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LCC=LCCA LCCO+ LCCR
Ove:
- LCCA: Costi di Progettazione, Sviluppo e Produzione;
- LCCO: Costi di Utilizzo e Supporto (manutenzione, investimenti, …);
- LCCR: Costi di Ritiro (smantellamento, disassemblaggio, spegnimento del
sistema, …).
L’elemento principale delle attività di pianificazione e controllo di progetto è il
Control Account (CA) definito come l’intersezione tra l’elemento di WBS da
svolgere e le risorse allocate a tale attività derivanti dalla OBS. Il CA è quindi il
blocco di attività a cui è possibile attribuire uno scopo specifico e delle stime di
tempo, costo e rischio anche facendo riferimento al CBS.
Il CA è quindi da un lato, il blocco informativo principale per la pianificazione del
progetto, dall’altro, è anche l’unità di analisi principale del processo di controllo. In
particolare, le stime dei tempi, dei costi e dei rischi di progetto si ottengono
attraverso un processo di aggregazione successiva, che parte dalle stime effettuate
a livello di CA. Aggregando i costi dei singoli CA si otterrà il costo totale di progetto;
aggregando i tempi dei singoli CA, si otterrà il tempo totale di progetto;
aggregando le stime dei rischi dei singoli CA si otterrà, mediante opportuni calcoli
statistici, il rischio totale di progetto.
Fondamentalmente un CA è un singolo elemento della RAM, con la differenza che
qui ha più una valenza di controllo su costi, tempi e rischi, piuttosto che una
Responsabilità.
Earned Value Management (EVM): si tratta del metodo più completo ed efficace
per il controllo integrato di tempi e costi. Il metodo consiste nel calcolare in tempi
diversi, secondo una periodicità che dipende da progetto a progetto, una serie di indici
che forniscono una stima su quanto siamo in ritardo/anticipo su costi/tempi.
Un Progetto può essere senza dubbio considerato un Investimento, pertanto, la sua
realizzazione, deve ovviamente basarsi anche su una valutazione del suo
potenziale reddito. Per una tale valutazione ricordiamo quattro tecniche:
VAN (Valore Attuale Netto): Questo metodo si basa sull’ipotesi di base che un
investimento di capitale in un progetto ha un costo iniziale che determina flussi di
cassa (positivi e negativi) distribuiti nell’orizzonte temporale di riferimento del
progetto stesso. Cioè, una volta compiuto il primo investimento di capitale nel
progetto, durante il suo sviluppo iniziano ad esserci entrate ed uscite continue
prevedibili. Allora il Valore Attuale Netto (VAN) rappresenta la differenza
(somma algebrica) tra la sommatoria dei flussi di cassa generati da un
investimento in un certo orizzonte temporale ed il costo iniziale dell’investimento
stesso. In sostanza è un valore attuale “corretto” dall’importo dell’investimento
iniziale. Il segno (positivo o negativo) e l’ammontare del VAN danno informazioni
sulla convenienza o meno della decisione di investimento (anche confrontata con
altri investimenti alternativi); tra due progetti, a parità delle altre condizioni, scelgo
quindi il progetto con VAN maggiore.
TIR (Tasso Interno di Rendimento): fa parte della più grande famiglia dei tassi
di rendimento (es. TAEG e TAN applicati in operazioni di prestito personale e credito
al consumo) e rappresenta l’indice di Redditività Finanziaria di un
investimento; Un progetto andrebbe perseguito quando il TIR è maggiore del
costo del finanziamento del progetto o di un tasso minimo di rendimento dello
stesso (chiamato hurdle rate). Matematicamente, è definito come il tasso di
attualizzazione che rende il VAN pari a zero; Si calcola quindi risolvendo l’equazione
del VAN con i tale che il valore del VAN sia pari a zero. Tra due progetti, a parità
delle altre condizioni, scelgo quindi quello con TIR maggiore.
PBP (Payback Period): rappresenta il Periodo necessario ad un investimento per
recuperare il capitale complessivamente impiegato. Scelgo gli investimenti con PBP
inferiore ad uno standard di riferimento. Tra due progetti/investimenti alternativi
scelgo quello con PBP minore.
Metodo della Redditività dell’investimento: a differenza di VAN, TIR e PBP,
che colgono la dimensione finanziaria della valutazione, gli indici di redditività
misurano il potenziale di generazione di reddito del progetto. La loro misurazione è
quindi finalizzata a determinare se e in che misura il progetto (investimento)
consente di trasformare il capitale impiegato in reddito. La redditività può essere
rapportata al solo capitale proprio (ROE) o al capitale complessivamente impiegato
nel progetto (ROI).
Un Progetto, per definizione, ha necessità di un Fabbisogno Finanziario più o meno
elevato, in base a:
i. Quanto ampi e lungimiranti sono i suoi obiettivi;
ii. Quanto complessa è la realizzazione del progetto tout cur;
iii. Quanto ampio è il pool di risorse necessarie, quindi tutti gli interessati;
iv. Tutto ciò che consegue dalle caratteristiche precedenti.
Esistono diversi modi per Finanziare un progetto:
Autofinanziamento: si tratta si investimento di capitale proprio
(dell’organizzazione o del proprietario o dei soci);
Finanziamenti Bancari: si tratta di debiti da parte delle banche (mutui);
Finanziamenti di Privati: si tratta di prestiti e sponsorizzazioni da parte di
imprese esterne.
Finanziamenti Pubblici: si tratta di finanziamenti da stato, regione o comuni o
da enti pubblici generici;
Partnership Strategiche: si tratta di finanziamenti indiretti tramite
collaborazioni con altre organizzazioni;
Project Financing: si tratta di finanziamenti complessi, che richiedono la
collaborazione di molti attori (stakeholders), con diversi ruoli. Spesso avviene
nel settore delle costruzioni per progetti molto ampi e complessi.
Stima dei Costi (Esercizi)
NOTA: L’esercizio su questa parte riguarda la Stima dei Costi mediante il metodo dei
Function Point.
Nel paragrafo precedente abbiamo visto le strutture per Gestire e Controllare i
Costi. Abbiamo solamente accennato però a come un Project Manager possa
assegnare i costi veri e propri ad ogni attività e quindi al progetto. Lo studio per fare
questo può essere molto articolato, sulla base di più tipologie di metriche per
quantificare il costo. Soffermandoci sul calcolo dei costi relativi al Software vero e
proprio, citiamo delle misure dirette basate su dimensione e complessità. Le prime
riguardano soprattutto stime sulle linee di codice (metriche LOC), mentre sulle
seconde citiamo il metodo di McCabe e il Metodo dei Function Point.
Metodo dei Function Point: per function point si intende l’unità di misura della
dimensione funzionale del software. I function point costituiscono un metodo
complesso e preciso per la misurazione della dimensione del software ed intendono
rimuovere ogni ambiguità durante la valutazione di un software.
Modello di Putnam (Esercizi)
NOTA: Questa parte è interamente coperta da un esercizio all’interno dell’esame
scritto.
Modello di Putnam: è un modello di stima empirico del lavoro di un software.
Metodologia RUP
La metodologia RUP, insieme con i metodi Agile, nasce dal superamento della visione
tradizionale che vede il completamento di un progetto come una rigida sequenza di
attività. Per esempio, per un progetto software si considerano normalmente le attività
di Analisi dei requisiti, Progettazione, Implementazione e Test e Integrazione. Con il
tempo si è visto che questa visione così rigida aveva dei grossi limiti:
In qualche step del progetto potevano essere formulate ipotesi ed assunzioni
errate o non esaustive, che determinavano conseguenti sviluppi non corretti del
progetto stesso;
Andando avanti con il progetto subentrano dei cambiamenti di contesto non
prevedibili a priori (Es. l’utente si chiarisce le idee strada facendo);
Era frequente il riutilizzo di approcci già utilizzati, ma in condizioni non sempre
sovrapponibili, portando la progettazione ai limiti della complessità;
Non era un approccio così responsive ai repentini cambiamenti del mercato.
RUP (Rational Unified Process) si propone di porre rimedio a molti di questi limiti. È
una metodologia Pianificata e molto vasta, basata in modo diretto sugli schemi UML
(gli inventori sono gli stessi). Più che una metodologia, è una guida, un insieme di best
practices su come utilizzare al meglio gli strumenti esistenti per poter ottenere la
massima produttività nello sviluppo del software. In linea del tutto generale, la risposta
di RUP è semplice, ossia la previsione formale di Iterazioni in molte fasi del progetto,
che permetta di recuperare tutte quelle componenti che, in prima battuta, non è stato
possibile cogliere o gestire (come è giusto che sia). Queste iterazioni devono essere
controllate in modo corretto, per evitare qualsiasi forma di conflitto ed inconsistenza
con ciò che era stato precedentemente assunto. Ciò è un’evoluzione naturale, visto
che le aggiunte venivano spesso fatte, ma non vi era un controllo generale e potevano
verificarsi dei conflitti. Le iterazioni rompono il legame sequenziale: la realizzazione di
ogni fase, potenzialmente, termina al temine dell’intero progetto.
Per fare tutto questo RUP utilizza due dimensioni ortogonali, le Discipline o Attività
e le Fasi Temporali tipiche di un progetto. Secondo RUP, le Attività attraversano
tutte le Fasi, pertanto non si può dire con precisione quando termina una attività o
quando inizia, quello che si può dire è solo in che fase un’attività è più preponderante,
rispetto ad altre attività o ad altre fasi. Ogni Fase è divisa in un numero di Iterazioni
arbitrarie, che comprendono l’analisi di tutte le Attività. Ad ogni iterazione il numero
di requisiti da analizzare è tendenzialmente maggiore della precedente.
Quello che faremo adesso è in primo luogo osservare nello specifico le singole
Attività e successivamente vedremo le Fasi, citando le attività fondamentali che le
comprendono.
Vediamo nello specifico le Attività.
1. Modellazione di Buisness: comprensione della struttura in cui si inserisce
l’organizzazione, individuazione dei requisiti a supporto del buisness, tramite
realizzazione di diagrammi (Use Case Buisness sopra tutti). Analista e
Progettista Buisness.
2. Requisiti: specifica dei requisiti individuati, funzionali e non, tramite la
realizzazione di diagrammi UML (Use Case sopra tutti). Gestione dei possibili
cambiamenti di tali requisiti. Analista e Progettista di sistema, Architetto.
3. Analisi e Progettazione: ideazione di un model