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Cap V - Le politiche culturali: i fondamenti economici delle politiche culturali

Economia politica paretiana: la libera concorrenza dei mercati consente di raggiungere il massimo benessere collettivo. L'intervento pubblico è legittimato dai fallimenti del mercato, che derivano dalla natura stessa dei beni, siano indivisibili, collettivi o misti.

Le esternalità si traducono in uno scarto tra benefici sociali e privati ricavati dalla spesa e giustificano l'intervento dello stato in questo ambito e la spesa pubblica produce un effetto moltiplicatore sull'attività economica.

Baumol: tesi dell'economia industriale: lo stato può sostenere i settori in declino o nascenti, possono richiedere l'intervento pubblico per ridurre disuguaglianze sociali.

Le caratteristiche della domanda con un'opera di democratizzazione della cultura o ridurre l'incertezza dovuta a una politica protezionistica.

Tesi liberale: i fallimenti del mercato possono essere corretti attraverso l'intervento pubblico.

mercatoSamuelson> bene culturale come bene collettivo: il consumo di un soggetto non esclude l'utilizzo da parte di un altro nella stessa quantità (non rivalità).- Indivisibile: + persone possono avere accesso al bene, salvo affollamento e saturazione

Il costo marginale di uno spettatore aggiuntivo è nullo, e se è possibile una politica di esclusione attraverso il prezzo, questo è forfettario, libero dalla relazione tra domanda e offerta.

Buchanan free riders> Possibilità che non ci sia modo di far pagare il prezzo del biglietto, tipo per i monumenti, solo lo stato, che ripartisce l'onere sui cittadini attraverso le tasse, può bloccare i free rider, che cerca di non pagare il prezzo dei beni comuni.

Esternalità o vantaggio di altre attività?

Esternalità positive: individui o imprese sono influenzati in + dal bene o servizio culturale senza che il produttore possa essere pagato. Possono essere di

carattere privato, a favore del turismo o pubblico, che migliorino il livello di civiltà del paese. Il mercato, ignorando le esternalità positive, produce meno di quello che sarebbe ottimale. Il ruolo dello stato è contribuire al finanziamento della produzione. Lo spettacolo dal vivo ha esternalità positive per i mass media, per questo l'industria discografica sponsorizza i festival senza che sia possibile valutare ex ante i ritorni economici. I festival producono entrate per la città, che contribuisce al suo finanziamento. In Francia, l'investimento culturale è parte integrante del progetto di pianificazione regionale. Le ristrutturazioni di edifici architettonici fanno parte delle politiche turistiche per attirare visitatori in regioni un po' emarginate. L'effetto moltiplicatore della spesa culturale è stato dimostrato nel 1992 da Giuliani, sindaco di NY, che annunciò che il comune avrebbe finanziato alcune istituzioni culturali sulla base di uno studio che ne dimostrava la legittimazione.

L'impatto economico avrebbe portato ad 8 milioni per tutta la città, per le spese di trasporto, albergo, ristorazione e attività collegate. Inoltre, l'arte crea possibilità di impiego, turismo e multinazionali che vanno a installarsi in questi posti. Myerscough, effetto moltiplicatore: calcola l'impatto economico dell'arte a Glasgow. Per l'effetto del moltiplicatore, il reddito netto di una sterlina equivaleva a 1,10/20. Ritorni economici delle spese culturali: 3 categorie di flussi:

  1. diretti: spese locali, salari
  2. indiretti: spese effettuate da quelli che frequentano l'ente
  3. indotti: ritorni positivi nel lungo termine

Costi: aiuti e sostegni in natura, messa a disposizione di locali. L'investimento di cultura genera flussi di reddito moltiplicati: spendere per la cultura equivale ad agire a favore dell'economia. Il valore legato al prestigio, all'eredità e alla formazione. Smith: esternalità positive create.

dagli investimenti culturali

Pigou> tra le esternalità, la produzione e il consumo di beni culturali questi hanno effetti positivi sullasocietà, portando alla coesione sociale e alla formazione.

Scitovsky> giustifica il sostegno pubblico: educare all’estetica e questo porterà al benessere. I cittadinispesso non lo capiscono e i beni devono essere messi sotto tutela.

Beni culturali> i benefici non possono essere legati ai singoli soggetti, e gli effetti positivi avvantaggianotutti non solo quelli che sono disposti a pagare.

Stato> è in grado di tutelare questi beni che sono l’eredità delle generazioni future e deve stabilire delleregole a favore della diversità culturale che limitino l’esportazione delle opere“Convenzione2005 Unesco sulla protezione e la promozione delle diversità delle espressioni culturali”: perrealizzare l’eccezione culturale, cioè allontanando i beni cult dal libero

mercato attraverso forme di protezione Le caratteristiche dell'offerta L'investimento culturale, che implica un elevato grado di innovazione comporta una forte incertezza sui risultati. Lo stato si sostituisce al mercato per dare sostegno ai settori più deboli. Francia: lo stato e gli enti possiedono più di 2 mila atelier, sostengono gli artisti e acquistano opere. Per le produzioni private, l'obiettivo dello stato è quello di stimolare le imprese ad assumersi il rischio della promozione di nuovi artisti ed autori, che sono più lenti da distribuire senza un sostegno statale. Francia: sostegno automatico e selettivo, dove i progetti sono scelti dallo stato. Variazione dell'IVA: l'UE autorizza aliquote ridotte solo per libri e riviste, diritti d'autore e affini, mostre, ingressi al cinema, musei, sale per concerti, teatri e servizi televisivi. I modi di formazione e di espressione della domanda Prezzo: il consumatore è disposto a pagare un prezzo in

In base al grado di soddisfazione atteso, in base alle info e del fatto che non è sicuro di consumarlo. Lo stato si sostituisce al cittadino e ne diventa finanziatore.

Netzer, dilemma di Venezia: Venezia meno affollata e meno inquinata, dietro pagamento di un biglietto per entrare. Difficoltà nello stabilire il giusto prezzo per ottimizzare i vantaggi. Stato come giudice per un futuro migliore dei cittadini, ma il procrastinare sempre le spese di manutenzione lascia il dibattito aperto.

Incertezza e intervento pubblico: Asimmetrie dell'info + incertezza sulla qualità dei prodotti > serve una regolamentazione e un sistema di garanzie che proteggano l'acquirente. Deve essere lo stato a creare un sistema di norme.

Bene pubblico: costituito anche dall'insieme di norme e valori che riconoscono il carattere culturale del bene. Così si spiega il sostegno indiretto dalla Tv pubblica e se lo stato non è l'unico a promuovere i beni cult.

sicuramente ne è un finanziatore. Gli aspetti delle politiche culturali: - Schuster > Usa paese incline al sostegno diretto della cultura, ma partecipa con quelli indiretti quali deduzioni fiscali. GB finanzia un po' di più ma poco. Opposizione del modello anglosassone poco interventista con quello dell'Europa meridionale più incline al sostegno pubblico (Francia batte tutti). - Modello USA-GB: sovvenzioni a enti indipendenti che devono ripartirle tra quelli che le richiedono. - Modello Europa meridionale: il ministero gestisce le sovvenzioni. - Modello delega regionale della politica culturale. - Spagna: le 17 comunità interagiscono con lo stato che ha la decisione finale ma poco prescrittivo. - Germania: decidono i Lander, anche se allo stato centrale rimangono alcuni ambiti come diritti d'autore, cinema e politica fiscale. - Italia: i 4 livelli hanno tutti responsabilità. - Il debole intervento pubblico nei paesi anglosassoni. - GB > 1940 Keynes: Council.of Music and Arts Council per sostegno agli artisti e stimolo alla popolazione xmaggiore consumo di arte. Oggi, molte istituzioni versano aiutiNational Heritage: per il patrimonio ma alcuni monumenti sotto i ministero dell'ambienteMinistero dell'industria: cinema editoria, diritti d'autore ed esportazione di opereMinistero degli Interni: radio e tvEnti locali sussidi ma minimi.Arts Council: Parte delle entrate della lotteria vengono versate, ed ha delle commissioni indipendenti chevalutano i progetti.Business Sponsorship Incentive Scheme: dona una sterlina per ogni sterlina spesa in un atto di mecenatismo'60USA> NY State CouncilPresidente Johnson: reazione del National Endowment for arts (NEA) e for Humanities, che fa la lista delleistituzioni da sovvenzionare e loro devono solo trovare un sostegno privato almeno pari, sennò niente aiutopubblico. Permette di stimolare il sostegno privato tramite quello pubblico, evitando che vi si sostituiscaLatradizione francese dell'intervento pubblico Monarchia di Francesco I e poi Luigi XVI: mecenatismo e protezione di artisti e collezionisti Rivoluzione Francese: istruzione degli uomini e tutela delle arti, commesse ad artisti 1870 Ministero degli affari culturali, poi competenze trasferite alla Pubblica istruzione Fronte popolare 1936: istruzione pubblica e arti, democratizzazione della cultura per il tempo libero di massa 1946 Costituzione: accesso a tutti a istruzione e cultura. Creazione del Centro nazionale di cinematografia e Vilar a capo del Teatro nazionale popolare: nuova dimensione dell'intervento sulla cultura, sostegno alle industrie e apertura del teatro a un pubblico di massa. Malraux diventa il ministro degli Affari culturali: riprende il cinema, arti lettere, architettura e archivi; politica di democratizzazione, tutela e valorizzazione del patrimonio. Sviluppa le commesse pubbliche. Spese per la cultura dello stato: al cittadino rimane il diritto di sanzione sulle.

scelte effettuate solo tramite le elezioni. Lo stato destina l'1% del bilancio alla cultura, ma le somme sono molto + elevate considerando anche gli enti locali e gli altri ministeri.

La molteplicità degli interventi limita i rischi di tagli al bilancio in base al cambiamento della maggioranza politica.

Le molteplicità di intervento dei poteri pubblici

Strumenti di intervento statali: la scelta dipende dal grado di dipendenza del settore, dagli obblighi internazionali e dalle consuetudini.

  1. Le politiche di regolamentazione:

Norme che inquadrano il sistema dei prezzi e della concorrenza. Legge per la tutela delle librerie per la "difficili" distribuzione di libri e per il pluralismo della creazione letteraria. Stabilisce il prezzo dei libri nuovi, sia fissati dall'editore sia il circuito di distribuzione e il venditore può fare solo il 5% di sconto. La concorrenza della grande distribuzione che poteva applicare sconti, riduce molto il consumo al

dettaglio che essendo più piccolo non può fare questi sconti e in più non hanno più
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A.A. 2022-2023
30 pagine
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SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/01 Economia politica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher viola1234 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia pubblica e della cultura e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Siena o del prof Borghesi Simone.