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Obiettivi → Stabilizzazione e solidificazione (cristallizzazione/vetrificazione).
La refrigerazione consente di preservare la qualità degli alimenti
(organolettica, nutrizionale e sicurezza) per diversi giorni, andandone a
rallentare i fenomeni di decadimento; infatti le basse temperature di
refrigerazione causano una riduzione della velocità di crescita microbica
(patogeni e alterativi) e delle reazioni enzimatiche che possono avvenire
normalmente all’interno dello stesso. Il congelamento consente di preservare
la qualità degli alimenti (organolettica, nutrizionale e sicurezza) per diversi
mesi, andandone a inibire i fenomeni di deperimento; infatti le basse
temperature di congelamento vanno a bloccare la crescita microbica (patogeni
e alterativi) e le reazioni enzimatiche che possono avvenire normalmente
all’interno dello stesso. Rispetto alla refrigerazione, il congelamento presenta
un vantaggio e uno svantaggio: se da un lato inibisce totalmente la crescita
microbica e l’attività degli enzimi presenti nell’alimento (maggiore shelf-life),
dall’altra porta alla formazione di macrocristalli di ghiaccio che possono
provocare la rottura delle strutture cellulari e quindi una perdita di liquidi
organici con conseguente peggioramento della qualità dell’alimento dal punto
di vista nutrizionale (perdita di nutrienti) e sensoriale (perdita di struttura e
sapore). Attualmente il metodo di conservazione più sicuro risulta essere il
surgelamento che consiste nel congelare rapidamente l’alimento fino a
raggiungere una temperatura a cuore del prodotto pari o inferiore a -18°C. Ciò
conferisce il beneficio del congelamento, cioè l’arresto totale dello sviluppo
microbico e dell’attività enzimatica e allo stesso tempo permette il
mantenimento ottimale della qualità organolettica e nutrizionale dell’alimento
in quanto il rapido congelamento consente la formazione di microcristalli che
non vanno a danneggiare le strutture cellulari dell’alimento.
1. MACCHINA FRIGORIFERA A COMPRESSIONE DI VAPORE
Il processo di raffreddamento avviene grazie all’impiego di sistemi di
refrigerazione meccanica. Un sistema di refrigerazione meccanica è una
macchina che, utilizzando una potenza meccanica (P), assorbe una potenza
termica (q) da una sorgente a bassa temperatura e cede la potenza termica
(q+P) a una sorgente ad alta temperatura. Il trasferimento di calore avviene
per mezzo di un refrigerante (o fluido frigogeno) che assorbendo calore
cambia stato da liquido a vapore. Il fluido frigorigeno assorbe quindi energia
termica dalla sorgente a bassa temperatura ed energia meccanica dal
compressore e la trasferisce, tutta sotto forma di energia termica, alla sorgente
ad alta temperatura. I refrigeranti utilizzati hanno un punto di ebollizione più
basso di quello dell’acqua, ad esempio l’ammoniaca, refrigerante
comunemente utilizzato, ha un punto di ebollizione pari a -33°C (come per
l’acqua, l’ammoniaca necessita di calore latente per cambiare il suo stato, da
liquido a gas, al rispettivo punto di ebollizione. Va ricordato che il punto di
ebollizione cambia in funzione della pressione atmosferica: all’aumentare della
pressione aumenta il punto di ebollizione). Poichè I refrigeranti sono costosi,
questi devono poter essere riutilizzati, motivo per cui la macchina frigorifera
deve permettere la raccolta del refrigerante allo stato gassoso e la sua
riconversione allo stato liquido in modo da poter essere reimpiegato
ripetutamente. Ciò è possible grazie all’utilizzo di macchine frigorifere a
compressione di vapore all’interno delle quali il refrigerante circola in un
circuito chiuso costituito da: compressore, condensatore, valvola di
espansione (o laminazione) e evaporatore e passando dallo stato liquido a
gassoso per poi ritornare nuovamente allo stato liquido e ripetere così il ciclo.
VALVOLA DI ESPANSIONE: la valvola di espansione è una valvola di
regolazione che controlla il flusso del refrigerante e può essere azionata sia
manualmente che da sensori di pressione e temperatura. Essa separa la
regione del sistema ad alta pressione da quella a bassa pressione. Nel PUNTO
D, appena prima di entrare nella valvola di espansione, il refrigerante è un
liquido saturo o liquido sottoraffreddato e si trova alla sua temperatura di
condensazione o a una temperatura più bassa. Dopo il passaggio attraverso la
valvola di espansione, il refrigerante subisce una brusca caduta di pressione
accompagnata da una riduzione della temperatura. A causa della riduzione di
pressione, una parte del refrigerante liquido diventa gas (fenomeno chiamato
FLASHING). La miscela liquido-vapore che esce dalla valvola di espansione
si chiama “flash gas”.
EVAPORATORE: nel PUNTO E la miscela liquido-vapore entra
nell’evaporatore. L’evaporatore è uno scambiatore di calore all’interno del
quale il refrigerante evapora completamente sottraendo calore alla sorgente a
bassa temperatura. All’uscita dell’evaporatore il refrigerante si troverà
sottoforma di vapore saturo secco o vapore surriscaldato se vi è un
incremento di calore derivante dall’ambiente.
Il trasferimento di calore è favorito dal gradiente di temperatura: T
fluido < T alimento. Sorgente a bassa temperatura: prodotto alimentare,
aria (che a sua volta raffredda l’alimento), acqua (che a sua volta raffredda
l’alimento).
COMPRESSORE: nel PUNTO A i vapori saturi secchi o vapori
surriscaldati raggiungono il compressore, il quale fornisce potenza meccanica
al refrigerante attraverso una compressione a una pressione elevata
accompagnata da un innalzamento della temperatura, per cui all’uscita del
compressore, nel PUNTO B, il refrigerante si troverà sottoforma di vapore
surriscaldato.
CONDENSATORE: i vapori surriscaldati sono poi convogliati al
condensatore, nel PUNTO C. Il condensatore è uno scambiatore di calore
all’interno dal quale il fluido frigorigeno condensa e cede calore alla sorgente
ad alta temperatura, ritornando cosi allo stato liquido. Dopo che tutta la
condensa si è convertita in liquido saturo, la temperatura del refrigerante può
abbassarsi al di sotto della sua temperatura di condensazione grazie al calore
addizionale che viene ceduto all’ambiente circostante e può essere quindi
sottoraffreddato. Il liquido sottoraffreddato o liquido saturo entra poi nella
valvola di espansione, nel PUNTO D, e il ciclo si ripete.
Il trasferimento di calore è favorito dal gradiente di temperatura: T
fluido > T ambiente. Sorgente ad alta temperatura: aria dell’ambiente esterno,
acqua (che a sua volta riscalda l’ambiente esterno).
2. TRASFORMAZIONI TERMODINAMICHE DEL FLUIDO
FRIGOGENO
Ora andiamo a rappresentare tutto il ciclo di refrigerazione, e quindi tutte le
trasformazioni termodinamiche a cui è sottoposto il refrigerante passando da
un componente all’altro della macchina frigorifera a compressione di vapore,
sul diagramma pressione/entalpia.
EVAPORAZIONE = tratto EA: il refrigerante, sottoforma di miscela liquido-
vapore, entra nell’evaporarore nel PUNTO E. All’interno dell’evaporatore il
refrigerante evapora sottraendo calore alla sorgente a bassa temperatura, si
converte in vapore saturo secco ed esce dall’evaporatore in corrispondenza del
PUNTO A. Graficamente ci siamo spostati lungo un’isobara o un’isoterma
poichè l’evaporazione è una trasformazione che avviene a pressione e
temperaura costante. La proprietà che cambia è l’entalpia e che aumenta.
COMPRESSIONE = tratto AB: Il vapore saturo secco presente nel PUNTO A
entra all’interno del compressore. Il compressore fornisce potenza meccanica al
refrigerante attraverso una compressione a una pressione elevata
accompagnata da un innalzamento della temperatura, per cui all’uscita del
compressore, nel PUNTO B, il refrigerante si troverà sottoforma di vapore
surriscaldato. Graficamente ci siamo spostati lungo un’isoentropica poichè la
compressione è una trasformazione che avviene a entropia costante. Le
propietà che cambiano sono la pressione, l’entalpia e la temperatura che
aumentano e il volume specifico che diminuisce.
CONDENSAZIONE = tratto BC e CD: il vapore surriscaldato presente nel
PUNTO B entra all’interno del condensatore. Nel condensatore condensa
cedendo calore alla sorgente ad alta temperatura, si converte in liquido saturo
ed esce dal condensatore in corrispondenza del PUNTO D. Più in particolare,
inizialmente, nel condensatore, il calore sensibile viene rimosso nella sezione di
desurriscaldamento (tratto BC) e poi viene rimosso anche il calore latente
(tratto CD). Graficamente ci siamo spostati lungo un isobara dal punto B al
punto D, poiché la condensazione è una trasformazione che avviene a
pressione costante, solo che nel tratto BC la temperatura diminuisce, mentre
nel tratto CD, oltre alla pressione, anche la temperatura è costante (nel tratto
CD l’isobara coincide con l’isoterma). La proprietà che cambia è l’entalpia che
diminuisce.
VALVOLA DI ESPANSIONE = TRATTO DE: il liquido saturo presente nel
PUNTO D entra all’interno della valvola di espansione. Durante il passaggio
attraverso la valvola di espansione, il refrigerante subisce una brusca caduta di
pressione accompagnata da una riduzione della temperatura ed una parte di
esso diventa gas (fenomeno chiamato FLASHING). La miscela liquido-vapore
(detta flash gas) esce dalla valvola di espansione in corrispondenza del
PUNTO E. Graficamente ci siamo spostati lungo un isoentalpica poichè
l’espansione è una trasformazione che avviene a entalpia costante. Le
proprietà che cambiano sono la pressione e la temperatura che diminuiscono e
il volume specifico che aumenta.
Nelle applicazioni reali possono verificarsi variazioni del ciclo ideale appena
descritto. Per esempio, per evitare che un refrigerante allo stato liquido entri
nel compressore, il refrigerante viene convertito completamente allo stato di
vapore saturo all’interno del fascio tubiero dell’evaporatore, prima che
raggiunga l’uscita e, se quel vapore è ancora all’interno del fascio tubiero,
viene addizionato di calore assorbito dall’ambiente che lo circonda, dovuto al
gradiente di temperatura. In questo modo all’uscita dell’evaporatore il
refrigerante si troverà sottoforma di vapore surriscaldato ed in corrispondenza
del PUNTO A’, con una pressione uguale a quella del refrigerante che esce
dall’evaporatore in corrispondenza del punto A del grafico precedente, ma con
un’entalpia e una temperatura minore.
Un’altra va