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I

mira a garantire la soddisfazione dei creditori attraverso la vendita forzata dei beni. Entrambi gli is

Rimedi Pretori nel Diritto Romano

Nel diritto romano, il pretore giocava un ruolo fondamentale nell'amministrazione della giustizia,

soprattutto nel periodo della Repubblica e nell'epoca imperiale. I suoi compiti non si limitavano

semplicemente alla gestione delle cause legali, ma includevano anche l'emanazione di rimedi

giuridici innovativi, attraverso i quali il pretore cercava di garantire la giustizia in modo più

dinamico e flessibile rispetto al diritto civile (ius civile). Questi rimedi, che il pretore poteva

adottare attraverso il suo editto, sono noti come rimedi pretori e rappresentano un aspetto

fondamentale del diritto privato romano.

Nel corso del tempo, il pretore sviluppò il potere di applicare rimedi giuridici che non erano

previsti dal diritto civile tradizionale, ma che si adattavano alle necessità concrete delle parti

coinvolte in una causa. Tali rimedi miravano principalmente a correggere le lacune del ius civile e a

risolvere situazioni in cui l'applicazione rigida delle norme di diritto civile avrebbe prodotto risultati

ingiusti o inefficaci.

1. Il Ruolo del Pretore e il Suo Editto

Il pretore era un magistrato scelto tra i cittadini romani, che ricopriva la carica di praetor urbanus

(per i romani) o praetor peregrinus (per gli stranieri). La sua funzione principale era quella di

presiedere le cause giuridiche, emettendo sentenze basate sul diritto e sulle consuetudini, ma

soprattutto aveva il potere di emanare un editto che poteva integrare e correggere le lacune del

diritto civile. L'editto pretorio aveva lo scopo di rendere il sistema giuridico più flessibile e adatto a

rispondere alle esigenze pratiche della vita quotidiana.

Il "Edicto Perpetuo" di Adriano, promulgato nel II secolo d.C., stabilì una codificazione dell'editto

pretorio che, pur rimanendo flessibile, uniformò le disposizioni applicabili ai procedimenti legali,

rendendo i rimedi pretori accessibili in modo più trasparente e prevedibile.

2. I Rimedi Pretori: Definizione e Funzione

I rimedi pretori possono essere descritti come strumenti giuridici creati dal pretore per risolvere

situazioni che non trovavano una soluzione adeguata nel diritto civile. I principali rimedi pretori

sono le actiones (azioni legali) che il pretore forniva alle parti, per esercitare una tutela più ampia

dei loro diritti. Questi rimedi erano specialmente orientati a tutelare gli interessi dei cittadini che

non potevano avvalersi dei rimedi previsti dal diritto civile.

Esistono principalmente tre categorie di rimedi pretori:

1. Actiones ad personam: azioni per il risarcimento di un danno subito da una persona.

2. Actiones in rem: azioni che tutelano un diritto su una cosa.

3. Actiones in factum: azioni basate su situazioni concrete che il diritto non aveva

precedentemente previsto.

I rimedi pretori erano creati in risposta a una necessità pratica di rendere la giustizia più accessibile

e adattata alle circostanze del momento.

3. I Rimedi Pretori: Le Actiones

Le actiones erano le principali modalità di attivazione di un rimedio pretorio. Esse si articolavano

in diverse categorie, in base all'oggetto e alla natura della causa.

3.1 Actiones in Rem

Le actiones in rem erano azioni che tutelavano i diritti su una cosa (res). Queste azioni si riferivano

ai diritti di proprietà o ad altri diritti reali, come l'usufrutto. L’obiettivo di queste azioni era quello di

proteggere i diritti su una determinata cosa e garantirne il pieno esercizio.

Ad esempio, una delle actiones in rem più note era l’actio rei uxoriae, che tutelava i diritti di

proprietà di una donna sposata sulla dote che le spettava. Un altro esempio era l'actio de peculio,

che consentiva a un padre di richiedere il pagamento dei debiti contratti dal figlio.

3.2 Actiones ad Personam

Le actiones ad personam erano azioni che si basavano sul diritto di una persona di agire contro

un’altra persona per ottenere un risarcimento o una dichiarazione di responsabilità. Queste azioni

potevano riguardare sia i danni patrimoniali che quelli non patrimoniali.

Un esempio classico di actio ad personam è l'actio ex contractu, che riguardava il risarcimento di

danni derivanti da contratti. Questa azione si basava sulla violazione di un impegno preso da una

delle parti nel contesto di un accordo giuridico.

3.3 Actiones in Factum

Le actiones in factum erano azioni che non si basavano su una norma del diritto civile, ma su una

situazione di fatto. Queste azioni erano create dal pretore per risolvere situazioni particolari in cui

non esisteva una norma giuridica che regolava il caso specifico.

Un esempio significativo di actio in factum è l'actio negatoria, che permetteva a chiunque fosse in

possesso di un bene di difendersi contro chi avesse rivendicato un diritto su di esso.

4. I Rimedi Pretori: Le Exceptio

Le exceptio erano difese che la parte convenuta poteva sollevare per evitare una condanna. Questi

rimedi erano strumenti di opposizione che permettevano a chi si trovava in una causa di difendersi

sulla base di situazioni che, sebbene non fossero argomenti veri e propri di azione, costituivano un

impedimento al diritto di ottenere una decisione favorevole.

4.1 Exceptio Non Adimpleti Contractus

Una delle exceptio più famose era la exceptio non adimpleti contractus. Questa difesa permetteva

a una parte di rifiutare di adempiere a un contratto, se l'altra parte non avesse adempiuto

correttamente ai suoi obblighi. Questa eccezione era quindi un modo per sospendere l'esecuzione di

una prestazione fino a che l'altra parte non avesse rispettato i suoi doveri contrattuali.

4.2 Exceptio Doli

Un'altra exceptio importante era la exceptio doli. Essa si basava sul principio che una persona non

poteva agire in mala fede (dolus). Se una parte cercava di ottenere una condanna usando mezzi

fraudolenti, l’altra parte poteva sollevare questa eccezione per bloccare l'azione legale. L'exceptio

doli rifletteva il principio di buona fede che permeava il diritto romano.

5. Il Risarcimento del Danno: I Rimedi Pretori nella Protezione del Creditore

Un altro importante campo di applicazione dei rimedi pretori riguardava la protezione dei

creditori. Il pretore aveva il potere di emettere actiones ad personam che potevano garantire al

creditore il risarcimento dei danni derivanti dal mancato pagamento del debito. Alcuni dei rimedi

più comuni includevano:

1. Actio venditi: in caso di vendita di beni, questa azione consentiva al venditore di reclamare

il pagamento del prezzo se il compratore non aveva pagato.

2. Actio de peculio: consentiva di agire contro il peculium (il patrimonio separato) del figlio o

dello schiavo, se il debitore era un figlio o uno schiavo.

3. Actio institoria: un'azione che permetteva di chiedere il risarcimento per il danno subito in

seguito ad un comportamento illecito di un rappresentante.

6. I Rimedi Pretori nell'Evoluzione del Diritto Romano

Nel corso dei secoli, i rimedi pretori si evolsero per rispondere alle necessità del diritto e della

società. Durante il periodo della classica, il pretore sviluppò nuove azioni in risposta a nuove

necessità sociali ed economiche. Nel periodo post-classico, con l’imperialismo romano e l’avvento

delle pratiche amministrative più rigide, i rimedi pretori persero parte della loro flessibilità.

Tuttavia, le actiones continuavano a essere utilizzate, anche se sotto una forma più regolamentata e

standardizzata.

L'editto perpetuo creato da Adriano, che sistematizzò e codificò l'editto pretorio, rappresentò un

tentativo di mantenere una certa continuità nell'applicazione delle azioni legali. Questo edito

stabiliva le modalità in cui i rimedi potevano essere invocati, creando una giustizia pretoriana più

prevedibile e accessibile.

7. Conclusioni

I rimedi pretori rappresentano uno degli aspetti più innovativi e dinamici del diritto romano.

Attraverso l'editto, il pretore introdusse una serie di meccanismi giuridici che superavano le

rigidità del diritto civile, creando uno spazio per la flessibilità e l’equità nella soluzione delle

controversie legali. Sebbene i rimedi pretori non fossero sempre universali, la loro applicazione nel

tempo fu fondamentale per lo sviluppo del diritto civile, influenzando le teorie moderne sulla tutela

dei diritti e sulla giustizia equitativa.

Gli Interdicta nel Diritto Privato Romano

Nel sistema giuridico romano, uno degli strumenti più potenti per tutelare i diritti dei cittadini e per

proteggere la proprietà e gli altri beni giuridici era rappresentato dagli interdicta. Gli interdicta

erano strumenti di protezione e di ordine pubblico che il pretore utilizzava per risolvere controversie

o per prevenire danni immediati, nel momento in cui la parte lesa non era ancora in grado di

ottenere una sentenza definitiva attraverso un processo ordinario.

Gli interdicta si inseriscono all’interno delle pratiche giuridiche pretoria, svolgendo un ruolo

fondamentale nella gestione delle controversie riguardanti il possesso e altri diritti. Si trattava di

strumenti giuridici temporanei che erano utilizzati per prevenire il compimento di atti illeciti o per

tutelare situazioni giuridiche che non potevano essere lasciate senza protezione, almeno fino alla

conclusione di un eventuale processo.

1. Definizione di Interdictum

Un interdictum (plurale interdicta) era una decisone pretoriana, che ordinava a una delle parti di

fare o di non fare qualcosa, o di mantenere un determinato stato di cose, in attesa di un giudizio

definitivo. L'interdictum non era una sentenza finale, ma una misura provvisoria o precautelativa.

Gli interdicta erano emessi dal pretore, il quale aveva il compito di tutelare l'ordine pubblico e i

diritti individuali mediante l'uso di questi strumenti. Gli interdicta non risolvevano in maniera

definitiva la controversia, ma impedivano che la situazione giuridica si deteriorasse ulteriormente,

per esempio, attraverso la continuazione di atti illeciti.

Il soggetto che chiedeva l'interdictum doveva fornire prove sufficienti a giustificare la misura

urgente richiesta, ma, come per tutte le decisioni pretorie, l'emissione dell'interdictum dipendeva

dall'arbitrio del pretore.

2. Caratteristiche degli Interdicta

Gli interdicta possedevano diverse caratteristiche che li rendevano strumenti giuridici unici nel

panorama del diritto romano:

 Provvisorietà: gli interdicta erano misure temporanee che avevano lo scopo di risolvere una

situazione urgente o di prevenire danni imminenti. Essi non risolvevano il merito della causa

ma garantivano una protezione immediata.

 Efficacia preventiva: l'interdictum non era pensato per punire un illecito già consuma

Dettagli
Publisher
A.A. 2025-2026
495 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/18 Diritto romano e diritti dell'antichità

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Frav-777 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto privato romano e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università telematica Unitelma Sapienza di Roma o del prof Marchesiani Alessandro.