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Funzioni del fegato:

➢ Metabolismo glucidico: gli epatociti rimuovono il glucosio proveniente con la dieta (tramite la circolazione portale) e lo stoccano sotto forma di glicogeno. Processi di gluconeogenesi e glicogenolisi

➢ Metabolismo proteico: gli epatociti sintetizzano la maggior parte delle proteine plasmatiche incluse albumina e globuline (eccetto Ig)

➢ Metabolismo lipidico: gli epatociti producono acidi grassi, trigliceridi, colesterolo. Trasformazione e sintesi dei lipidi

➢ Funzione di stoccaggio: gli epatociti stoccano glicogeno, trigliceridi, Rame e Ferro

➢ Funzione detossificante: gli epatociti modificano o degradano composti endogeni (ac. urico, ormoni steroidei, Hb) o esogeni (farmaci) tramite processi di coniugazione, ossidazione, riduzione e idrolisi

➢ Azione sistema fagocitico mononucleare: le cellule di Kupffer rimuovono le cellule danneggiate, i mediatori infiammatori e le endotossine

➢ Funzione escretoria: gli epatociti trasformano i composti in idrosolubili per

L'escrezione attraverso il sistema biliare, urinario o l'intestino.

La maggior parte dei parametri laboratoristici (profili di base) non ha una sensibilità e specificità altissime (tranne piccole eccezioni) se ci aspettiamo, per dei segni clinici, di trovare l'alterazione di uno o più parametri, che invece non escono alterati non vuol dire che l'alterazione in quel determinato organo/apparato non ci sia! Viceversa, possiamo trovare dei parametri alterati, non perché ci sono delle condizioni patologiche a carico di quell'organo, ma a carico di altri organi perché il parametro non ha una specificità così alta (è comune a più organi).

I risultati dei test di routine possono suggerire la presenza di una patologia a carico del fegato (epatopatia) o una ridotta funzionalità dell'organo (insufficienza) con sensibilità e specificità diverse. Parlando di epatopatie è

Importante distinguere tra marker che indicano un danno epatocellulare e marker di danno epatobiliare.

PATOLOGIE EPATOCELLULARI: possono derivare da molteplici stati patologici (es. degenerativi, autoimmuni, metabolici, nutrizionali infiammatori, infettivi, ipossici, neoplastici, ecc.)

PATOLOGIE DEL SISTEMA BILIARE: derivano più frequentemente da cause infiammatorie (es. colangite), meccaniche (es. calcolosi, pancreatite), neoplastiche o tossiche (nei grandi animali)

INSUFFICIENZA EPATICA: si assiste ad una riduzione marcata del numero degli epatociti funzionanti a causa di una epatopatia che coinvolge gran parte del parenchima.

La ridotta funzionalità epatica può derivare da:

  • Patologie che determinano del danno al parenchima epatocellulare
  • Patologie che causano ipoplasia o atrofia dell'organo
  • Shunt-porto sistemico

L'insufficienza epatica presuppone un'epatopatia che determina una ridotta funzionalità.

dell'organo, viceversa un'epatopatia non induce necessariamente un'insufficienza dell'organo, ma dipende dall'entità del danno. Patologie epatocellulari primarie possono determinare secondariamente patologie biliari per estensione del processo (es. flogosi e neoplasie). Patologie biliari primarie possono determinare secondariamente patologie epatocellulari a causa degli effetti della stasi biliare sul parenchima epatico. Sia le patologie epatocellulari sia quelle biliari possono causare insufficienza epatica. Indicazioni cliniche per andare ad esplorare il fegato:
  • PU/PD (presente SOLO NEL CANE. Il meccanismo è poco chiaro, probabilmente per aumento Ittero dell'ammoniemia o secondario ad una encefalopatia Sub ittero epatica)
  • Dimagramento Epatomegalia (rilevabile ad RX)
  • Anoressia
  • Microepatia (rilevabile in eco)
  • Ascite (per ipoalbuminemia o ipertensione portale)
  • Segni neurologici (encefalopatia epatica apatia, disorientamento)

circling, atassia, stupore✓ Vomito fino al coma)✓ Coagulopatie

TEST BIOCHIMICI PER VALUTAZIONE DEL FEGATO

Li distinguiamo in marker di danno anatomico e marker di funzionalità.

Marker di danno anatomico:

Meccanismi che determinano un aumento degli enzimi sierici:

  1. Aumentato rilascio per lisi cellulare (necrosi) o aumentata permeabilità della membrana (perché comunque sono presenti nelle cellule)
  2. Induzione alla sintesi enzimatica
  3. Proliferazione cellulare (di natura iperplastica o neoplastica)
  4. Ridotta clearance
  5. Ingestione e assorbimento

Figura 2Slides prof

Test per la funzionalità epatica:

Figura 3Slides prof MARKER DI DANNO EPATOCELLULARE

Enzimi che normalmente sono all'interno degli epatociti e che possono ritrovarsi nel siero a seguito di lisi cellulare o aumentata permeabilità di membrana.

Il loro aumento dipende dalla gravità del danno, dal numero di epatociti coinvolti, dalla quantità di enzima intracellulare e dall'emivita

plasmatica dell'enzima.ALT (Alanina aminotrasnferasi) Emivita 2-3 gg.

Enzima citoplasmatico

Rappresenta l'enzima più specifico di origine epatica nel CN e nel GT

Minor concentrazione nel GT

Induzione enzimatica solo nel CN

Deriva prevalentemente dagli epatociti e in minor misura dai miociti

Il grado di aumento NON è INDICATIVO né della gravità del danno, né della reversibilità del processo!

Potrebbe risultare normale in patologie end-stage (come risultato di una deplezione di tessuto funzionale)come in neoplasia o cirrosi.

Resta elevato fino a 1-2 settimane dopo la cessazione del danno perché può essere rilasciato anche durante la fase riparativa.

Nel CN e nel GT è il marker più importante di danno epatocitario, ma può aumentare anche in casi di gravi patologie muscolari (necrosi).

Figura 4Slides profAST (Aspartato transferasi) Emivita 12 ore CN e 7-8gg GT

Non organo specifico: epatociti,

miociti, eritrociti➢ →Enzima mitocondriale e citoplasmatico indica un danno cellulare più importante (perchépresente anche nei mitocondri)➢ Minor concentrazione nel GT➢ subisce fenomeni di induzione enzimatica solo nel CN➢ Può essere utilizzato come marker di danno epatocellulare nel CN e nel GT affiancato all’ALT.➢ Nel CN ha un’emivita molto breve (12 ore) per cui fornisce indicazioni sul danno epatocitarioattivo (in quel momento)➢ Marker di danno epatocellulare nel CV e BV. Può essere influenzato da emolisi e danno muscolare→ →Se c’è emolisi anemia danno ipossicoFigura 5Slides prof →sofferenza →epatica espressione di questi enzimi.Se parliamo di epatopatia in senso stretto, l’emolisi non c’entra nulla.ESEMPIO DELL’ANDAMENTO DI AST E ALT IN CORSO DI DANNO EPATICO GRAVE CON RISOLUZIONE DELL’EPATOPATIA NEL CANE:Slides prof . Entrambi aumentano perché il danno

è importante; dopo diche c’è la risoluzione del problema (finisce la condizione infiammatoria).L’AST che ha una emivita breve, scende immediatamente. L’ALT rimanealto per più giorni.

Marker di danno MUSCOLARE

Un enzima che non c’entra niente con il fegato, ma che utilizziamo quando andiamo a valutare AST e ALT èCPK (creatinfosfokinasi).la (perché abbiamo visto che quelli sono contenuti chi più chi meno cmq all’interno deimiociti). Emivita brevissima <2h CN e 2h CV

➢ Enzima citoplasmatico

➢ Presente nelle cellule muscolari: mm. Scheletrici (++), miocardio (++), mm. Lisci (-)

➢ Aumenta in seguito a patologie muscolari (degenerative, neoplastiche, nutrizionali, infiammatorietossiche, traumatiche), processi catabolici

➢ Aumento proporzionale all’entità del danno

La CPK aumenta in corso di patologie muscolare di qualsiasi genere e nei processi catabolici (cachetticiclassico). L’aumento è

proporzionale ad entità del danno. (può esserci un lieve aumento anche col trauma nel momento del prelievo se stiamo lì troppo tempo, o con le cateterizzazioni)

ANDAMENTO DI CPTK, AST E ALT IN CORSO DI DANNO MUSCOLARE GRAVE CON RISOLUZIONE:

Slides prof .L'ALT non è coinvolto quasi minimamente. Se troviamo l'AST aumentato e l'ALT bassa/normale, se non avessimo la CPK potremmo pensare ad una emolisi. Se valutiamo la CPK ed è alta -->danno a livelo muscolare non GR o fegato.

LDH (Lattico deidrogenasi) Emivita <6h CN

  • Enzima citoplasmatico
  • aumenta)
  • Sensibile (non dà falsi negativi; se c'è sotto una epatopatia
  • Non organo-specifico: 5 forme isoenzimatiche (fegato, muscolo striato, miocardio, rene, intestino, pancreas)
  • Indicativi solo aumenti marcati correlati ad ALT o ALP

Figura 6

Slides prof

MARKER EPATO-BILIARI (COLESTASI) O DI INDUZIONE

Enzimi presenti sulla membrana cellulare a livello delle vie biliari

(canalicoli) che possono aumentare in corso di colestasi o a seguito di fenomeni di induzione. In corso di colestasi aumentano per due meccanismi:
  • Gli acidi biliari (che aumentano) ne stimolano la sintesi;
  • Gli acidi biliari hanno azione detergente sulle membrane cellulari (staccano le membrane su cui sono presenti gli enzimi) ALP/SAP e GGT
ALP/SAP:
  • Emivita 8h
  • Presente anche in tessuti extraepatici: osso (++) intestino, rene, leucociti, placenta
  • Questi tessuti, tuttavia, producono isoenzimi con un'emivita molto breve, eccezione fatta per l'isoenzima osseo (nei cani la b-SAP è normalmente aumentata in fase di accrescimento)
  • Nel CN elevata sensibilità per svelare colestasi
  • Nel GT emivita più breve (8h) per cui anche piccoli aumenti sono significativi. Scarsamente sensibile per colestasi. Non influenzata da ormoni e farmaci.
  • Nel CV scarsa sensibilità per svelare colestasi
  • Nel BV sensibilità moderata per svelare colestasi

colestasi

Figura 7Slides prof

Quando pensiamo ad induzione, dobbiamo subito pensare ai CORTICOSTEROIDI.

GGT

  • Cause di aumento simili a quelle dell'ALP (eccetto osteopatie)
  • Meno influenzata dai farmaci rispetto all'ALP (anche essa subisce i fenomeni di induzione enzimatica ma non come la SAP)
  • Altre derivazioni: renale, pancreatica e mammaria
  • Nel CN generalmente incrementi paralleli all'ALP nei disturbi colestatici. Probabilmente ALP > sensibilità diagnostica
  • Nel GT più sensibile dell'ALP (eccetto in corso di lipidosi epatica dove si assiste da un aumento marcato della ALP rispetto alla GGT).
  • Nel CV miglior sensibilità diagnostica rispetto all'ALP per colestasi e altre patologie del tratto biliare
  • Nel BV s

Figura 8Slides prof

Dettagli
A.A. 2022-2023
16 pagine
SSD Scienze biologiche BIO/10 Biochimica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher francescarabottini di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diagnostica di laboratorio e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Teramo o del prof Di Tommaso Morena.