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EMISSIONI CO IN ATMOSFERA
2
La capacità di assorbimento dell’anidride carbonica da parte degli oceani e degli ecosistemi
vegetali terrestri mostra, negli anni più recenti, una tendenza ad una progressiva diminuzione.
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Tecnologia dei cicli produttivi
CONSEGUENZE DELL’AUMENTO DELLA TEMPERATURA
Con l’aumento della temperatura media globale è aumentata l’evaporazione degli oceani e di
conseguenza anche l’umidità dell’aria, ma sono aumentati anche i processi di condensazione e di
precipitazione. A cambiare in maniera molto evidente è, in particolare, la distribuzione delle
precipitazioni nel corso dell’anno piuttosto che i valori medi annuali. Si nota, infatti, in varie parti
del mondo, ma soprattutto nelle aree intertropicali, una tendenza alla estremizzazione di tali
fenomeni, con aumenti delle intensità delle precipitazioni ed una diminuzione della loro durata.
Di pari passo è aumentata la frequenza dei periodi siccitosi, i quali, a loro volta, hanno prodotto
anche e etti secondari, quali l’aumento dell’evapotraspirazione e processi di aridi cazione dei
suoli, processi che, in talune aree, hanno accelerato il degrado o aumentato il rischio di
deserti cazione.
DILATAZIONE TERMICA DEGLI OCEANI
Il livello del mare è aumentato ad un tasso medio pari a 1,8 mm/anno nel secolo scorso. Le
misure da satellite mostrano che, a partire dal 1993, il sollevamento del livello del mare ha
accelerato il ritmo, raggiungendo il valore di 3,1 mm/anno.
57%
Il di questo sollevamento è da attribuire alla dilatazione termica degli oceani, al fatto cioè che
con l’aumentare della temperatura il volume degli oceani aumenta.
La fusione dei ghiacci continentali delle medie ed alte latitudini contribuisce per il 28%, mentre la
fusione dei ghiacci polari contribuisce per il restante.
CONSEGUENZE DELL’AUMENTO DELLA TEMPERATURA
• meno capaci di assorbire la CO
Un aumento di temperatura degli oceani li rende 2
atmosferica e nello stesso tempo sulla terraferma c’è una maggiore produzione di CO .
2
• Questo avviene a causa dell’accelerazione dei processi di decadimento dei prodotti biologici
dovuto alla crescita dell’attività batterica che è dovuta:
- all’aumento della temperatura;
- al fatto che il ritiro dei ghiacciai ha liberato più super cie terrestre dove questi processi batterici
avvengono.
IL LIMITE DI 2°C
• Recenti osservazioni indicano che le società e gli ecosistemi sono estremamente vulnerabili
anche a variazioni modeste di alcuni parametri climatici e che gli ecosistemi e la biodiversità nei
paesi più poveri sono esposti a rischi maggiori.
• 2°C
Aumenti di temperatura signi cativamente superiori ai (rispetto ai livelli pre-industriali)
potrebbero causare gravi disagi sociali e ambientali.
• Al ne di ridurre il rischio, è necessario mettere in atto interventi rapidi ed e caci per la
mitigazione delle emissioni, coordinati a livello mondiale e regionale.
RISCALDAMENTO GLOBALE AL 2018
• Il livello attuale è di circa +1°C.
• Con una media di +0.2° centigradi a decennio, secondo gli esperti, il riscaldamento indotto
dall'uomo supererà infatti sicuramente gli 1,5°C entro il 2040.
L’incremento dei consumi di combustibili solidi
assume una particolare rilevanza in ambito
ambientale: tra il 2004 e il 2030 si prevede un
incremento delle emissioni di CO in
2
atmosfera del 55%, pari a 14,3 miliardi di
tonnellate. Metà di tale incremento proviene
dal settore termoelettrico e in particolare dalle
nuove centrali elettriche a carbone costruite in
Cina e India.
In generale, i paesi in via di sviluppo saranno
responsabili del 70% dell’incremento di
emissioni in atmosfera e la Cina è diventata il
paese con il più elevato livello di emissioni,
superando gli Stati Uniti. È comunque utile
rilevare che il livello di emissioni pro capite
della Cina sarà al 2030 pari al 60% di quello
dei paesi OCSE!
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Tecnologia dei cicli produttivi
Tecnologia dei cicli produttivi
NON ESISTE SOLO LA CO2!
Oltre che per l’anidride carbonica,
altri gas-serra
anche per come il
metano (CH ) ed il protossido di azoto
4
(N O), le concentrazioni atmosferiche
2
sono aumentate in modo signi cativo
a partire dall’inizio della rivoluzione
CH
industriale; in particolare il è
4
passato da 700 a circa 1783 ppbv
N O
(parti per miliardo in volume) e il 2
da circa 270 a 319 ppbv.
gas serra arti ciali,
I quali quelli
appartenenti agli idrocarburi uorurati
e clorurati, che non esistevano no a
circa la metà del ventesimo secolo,
hanno avuto diversi comportamenti:
i CFC (cloro uorocarburi) sono
cresciuti in modo abbastanza rapido
no alla metà del anni Novanta, ma
sono attualmente in diminuzione.
Gli HFC (idro uorocarburi), i PFC
(per uorocarburi) e l’esa uoruro di
zolfo sono, invece, in aumento a
partire dall’inizio degli anni Novanta.
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fl fi fl fl fi fi Tecnologia dei cicli produttivi
Tecnologia dei cicli produttivi
IMPRONTA ISOTOPICA DEL C
• diversi isotopi:
Il Carbonio è costituito da tre carbonio-12, 13, e 14. Il Carbonio-12 è di gran
lunga il più abbondante, mentre il Carbonio-13 costituisce circa l’1% del totale, solamente un
atomo di Carbonio-14 è presente rispetto ad un miliardo di atomi totali di Carbonio atmosferico.
• La CO2 prodotta dall’uso dei combustibili fossili o dall’incendio delle foreste ha una
composizione isotopica diversa da quella della CO2 atmosferica, perché le piante hanno una
preferenza per gli isotopi più leggeri, pertanto la CO2 ha un minor rapporto C13/C12.
• Siccome i combustibili fossili sono derivati da antiche piante, le piante e i fossili hanno all’incirca
lo stesso rapporto C13/C12, circa 2% più basso di quello dell’atmosfera.
• A mano a mano che la CO2 prodotta da questi materiali viene immessa e si mescola con
l’atmosfera, il valore del rapporto C13/C12 dell’atmosfera diminuisce.
OBIETTIVO 450
• La stabilizzazione della concentrazione di CO2 in atmosfera a livelli compresi tra 450 e 550
ppm, compatibili con cambiamenti climatici sostenibili, sembra un obiettivo ancora
due stringenti condizioni:
tecnicamente – ma di cilmente – ottenibile sotto
A. che siano immediatamente concordate e attuate a livello globale e caci politiche per la
riduzione delle emissioni del settore energetico; tecnologie emergenti,
B. che nei prossimi anni sia sviluppato e di uso un ampio spettro di
caratterizzate da ridotte emissioni di carbonio.
• Gli obiettivi di mitigazione richiedono la tempestiva di usione dell’intero spettro di tali
tecnologie, in quanto ciascuna di esse può fornire un contributo signi cativo alla riduzione delle
emissioni, ma nessuna può avere singolarmente un impatto risolutivo.
ACIDIFICAZIONE
Per piogge acide s’intendono quelle precipitazioni in cui le gocce d’acqua
contengono disciolto acido solforico (H SO ) o acido nitrico (HNO ). Il
4 3
2
fenomeno delle piogge acide si manifesta soprattutto in zone adiacenti a
zolfo
grossi complessi industriali dove le pur piccole quantità di presente
nei combustibili è comunque elevata per l’alta intensità e continuità dei
processi di combustione.
ossidi di azoto, ossidi di zolfo
Gli gli e l’ammoniaca costituiscono i
principali responsabili del fenomeno dell’acidi cazione. I primi due vengono emessi in atmosfera
ammoniaca,
attraverso i processi di combustione, processi industriali e tra co; le emissioni di
invece, derivano principalmente da attività agricole, dallo smaltimento dei ri uti e da processi
naturali. Questi gas una volta arrivati in quota vengono “assorbiti” dalle molecole d’acqua e
precipitano a terra dando luogo alle piogge acide.
combustibili,
Nei costituiti principalmente da idrocarburi, sono
zolfo.
presenti piccole quantità di composti contenenti Durante il
processo di combustione questo elemento si combina
facilmente con l’ossigeno, necessario per il processo, originando
composti denominati ossidi di zolfo. In una prima fase si forma:
→
S + O SO denominato biossido di zolfo o anidride solforosa.
2 2,
Successivamente questo gas può reagire ulteriormente con l’O
2
presente nell’aria formando anidride solforica secondo la
→
reazione: SO + O SO 3
2 2 2 2
L’SO reagisce facilmente con l’acqua formando acido solforico
3
altamente tossico e corrosivo, costituente delle piogge acide
SO + H O→ H SO
3 3
2 2
DANNI AMBIENTALI DERIVANTI DALLE PIOGGE ACIDE
I danni che derivano dall'acidi cazione sono molteplici e rilevanti. Quando le piogge si depositano
sulla super cie terrestre, gli acidi modi cano la composizione delle acque di super cie, dei suoli e
danneggiano la vegetazione. (Nell'Europa centrale e settentrionale si sono già registrati gravi
danni per migliaia di ettari di foreste). L'acidità, inoltre, favorisce lo scioglimento dei metalli
pesanti presenti nel terreno. La conseguente contaminazione degli ecosistemi d'acqua dolce
provoca l'avvelenamento di grandi quantità di pesci. Noti, ormai, sono anche i danni che le
deposizioni acide provocano sui monumenti, minacciando il patrimonio artistico e architettonico
di molti paesi.
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OZONO
Uno dei problemi ambientali più discussi negli
ultimi decenni è quello conosciuto come "buco
dell’ozono", ossia un assottigliamento dello strato
di ozono che circonda il globo terrestre.
Questo gas si estende ad una distanza di 25-30
km dal suolo con uno spessore di circa 5 km nella
stratosfera
zona denominata e protegge il nostro
pianeta dagli e etti tossici dei raggi ultravioletti.
Infatti senza lo strato di ozono la quantità di
radiazioni U.V. provenienti dal Sole sarebbe troppo
elevata per permettere la sopravvivenza di molte
specie. Queste radiazioni, infatti, caratterizzate da
energia e frequenza elevate, possono provocare
cambiamenti nella struttura delle molecole che
costituiscono il codice genetico delle cellule (DNA
e RNA), provocando mutazioni o sviluppo di tumori
(soprattutto della pelle per quanto riguarda l’uomo).
OZONOSFERA
L’ozonosfera è lo strato dell'atmosfera terrestre compreso tra i 20 e i 50 km di quota,
caratterizzato da u