Estratto del documento

I, C)

La disposizione alternata dei filamenti genera le bande A (spesse), I (sottili)

e la linea Z del sarcomero.

Il reticolo sarcoplasmatico è un sistema di cisterne che immagazzina

calcio (Ca²⁺) e lo rilascia rapidamente per attivare la contrazione.

I tubuli T sono invaginazioni del sarcolemma e trasmettono il potenziale

d’azione all’interno della fibra.

Nel muscolo scheletrico, RS e tubulo T formano la triade:

2 cisterne terminali + 1 tubulo T

La triade è l’unità funzionale che permette la rapida liberazione del Ca²⁺.

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Istologia e citologia

Per quanto riguarda il meccanismo della contrazione muscolare (ciclo del

ponte acto-miosinico), il modello è quello dello scorrimento dei filamenti,

nel quale i filamenti di actina scorrono verso il centro del sarcomero senza

cambiare lunghezza, riducendo le bande I e H.

Il motoneurone rilascia acetilcolina (ACh) nel bottone sinaptico.

I passaggi principali sono:

a) Rilascio di ACh nello spazio sinaptico

b) ACh si lega ai recettori nicotinici sulla fibra muscolare

c) Apertura dei canali Na⁺ → depolarizzazione del sarcolemma

d) Attivazione dei tubuli T

e) Attivazione dei recettori diidropiridinici

f) Attivazione dei recettori rianodinici → rilascio Ca²⁺ dal RS

g) Ri-captazione del Ca²⁺ tramite pompa SERCA

È così che l’impulso nervoso si trasforma in contrazione muscolare.

Il muscolo non serve solo a muovere ma produce molecole chiamate

miochine, che funzionano come:

2. segnali endocrini;

3. regolatori del metabolismo;

4. sostanze con effetti su altri organi.

La contrazione muscolare stessa stimola il rilascio di miochine.

Il muscolo scheletrico è uno dei tessuti con maggiore capacità rigenerativa

grazie alle cellule satelliti, staminali muscolari situate tra sarcolemma e lamina

basale.

Le fasi della rigenerazione:

1. Degenerazione – necrosi delle fibre danneggiate, infiammazione

iniziale;

2. Infiammazione – neutrofili e poi macrofagi eliminano i detriti;

3. Rigenerazione – attivazione delle cellule satelliti e formazione di nuovi

mioblasti;

4. Rimodellamento – riorganizzazione della matrice extracellulare;

5. Maturazione – recupero della funzione e reintegrazione della fibra nel

tessuto.

Tessuto muscolare striato cardiaco:

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Istologia e citologia

Il miocardio presenta filamenti spessi e sottili come il muscolo scheletrico,

ma: le cellule sono mono- o bi-nucleate, corte e ramificate, il nucleo è centrale

e le cellule sono unite tramite dischi intercalari.

I dischi intercalari contengono:

desmosomi (forza meccanica);

 giunzioni aderenti;

 gap junctions (accoppiamento elettrico → propagazione rapida

 dell’impulso)

il reticolo sarcoplasmatico cardiaco è meno sviluppato rispetto allo

scheletrico e presenta diadi, non triadi

Il cuore, invece, è regolato da:

sistema simpatico → aumenta frequenza e forza (effetti cronotropo e

 inotropo);

sistema parasimpatico → effetti opposti.

Il neurotrasmettitore usato nelle sinapsi cardiache è acetilcolina, ma i recettori

NON sono gli stessi del muscolo scheletrico (nicotinici), bensì quelli tipici del

sistema parasimpatico (muscarinici).

Il miocardio è formato da cardiomiociti capaci di contrarsi ritmicamente e

spontaneamente grazie al sistema di conduzione del cuore, composto dal nodo

seno-atriale, nodo atrio-ventricolare, fascio di His e fibre di Purkinje. In queste

cellule si trovano i dischi intercalari, strutture che permettono il collegamento

elettrico e meccanico tra cardiomiociti, garantendo una contrazione

sincronizzata. Il miocardio possiede anche una funzione endocrina: alcune

cellule atriali secernono il fattore natriuretico atriale (ANF), che regola la

volemia e la pressione sanguigna. Anche i ventricoli producono il BNP, un altro

ormone con funzione simile.

Il tessuto muscolare liscio è costituito da cellule mononucleate, fusiformi, prive

di striature. È presente nelle pareti degli organi cavi (intestino, bronchi, vasi

sanguigni, utero). Le cellule sono unite da gap junction, che permettono la

propagazione dell’impulso e quindi contrazioni coordinate. Il citoscheletro

contiene filamenti sottili di actina, tropomiosina, caldesmone e calponina, e

filamenti spessi di miosina II, che si attivano tramite il complesso Ca²⁺–

calmodulina e la chinasi della catena leggera della miosina (MLCK). La

contrazione può essere attivata da stimoli nervosi, chimici o meccanici. Il

muscolo liscio può essere multiunitario (cellule che si contraggono

singolarmente) o unitario (sinci zio funzionale). Ha buona capacità di

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Istologia e citologia

rigenerazione, grazie alla possibilità delle fibrocellule di dividersi e trasformarsi,

come avviene nell’utero durante la gravidanza.

Il tessuto nervoso è formato da neuroni e cellule della neuroglia. I neuroni

hanno eccitabilità (risposta agli stimoli) e conducibilità (trasmissione

dell’impulso). Ogni neurone è composto da un soma, dendriti e assone. Il

sistema nervoso si divide in centrale (encefalo e midollo spinale) e periferico

(nervi e gangli). L’encefalo e il midollo sono protetti da tre meningi e dal liquido

cefalorachidiano, e sono isolati dal sangue tramite la barriera emato-encefalica.

Nel SNC si riconoscono sostanza grigia (corpi neuronali) e sostanza bianca

(assoni mielinizzati).

Il sistema nervoso autonomo controlla funzioni involontarie ed è diviso in:

simpatico (aumenta attività, risposta “lotta o fuga”),

 parasimpatico (rallenta funzioni, “riposo e digestione”),

 enterico, che controlla l’attività gastrointestinale.

Simpatico e parasimpatico agiscono spesso in modo antagonista sui vari

organi tramite fibre efferenti (motorie) e afferenti (sensitive). Il neurone è la

cellula fondamentale del sistema nervoso e presenta una spiccata polarità

funzionale, con strutture specializzate nel ricevere e trasmettere segnali.

Il corpo cellulare (o soma) varia molto per dimensioni e forma; contiene tutti

gli organelli e mostra i corpi di Nissl, aree basofile ricche di ribosomi utili alla

sintesi proteica. Dal soma si originano i dendriti, ramificazioni corte e numerose

che aumentano la superficie di contatto e ricevono segnali provenienti da altri

neuroni. La loro superficie può presentare piccole protrusioni, le spine

dendritiche, sedi di molte sinapsi eccitatorie.

L’assone nasce dal cono di emergenza e presenta un primo tratto specializzato,

il segmento iniziale (AIS), dove prende origine il potenziale d’azione. Può essere

molto lungo ed è spesso rivestito da mielina. Alla fine dell’assone troviamo le

terminazioni nervose che formano le sinapsi, tramite le quali il neurone

comunica con altre cellule. Le vescicole sinaptiche contengono

neurotrasmettitori, rilasciati nella fessura sinaptica quando un impulso elettrico

raggiunge il terminale.

Il trasporto assonico trasferisce continuamente proteine, enzimi, organelli e

vescicole dal soma verso l’assone (trasporto anterogrado) e dalle terminazioni

verso il corpo cellulare (trasporto retrogrado). Esistono un trasporto lento e uno

veloce, fondamentali per la funzionalità del neurone.

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Istologia e citologia

I neuroni si classificano in base alla morfologia (multipolari, bipolari,

unipolari, pseudounipolari, anassonici) e alla funzione (motori, sensitivi,

associativi).

Le sinapsi chimiche sono le più frequenti e permettono il passaggio

unidirezionale dell’impulso tramite neurotrasmettitori come glutammato, GABA,

glicina, dopamina, serotonina, acetilcolina. Il neurotrasmettitore, rilasciato nella

fessura sinaptica, si lega ai recettori postsinaptici e genera risposte eccitatorie

o inibitorie.

Dopo il rilascio, i neurotrasmettitori vengono rimossi tramite:

1. diffusione;

2. ricaptazione da parte degli astrociti o del terminale presinaptico;

3. degradazione enzimatica.

Accanto ai neuroni troviamo la neuroglia, cellule non neuronali che sostengono,

nutrono e proteggono il tessuto nervoso. Nel sistema nervoso centrale i

principali tipi sono:

Astrociti, che regolano l’ambiente extracellulare, partecipano alla

 barriera emato-encefalica, supportano il metabolismo neuronale e

immagazzinano glicogeno;

Oligodendrociti, che producono la mielina nel SNC;

 cellule gliali NG2;

 ependimociti, che rivestono i ventricoli;

 microglia, cellule immunitarie del SNC.

Nel sistema nervoso periferico, la glia è rappresentata principalmente dalle

cellule di Schwann, che mielinizzano gli assoni e formano le cellule terminali

delle sinapsi neuromuscolari. Oligodendrociti e mielina nel SNC

Gli oligodendrociti sono cellule gliali del sistema nervoso centrale e ne

esistono di due tipi:

Perineuronali, attorno ai corpi dei neuroni nella sostanza grigia.

 Interfascicolari, nella sostanza bianca, tra i fasci di assoni.

Gli oligodendrociti interfascicolari inviano prolungamenti verso più

assoni e formano segmenti internodali di mielina. La sequenza dei

segmenti ricoperti crea la guaina mielinica.

Tra un segmento e l’altro c’è un tratto di assone nudo chiamato nodo di

Ranvier.

Gli ependimociti provengono dal neuroepitelio embrionale. Formano un

epitelio semplice che riveste:

• i ventricoli cerebrali,

• il canale centrale del midollo spinale.

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Istologia e citologia

Le loro superfici presentano microvilli e ciglia a contatto con il liquido

cefalorachidiano (LCR).

Le microglia sono la componente immunitaria del SNC. In condizioni

normali rappresenta il 4–5% delle cellule gliali.

Se la microglia è a riposo (ramificata) avvengono molti processi sottili.

Se la microglia è attivata o reattiva, compare in caso di danno, infezione,

ischemia.

Due fenotipi funzionali, sono:

• M1 → pro-infiammatoria.

• M2 → anti-infiammatoria e riparativa.

Di neuroglia del SNP c’e ne sono di due tipi principali:

• Cellule di Schwann, avvolgono gli assoni e producono mielina periferica e

ogni cellula forma un solo segmento internodale.

• Cellule satelliti (nei gangli).

Esistono:

• Fibre mieliniche;

• Fibre amieliniche, dove più assoni sono avvolti parzialmente nella

stessa cellula di Remak.

La mielinizzazione avviene per avvolgimento progressivo di membrane

cellulari intorno all’assone.

Durante la crescita, il citoplasma viene spinto verso l’esterno e rimangono

solo membrane serrate: mielina compatta.

Differenze tra:

• SNC → oligodendrociti: un solo oligodendrocita mielinizza più assoni.

• SNP → Schwa

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