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RISONANZA MAGNETICA (RM)

Tecnica di diagnostica che utilizza l'effetto combinato di campi magnetici e radiofrequenze per ottenere immagini del corpo umano. Consente uno studio multiplanare e multiparametrico, ottenendo quindi molteplici informazioni degli organi, "interrogando" in vario modo gli atomi di idrogeno costituenti l'organismo.

L'apparecchiatura è costituita da una grossa calamita molto potente, quindi è di estrema importanza non indossare oggetti metallici o magnetici. Non vengono utilizzate radiazioni ionizzanti, e ad oggi non sono stati dimostrati danni biologici indotti dalle radiofrequenze utilizzate.

Per la buona riuscita, il paziente deve restare immobile per tutta la durata dell'esame, che può variare da 15 minuti (es. studio del ginocchio) fino a 1 ora circa (es. studi cardiaci). Il mezzo di contrasto utilizzato nella RM, a differenza di quello della TAC, non contiene iodio, non richiede quindi particolari valutazioni di laboratorio antecedenti.

alla somministrazione. I mezzi di contrasto utilizzati sono paramagnetici e super-paramagnetici e si possono ritenere sostanzialmente sicuri per quanto riguarda le reazioni allergiche, poiché si riscontra una bassissima incidenza documentata in letteratura. Preparazione: se con mdc (mezzo di contrasto) digiuno da almeno 6 ore dai solidi e 2 ore dai liquidi, se è senza mdc non è necessario fare digiuno. Si può assumere la terapia prevista, posizionare un CVP (catetere venoso periferico). Faccio togliere lenti a contatto, apparecchi acustici, protesi, occhiali, fermagli per capelli e svuotare le tasche. Non far indossare indumenti con bottoni metallici e chiusure lampo. Verificare la completezza della cartella clinica e la firma del consenso informato. Durante: Collocare il paziente sul lettino in posizione supina, accertandosi della comodità per evitare eventuali movimenti durante l'esame. Educare il paziente sul segnale di chiamata, controllo accesso venoso, iniezione del mdc (se previsto) e collaborare con il radiologo. Dopo: Rilevare i parametri vitali e accertarsi

delle condizioni generali, rimozione/controllo dell'accesso venoso, rinvio in reparto o domicilio.

Assolute:

  • Controindicazioni: cateteri o sonde dotate di anima metallica (derivazioni liquorali, cateteri di Swan-Ganz, elettrodi...), impianti metallici nell'orecchio, schegge o corpi estranei metallici insedi nobili (occhio, encefalo, vasi...)
  • Pace-maker cardiaci: visualizzare il tesserino del PZ per accertarsi che il dispositivo sia risonanza compatibile

Relative:

  • gravidanza nel primo trimestre, disturbi della termoregolazione, protesi ortopediche o dentarie, fili metallici di sutura e contraccettivi intrauterini (influenzano la qualità delle immagini)
  • Claustrofobia poiché l'esame viene fatto in un apparecchio a forma di tunnel, aperto alle estremità, dove viene posizionato il paziente
  • Alcuni tatuaggi con pigmenti ferromagnetici, soprattutto se molto estesi e ricchi di colore
  • Alcuni cosmetici e lacche poiché possono contenere particelle

opigmetiferromagnetici in grado di modificare il campo magnetico e generare artefatti.

SCINTIGRAFIA è una tecnica analitica di medicina nucleare che prevede l'utilizzo di sostanze radioattive (difosfonati marcati con tecnezio), definite traccianti, per diagnosticare patologie a carico dei tessuti cellulari. Questo implica che il paziente diviene fonte di radiazioni e causa di possibili contaminazioni per il personale.

È una tecnica di diagnostica per immagini basata sul rilevamento delle radiazioni emesse dall'organismo dopo la somministrazione dei farmaci radioattivi. Utile per valutare il funzionamento di alcuni organi come tiroide, cuore, reni, per rilevare tessuto anomalo (metastasi).

L'entità delle radiazioni emesse dal paziente iniettato con radiocomposto, nella peggiore delle ipotesi (esecuzione di scintigrafia ossea o cerebrale) è di circa 1-5 mSv/h ad un metro di distanza. Tale intensità diminuisce rapidamente nelle 24 ore successive.

allasomministrazione del preparato, riducendosi a meno di 1/10 del valore iniziale, portandosi cosi a valori comparabili con quelli del fondo naturale.

Preparazione: Completezza della cartella clinica, firma del consenso informato, portare una bottiglia d'acqua, Posizionare CVP e farrimuovere oggetti metallici (che potrebbero modificare la rilevazione delle radiazioni).

Durante: Si inietta il tracciante dal CVP, si fa bere l'acqua al paziente (una buona idratazione può favorire la rapida eliminazione del radiofarmaco), accertamento delle condizioni generali del paziente e dopo circa 2 ore si fa posizionare il paziente sul lettino e si inizia con l'acquisizione delle immagini.

Dopo: Rilevare parametri vitali e accertarsi delle condizioni generali, evitare nelle prime 24h stazionamenti prolungati del personale in prossimità dei pazienti sottoposti all'esame.

Tutto il materiale venuto a contatto con gli escreti o col sangue nelle prime 2 giornate (circa 36h) è contaminato.

pertanto dovrà essere smaltito negli usuali contenitori per ROT (rifiuti sanitari), avendo cura di contrassegnare il suddetto, apponendoci una etichetta adesiva rossa sulla faccia superiore. Non far stare il pz vicino a donne in gravidanza e i bambini per le 6-12h successive. PET (TOMOGRAFIA AD EMISSIONI DI POSITRIONI) è una metodica che utilizza un tracciante radioattivo, il desossiglucosio marcato fluoro, che viene metabolizzato e si accumula nelle cellule tumorali in misura superiore rispetto nei tessuti normali. Il tracciante è un derivato del glucosio, quindi è importante rilevare la glicemia prima della somministrazione. Studi hanno dimostrato che tessuto neoplastico in rapida crescita, utilizza glucosio come substrato a fini energici. Il tessuto tumorale rispetto a quello normale, dimostra un aumentato metabolismo energetico e per produrre energia necessaria per la sua vitalità, utilizza glucosio. Questo esame permette di: Definire lo stadio di malattia in pzcon lesioni primitive note. Fare diagnosi differenziale tra recidiva ed esiti di trattamento chemio e/o radioterapico. Valutare la risposta al trattamento chemio e/o radioterapico. Ricercare la malattia in pazienti con aumento dei marker tumorali e quadro clinico strumentale in dubbio o negativo. Ricercare la malattia in pazienti con metastasi da primitivo a sede ignota. Diagnosticare la natura di formazioni espansive riscontrate con altre metodiche (nodulo solitario nel polmone). Controindicazioni: Intolleranza ai carboidrati o diabete mellito (controindicazione non assoluta), l'esame è sconsigliato se i valori glicemici a digiuno superiori a 200 mg/dl. È necessario avvisare al momento della prenotazione se il paziente è intollerante ai carboidrati o è diabetico ed il tipo di trattamento in corso. Trattamenti radioterapici terminati da almeno di 3 mesi. ENDOSCOPIE L'indagini endoscopiche permettono di poter controllare visivamente.

L'interno corporeo, mediante un oculare corredato di un sistema di focalizzazione con sorgente di luce collegata ad una sonda flessibile (lunghezza di 90 cm) alla cui estremità è posto un gruppo ottico, cavità o fessure con diametro non inferiore a 10 mm. Vedendo in tempo reale le immagini sul monitor, potendo registrare un video o una stampa su carta fotografica, ed in caso di necessità praticare delle biopsie.

L'evoluzione tecnologica della strumentazione endoscopica, ha consentito una sempre più ampia applicazione di tali procedure in campo diagnostico, ed una sempre maggiore utilizzazione in campo terapeutico.

La figura dell'infermiere operante in un servizio di endoscopia, si va sempre più affermando come elemento fondamentale per:

  • Organizzazione del servizio
  • Assistenza al paziente
  • Sicurezza igienico-ambientale

Colonscopia - Accertarsi della presenza del consenso informato, è necessaria una preparazione di 3

giorni con una dieta priva di scorie.Il giorno precedente all'esame dieta semiliquida ed una preparazione intestinale con lassativi. Il giorno dell'esame occorre il digiuno da 6 h. Si possono assumere farmaci in compresse o capsule. No lassativi.

Cistoscopia Se ambulatoriale non occorre alcuna preparazione. Se fatta in sedazione digiuno da cibi solidi da 16 h e da liquidi da 2 h. Si possono assumere farmaci in compresse o in capsula.

Gastroscopia (stomaco, esofago) e fibrobroncoscopia (apparato respiratorio) occorre eseguire il digiuno da almeno 6h per tutte le endoscopie, inscluse TURP (prostata), TURV (vescica) e isteroscopia (utero) è necessaria la sospensione di terapia anticoagulante per i 3-4 giorni antecedenti l'esame.

L'esame può essere eseguito in sedazione, ovvero si può somministrare se necessario un anestetico per via locale, endovenosa o orale.

Prima: Completezza della cartella clinica, accertarsi della preparazione svolta dal paziente,

posizionare CVP se richiesta una sedazione endovena.

Durante: si posiziona il pz e si somministra eventuale sedazione

Dopo: Rilevare parametri vitali e accertarsi delle condizioni

Generali, se l'esame è stato fatto in sedazione educare il paziente

sul comportamento d'adottare (non se svolgere attività che

richiedono attenzione, evitare di apporre firme su documenti

importanti, evitare di guidare, non assumere alcol o psicofarmaci).

NB. Il medico che esegue l'esame deciderà se il paziente potrà

riprendere immediatamente l'attività lavorativa e assumere pasti

regolari.

BIOPSIA

È un esame che consiste nel prelievo di una porzione o di un

frammento di tessuto da un organismo vivente.

Il tessuto prelevato viene analizzato al microscopio e con tecniche

di microbiologia o biologia molecolare.

La biopsia viene eseguita al fine di escludere o confermare un

sospetto di malattia (es. infiammazione o tumore), cioè arrivare a

una diagnosi istopatologica.

sorveglianza cardiaca continua. La biopsia viene eseguita inserendo unago attraverso la parete toracica fino al cuore per prelevare un campione di tessuto cardiaco. Biopsia renale eseguita per diagnosticare malattie renali come la nefropatia diabetica, la glomerulonefrite o il danno renale acuto. La procedura viene eseguita inserendo un ago attraverso la pelle fino al rene per prelevare un campione di tessuto renale. Biopsia epatica eseguita per diagnosticare malattie del fegato come l'epatite, la cirrosi o il tumore al fegato. La procedura viene eseguita inserendo un ago attraverso la pelle fino al fegato per prelevare un campione di tessuto epatico. Biopsia ossea eseguita per diagnosticare malattie ossee come l'osteoporosi, l'osteomielite o il tumore osseo. La procedura viene eseguita inserendo un ago attraverso la pelle fino all'osso per prelevare un campione di tessuto osseo. Biopsia della pelle eseguita per diagnosticare malattie della pelle come il melanoma, il carcinoma basocellulare o la dermatite. La procedura viene eseguita prelevando un piccolo pezzo di pelle per analizzarlo al microscopio. Biopsia del polmone eseguita per diagnosticare malattie polmonari come il cancro al polmone, la polmonite o la fibrosi polmonare. La procedura viene eseguita inserendo un ago attraverso la pelle fino al polmone per prelevare un campione di tessuto polmonare. Biopsia del colon eseguita per diagnosticare malattie del colon come il cancro al colon, la colite ulcerosa o la malattia di Crohn. La procedura viene eseguita inserendo un tubo flessibile attraverso l'ano per prelevare un campione di tessuto dal colon. Biopsia del seno eseguita per diagnosticare malattie del seno come il cancro al seno o la mastite. La procedura viene eseguita inserendo un ago attraverso la pelle fino al seno per prelevare un campione di tessuto mammario. La biopsia è una procedura importante per la diagnosi e la gestione delle malattie. È importante seguire le raccomandazioni del medico prima, durante e dopo la biopsia per garantire risultati accurati e una buona guarigione.
Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
47 pagine
SSD Scienze mediche MED/36 Diagnostica per immagini e radioterapia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher alemgg01 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Applicazione dei processi diagnostici e terapeutici e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Libera Università Vita-Salute San Raffaele di Milano o del prof Marzorati Maela.