Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
PONTE ESTENSIMETRICO
Studente:
Indice:
1. SOMMARIO ………………………………………………………………… 1
2. INTRODUZIONE ……………………………………………………………... 2
3. CORPO DEL LAVORO ………………………………………………………. 7
3.1 Descrizione apparato sperimentale ……………………... 7
3.2 Taratura ………………………………………………………………… 10
3.3 Dati di misura ………………………………………………………... 10
3.4 Analisi dei dati ………………………………………………………. 12
3.4.1 Valutazione dell’Incertezza della …………... 12
teorica
3.4.2 Valutazione dell’incertezza della ……... 13
sperimentale
3.4.3 Confronto incertezze 14
……………………………………..
3.4.4 Confronto e
teorica sperimentale
considerando l’incertezza tipo …………………….. 15
4. CONCLUSIONI ……………………………………………………………... 16
5. BIBLIOGRAFIA E SITOGRAFIA ……………………………………….. 17
6. RINGRAZIAMENTI ………………………………………………………... 17
1. Sommario
Lo scopo dell'esperienza di laboratorio e il confronto tra i dati di deformazione
teorica e sperimentale di una barra in alluminio a seguito dell’applicazione di un
carico flessionale noto, rappresentato dai campioni di una pesiera normata posti
su un piattino agganciato all’estremita della barra analizzata.
L’operazione primaria e la verifica dell’integrita dei collegamenti elettrici
dell’apparecchiatura adottata, mediante multimetro, onde evitare possibili
malfunzionamenti.
L’ottenimento dei dati sperimentali e stato reso possibile dall’applicazione di due
estensimetri a griglia metallica posti sui lati opposti della barra, corrispondenti ai
lati 1 e 2 di un ponte di Wheatstone.
L’operazione di misurazione della deformazione, deve essere preceduta
dall’operazione di taratura del ponte estensimetrico utilizzando una resistenza di
Shunt posta in parallelo ad un lato del ponte. Quindi determinazione della
sensibilita del ponte conoscendo la variazione di resistenza generata
dall’inserimento di Shunt in parallelo e lo sbilanciamento provocato da
quest’ultima.
È noto che la variazione di temperatura dell’esecuzione della prova rispetto alla
temperatura di taratura, provoca sia un effetto modificante, che interferente. Con
la configurazione degli estensimetri adottata e possibile evitare l’effetto
interferente, mentre l’effetto modificante lo ipotizziamo trascurabile per le
condizioni di operativita adottate.
A seguito del confronto di deformazione teorica e sperimentale, e possibile
analizzare anche le incertezze che questi dati portano appresso. Verificando
l’ipotesi, che i dati teorici abbiano incertezza maggiori a causa della loro stessa
natura di approssimazione della realta
.
L'obiettivo e di ottenere una buona corrispondenza tra i risultati teorici e
sperimentali, ma non sempre cio e possibile. L'accuratezza delle previsioni
teoriche dipende dalla validita dei modelli utilizzati e dalla corretta
considerazione di tutti i fattori rilevanti che influenzano la deformazione della
barra. Nel mondo reale, e comune avere una discrepanza tra i risultati teorici e
quelli sperimentali, e cio puo essere oggetto di ulteriori indagini e raffinamenti dei
modelli teorici. 1
2. Introduzione
Gli estensimetri a griglia metallica sono dispositivi utilizzati per misurare la
deformazione di un materiale sotto l'effetto di una tensione.
Un estensimetro a griglia metallica e costituito da una sottile griglia metallica,
solitamente realizzata in lega di nichel-cromo, incollata o saldata su un supporto
flessibile come un substrato polimerico. La griglia e progettata con un pattern
regolare di strisce parallele sottili, generalmente di forma rettangolare.
Quando un estensimetro a griglia metallica viene applicato su un materiale, le
strisce metalliche si allungano o si comprimono in risposta alla deformazione del
materiale. Questo provoca una variazione di proprieta delle strisce che, a sua volta,
modifica la loro resistenza elettrica [1]. () [1]
() = () ∙ ()
Le variazioni a cui sono soggetti gli estensimetri sono nell’ordine dei millesimi, e
questo genera difficolta nella scelta dello strumento di misura, che deve
presentare una risoluzione molto piccola, portando all’aumento dei costi
dell’attrezzatura. Per far fronte a questa problematica si adotta il ponte di
Wheatstone, il quale, costituito da resistenze tutte uguali e bilanciato, presenta la
seguente relazione: ∆ ∆ ∆ ∆
0 1 2 3 4 [2]
∙( )=0
= − + −
4
1 2 3 4
Il vantaggio di utilizzare il ponte di Wheatstone e il fatto di ottenere un’uscita di
tensione, che, supponendo di alimentare il ponte a 10V, raggiunge il valore di
10mV. Un valore comunque piccolo, ma sicuramente piu comodo, soprattutto
sottoponendo il segnale ad un’amplificazione.
2
Risulta poi immediato risalire alla deformazione, dato il valore di tensione dello
sbilanciamento, e la configurazione del sistema analizzato.
∙
0 [3]
∆ = ∙ ( − + − )
1 2 3 4
4
Dalla relazione del ponte di Wheatstone e immediato notare come la variazione di
resistenza su lati contigui si sottragga, mentre su lati opposti si sommi.
Nel nostro caso, la barra e soggetta a flessione, questo equivale ad avere fibre tese
sopra e compresse sotto, disponendo di due estensimetri, e necessario utilizzare
due lati del ponte contigui, di modo che la variazione positiva registrata sopra il
ponte e la variazione negativa registrata sotto il ponte, non si annullino
vicendevolmente. Adottando unicamente 2 estensimetri, questa configurazione
prende il nome di mezzo ponte, mentre sui restanti lati sono poste resistenze di
valore pari agli estensimetri in condizioni scariche, tranne nel nostro caso, dove a
compensare la mancanza di due resistenze vi e direttamente la centralina Scout
settata su “mezzo ponte”.
Nel nostro caso, la tensione letta in uscita e
:
∆ ∆
0 1 2 [4]
∙( )
= ∙ ∆ = ∙ −
4
1 2
Dove ∆ ∆
1 2 [5]
=− = ∙
1 2
Dove G e il Gauge factor, ossia il fattore che definisce la sensibilita
f
dell’estensimetro, ed e una caratteristica specifica propria di quest’ultimo.
3
Il ponte di Wheatstone e necessario che sia alimentato, per questo si sfrutta una
centralina di condizionamento Scout che, oltre all’alimentazione sopperisce a
diverse funzioni quali: misurazione dell’entita dello sbilanciamento del ponte,
amplificazione e filtraggio del segnale in ingresso, restituzione del valore di lettura
in uscita.
Il passo che deve procedere qualsiasi altro e la verifica del corretto cablaggio
elettrico degli elementi che costituiscono il ponte di Wheatstone, preceduta dallo
scollegamento dalla centralina Scout. Sfruttando il multimetro settato sulla
misura di resistenza, si misura la resistenza ai capi dei 3 pin del ponte
(configurazione a 3 fili). Se non vi sono falsi contatti e gli elementi sono isolati dal
resto dell’attrezzatura della catena, si dovrebbero ottenere 2 valori pari alla
resistenza nominale degli estensimetri e 1 valore pari alla somma di questi ultimi
2.
Prima di procedere con qualsiasi operazione di misurazione della deformazione e
necessario tarare la catena di misura, ossia determinare la sensibilita
, quel legame
tra l’uscita dello strumento (tensione) e variazione di resistenza.
Per la taratura del ponte si sfruttano 2 punti: il primo, dato dal ponte scarico
azzerato ( = 0; V = 0) e il secondo ottenuto mediante inserimento all’interno
lett
del ponte, in parallelo ad uno dei due estensimetri, della resistenza detta
“resistenza di Shunt”, la quale, molto piu grande delle resistenze nominali di cui e
composto il ponte, genera uno sbilanciamento, senza la necessita di applicare un
carico. ∆
0 2 [6]
∙( )
= ∙
4
2
4
Ricordando che la relazione che descrive il comportamento del ponte di
Wheatstone e lineare, e quindi possibile tracciare il seguente grafico:
Il coefficiente angolare della retta rappresenta quindi la costante di
∆
proporzionalita tra V e , ovvero la sensibilita del ponte estensimetrico.
letta ∆
0 1 0 [7]
∙( )→=∙
= ∙
4 4
1
Si rammenta che la resistenza di Shunt viene applicato ad un solo lato, mentre il
nostro caso prevede una variazione di resistenza di 2 lati del ponte.
∆ ∆
1 2 [8]
( )
= ∙ − → = ∙ ∙ 2
1 2
È ora possibile procedere all’applicazione del carico in punta alla mensola; quindi,
leggere l’uscita della centralina e risalire al dato sperimentale di deformazione cui
e sottoposta la sezione estensimetrata.
[9]
= 2
5
Si procede alla determinazione della deformazione sperimentale per 5 valori di
sollecitazione differenti.
Una volta ottenuti i dati sperimentali si calcolano i relativi dati teorici tramite il
modello analitico di De Saint Venant, di modo da procedere al confronto.
= ∙ = ∙ ∙
3