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UN SOLO GIOCATORE HA UNA STRATEGIA DOMINANTE
La figura mostra una matrice dei payoff con un'unica variazione: il profitto di Gianni (nel riquadro in basso a sinistra) è diminuito da € 75,000 a € 40,000. In questo nuovo gioco, quindi, Gianni non avrà più una strategia dominante. Se Filippo alza un prezzo basso, anche Gianni dovrebbe fissarlo basso; se Filippo fissa un prezzo alto, anche Gianni dovrebbe fissarlo altrettanto alto. In questo modo, la scelta di Gianni dipende da quella di Filippo. Quando un solo giocatore ha una strategia dominante, è possibile prevedere l'esito del gioco: il giocatore con una strategia dominante sceglierà quella strategia, mentre l'altro giocatore sceglierà la strategia migliore data la strategia dominante scelta dal concorrente.NESSUN GIOCATORE HA UNA STRATEGIA DOMINANTE
Nella figura possiamo notare come il profitto di Filippo sia diminuito da € 75,000 a € 40,000, come erasuccessocon Gianni nell'esempio precedente. In precedenza Gianni non aveva una strategia dominante per i suoi payoff. Ora, neanche Filippo ce l'ha. In questo caso, dunque, la migliore strategia per ciascun giocatore dipende solo dalla scelta effettuata dall'altro. È difficile in tal modo prevedere l'esito del gioco. Nella realtà i mercati oligopolistici sono più complessi rispetto a come si svolgono i precedenti giochi: ci saranno più strategie tra cui scegliere, ci saranno più di due giocatori, vi è il cosiddetto gioco ripetuto in cui entrambi i giocatori scelgono una strategia, osservano l'esito del tentativo e giocano nuovamente fino a che restano rivali. Ciò che si può originare dai giochi è il cosiddetto comportamento cooperativo. Pensiamo alla Pepsi e Coca-Cola che sono rivali nel mercato delle bibite analcoliche da parecchi anni: queste imprese possono cambiare le loro strategie in base allereazioni dei rivali. Ci sono diversi modi di collaborare: 1. La forma più semplice di cooperazione è la collusione esplicita, nella quale i dirigenti si incontrano personalmente per decidere il metodo di determinazione del prezzo. 2. Collusione tacita, ogni qualvolta le imprese collaborano senza un accordo esplicito. I partecipanti adottano in questo caso strategie come il "tip for tat" in cui si fa all'altro partecipante ciò che egli ha appena fatto (occhio per occhio) nella partita precedente (ad es., uno chiede il prezzo alto, se un altro nella partita precedente lo chiede alto), e la "leadership di prezzo" per cui un'impresa (il leader di prezzo) fissa il suo prezzo, che viene copiato dalle altre. Nella leadership di prezzo non c'è un accordo formale; per indurre le imprese che dovrebbero copiare il prezzo del leader a non imbrogliare (fissando un prezzo inferiore per conquistare quote di mercato), illeader e le imprese che scelgono di seguirlo devono essere in grado di punire il trasgressore, mettendo in atto la cosiddetta "guerra dei prezzi", cioè fissando anche loro un prezzo basso il più velocemente possibile.
IL MERCATO DEL LAVORO E I SALARI
mercati del capitale → in cui le imprese comprano tutti gli impianti e le attrezzature;
mercati della terra → in cui acquistano o affittano i terreni su cui si svolgono le loro attività;
mercati del lavoro → in cui assumono i lavoratori.
Il mercato del lavoro è un mercato particolare, in cui c'è sia una domanda che un'offerta: le aziende chiedono lavoro per produrre e le famiglie offrono lavoro.
Il prezzo del lavoro (cioè il tasso salariale) in un mercato del lavoro concorrenziale viene determinato come in un qualsiasi altro mercato concorrenziale, ossia attraverso le forze della domanda e dell'offerta.
La figura mostra il mercato di un'azienda.
La curva L
è la curva di domanda di lavoro di questo mercato, indicante il numero di lavoratori che l’azienda vorrebbe assumere in corrispondenza di ogni salario. Questa è decrescente, inclinata verso il basso perché un aumento del salario incrementa i costi delle imprese, portandole a ridurre la produzione e a impiegare meno lavoratori.
La curva L è la curva di offerta di lavoro. Essa è invece crescente, inclinata verso l’alto perché all’aumentare del salario, aumenterà anche il numero dei lavoratori che si offriranno a lavorare in tale mercato.
L’incontro tra domanda e offerta determina il salario di equilibrio (non ci sarà disoccupazione tranne per chi ovviamente non cerca lavoro). Esso corrisponde a € 12 l’ora: in questo punto le imprese vorranno assumere 10.000 operai, che corrisponde anche al numero di coloro che vogliono svolgere tale attività; il livello di occupazione di equilibrio è quindi
i lavoratori non hanno le stesse competenze e (3) ci possono essere differenze nella domanda e nell'offerta di lavoro in diverse regioni o settori. Inoltre, i sindacati e le organizzazioni dei datori di lavoro possono influenzare i salari attraverso la negoziazione collettiva e gli accordi contrattuali. Tuttavia, nonostante queste differenze, i mercati del lavoro tendono comunque ad avvicinarsi alla concorrenza perfetta nel lungo periodo. Le forze di mercato, come l'offerta e la domanda di lavoro, tendono a bilanciarsi nel tempo, portando a salari più equi e ad una maggiore efficienza economica. In conclusione, sebbene i mercati del lavoro non siano perfettamente concorrenziali, le forze di mercato tendono comunque ad avvicinarsi a questo ideale nel lungo periodo. Le diseguaglianze salariali possono essere spiegate da diversi fattori, ma nel complesso, i mercati del lavoro sono un meccanismo fondamentale per determinare i salari e allocare le risorse in un'economia.I lavoratori non sono ugualmente capaci di svolgere qualsiasi lavoro, (3) tutti i mercati del lavoro non sono perfettamente concorrenziali.
Come possiamo notare dalla figura, vi sono due diversi mercati del lavoro che inizialmente presentano dei salari diversi. Il primo grafico (a) mostra un mercato con un equilibrio iniziale e un salario di € 20 all'ora, il secondo grafico (b) mostra un altro mercato con un equilibrio B in cui si guadagna € 30 all'ora. A questo punto possiamo presupporre che tra i due mercati, la gente deciderà di lavorare nel sistema (b), perché il salario è più alto; quindi nel grafico A l'offerta di lavoro diminuisce (L 2), mentre aumenta nel (b). A questo punto nel grafico (a), il salario aumenta, ma diminuisce nel grafico (b) (L 1).
Nel momento in cui si arriva ad una perfetta concorrenza, si annullano le differenze salariali e le persone sceglieranno liberamente in quale mercato lavorare (situazione ideale):
Quando nel grafico si arriverà al salario di €25 l'ora, per tutte e due le imprese. Perché nella realtà i salari differiscono? Esistono i differenziali salari compensativi. Un differenziale salario compensativo è la differenza di salario che rende due lavori ugualmente attraenti per un lavoratore. Per capire come questi differenziali si originano, consideriamo alcune delle caratteristiche principali che distinguono i lavori tra loro:
Caratteristiche non monetarie: i lavori considerati caratteristicamente meno attraenti, offrono dei salari più elevati a parità di altre condizioni; mentre dei lavori eccezionalmente attraenti offriranno dei salari negativi più bassi. L'attrattiva o meno di una occupazione è determinata dall'entrata e uscita dei lavoratori da un mercato. I differenziali salariali compensativi in ciascun mercato vengono automaticamente determinati dalle entrate e dalle uscite dei lavoratori in un mercato.
L'entrata e l'uscita dei lavoratori determina automaticamente i differenziali salariali compensativi in ognuno di essi. Differenze nel costo della vita: le differenze nel costo della vita possono portare a dei differenziali salariali compensativi. Le zone in cui il costo della vita è superiore alla media avranno in genere dei salari più alti rispetto alla media. Ad esempio, molti trovano attraente vivere a Messina o a Milano, eppure i tassi salariali a Milano sono superiori rispetto a quelli di Messina. Differenze del capitale umano: coloro che hanno maggiori capacità di svolgere bene un dato lavoro, in quanto dotati di talento, intelligenza, motivazione o perseveranza, saranno maggiormente apprezzati dalle imprese. Conseguentemente, le imprese saranno disposte a retribuirli con un tasso salariale maggiore. Economia delle superstar: la "superstar" è una persona considerata una delle migliori nella sua professione, chericevono un salario alto proprio per le loro capacità. (gli attori famosi ad esempio sono i più apprezzati). Barriere all'entrata: aiutano a mantenere alti i salari di coloro che sono protetti dalle barriere (coloro che hanno già avuto un lavoro nel mercato protetto; ad esempio, i farmacisti che comprano la licenza). SALARI DIFFERENTI: Concessione di licenze professionali In molti mercati del lavoro, le barriere sono costituite da leggi di concessione di licenze professionali. I professionisti con dei compensi elevati, come i medici, gli avvocati e i dentisti, ma anche coloro che praticano un mestiere, come i barbieri, gli estetisti e gli idraulici, devono ottenere una licenza per vendere i propri servizi. La figura mostra il mercato dei medici degli Stati Uniti: se si riduce il salario si riduce il numero dei medici, quindi l'offerta aumenta (W1). Se aumentano gli ospedali ci sarà maggiore domanda (W2). SALARI DIFFERENTI: Determinazione deiI sindacati perseguono gli interessi comuni dei propri iscritti; hanno molte funzioni: premono per condizioni di lavoro migliori e sicure, gestiscono programmi di apprendistato e amministrano programmi di pensionamento, ma l'obiettivo principale di un sindacato consiste nell'aumentare il salario dei propri iscritti. La figura mostra il modo in cui i sindacati possono creare dei differenziali salariali. Ipotizziamo che i lavori di due industrie (autotrasporto a breve e a lungo tratto), siano ugualmente attraenti, fuorché per il tasso salariale. Senza i sindacati, i due mercati raggiungerebbero l'equilibrio ai punti A e B, in corrispondenza dello stesso salario W.
1. Supponiamo che i camionisti a lungo tratto siano organizzati in un sindacato che abbia negoziato con i datori di lavoro un salario più elevato, W. A questo tasso salariale l'occupazione dei camionisti a lungo tratto scende da 2300.000 a 250.000, mentre il numero
e il mercato, portando a una diminuzione dei salari e a una maggiore concorrenza tra i lavoratori. Tuttavia, nel caso dei camionisti, ci sono alcune sfide specifiche che possono influenzare il modo in cui l'eccesso di offerta viene assorbito dal mercato. Una delle sfide principali è rappresentata dalle restrizioni di licenza e dalle normative governative che regolano l'industria dei trasporti su strada. Queste restrizioni possono limitare il numero di nuovi camionisti che possono entrare nel mercato e possono rendere difficile per i lavoratori esistenti trovare nuove opportunità di lavoro. Inoltre, l'eccesso di offerta di camionisti può essere influenzato anche da fattori economici più ampi, come la domanda di trasporto merci e l'andamento dell'economia in generale. Se la domanda di trasporto merci diminuisce, ad esempio a causa di una recessione economica, l'eccesso di offerta di camionisti potrebbe aumentare ulteriormente. In conclusione, sebbene un eccesso di offerta di camionisti possa portare a una maggiore concorrenza e a una diminuzione dei salari nel mercato del trasporto su strada, ci sono anche sfide specifiche che possono influenzare il modo in cui questo eccesso di offerta viene assorbito dal mercato.