Estratto del documento

IMPRENDITORE MODERNO INDUSTRIALE

-Controllo maggioritario o totalitario del capitale di rischio

-Ricorso a delega effettiva

-Cultura aziendale elevata

-Logica programmatica e di controllo evoluta

-Competenze estese marketing-amministrazione

IMPRENDITORE PROFESSIONISTA

-Assente o limitata titolarità del capitale di rischio

-Ricorso a delega effettiva

-Cultura aziendale elevata

-Logica programmatica e di controllo evoluta

-Competenze estese marketing-amministrazione

IMPRENDITORE MODERNO FINANZIERE

-Controllo maggioritario o totalitario del capitale di rischio, tende ad avere il controllo dell’impresa

-Accentramento decisionale elevato

-Cultura aziendale elevata

-Logica programmatica e di controllo evoluta

-Competenze finanziarie-societarie

L’assetto proprietario

È chiaramente identificabile—>si identifica come coloro che possiedono il capitale di rischio

(detentori del capitale di rischio). Il ruolo è meramente decisionale, possiamo definirlo come

l’insieme dei soggetti (persone fisiche o/e giuridiche) che assumono la responsabilità economica

dell’impresa,conferendo il capitale di rischio,a fronte di diritti di varia natura (patrimoniali e sociali)

—> conferisco del capitale all’impresa ed in cambio ottengo qualcosa, cioè dei diritti.

L’impresa tendenzialmente nasce per soddisfare degli interessi motivanti e quando questi interessi

motivanti per un motivo o per un altro li reputiamo irrilevanti o irraggiungibili per se stesso,

l’assetto proprietario é anche colui che può portare a chiudere l’impresa, colui che ha messo il

capitale di rischio e può decidere in qualche modo di terminare quest’attività, se capisce che

questi obiettivi e scopi non sono più raggiungibili. La sua funzione è di creazione ed estinzione

dell’attività d’impresa.

All’interno dell’assetto proprietario abbiamo una figura che ci permette di definire e vedere come

funziona l’assetto, infatti il funzionamento dell’assetto proprietario è in generale disciplinato dalla

legge. In ogni singola impresa l’assetto proprietario può svolgere determinate attività ed ha

determinate competenze aggiuntive o inferiori che troviamo all’interno di quelle che vengono

definite norme statutarie che disciplinano il funzionamento dell’assetto proprietario. Queste attività

si svolgono in un luogo, chiamata assemblea dei soci che si riunisce per deliberare sugli argomenti

di propria competenza (argomenti assegnati dalla legge e dalle norme statutarie—>Statuto

dell’impresa che regola come alcune cose debbano essere fatte nell’impresa)

Le decisioni dell’assemblea vengono prese sulla base del principio della maggioranza . Colui o

coloro che sono in grado di detenere la maggioranza del capitale di fatto controllano l’attività

decisionale dell’assetto proprietario. Si vanno a distinguere due elementi fondamentali:

-Capitale di comando—> in qualche modo da olio od insieme ad altri soggetti riesce a

raggiungere la maggioranza assoluta delle azioni o delle quote dell’azienda e che quindi può

prendere le decisioni.

-Capitale di minoranza coloro che non raggiungono la maggioranza e non riescono ad imporre e

prendere le proprie decisioni.

Questi aspetti non influiscono solo sul peso nel processo decisionale ma anche sulle finalità e gli

obiettivi perseguiti da ciascuno di essi, quindi anche all’interno dell’assetto proprietario stesso

nasce una questione politica—> la funzione politica rimane anche all’interno dell’assetto

proprietario perché comunque per portare avanti un’impresa con un capitale di minoranza

fortemente contrario a tutte le decisioni e che prova a mettersi in mezzo è complicato.

Per quale motivo una componente del capitale di minoranza potrebbe decidere di andare contro

alla componente di capitale di comando? Il motivo è per far rompere quel gruppo di maggioranza,

azioni per cercare di rompere questa alleanza e far passare qualcuno dalla sua parte. Quindi inizia

la funzione politica in cui il capitale di comando cerca di prendere le proprie decisioni per la

propria visione strategica, ma senza soggiogare o andare troppo contro al capitale di minoranza,

cercando di mantenere una sorta di comunione di intenti finali. (Evitare di avere eccessivamente

contro il capitale di minoranza)

I diritti dell’assetto proprietario

-Diritti di natura patrimoniale—> diritto alla distribuzione degli utili (acquisendo quella quota si avrà

il diritto alla distribuzione degli utili), diritto di opzione (

acquistare in via preferenziale le nuove azioni o quote

), diritto alla

emesse a seguito di un aumento di capitale a pagamento, in proporzione alla quota già posseduta.

remunerazione eccedente in caso di liquidazione ( se l’azienda chiude, se rimane qualcosa dopo

aver pagato debiti, fornitori ecc, io devo avere la mia parte, se c’è una parte eccedente).

-Diritti di natura sociale—> partecipazione all’assemblea e votazione, convocazione dell’assemblea,

impugnazione della delibera dell’assemblea e ispezione dei libri sociali.

Servono a tutelare l’azionista, il socio e controllare che non siano stati lesi alcuni dei suoi diritti,

possibilità di controllare anche se ha una quota di minoranza.

Le funzioni proprietarie

Funzione di creazione ed estinzione dell’impresa e al suo interno abbiamo:

-funzione di capitalizzazione

-funzione di nomina,legittimazione e revoca dell’organo imprenditoriale (statuto di De Longhi —> file

Moodle)

-funzione di orientamento strategico

1-Funzione di capitalizzazione

È una funzione fondamentale perché dà l’idea di quello che è il capitale su cui l’impresa può contare fin

dall’inizio che le permette di nascere e di sopravvivere svolgendo la propria attività rimanendo in una

condizione fisiologica e stabile, quindi la funzione di capitalizzare l’impresa stessa. Lo scopo è dotare

l’impresa di un capitale sociale sufficiente a poter svolgere la sua attività, è una funzione di natura

finanziaria che si concretizza nell’apporto di risorse a titolo di capitale di rischio. In qualche modo

conferisco del capitale alla società a titolo di capitale di rischio e rischio il mio capitale.

Il capitale di rischio rappresenta la primaria garanzia dell’impresa in termini monetari e giuridici (diritti e

obblighi) per coloro che intrattengono con essa rapporti di natura patrimoniale —> L ’idea di apportare

capitale di rischio da il diritto a coloro che lo apportano di chiedere qualcosa all’impresa, di poter avere

quei diritti e obblighi dal punto di vista economico e giuridico (sappiamo che qualcuno ci crede).

Ci dà l’idea dell’entità del capitale su cui può contare l’impresa e della sua composizione:

-Forma diretta: capitale di rischio che viene conferito, questa funzione è completamente nelle mani

della proprietà.

-Forma indiretta: la capacità dell’assetto proprietario di attrarre capitale di credito (ruolo di dare fiducia

ad eventuali finanziatori)—> nelle mani anche dell’assetto imprenditoriale

Influenzando queste due componenti la proprietà svolge un ruolo decisivo nella determinazione della

struttura finanziaria dell’impresa. Un indicatore importante nel capire come è strutturata

finanziariamente l’impresa stessa andando è il livello di capitalizzazione pari al rapporto tra mezzi propri

e capitale di funzionamento.

L’apporto di capitale di rischio

Come si può apportare nuovo capitale di rischio?

-Il primo punto è legato al fatto che l’assetto proprietario decide di apportare nuove risorse in forma di

capitale di rischio prendendole dal proprio patrimonio, quindi decide di finanziarie l’impresa con nuovo

capitale di rischio attingendo dal proprio patrimonio. Se parliamo di società di capitali i due patrimoni

sono due entità completamente distinte, quindi portare nuovo capitale significa prendere da un’entità

esterna e apportare all’interno dell’impresa del nuovo capitale. (l’assetto proprietario fa un aumento di

capitale a titolo oneroso).

-Aumento di capitale con ingresso di nuovi soci, quindi ci sono nuovi soggetti che entrano all’interno

dell’impresa e apportano del nuovo capitale. Con l’ingresso di nuovi soci ci sarà una variazione delle

forze in gioco all’interno dell’assetto proprietario, quindi delle variazioni nelle quote dei rapporti di forza.

(aumento di capitale a titolo oneroso, ci sono dei soggetti che entrano e apportano capitale).

—> in questi due casi parliamo di operazioni di finanza straordinaria, c’è l’impresa che si riunisce, passa

all’assemblea dei soci che si riunisce e decide di fare una operazione di finanza straordinaria facendo

un aumento di capitale.

-Autofinanziamento da reddito, l’assetto proprietario rinuncia agli utili (non c’è un titolo oneroso,

c’è solo una rinuncia alla distribuzione degli utili quindi lasciamo all’interno dell’impresa alcune

delle risorse che l’impresa ha generato). L’autofinanziamento da reddito è indispensabile per il

raggiungimento di un adeguato livello di solidità finanziaria ma anche quando tale rapporto possa

considerarsi soddisfacente, costituisce un mezzo essenziale per il suo mantenimento nel medio-

lungo periodo (in una fase di stabilità è quello che viene utilizzato per riequilibrare una posizione

finanziaria che si è andata deteriorando in una fase di sviluppo, ma è anche un elemento che ci

permette di mantenere e finanziarie una crescita-equilibrata oppure si può accantonare per fare

nuove attività di sviluppo)

—> in questo caso parliamo di operazione di tipo ordinario,non ha necessità di un’assemblea

straordinaria o decisione ulteriore dell’assemblea dei soci. Semplicemente l’assemblea nel

momento in cui si riunisce per approvare il bilancio decide di non distribuire una parte degli

utili,destinarlo a riserve e lasciarlo all’interno del patrimonio. (Risorse che vanno ad incrementare

il capitale di rischio, spesso infatti dopo un tot di tempo queste riserve possono essere

trasformate in capitale sociale).

Anche l’autofinanziamento da reddito determina un aumento del valore del netto, perché rimane

all’interno dell’impresa. Può sembrare un’operazione fatta sostanzialmente dall’assetto

imprenditoriale, ma è chiaro che ha bisogno dell’approvazione dell’assetto proprietario (soggetto

principe che viene interpellato per decidere o me

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Scienze economiche e statistiche SECS-P/08 Economia e gestione delle imprese

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Nicole_orlando di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia e gestione aziendale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Innocenti Niccoló.
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