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LA RICERCA OSSERVATIVA

I due concetti essenziali e introduttivi alla ricerca empirica di natura

osservativa riguardano il “cosa osservare” e il “come osservare”:

• Il “cosa osservare” riguarda i comportamenti verbali e non verbali degli

allievi, degli educandi e il contesto educativo che si sta prendendo in

considerazione

• Il “come osservare” si riferisce alle procedure, agli standard e alla

de nizione delle tecniche di osservazione

Il primo punto importante di una ricerca osservativa sul campo è il ruolo

determinante dell’osservatore. I ruoli dell’osservatore possono essere:

• Osservatore esterno non partecipante alla situazione osservata: le

osservazioni che un osservatore esterno non partecipante trae dalla

situazione osservata possono essere inconsce, estranee o cercate e

riguardanti i fenomeni da indagare.

In base al modello dell’osservatore esterno, esistono tre oggetti di

osservazione non partecipante adottata nella ricerca educativa: le persone

osservate, le relazioni precedenti al momento dell’osservazione e i rapporti

determinati dalla situazione speci ca.

fi fi fi fi fi fi fi fi

• Osservatore interno alla situazione che si vuole osservare, ma non

partecipante: l’osservatore è immerso all’interno della situazione osservata.

Si stabiliscono in questo caso delle relazioni tra l’osservatore e la

situazione osservata che vengono fortemente ad incidere sul risultato.

• Osservatore interno alla situazione e partecipante della situazione che si

vuole osservare: l’osservatore è parte attiva della situazione, diviene attore

delle azioni che vengono osservate, ha delle nalità da raggiungere

adottando comportamenti che inducono l’osservato a reagire, a modi care

la propria azione in funzione delle reazioni dell’allievo. In questo tipo di

situazione l’insegnate-osservatore deve prima astrarsi dalla situazione, per

giudicare se il suo intervento funziona, poi tornare ad essere un attore

insieme all’allievo.

Le tre fasi della ricerca osservativa sono:

1) LA FOCALIZZAZIONE: è necessario focalizzare ciò che in un evento si

vuole e ettivamente osservare e questo oggetto di osservazione va

esplicitate in modo che non vi siano dubbi per coloro che dovranno condurre

l'osservazione

2) LA RACCOLTA DEI DATI: essa prevede la registrazione dei

comportamenti individuati come essenziali e la codi cazione di questi

comportamenti registrati attraverso degli strumenti di classi cazione quali

griglie, check list, ecc. oppure attraverso interviste registrate mediante

tecniche di natura audiovisiva. Nella fase di codi ca il ricercatore può far

ricorso a diverse modalità quali campionamento per unità di eventi e

campionamento per unità di tempo.

3) L’ANALISI DEI MATERIALI REGISTRATI DURANTE

L’OSSERVAZIONE: solitamente in questa fase è possibile adottare metodi

di natura quantitativa (scale di misurazione), di natura qualitativa (l’intensità

con cui si manifesta un evento) oppure il ricercatore può procedere tenendo

conto di entrambi gli aspetti e ettuando un’integrazione tra le due

metodologie.

Nell’analisi del comportamento insegnante si osservano le dinamiche verbali

e non verbali che si sviluppano tra l'insegnante e l’allievo.

Le tecniche di osservazione sono numerosissime, è possibile raggrupparle in

due grandi famiglie:

• La prima famiglia riguarda l’osservazione sistematica, o diretta, che si

avvale di griglie di osservazione.

• La seconda famiglia fa riferimento ad un’osservazione di natura

esperienziale, o indiretta, quale potrebbe essere l’intervista, il questionario o

il diario di bordo.

Due sono le caratteristiche che gli strumenti di osservazione devono

presentare per essere e caci: la validità e l’attendibilità. Gli strumenti e le

metodologie che vengono utilizzate nella ricerca empirica di natura

osservativi sono tante, ma ci limitiamo a prendere in considerazione le tre più

ff ffi ff fi fi fi fi fi

importanti:

1) LA CHECK LIST: a cui si ricorre, ad esempio, per valutare il

comportamento di allievi e di formatori in situazione educativa. inizia con la

stesura di un elenco di comportamenti e atteggiamenti che si intendono

analizzare ottenendo così lo schema di partenza.

2) SCALE DI VALUTAZIONE: hanno un’importanza notevole in quanto lo

stesso allievo si autovaluta e, quindi, ragiona sulle modalità con cui egli

stesso determina alcuni risultati comportamentali.

3) I SISTEMI DI CATEGORIE: detti anche di categorizzazione, dove si

considera la situazione nella sua complessità e quindi analizzano l’evento

per tutta la sua durata.

LA RICERCA BASATA SULLO STUDIO DEL SINGOLO CASO

Assieme alla ricerca osservativa, la ricerca basata sullo studio di caso ha

assunto un posto sempre più importante. La ricerca basata sullo studio di

caso consiste in uno studio dei soggetti nel loro aspetti identitari nel corso di

un arco di tempo ben de nito. Questo tipo di ricerca è di natura idrogra ca in

quanto tende a comprendere la motivazione posta alla base dell’agire del

soggetto ricostruendo storicamente gli eventi e approfondendo

ecologicamente i contesti sociali e di vita. Gli strumenti e le tecniche

utilizzate nello studio di caso sono tre:

1) L’INTERVISTA CON BASSO GRADO DI STRUTTURAZIONE: consiste

in una scaletta non rigida degli argomenti basata sulla relazione partecipata

in cui è l’interlocutore/ricercatore ad essere interessato a capire il fenomeno

e può essere di tre tipi:

• Biogra ca: adotta il metodo narrativo. E’ nalizzata, attraverso la narrazione

della propria storia di vita da parte del soggetto, alla comprensione di

sentimenti, credenze, vissuti, intenzioni.

• Ermeneutica: infonde nell’intervento il dubbio attraverso una dialettica

dialogica. E’ nalizzata, attraverso l’autori essione da parte del soggetto sul

mondo della vita quotidiana, a far emergere esplicitamente l’universo di

credenze, certezze, rituali, abitudini, pregiudizi. E ’quel “sapere di sfondo”,

socializzato con il linguaggio della comunità di appartenenza e interiorizzato

in norme e valori.

• Di gruppo: può essere utilizzata per diverse nalità e possono essere

ricondotte a tre tipologie:

- Focus group: prevede che il ricercatore presenti un tema speci co per

rilevare opinioni e che non intervenga criticamente nei confronti di ciò che

viene espresso.

- Brainstorming: il ricercatore pone un tema su cui i partecipanti sono invitati

ad esprimere le proprie idee in piena libertà e autonomia. La stimolazione del

pensiero divergente dovrebbe portare dei suggerimenti alle soluzioni

innovative al problema presentato.

- Gruppo nominale (o tecnica Delphi): i soggetti rispondono ad alcune

fi fi fi fl fi fi fi fi

questioni poste dal moderatore utilizzando la via telematica. Analizzate le

risposte vengono confrontati riassunti gli elementi più signi cativi e riproposti

per un secondo turno di approfondimenti.

2) IL COLLOQUIO IN PROFONDITA’: la motivazione dell’interazione è

intrinseca ai due interlocutori, riguarda entrambi, anche chi viene intervistato

esprime il bisogno e la necessità di avere il colloquio con l’intervistatore.

Nella fase nale, i partecipanti vengono a conoscenza delle reciproche

identità e quindi delle reciproche opinioni.

3) IL PENSIERO AD ALTA VOCE (O RIFLESSIONE PARLATA): assegna

un compito-problema da risolvere e chiede di esprimere le opinioni alla

persona o al gruppo intervistata/o.

LA RICERCA BASATA SULLA MATRICE DI DATI

Assieme alla ricerca osservativa e alla ricerca basata sullo studio di caso,

una terza tipologia di ricerca empirica è la ricerca basata sulla matrice di

dati, ricavati da un’intervista strutturata, che consiste in un’inchiesta (Survey)

somministrando ai soggetti un questionario auto-compilato. La ricerca

basata sulla matrice di dati interpreta i fenomeni e gli eventi educativi

adottando una metodologia di natura quantitativa e qualitativa. Quando

l’indagine riguarda argomenti complessi o richiede particolare precisione, il

questionario è compilato dall’ intervistatore, che interroga i partecipanti e

riposta le risposte. La matrice dei dati è una tabella rettangolare in cui le

righe rappresentano i soggetti esaminati e le colonne rappresentano i fattori

studiati. Tra i programmi utilizzati per la creazione di una matrice dati vi sono

Microsoft Access e Excel.

Oltre al questionario, altri strumenti per la rilevazione dei dati che generano

matrici e trattamento statistico sono:

• I test di natura psicometria, attitudinale o di personalità: che possono

essere di natura oggettiva o proiettiva

• Le scale di autovalutazione: che possono essere numeriche, gra che o

descrittive

• Le prove strutturate o semi strutturate di valutazione dei risultati di

apprendimento: che sono solo scritte

• Le prove semi strutturate a stimolo chiuso e risposta aperta: che non

prevedono alternative prede nite di risposta

• Le prove semi strutturate a stimolo chiuso e risposta chiusa: che

consentono di scegliere tra alternative pre ssate di risposta

Altri esempi di prove oggettive di pro tto sono:

• Il saggio breve: che consiste in una domanda a cui il soggetto deve fornire

una risposta in 10-15 righe, avendo il tempo a disposizione per ragionare ed

elaborare i contenuti appresi durante la lezione

• Le prove di comprensione della lettura: consistono in un brano da leggere

riguardo al quale costudente dovrà rispondere ad alcune domande

fi fi fi fi fi fi

LA RICERCA SPERIMENTALE

La ricerca osservativa e quelle basate sullo studio del caso, sull’intervista e

sul questionario, mirano a rilevare e comprendere molti fattori che mergono

dai comportamenti naturali degli attori educativi coinvolti e dalla loro

ri essione su di essi. Nei tipi di ricerca illustrati no ad ora, la comprensione

degli eventi può avvenire tramite una descrizione approfondita, un

trattamento di dati, un’intervista.

La ricerca sperimentale si pone una nalità del tutto diversa da queste

ricerche: la ricerca sperimentale si pone come nalità la spiegazione delle

variazioni di un singolo fattore, in base ad un’ipotesi di correlazione con un

altro fattore, de nito indipendente, opportunamente isolato e manipolato.

Qui vado a vedere introducendo un elemento di sperimentazione, facendo

un vero e proprio esperimento, se un fattore su cui intervengo provoca altri

fattori collegabili a quello con cui ho operato volutamente e in modo

arti ciale. Quindi devo isolare quel fattore e studiarlo nei suoi

Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
50 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PED/04 Pedagogia sperimentale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher _giiorgia di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Pedagogia sperimentale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Universita telematica "Pegaso" di Napoli o del prof Galliani Luciano.