambini piccoli non possiedono alcune delle abilità cognitive che contribuiscono a causare la depressione clinica. Tuttavia, in presenza di situazioni della vita o predisposizioni biologiche significative, anche nei bambini molto piccoli possono manifestarsi cambiamenti d'umore e una persistente tendenza alla tristezza. La depressione nel bambino può essere scatenata da eventi negativi (in particolare perdite), importanti cambiamenti, rifiuto o continui maltrattamenti e si manifesta per lo più con sintomi fisici, come mal di testa, mal di stomaco, irritabilità e disinteresse per giochi o loro paure.

già dimostrato l'efficacia di tali trattamenti anche nei giovani. Tuttavia, è importante considerare che i bambini e gli adolescenti possono presentare sintomi e bisogni specifici che richiedono un approccio terapeutico adattato alla loro età. La terapia cognitivo-comportamentale (TCC) è uno dei trattamenti più utilizzati per la depressione nei giovani. Questo approccio si concentra sulle modalità di pensiero negative e sui comportamenti disfunzionali che contribuiscono alla depressione. Attraverso la TCC, i giovani imparano a identificare e modificare i pensieri negativi, a sviluppare strategie di coping efficaci e a migliorare le abilità sociali. I farmaci antidepressivi, come gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI), possono essere prescritti nei casi più gravi di depressione giovanile. Tuttavia, è importante valutare attentamente i rischi e i benefici di tali farmaci, poiché possono causare effetti collaterali e aumentare il rischio di ideazione suicidaria in alcuni giovani. Oltre alla terapia e ai farmaci, è fondamentale coinvolgere la famiglia e creare un ambiente di supporto per il giovane. Gli adulti significativi possono svolgere un ruolo importante nel fornire sostegno emotivo, incoraggiare la partecipazione alle attività piacevoli e promuovere uno stile di vita sano. In conclusione, la depressione nei bambini e negli adolescenti è un problema serio e diffuso. È importante riconoscere i sintomi precoci, cercare aiuto professionale e adottare un approccio terapeutico adatto all'età. Con il giusto supporto e trattamento, i giovani affetti da depressione possono superare questa condizione e vivere una vita piena e soddisfacente.confermato l'efficacia di tali approcci. Alcuni eventi recenti hanno messo in dubbio l'opportunità di utilizzare con bambini e ragazzi gli approcci impiegati con gli adulti. Da un famoso studio sono emersi tre dati sorprendenti. Il primo è che nel trattamento della depressione dell'adolescente né la terapia cognitivo-comportamentale da sola, né gli antidepressivi da soli hanno avuto la stessa efficacia rispetto alla combinazione di terapia cognitivo-comportamentale e farmacologica. Secondo, per i ragazzi depressi gli antidepressivi da soli tendevano a essere molto più efficaci rispetto alla sola terapia cognitivo-comportamentale. Terzo, la terapia cognitivo-comportamentale da sola aveva un'efficacia di poco superiore alla terapia con placebo. Un ulteriore sviluppo è la scoperta della potenziale pericolosità degli antidepressivi per i bambini e gli adolescenti depressi. La FDA ha stabilito nel 2004, sulla base di numerosi studi, che l'uso di antidepressivi in questa popolazione può aumentare il rischio di ideazione suicidaria e comportamenti suicidari. In conclusione, sebbene gli approcci terapeutici utilizzati con successo negli adulti possano essere efficaci anche con bambini e ragazzi, è necessario considerare attentamente i rischi e i benefici di tali trattamenti, tenendo conto delle specificità dell'età e delle condizioni individuali dei pazienti.

Studi scientifici hanno dimostrato che i farmaci possono indurre un aumento reale, seppur piccolo, del rischio di comportamento suicidario in alcuni bambini e ragazzi, soprattutto nei primi mesi di trattamento.

Disturbo bipolare

Per decenni si è sostenuto che il disturbo bipolare fosse esclusivamente un disturbo dell'umore dell'adulto, con età minima di esordio nella tarda adolescenza. Intorno alla metà degli anni Novanta, però, c'è stato un dietro-front e oggi molti esperti ritengono che il disturbo bipolare possa insorgere anche in età infantile.

Il disturbo bipolare nei bambini e negli adolescenti potrebbe essere sempre esistito in queste fasce d'età, ma è stato ignorato sia in sede diagnostica che terapeutica. Alcuni teorici clinici ritengono che la diagnosi del disturbo bipolare sia stata applicata con troppa superficialità nel caso di bambini e adolescenti. Oltre agli attuali cambiamenti nelle diagnosi, si è verificato un aumento

sono caratterizzati da comportamenti antisociali e aggressivi, come il bullismo, il furto e la violazione delle regole. Questo disturbo è più comune nei maschi e può persistere anche in età adulta. 5. Disturbo da deficit di attenzione/iperattività (ADHD) Il disturbo da deficit di attenzione/iperattività è caratterizzato da difficoltà nell'attenzione, iperattività e impulsività. Questo disturbo colpisce circa il 5-10% dei bambini e può persistere anche in età adulta. Spesso viene trattato con farmaci stimolanti come il metilfenidato. 6. Disturbi dell'umore I disturbi dell'umore, come la depressione e il disturbo bipolare, possono colpire anche i bambini. La depressione infantile si manifesta con tristezza persistente, irritabilità e perdita di interesse nelle attività quotidiane. Il disturbo bipolare, invece, è caratterizzato da episodi alternati di depressione e mania. 7. Disturbi d'ansia I disturbi d'ansia, come l'ansia generalizzata, il disturbo da attacchi di panico e il disturbo da stress post-traumatico, possono colpire anche i bambini. Questi disturbi si manifestano con sintomi come preoccupazione eccessiva, paura irrazionale e attacchi di panico. 8. Disturbi dell'alimentazione I disturbi dell'alimentazione, come l'anoressia nervosa e la bulimia nervosa, possono colpire anche i bambini e gli adolescenti. Questi disturbi si manifestano con comportamenti alimentari disordinati e preoccupazione eccessiva per il peso e l'immagine corporea. 9. Disturbi del sonno I disturbi del sonno, come l'insonnia e l'apnea del sonno, possono colpire anche i bambini. Questi disturbi si manifestano con difficoltà nel dormire o nel mantenere un sonno continuo e riposante. 10. Disturbi dello spettro autistico I disturbi dello spettro autistico, come l'autismo e la sindrome di Asperger, sono caratterizzati da difficoltà nella comunicazione e nell'interazione sociale, comportamenti ripetitivi e interessi limitati. Questi disturbi si manifestano fin dalla prima infanzia.
Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
140 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/08 Psicologia clinica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Sarapinna di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia clinica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Gandino Gabriella.