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L'UOMO RADICALE È UN INDIVIDUO E NON UNA PERSONA
La conseguenza più grave dell'abbandono e del rifiuto della persona da parte della cultura radicale è quella di operare un taglio netto tra individuo e persona, tanto da poter affermare che una prima caratteristica dell'antropologia radicale sia la concezione dell'uomo come un individuo e non come una persona. Tra individuo e persona c'è una distinzione concettuale, in quanto l'individuo ha un ambito semantico molto più ampio di quello di una persona. È individuo un mattone, una mela, un gatto, mentre la persona è soltanto chi appartiene in qualche modo al mondo dello spirito. La persona è tale in forza di ciò che è e non di ciò che ha. Per gli Scolastici l'individuo è l'ente indiviso in se stesso e diviso da ogni altro essere. Siamo di fronte ad un individuo quando ci si trova davanti ad un essere che non può essere.diviso senza esseredistrutto come tale, l’indivisibilità dell’individuo si afferma comeincomunicabilità e irripetibilità della sua essenza individuale. Un altroaspetto è la sua indipendenza nell’essere e nell’agire, è tutto in sé e nonla parte di un altro. Gli Scolastici distinsero il concetto di individuotrascendentale e quello di individuo predicamentale, il secondo siriferisce all’individuo che è tale in una moltitudine di eguali nella stessaspecie, come l’individuo umano, il primo si riferisce ad ogni ente inquanto indiviso in sé e diviso da ogni altro. Il concetto di individuo avevauna valenza squisitamente ontologica, nella filosofia moderna ha subitoprofonde trasformazioni.
Mentre il concetto di persona indica reciprocità, dialogicità,comunionalità, per il fatto che la sua ultima origine risiede nella Trinità, ilconcetto di individuo indica singolarità, solitudine,
è solologica e non ontologica, perché ogni persona è individuo ed ogni individuo è persona, nella cultura radicale la divisione tra persona e individuo è soprattutto ontologica, perché ogni individuo non è una persona e se non è una persona può essere trattato e manipolato come un oggetto qualsiasi. Questa netta distinzione rende molto meno problematica la decisione drammatica dell’aborto, perché chi la compie non la vede come l’uccisione di una persona, ma la soppressione di un individuo, che è solo potenzialmente una persona, ma anche la sperimentazione e il congelamento degli embrioni.