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Il trasporto attivo secondario
Quest'ultimo permette l'avvenire di quello non spontaneo. Non sarà mai un importo, in quanto ci sono sempre due molecole trasportate, potrà quindi essere sia importo che antiporto. Quando questo tipo di trasporto causa il pareggio di concentrazione interna ed esterna alla molecola B, il trasporto secondario si ferma perché, la mancanza di differenza di concentrazione di B, impedisce alla molecola A di entrare nella cellula. Per questo motivo, bisogna sempre associare il trasporto attivo secondario a quello primario. La cellula B mantiene costante la differenza di concentrazione perché, grazie al trasporto primario, abbiamo un altro trasportatore sulla membrana che, grazie all'utilizzo di ATP, rilascia energia per il passaggio di B.
Ad esempio, la galattoside permeasi è un trasportatore che si trova nei batteri che permette il passaggio del lattosio nella cellula e serve per la produzione di energia. Il trasporto del lattosio dall'esterno della cellula avviene grazie al trasporto attivo secondario.
cellula avviene tramite la galattoside, che fa trasporto attivo secondario, nel caso del lattosio come molecola contro gradiente di concentrazione, mentre lo ione H viene trasportato secondo gradiente di concentrazione dall'esterno all'interno. Grazie a questo movimento spontaneo il lattosio sfrutta il passaggio e si sposta con lui all'interno della cellula con lo ione H. Continuando questo trasporto ad un certo punto però la differenza di concentrazione di ioni H è uguale tra interno ed esterno della cellula, per questo motivo è presente un altro trasportatore, ovvero la pompa protonica, sulla membrana cellulare che permette un trasporto attivo primario. Essa pompa dunque ioni H dall'interno all'esterno della cellula. Così facendo la cellula ha costante concentrazione di ioni H interni ed esterni alla cellula. Il carburante che permette questo passaggio è l'ATP. Questa associazione di trasporto attivo primario esecondario è molto efficiente per le cellule perché ci potrebbero essere altre molecole trasportatrici che traportano altre molecole che, tuttavia, sfruttano gli stessi ioni H+. Quindi, un unico trasporto attivo primario può permettere contemporaneamente altri trasporti attivi secondari.
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Le lipoproteine
Esse sono formate da lipidi e proteine.
I seguenti acronimi si riferiscono alla densità di lipoproteine. Queste lipoproteine sono tanto più dense quanto meno trigliceridi contengono.
La tabella mostra come varia il contenuto di trigliceridi dai chilomicroni alle HDL.
Possiedono tutti il colesterolo, il quale è fondamentale per il nostro organismo ma che non deve essere accumulato perché diventa pericoloso.
HDL: high density lipoprotein, colesterolo buono perché sono lipoproteine sintetizzate dal fegato che recuperano il colesterolo in accumulo nel nostro organismo, per riportarlo nel fegato affinché lo ridistribuisca
per smaltirlo.
LDL: low density lipoprotein, colesterolo cattivo.
VLDL: very low density lipoprotein, sintetizzate dal fegato e trasportano i trigliceridi dal fegato agli altri tessuti. Quando rilasciano i trigliceridi diventano LDL, ancora contenenti colesterolo cattivo che può essere un problema perché crea accumuli nei vasi sanguigni.
Chilomicroni: ancora meno densi delle VLDL. Sono prodotti dall'intestino e permettono di trasportare attraverso il sangue, i trigliceridi introdotti attraverso la dieta, agli altri tessuti corporei. I trigliceridi dei chilomicroni sono presenti soprattutto dopo aver mangiato. Essi, dopo essere stati trasportati nei tessuti, se in eccesso vengono depositati nel tessuto adiposo mentre una parte fa metabolismo nel tessuto muscolare. I trigliceridi rimasti nei chilomicroni vengono lasciati nel fegato, che si occupa di smaltirli.
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Acidi nucleici
Esistono due tipi diversi di acidi nucleici:
DNA: acido deossiribonucleico,
è la molecola dell’ereditarietà all’interno della cui cellula è presente il materiale genetico che verrà trasmessa sotto forma di geni;
RNA: acido ribonucleico, è ottenuto dalla copia del DNA. Nelle sue varie forme permette la sintesi proteica. La sequenza amminoacidica di una proteina viene ordinata, in base alla sequenza di monomeri, da un RNA ottenuto per copia di un gene.
Gli acidi nucleici sono polimeri costituiti da nucleotidi, monomeri di acidi nucleici. Ogni nucleotide è formato da uno zucchero centrale a cinque atomi di carbonio, chiamato zucchero pentoso che chiudendosi nella sua struttura ciclica costituisce uno zucchero a 5 atomi di carbonio, un fosfato legato allo zucchero e una base azotata, legata al C in posizione 1’ del ribosio o deossiribosio.
Le basi azotate sono quelle che differenziano i diversi nucleotidi. Gli zuccheri possono essere ribosio (RNA) o deossiribosio (DNA) e si differenziano per il C presente nel ribosio.
con gruppo OH e assente2invece nel deossiribosio, il cui C lega 2 molecole di H (modificato).2Quando lo zucchero è nel nucleotide, si inserisce per indicare le posizioni degli atomi di carbonio dello zucchero.Almeno un fosfato è legato al gruppo OH del carbonio 5' del ribosio o deossiribosio, tuttavia i fosfati possono essere da uno a tre.I nucleotidi infatti possono avere un numero di variabile di fosfati. Quando sono presenti più fosfati, essi si legano tra loro come anelli ad una catena che permette al nucleotide di prendere il nome di nucleoside.Si chiama nucleoside monofosfato, se presente un solo fosfato; difosfato, se presenti due fosfati; e infine, trifosfato se ci sono tre fosfati.Il legame che si forma è fosfoestere (estere acido + OH) perché abbiamo un legame con un gruppo acido fosforico.Entrambi gli zuccheri hanno un gruppo OH libero in posizione 3' per formare acidi nucleici.Pag. 32 di 41I nucleotidi e loro basi azotateLa tabella mostraLe diverse basi azotate contenute nei nucleotidi, il cui nome varia in base al tipo di zucchero presente. In caso di nucleotide abbiamo l'RNA con il suo ribosio, mentre se abbiamo un deossi-nucleotide parliamo di DNA in quanto sarà presente il deossiribosio.
A differenza dell'adenina (ATP), della guanina e della citosina, dove abbiamo sia un deossi-nucleotide che un nucleotide, nella timina abbiamo solo la versione utile al DNA, mentre per l'uracile solo il nucleotide per l'RNA.
Chimicamente, l'adenina si assomiglia alla guanina in quanto entrambe sono formate da una molecola più grande che contiene due anelli ciclici, a differenza delle altre che hanno basi azotate più piccole. Le prime prendono il numero di purine, mentre le altre sono definite pirimidine. Questo dato è importante per capire come possono interagire fra loro queste diverse basi azotate.
L'ATP è una molecola che trasporta energia che deve, in qualche modo, immagazzinare.
nucleotide successivo. Quindi, il fosfato presente in posizione 5’ di un nucleotide, si lega al gruppo OH presente in 3’ del nucleotide successivo. Ricapitolando dunque, le unità nucleotidiche sono collegate tramite il gruppo fosfato, che è legato all’ossidrile del C-5’ del ribosio del suo nucleotide e all’ossidrile del C-3’ del ribosio del nucleotide successivo. Si forma così un legame fosfodiestere, in quanto un fosfato fa due legami ester contemporaneamente.
La struttura covalente a questa catena è costituita da una alternanza di zucchero ribosio e fosfato, le cui basi azotate sporgono da uno stesso lato della catena. Le catene polinucleotidiche hanno un verso, per questo prendono il nome di catene orientate. L’estremità di queste catene si distinguono in estremità 5’, la quale ha libero, in quanto non sta facendo nessun legame, il gruppo fosfato della posizione 5’, ed estremità 3’,
datoche il suo gruppo OH in posizione 3' è libero. Per convenzione una sequenza nucleotidica si scrive nel verso 5'->3'. Le basi azotate non impegnate in legami covalenti possono fare altre interazioni con altre basi azotate, formando delle basi complementari. Nascono così legami idrogeno con un'altra base azotata. La complementarietà è alla base del codice genetico, infatti l'unione tra basi azotate è molto specifica. Può quindi avvenire un'unione tra A e T se ci sono due legami idrogeno; mentre, avviene un appaiamento tra G e C, grazie a tre legami idrogeno. Prendono il nome di basi complementari queste basi che si legano tra loro in modo specifico, legando così sempre una purina ad una pirimidina. Pag. 34 di 41 Acido deossiribonucleico (DNA) Il DNA è costituito da due catene polinucleotidiche, le quali interagiscono e si legano tra loro grazie ai legami idrogeno che si formano tra le basi azotate. Essesono tra loro antiparallele, cioè sono catene che hanno orientazione contraria l'una all'altra, e complementari, poiché interagiscono tra loro sempre e solo grazie alla presenza di basi complementari fra loro. La loro complementarità viene sfruttata frequentemente perché, i legami idrogeno che uniscono le diverse basi sono deboli, e, quindi, in un momento di divisione delle due catene è facile un nuovo appaiamento tra basi complementari fra loro. Spesso, in provetta viene simulato questo processo continuo di rottura delle cellule del DNA scaldato. La molecola del DNA è infinitamente lunga. Il DNA tra cellule eucariotiche e procariotiche è diverso. Gli eucarioti hanno DNA lineare, quindi c'è un inizio e una fine. Esso viene ripiegato anche grazie a proteine b.