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10.4 GENITALI ESTERNI: IL PENE

Gli organi genitali esterni del maschio sono posti inferiormente alla sinfisi pubica e sono costituiti dallo

scroto (già affrontato a pag.122) e dal pene.

Il pene è l’organo copulatore maschile, il quale contiene centralmente l’uretra spongiosa, ed è formato

da una radice, da un corpo e dal glande. La radice è costituita dalla base dei corpi cavernosi, che

giacciono a ridosso delle ossa pubiche,e dal bulbo dell’uretra; il corpo è costituito da due corpi

cavernosi che saldandosi lasciano un canale centrale libero in cui si inserisce il corpo spongioso

dell’uretra, che avvolge la stessa. Il corpo spongioso di quest’ultima in prossimità dell’apice si restringe

andando a formare il glande, dove si apre all’esterno con il meato uretrale esterno.

I corpi cavernosi sono costituiti da un tessuto connettivo spugnoso ricco di spazi comunicanti, le

cavernule, delimitate da setti connettivali contenenti fibrocellule

muscolari lisce e arterie elicine (derivanti dalle arterie profonde

del pene). Queste ultime, in seguito a stimolazione da parte del

SNA o SNS, riversano nelle cavernule notevoli quantità di sangue

che riempie sempre più i corpi cavernosi determinando

l’erezione del pene. La notevole pressione sanguigna impedisce il

reflusso del sangue nelle venule, ma ciò non avviene nel corpo

cavernoso dell’uretra che, possedendo un drenaggio venoso

migliore, si mantiene beante permettendo il passaggio dello

sperma durante l’eiaculazione. Avvenutà ciò, lo stimolo nervoso

cessa così come la vasocostrizione, e il pene riacquisterà le

dimensioni originali. Il pene è rivestito esternamente da un

sottile strato di cute che in prossimità del glande forma un

cappuccio, il prepuzio, su cui può scorrere liberamente poichè

trattenuto solo da un frenulo. 127

11 APPARATO GENITALE FEMMINILE

L’apparato genitale femminile ha il compito di produrre i gameti femminili (oociti) e di secernere gli

ormoni sessuali; è sede della copula, della fecondazione e della gestazione. E’ costituito dalle ovaie

(gonadi femminili), dalle vie genitali (tube uterine, utero, vagina) e dai genitali esterni.

11.1 OVAIO

L’ovaio è un organi pari ed è la sede di maturazione degli oociti e della secrezione degli ormoni

sessuali femminili (estrogeni e progesterone). Ha la forma di un “mandorla” ed è contenuta nella cavità

peritoneale, nella piccola pelvi, poco davanti dell’articolazione sacroiliaca. L’ovaio è fissato nella sua

posizione da diversi legamenti: il legamento sospensore dell’ovaio, unisce l’ovaio al pavimento pelvico;

il legamento tubovarico, collega il polo superiore dell’ovaio a una fimbria della tuba uterina; il

legamento uterovarico (o legamento proprio dell’ovaio), unisce la parte infero-mediale dell’ovaio alla

superficie laterale dell’utero; e il legamento mesovario, parte superiore del legamento largo dell’utero

che collega il peritoneo al margine anteriore dell’ovaio.

L’ovaio è un organo pieno rivestito esternamente da un epitelio isoprismatico semplice, detto anche

epitelio superficiale dell’ovaio o strato germinativo, che avvolge uno strato più interno di connettivo

denso, detto tonaca falsa albuginea, delimitante il parenchima dell’organo. Quest’ultimo è costituito

da una zona corticale esterna e da una zona midollare interna.

La zona corticale è caratterizzata

dalla presenza dei follicoli oofori

in vari stadi di maturazione e dalle

formazioni che da essi derivano:

corpi lutei, corpi albicanti e follico-

li atresci. I follicoli oofori sono im-

mersi in uno stroma di tessuto

connettivo, ricco di cellule, che

partecipa alle modificazioni morfo-

logiche e funzionali dei follicoli

stessi durante il ciclo ovarico.

La zona midollare occupa la zona

centrale dell’organo ed è costituita 128

da tessuto connettivo lasso contenente fibre elastiche e fibrocellule muscolari lisce. La zona raggiunge

la superficie solo in corrispondenza dell’ilo, dove penetrano l’arteria e la vena ovarica.

11.1.1 CICLO OVARICO E MATURAZIONE DEL FOLLICOLO

Alla quinta settimana di sviluppo embrionale, le cellule germinali primordiali, dette oogoni, migrano

dal sacco vitellino nella corticale delle creste urogenitali, dove iniziano a proliferare. Tra il quarto e il

quinto mese di gravidanza alcuni di questi oogoni si ingrandiscono e divengono potenzialmente capaci

di svilupparsi in gameti maturi, ovvero in oociti primari, i quali iniziano la prima fase della divisione

meiotica. Verso il settimo mese di gravidanza gli oociti primari vengono incapsulati da un singolo strato

di cellule follicolari appiattite, divenendo così follicoli primordiali (a), che sono circa 1.000.000 in

ambedue le ovaie. La capsula sembra essere la causa che arresta gli oociti primari nella profase della

prima divisione meiotica, e vanno conseguentemente incontro a progressiva riduzione durante i primi

10-12 anni di vita per degenerazione follicolare (atresia follicolare), e alla pubertà ne saranno rimasti

circa 400.000.

Ad ogni ciclo, uno o due dei follicoli primor-

diali inizierà il processo di maturazione dive-

nendo un follicolo primario (b), in cui l’oocita

va incontro a notevole ipertrofia e le cellule

follicolari si moltiplicano per mitosi assumen-

do un aspetto cuboidale. In questo stadio

l’ovaio inizia a essere influenzato dall’ormone

follicolo stimolante (FSH), che lo stimola a

maturare in follicolo secondario (c). Quest’

ultimo è caratterizzato dalla disposizione in

più strati delle cellule follicalari, tra le quali

inizia a depositarsi un liquido prodotto dalle

stesse. Si completa la formazione della zona

pellucida, strato omogeneo di glicoproteine e

proteoglicani acidi posto tra le cellule follico-

lari e la membrana plasmatica dell’oocito, al

quale fornisce nutrimento. All’esterno della

membrana basale che circonda il follicolo, le

cellule connettivali dello stroma si dispongo-

no concentricamente a formare la teca

follicolare, avente uno strato interno e uno

esterno. Durante lo sviluppo il follicolo si

approfonda sempre di più nella corticale.

Allo stadio di follicolo secondario segue quel-

lo di follicolo antrale o vescicoloso di Graaf

(d-e), caratterizzato dalla presenza di una

cavità, l’antro follicolare, ottenuto dalla fusione degli spazi presenti tra le cellule follicolari, in cui si

accumula il liquor follicoli (liquido fondamentale poichè fornisce nutrimento all’ovocita), liquido ricco

di ormoni (progesterone, estradiolo, inibina e attivina), glicosaminoglicali e proteine leganti gli ormoni

steroidei. Le cellule follicolari, in questo stadio, assumono il nome di cellule della granulosa, le quali si

dispongono in numerosi strati sporgenti, con il cumulo ooforo, nella cavità del follicolo. Il singolo strato

di cellule cuboidali che circonda la zona pellucida prende il nome di corona radiata. Intorno al follicolo

sono ben evidenti la teca interna, costituita da cellule secernenti androgeni, e la teca esterna,

costituito da fibroblasti e da cellule muscolari lisce. Gli androgeni prodotti dalle cellule della teca

interna vengono trasportati all’interno delle cellule della granulosa dove vengono trasformati in

estrogeni, che vengono immessi nel circolo ematico e utilizzati dal follicolo per la crescita.

Al follicolo antrale segue il follicolo maturo di Graaf (f), che si forma solamente in un ovaio ed è

caratterizzato da un notevole diametro che lo fa sporgere sulla superficie dell’organo. Nella parte più

superficiale la parete diventa molto sottile e presenta lo stigma, cioè il punto in cui si romperà il

follicolo. In questa fase, poche ore prima dell’ovulazione, l’oocito primario completa la prima meiosi

divenendo oocito secondario. Inizia immediatamente la seconda fase della meiosi, che si arresta in

metafase II e completerà la maturazione soltanto al momento della fecondazione, se questa avverrà.

129

Ha così termine la prima fase

del ciclo ovarico, che risulta

controllata interamente dall’

ormone follicolo stimolante

(FSH) prodotto dall’adenoipo-

fisi. La seconda fase, detta

luteinica, è controllata dall’or-

mone luteinizzante (LH), ugu-

almente prodotto dall’adenoi-

pofisi. Il suo iniziale picco

ematico fa scoppiare il fol-

licolo a livello dello stigma,

liberando all’esterno il liquor

e l’oocito secondario avvolto

dalla corona radiata: ha così

inizio l’ovulazione.

A partire dal 14°giorno del

ciclo quel che rimane del follicolo diviene corpo luteo che (il follicolo), svuotato della maggior parte

del suo contenuto, si riempie di un coagulo sanguigno. Per effetto dell’ormone LH le cellule follicolari

in esso residue proliferano e diventano cellule luteiniche, che iniziano a produrre progesterone,

mentre le cellule della teca interna divengono cellule paraluteiniche, che continuano a produrre

estrogeni. Il corpo luteo può quindi essere considerato una ghiandola endocrina vera e propria, ma

transitoria, che rimane attiva per una dozzina giorni se la fecondazione non avviene o, al contrario, per

circa quattro mesi se avviene. Se dopo l’ovulazione l’oocito non viene fecondato il corpo luteo diviene

corpo luteo mestruale e regredisce spontaneamente a corpo albicante. Mano a mano sia lo stimolo

dall’FSH che dall’LH vengono meno e il rivestimento endometriale dell’utero degenera determinando

l’inizio delle mestruazioni. Se invece la fecondazione avviene il corpo luteo aumenta di dimensioni

divenendo corpo luteo gravidico.

11.2 VIE GENITALI

Sono costituite dalle tube uterine, dall’utero e dalla vagina.

11.2.1 TUBE UTERINE

Le tube uterine, o di Falloppio o salpingi, sono due condotti posti al lato dell’utero, nello spessore del

legamento largo, aventi due funzioni principali: trasportare l’ovocita e dare luogo alla fecondazione,

che avviene nel suo primo terzo superiore. Come le ovaie, anche le tube risultano rivestite dal

peritoneo che, distaccandosi dalla pagina posteriore del legamento largo dell’utero, le riveste

formando il mesosalpinge, attraverso il quale passano i vasi e i nervi destinati alle tube. La tuba

uterina è suddivisibile in quattro porzioni: 130

Infundibolare o padiglione: ha forma simile alla corolla di un fiore, parzialmente chiusa, i cui

• petali sono costituiti da prolungamenti detti fimbrie, la più lunga delle quali (fimbria ovarica) è

fissata al polo superiore dell’ovaio. Queste estroflessioni mobili, con i loro movimenti recuperano

l’ovocita dalla borsa ovarica e lo introducono al

Dettagli
Publisher
A.A. 2019-2020
172 pagine
SSD Scienze biologiche BIO/16 Anatomia umana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher giorgiacic8 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Anatomia umana e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Cagliari o del prof Serra Maria Pina.