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Il controllo dei movimenti nel sistema nervoso

Ha una risposta rapida, con un determinato stimolo intercettato da un recettore in grado di trasportare l'informazione dentro il sistema nervoso centrale "SNC". Non possono essere controllati dai centri corticali e quindi vengono effettuati senza il controllo volontario e il tempo tra l'attivazione e il comportamento è brevissimo, poiché le sinapsi sono poche. Invece quelle non immediate, siamo in grado di controllarle (ed se tocchiamo un oggetto caldo tendiamo a togliere subito la mano, ma se è un oggetto prezioso, tenderemo a bruciarci pur di salvare l'oggetto).

Movimenti di maturazione: trasforma la capacità in abilità ed occorre che maturino le precondizioni fisiche per poter compiere un movimento.

Movimenti appresi: ed ruotare una maniglia per aprire una porta-atti: esito di più movimenti che implicano più articolazioni. A differenza del movimento, l'atto ha una finalità (es movimenti).

che una serie di movimenti coordinati. Per impugnare una forchetta, segui questi passaggi: 1. Prendi la forchetta con la mano dominante. Assicurati che il manico sia ben saldo tra il pollice e l'indice. 2. Avvicina la forchetta al cibo che desideri mangiare. Puoi utilizzare le altre dita per stabilizzare la presa. 3. Inserisci le punte della forchetta nel cibo, facendo attenzione a non far scivolare il cibo fuori dalla forchetta. 4. Solleva il cibo verso la bocca, mantenendo la forchetta stabile e controllando il movimento con il polso e l'avambraccio. 5. Mangia il cibo dalla forchetta, facendo attenzione a non mordere il metallo o ferirti. 6. Ripeti questi passaggi per ogni boccone che desideri mangiare. Ricorda che l'impugnatura corretta della forchetta ti permette di mangiare in modo più comodo e controllato. Pratica regolarmente per migliorare la tua abilità nell'impugnare la forchetta.sia in uno o più atti motori, sia in una o più azioni. Movimento ed attività motoria hanno in comune il fatto che riguardano entrambi il sistema nervoso centrale. I termini "movimento" e "attività motoria" non possono avere lo stesso significato: il movimento è lo spostamento di una o più articolazioni, l'attività motoria è un comportamento più generale che può includere sia un solo movimento, sia uno o più atti motori, sia una o più azioni. Movimento e attività motoria hanno in comune il fatto che ambedue afferiscono al Sistema Nervoso Centrale (SNC). L'area frontale motoria - dove sono generati intenzioni, piani e progetti e dove avviene il processo decisionale - è interconnessa non solo con l'area legata alle percezioni, ma anche con alcune aree cerebrali che elaborano una mappa del corpo e uno schema motorio. La mappa motoria è cruciale per indirizzare la

guida sensoriale, e inoltre consentire l'installarsi delle informazioni generate dai circuiti provenienti dalle aree che presiedono le motivazioni e le emozioni.

All'interno del lobo frontale si trova una corteccia filogeneticamente più antica, il giro del cingolo, appartenente al sistema limbico, la quale è coinvolta negli aspetti emotivi e motivazionali che modulano i processi alla base dell'intenzione dell'azione e dei singoli atti.

Tutto ciò rivela che per parlare è necessario uno stimolo emotivo-motivazionale e che l'uso dei gesti a fini comunicativi è una conseguenza del controllo dei gesti motori connessi alle emozioni.

Il nostro cervello percepisce, imita, apprende, pianifica, comanda ed esegue un complesso di gesti che di volta in volta possono includere movimenti, atti, azioni, fra cui emerge il parlare.

Si tratta di un'esecuzione governata da una specifica "grammatica motoria", che spazia dalla generazione di

intenzioni e finalità all'implementazione del controllo motorio, alla ricorsività delle azioni. Poiché gli atti e le azioni esercitano un ruolo importante nella formazione della cognizione. Movimenti, atti, azioni sviluppano la logica cognitiva, sottendendo nessi importanti quali il prima e il dopo, il presente e l'intenzionalità e la finalità. È l'atto di percepire e poi la phantasia che potenzialmente sono in grado di codificare i dati sensoriali in termini motori e di rendere così fattibile quella corrispondenza biunivoca di atti e azioni che portano con sé la finalità e quindi l'intenzionalità in uno specifico contesto. Lo sviluppo della motricità avviene a poco a poco dopo la nascita e attraverso fasi ben precise. Queste concatenazioni, che rassomigliano a delle "parti" che vengono riprodotte a memoria, al punto che sono state definite col termine di "copioni" (script).movimenti muscolari, per effetto soprattutto della metodologia mimica, rappresentano un nucleo iniziale di schemi motori che viene modificato dalle successive esperienze. Nei neonati si manifesta inoltre la "sincronia interattiva", un fenomeno che si instanzia nella produzione di una sequenza di micromovimenti in risposta al linguaggio degli altri. Si tratta delle "melodie cinetiche" di Alexander Lurija (1974). Ciò testimonia che il parlare implica una dimensione intersoggettiva e l'intenzionalità reciproca non ha nulla di riflessivo o di "teorico", bensì si fonda sull'involontaria valutazione delle modalità gestuali che in base al patrimonio motorio risultano di volta in volta maggiormente conciliabili con il contesto osservato. Le "melodie cinetiche" sono una manifestazione specifica che non si esprime in presenza di altre tipologie di suoni e che testimonia il dato che il linguaggio nella sua essenza è ancorato e.istanziato nel corpo e la "mente" appare come un intricato intreccio di movimenti, atti e azioni. In termini spaziali lo script "verticalità", si evidenzia nell'esperienza dell'alzarsi, del salire, dell'arrampicarsi, il che dà corpo a concetti concreti e a strutture metaforiche come "sale la tensione", "salgono i prezzi", e poi "crolla il valore delle azioni", quando si esprime depressione. La logica motoria appare come strutturata sulla sequenza di movimenti, atti e azioni (Broca, che controlla la motricità del linguaggio). Il quadro descritto evidenzia che il sistema motorio non afferisce, come è stato usuale ritenere per lungo tempo da fisiologi e neurologici, solo alla corteccia cerebrale ma anche ad aree tradizionalmente ritenute cognitive; l'insieme di movimenti, atti e azioni è infatti mediato anche dalle regioni corticali, sottocorticali e spinali (Graziano 2006) e quindi non unicamente e nonnecessariamente soloda aree motorie. Processi considerati usualmente di ordine superiore e attribuiti al sistemaintellettivo - percezioni, riconoscimento di movimenti, atti e azioni altrui, imitazione, formedi comunicazione gestuale o vocale - rimandano al sistema motorio e trovano in esso ilproprio substrato neurale primario.Il sistema motorio innesca questi processi sia quando gliatti o le azioni sono compiute in prima persona sia quando atti e azioni sono osservate.Il tradizionale schema:percezione ->cognizione ->movimento, non è più proponibile. Questo schema poteva risultareconvincente finché del sistema motorio si aveva un' immagine estremamente semplificata.(di tenere conto dello stato emozionale che si ha in un dato momento e che rendel'essere umano più o meno predisposto a una specifica azione).Le ricerche in campo neuroscientifico mostrano ormai con evidenza che l'intero organismo èpresieduto dal sistema motorio, e chequesto è coinvolto nella determinazione dei diversi processi cognitivi. La centralità e la complessità del sistema motorio sono confortate anche dal fatto che quando questo sistema agisce in modo "intensivo", cioè è sottoposto a un energico e prolungato sforzo fisico, esso costituisce un ostacolo che manda "in blocco" tutti gli altri sistemi, da quello percettivo, a quello dell'attenzione e delle attività intellettive (Maffei 2018). Infatti, il sistema motorio in condizioni di particolare tensione e attenzione riduce il flusso delle informazioni, alterando il buon funzionamento delle percezioni e il dispiegarsi generale delle idee. Viceversa, quando siamo in una situazione di rilassamento, anche la nostra mente è in grado di percepire le sensazioni con maggior lucidità e di ragionare in modo più articolato e fluente. Un ulteriore aspetto che documenta la complessità del sistema motorio è la

modalità con cui si verifica la programmazione della risposta al contesto e ai singoli oggetti che lo popolano, risposta che si modula sulle finalità: per il sistema motorio è richiamabile il concetto di funzione propria. La concezione della funzione propria mette in risalto la non accettabile separazione fra funzione e fine senza un contesto di riferimento non si può sapere a che cosa si riferiscano. La definizione di funzione propria, non si riduce alla considerazione di quanto è in grado di fare il sistema motorio; bensì, date le potenzialità e i vincoli del sistema motorio umano, il riferimento al contesto è ciò che consente di attuare un'attribuzione funzionale. Per Aristotele il corpo in sé ha la funzione propria della propria sopravvivenza e della sopravvivenza della specie, e delle funzioni proprie specifiche, grazie a un'architettura funzionale gerarchica. La bontà del corpo umano va misurata in termini

Della sua adeguatezza rispetto al fine proprio dell'essere umano. Più in particolare, nell'analisi aristotelica vi sono due livelli di strumentalità del corpo rispetto al fine dell'essere umano. Una strumentalità diretta in cui una certa caratteristica del corpo è direttamente strumentale al fine dell'essere umano: si tratta di caratteristiche che incidono sulla totalità del corpo come l'interazione fra i sensi e la pelle umana. Una strumentalità indiretta, in cui una certa caratteristica del corpo è indirettamente strumentale al fine dell'essere umano in quanto direttamente strumentale a una particolare funzione dello stesso corpo: si tratta di caratteristiche che riguardano parti del corpo come la mano che afferra il cibo necessario all'alimentazione. L'udito è il senso che mette in relazione il feto con il mondo esterno e lo mette in contatto con ciò che può essere percepito (suoni e

Il linguaggio è un sistema strutturato di comunicazione che utilizza parole, frasi e regole grammaticali per trasmettere significato. È uno strumento potente che ci permette di esprimere pensieri, emozioni e concetti complessi.

Ma il linguaggio non è solo una questione di parole e regole grammaticali. È anche un mondo emozionale, fatto di suoni, toni e timbri. La nostra voce, infatti, può trasmettere una vasta gamma di emozioni, come gioia, tristezza, rabbia o sorpresa.

Inoltre, il linguaggio è influenzato dal condizionamento culturale. Ogni cultura ha le proprie regole e convenzioni linguistiche, che determinano come le persone comunicano tra loro. Ad esempio, alcune culture possono essere più dirette e assertive nel modo di parlare, mentre altre possono essere più indirette e diplomatiche.

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Publisher
A.A. 2022-2023
48 pagine
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SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/02 Psicobiologia e psicologia fisiologica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Marikafer. di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Principi di comunicazione: neuroscienze e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Turri Maria Grazia.