L'Antropologia in Italia
Nella seconda metà dell'Ottocento, l'antropologia si sviluppò anche in Italia grazie a diverse
figure:
● Paolo Mantegazza (1831-1910): Sostenitore dell'evoluzionismo biologico, contribuì
a diffondere le idee di Darwin, fondò il Museo dell'Antropologia e dell'Etnografia a
Firenze (1869) e ottenne la prima cattedra di antropologia (1871).
● Tito Vignoli (1829-1914): Professore a Milano, pubblicò Mito e scienza (1979),
esponendo la sua visione dell'evoluzione del pensiero umano.
● Giuseppe Pitrè (1841-1913): Medico che realizzò una monumentale raccolta di
testimonianze, costumi e credenze del mondo popolare e contadino siciliano.
● Lamberto Loria (1885-1913): Esploratore e collezionista, fondò la Società italiana di
etnografia (1910) e il Museo di arti e tradizioni popolari di Roma.
Il Concetto di Cultura e la Critica all'Istinto
L'antropologia culturale pone al centro il concetto di cultura, intesa come l'insieme di
comportamenti, simboli e conoscenze appresi e trasmessi all'interno di un gruppo. La
centralità della cultura per la sopravvivenza umana è evidenziata da casi come quello del
"ragazzo selvaggio dell'Averyon" (trovato nel 1800), che, cresciuto isolato, non sviluppò
mai il linguaggio né le capacità sociali umane, dimostrando che l'essere umano dipende
dall'apprendimento culturale fin dalla nascita.
La distinzione tra cultura (umana) e istinto (animale) non è netta. Anche gli animali mostrano
capacità di apprendimento e trasmissione di comportamenti, come i macachi giapponesi che
impararono a lavare le patate o gli uccelli inglesi che aprivano le bottiglie di latte. Questa è
una cultura di tipo strumentale, ma la cultura umana si distingue per essere veicolata da
complessi sistemi simbolici, come il linguaggio.
L'Etnografia e le Ombre del Razzismo
L'etnografia, definita come il lavoro sul campo prolungato di uno studioso a contatto con
una cultura diversa, si consolidò tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento,
trasformando gli antropologi da teorici a ricercatori diretti.
Tuttavia, la storia della disciplina non è esente da inclinazioni etnocentriche e razziste.
● Antropologi dell'Ottocento rimasero ambigui sulla relazione tra cultura e
caratteristiche fisiche come la grandezza del cranio.
● In Italia, alcuni antropologi fisici collaborarono con il regime fascista stilando il
"Manifesto della razza" (1938).
● In Germania, antropologi contribuirono a teorizzare l'inferiorità di ebrei, rom e altri
popoli non germanici.
● In Francia, alcuni collaborarono con i nazisti durante l'occupazione.
Solo a partire dai primi decenni del Novecento, specialmente in America, gli antropologi
iniziarono una decisa battaglia antirazzista.
2. Sistemi di Sussistenza e Organizzazione Sociale: Studi Etnografici
L'etnografia ha documentato una vasta gamma di modelli sociali e di sussistenza,
dimostrando la capacità di adattamento umano a diversi ambienti.
I !Kung San del Kalahari
● Sussistenza (anni '70): Cacciatori-raccoglitori con un'alimentazione basata al 70%
su cibo vegetale (noci mongongo) raccolto dalle donne, che lavoravano 2-3 giorni a
settimana. Non accumulavano cibo e lo condividevano equamente.
● Organizzazione Sociale: Vivevano in accampamenti mobili di circa 30 individui
attorno a fonti d'acqua. Le relazioni sociali erano fluide, con frequenti visite tra
accampamenti. Gli anziani erano rispettati e gli individui diventavano produttori solo
dopo i 15-20 anni.
● Salute e Benessere: Godevano di buone condizioni di salute, con un'aspettativa di
vita superiore a quella di molte società agricole.
● Cambiamento (fine '900): Si sono trasformati in pastori salariati, agricoltori e
artigiani, con abitazioni stabili (case di fango) e una dipendenza dalla caccia e
raccolta ridotta al 25-30%.
I Vezo del Madagascar
● Sussistenza: La loro vita è interamente basata sulla pesca. Non programmano la
produzione data l'abbondanza percepita di pesce e non esiste il concetto di proprietà
sulle risorse marine.
● Economia: Nonostante la semplicità, non è un'economia chiusa. Vendono parte del
pescato sui mercati per diversificare l'alimentazione.
● Rapporto con l'Ambiente: Il mare è visto come un luogo eterno, fonte inesauribile
di sostentamento, anche se minacciato dalla pesca industriale giapponese.
Gli Yanomami dell'Amazzonia
● Sussistenza: Praticano l'orticoltura con la tecnica slash and burn (taglia e brucia),
coltivando principalmente banane e manioca, integrate dalla caccia.
● Organizzazione Sociale: Vivono in abitazioni collettive (shabono) composte da più
famiglie. La società è stata descritta come pervasa da violenza e ideologia guerriera,
con pratiche come il rapimento di donne e l'infanticidio femminile.
● Rituali: Praticano il rito della covata (il padre si prende cura simbolicamente del
neonato) e l'endocannibalismo funerario (consumare le ceneri dei defunti mescolate
a una pappa di banana) per interiorizzare la forza del caro estinto.
I Mezzadri Toscani (Metà XX secolo)
● Sistema Economico: La mezzadria era un'istituzione economica medievale in cui i
contadini vivevano su un podere, coltivando la terra per un proprietario che forniva i
mezzi di produzione e prendeva una parte del raccolto.
● Logiche Economiche: Il sistema dipendeva sia dal mercato che
dall'autosussistenza, con scarsa circolazione di denaro contante.
● Vita Sociale: La vita era comunitaria, con più famiglie che vivevano insieme per
sicurezza. La trebbiatura era un importante momento di socializzazione.
● Declino: Il sistema è entrato in crisi dopo la Seconda Guerra Mondiale con lo
sviluppo industriale e l'esodo rurale.
Gli Shammar dell'Arabia Settentrionale
● Sussistenza: Tribù beduina nomade che alleva dromedari e piccolo bestiame.
● Cambiamenti Politici ed Economici: Un tempo politicamente influenti, sono ora
sotto il controllo dello stato saudita. A partire dagli anni '50-'60, il governo ha
incentivato la sedentarizzazione con finanziamenti, portando alla monetizzazione
dell'economia e allo sviluppo di una pastorizia semistanziale.
● Situazione Attuale: Molti si sono stabiliti, dedicandosi al commercio o lavorando in
città, a causa della competizione con i grandi allevamenti. Dal punto di vista religioso,
sono considerati più tolleranti e meno rigidi.
3. Comunicazione, Memoria e Conoscenza
Oralità e Parola
In molte società, la tradizione orale è il principale veicolo di conoscenza.
● I Griot: Nell'Africa subsahariana occidentale, i Griot sono musici e cantastorie,
spesso itineranti o legati a corti, che si dedicano alla raccolta e trasmissione di
leggende, genealogie e canti storici.
● La Parola secondo i Dogon: Per i Dogon, la parola è una "proiezione sonora della
personalità" composta da quattro elementi (acqua, aria, terra, fuoco) che le
conferiscono umidità, vibrazione, peso (significato) e calore (stato d'animo). Il kikinu
(soffio, tono) collega la parola alla struttura psichica della persona.
Scrittura e Memoria
La scrittura assume ruoli specifici in contesti a oralità diffusa.
● Il Carattere Sacro della Scrittura: In civiltà antiche (Egizi, Aztechi, Maya), la
scrittura era appannaggio di una élite (sacerdoti, amministratori) e usata per
tramandare formule sacre e magiche, conferendole un'aura di autorevolezza sacrale.
● La Memoria dell'Incomprensibile (Antemoro): Gli Antemoro del Madagascar
possiedono testi (surabe) con formule divinatorie scritte in un alfabeto di origine
incerta. "Leggono" questi testi senza comprenderne il significato letterale,
dimostrando che la parola può funzionare come "suono" dotato di potere, anche
quando il suo contenuto semantico è perduto.
4. Sistemi di Pensiero: Magia, Mito e Razionalità
Sistemi di Pensiero "Chiusi" e "Aperti"
● La Stregoneria tra gli Azande: Studiata da Evans-Pritchard, la società Azande
attribuisce ogni disgrazia alla stregoneria. Il loro è un sistema di pensiero "chiuso":
qualsiasi fallimento di un oracolo o di un rito magico viene spiegato con cause
interne al sistema stesso (es. un errore nella formula, un gesto sbagliato), senza mai
metterne in discussione i presupposti.
● Sistemi "Aperti": Al contrario, i sistemi di pensiero "aperti" consentono un maggiore
dinamismo perché separano "parole e cose", offrendo alternative per spiegare gli
eventi.
Prospettive e Pratiche Magiche
● Prospettiva Intellettualista: Tende a spiegare i fenomeni del pensiero su basi
razionali dal punto di vista dell'osservatore. Considera come "errore" ciò che non ha
coerenza logica, trascurando fattori come la credenza e la tradizione.
● Magie Contemporanee: La magia persiste nella società moderna, radicandosi
nell'incertezza. Si manifesta in forme come l'oroscopo o le rubriche radiofoniche, che
offrono "certezze" ma comportano rischi di truffe.
Mito e Inversione Rituale
● I Koyemshis degli Zuñi: Questi "buffoni rituali" mettono in scena comportamenti
culturalmente impossibili o tabù. Il loro ruolo è quello di rovesciare l'ordine sociale per
rafforzarne, per contrasto, le norme e i valori, mantenendo vivo il senso del limite.
5. Corpo, Identità e Conflitto Sociale
Cibo, Corpo e Identità
L'alimentazione è un potente marcatore culturale e identitario.
● Cibo e Trasformazione: L'idea che "siamo ciò che mangiamo" è diffusa. Il
cannibalismo dei Tupi, che mangiavano i nemici per riappropriarsi dei propri antenati
precedentemente divorati da questi, ne è un esempio.
● Tradizione vs. Novità: L'attaccamento ai cibi tradizionali è una forma di
conservazione culturale, mentre la sperimentazione di nuovi sapori può essere
un'occasione di incontro. Il rischio alimentare oggi non deriva dalla novità, ma dalla
produzione standardizzata e di bassa qualità.
Salute, Malattia e Disordine Sociale
● Lo Ihamba degli Ndembu: Presso gli Ndembu dello Zambia, alcune malattie sono
attribuite all'ira degli antenati. Il rito di cura (Ihamba) richiede che i parenti
dell'ammalato risolvano i propri conflitti e risentimenti per "estrarre il dente
dell'antenato". La sofferenza fisica è vista come un sintomo di disordine sociale che
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