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(ECTODERMA,

MESODERMA, ENDODERMA), da cui deriveranno i tessuti

dell’embrione e due annessi embrionali (sacco amniotico e sacco

vitellino).

Le cellule del trofoblasto sono unite tra di loro mediante complessi di

giunzione e possiedono sistemi di trasporto attivo (pompe proteiche)

per gli ioni NA+ e K+ e Cl- e acqua porine —> richiamare acqua dai

fluidi circostanti per osmosi e accumularla tra le cellule dell’ICM.

Tra queste, si formano spazi pieni di liquido che confluiscono

progressivamente in una cavità Blastocele. Dal quinto giorno dalla

fecondazione, l’embrione è chiamato blastocisti.

Abbiamo cellule polarizzate = trofoblasto parte esterna, ICM parte

interna.

Le cellule dell’ICM che rimangono adese alla parete interna del

trofoblasto, segnano una primitiva regione dorsale mentre le altre,

bagnate dal fluido del blastocele, formeranno la regione ventrale

dell’embrione.

Nel trofoblasto, si distinguono 2 regioni: trofoblasto polare (che sta

appiccicato all’ICM) e trofoblasto murale (circonda il blastocele).

Seconda Settimana

La blastocisti sguscia fuori dalla zona pellucida, con una serie di cicli

di espansione e contrazione + enzimi per impiantarsi (Impianto

Interstiziale/annidamento) interagendo con le cellule della mucosa

uterina (epiteliali)

Dal lato dell’embrioblasto, quindi dal polo embrionale, le cellule del

trofoblasto interagiscono con le cellule epiteliali di rivestimento

della mucosa uterina, in più fasi:

. Fase di apposizione: i microvilli delle cellule del trofoblasto,

polarizzate (del polo embrionale), si trovano sulla superficie

apicale e interagiscono con gli uterotomi dell’endometrio;

Fase di adesione: interazione delle selettine presenti sulla

. superficie delle cellule del trofoblasto, con oligosaccaridi

esposti sulla superficie apicale delle cellule epiteliali di

rivestimento dell’utero.

. Fase di rotolamento

Fase di penetrazione, invasione : stabilizzazione

. dell’adesione data da vari fattori paracrini, chemochine, e

l’induzione di apoptosi nelle cellule dell’endometrio —> legami

del sistema Fas- Fas ligand, che induce morte cellulare e il

TNF.

La blastocisti subisce modifiche: le cellule del trofoblasto polare si

dividono e fondono per formare un sincizio trofoblasto, il quale sarà

responsabile della penetrazione dell’embrione e si diffonderà lungo

tutto il perimetro della blastocisti.

Le selectine, le integrine, l’osteopontina e le trofinine stabilizzano

l’adesione ; le MUC1 inibiscono l’adesione; quindi l’embrione induce le

trofinine e inibisce MUC1.

La blastocisti penetra completamente nella parete dell’utero, con la

formazione poi di un tappo di coagulo che chiude la parete.

Al momento dell’impianto, il trofoblasto produce uno strato interno

formato da cellule mononucleate (citotrofoblasto), la cui

proliferazione darà origine al sincizio trofoblasto, il quale è

responsabile della penetrazione nell’endometrio.

Il sincizio trofoblasto si avvicina ai vasi sanguigni della mucosa uterina

e accoglierà il sangue materno in lacune, per garantire lo scambio di

metaboliti con la madre.

A livello della blastocisti si forma la cavità amniotica, che separa la

massa cellulare interna dal trofoblasto polare; la massa cellulare

interna si può distinguere in epiblasto (ectoderma primitivo) e

ipoblasto ( endoderma primitivo).

Il connettivo dell’endometrio reagisce all’impianto con risposte

favorevoli allo sviluppo dell’embrione e ne arrestano la penetrazione

nell’endometrio; —> reazione deciduale: trasforma l’endometrio in

un tessuto che verrà eliminato al momento del parto.

Le cellule dell’ipoblasto migrano per rivestire il blastocele, formando

la membrana di Heuser —> formazione del sacco vitellino

primario.

Il sincizio trofoblasto, a questo stadio, inizia a produrre hCG

(gonadotropina umana corionica) che mantiene il corpo luteo attivo

sintetizzando progesterone (ciò che è rimasto del follicolo dopo

l’ovulazione ), che altrimenti degenererebbe —> garantirà la

produzione degli ormoni fino alla formazione della placenta.

Il sincizio trofoblasto migra attivamente nell’endometrio, inducendo

morte cellulare e fagocitandone i detriti liberando grandi quantità di

metaboliti (lipidi, carboidrati, proteine…) che rappresentano una

importante fonte nutritiva per l’embrione in via di sviluppo.

A circa 11 giorni, le lacune del sincizio trofoblasto comunicano con i

sinusoidi materni + formato il sacco vitellino primario.

Nel frattempo, il citotrofoblasto fornisce cellule per l’accrescimento

del sincizio trofoblasto + secerne anche una matrice extracellulare si

interpone fra citotrofoblasto e la membrana di Heuser —>

mesoderma

extraembrionale.

Dall’epiblasto derivano gli amnioblasti che andranno a rivestire la

cavità amniotica , mentre dall’ipoblasto, avremo la membrana di

Heuser e quindi la formazione del sacco vitellino primario.

*ormoni*

al momento del picco di LH si ha l’ovulazione, quindi la mucosa

uterina si prepara per l’impianto, e intorno al nono-decimo

giorno dopo la fecondazione, qualora questa avvenisse, si ha la

formazione della blastocisti che produce hCG, e mantiene il corpo

luteo.

Il corpo luteo nell’uomo è necessario fino alla 6 settimana finché la

placenta possa produrre ormoni steroidei.

Le variazioni degli ormoni riproduttivi durante la gravidanza,:

- il progesterone, il cui picco si ha intorno ai 280 giorni

- gli estrogeni, prodotti inizialmente dal corpo luteo e poi dalla

placenta

- la gonadotropina corionica, picco entro i 100 giorni, quindi il

periodo in cui l’utero diventa completamente dipendente dagli ormoni

secreti dal corpo luteo, e produce il progesterone e gli estrogeni

necessari per il mantenimento della gravidanza.

Il sacco amniotico è una membrana che circonda l'embrione e crea

una cavità piena di liquido chiamata cavità amniotica. Si sviluppa

dall'epiblasto durante la seconda settimana di sviluppo e protegge

l'embrione da urti fisici, mantiene una temperatura stabile, permette il

movimento dell'embrione e previene l'adesione dell'embrione alle

membrane circostanti.

Il Sacco Vitellino è una membrana che avvolge una cavità

extraembrionale e ha diverse funzioni a seconda dello stadio dello

sviluppo e della specie. Si forma dall'ipoblasto e dal mesoderma

extraembrionale durante la seconda settimana di sviluppo. Nelle

prime fasi dello sviluppo fornisce nutrienti all'embrione prima che la

placenta sia formata + è un sito per l'ematopoiesi + è la sede iniziale

delle cellule germinali primordiali, che migreranno poi nelle gonadi in

via di sviluppo.

il disco embrionale è formato dall’endoderma, uno strato cellulare

più sottile che rappresenta il tetto del sacco vitellino, e

dall’ectoderma, che è uno strato di cellule più alte, che sarà il

pavimento del sacco amniotico, rivestito da amnioblasti.

A 13 giorni, dopo modifiche, Il mesoderma extraembrionale che si era

formato, si divide in due strati: somatopleura (rimane adesa alla

parete) e splancnopleura extraembrionale (riveste l’embrione,

formando la cavità corionica).

La cavità corionica crea un costringimento del sacco vitellino

primario, che stringe la cavità del sacco, formando il sacco vitellino

definitivo.

il citotrofoblasto, che fornisce le cellule del sincizio trofoblasto +

lacune con il sangue materno, nel frattempo, prolifera formando i villi

primari che saranno importanti per la circolazione embrionale.

A 14 giorni l’embrione è completamente impiantato ed è diventato

bilaminare, formato da epiblasto e ipoblasto.

L’embrione è completamente immerso nella cavità corionica + c’è il

sacco vitellino secondario, l’epiblasto, l’ipoblasto, la cavità amniotica

il citotrofoblasto che prolifera formando delle colonne di cellule che

penetrano nel sincizio trofoblasto, che saranno i villi primari ( formati

da sincizio trofoblasto esternamente e da cellule del citotrofoblasto

internamente ).

Terza settimana

Alla terza settimana, abbiamo la formazione dell’embrione

bilaminare, con un nuovo strato cellulare formato per

gastrulazione, che comporta una transizione epitelio-mesenchimale

primaria; Si forma la linea primitiva (ispessimento di cellule)

sull'epiblasto e le sue cellule migrano (gastrulazione) attraverso la

linea per formare i tre strati germinativi:

Ectoderma: strato esterno.

● Mesoderma: strato medio.

● Endoderma: strato interno.

Alle estremità del disco embrionale 2 depressioni (zone di

accollamento tra endoderma ed ectoderma) abbiamo la membrana

buccofaringea e cloacale.

Si formano la linea primitiva, la notocorda e i somiti; poi alla fine

della

terza e quarta settimana, si ha la definizione del corpo

attraverso due ripiegamenti.

Nella parte cefalica della linea primitiva, si forma il nodo di Hensen, la

regione dove le cellule dell’epiblasto andranno a migrare per spostarsi

sotto all’epiblasto per formare gli altri foglietti.

Le cellule mesodermiche invadono sotto la superficie e formano la

notocorda, una struttura fondamentale che definisce l'asse

principale dell'embrione e serve da segnale organizzatore per lo

sviluppo del sistema nervoso.

La formazione della linea primitiva comincia a stabilire un asse

antero-posteriore dell’embrione; questa linea primitiva si forma nella

parte caudale del foglietto, rappresentando la coda.

L’estensione cefalica della linea primitiva è inibita dalla produzione da

parte dell’AVE (regione di segnalazione ), gruppo di cellule

dell’endoderma primitivo anteriore, di fattori CER-1 e LEFTY, che

antagonizzano l’attività di BMP-4 e WNT e Nodal, che

Hanno attività antineurale; questi sono fattori posteriorizzanti, mentre

quelli prodotti dall’AVE sono fattori anteriorizzanti. —> la linea

primitiva non si può estendere troppo cefalicamente, però l’embrione

si allunga posteriormente, e di conseguenza il nodo primitivo non può

andare

oltre la metà dell’embrione, perché poi dovrà formare il sistema

nervoso.

Dopo la gastrulazione avremo:

– formazione di un canale, essendo il nodo di Hensen formato

da cellule che rivestono una piccola cavità, queste cellule migrando,

andranno a formare un rivestimento del canale

– le cellule della porzione ventrale di questo canale andranno a

fond

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Scienze biologiche BIO/11 Biologia molecolare

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