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PARETE PRIMARIA.
Una volta completato il differenziamento
sul lato esterno della parete primaria
viene costruita LA PARETE
SECONDARIA.
Alla costruzione della parete secondaria
segue poi, talvolta, quella della
PARETE TERZIARIA, solitamente
molto sottile.
LAMELLA MEDIANA
La , condivisa dalle 2 cellule, è un sottile strato ricco
di polisaccaridi rigidi detti PECTINE, che si trova tra le pareti cellulari adiacenti.
La lamella mediana è la porzione più esterna della parete, responsabile
dell’adesione cellula-cellula. Si origina dalla piastra cellulare ed è in comune tra
cellule contigue. È composta principalmente da sostanze pectiche. Nelle cellule con
parete secondaria la lamella mediana tende a scomparire.
La PARETE PRIMARIA, di spessore
ancora assai sottile, viene apposta contro la
lamella mediana.
La parete primaria è formata da tre
network indipendenti connessi
reciprocamente:
- Una rete microfibrillare di cellulosa e
di emicellulose
- una matrice pectinica in cui la prima è
immersa
- un network di proteine strutturali
connesso a entrambi.
La parete primaria ha uno spessore da 0,2 a pochi micrometri, ed è composta da:
L’acqua che
sostanze pectiche 35%, emicellulose 25%, cellulosa 25%, proteine 1-8%.
può arrivare al 60% in peso, ha una funzione strutturale andando a formare gel con le
pectine e formando legami idrogeno con gli altri polimeri della parete primaria.
Composizione della PARETE PRIMARIA
È composta principalmente da:
- cellulosa,
- emicellulose,
- sostanze pectiche,
- proteine
- acqua
Può contenere anche lignina,
suberina,o cutina.
Di solito le cellule in attiva divisione, presentano soltanto pareti primarie.
Queste sono capaci di perdere la loro forma caratteristica, di dividersi e di
differenziarsi in nuovi tipi di cellule.
Tutti i polisaccaridi delle pareti vegetali sono formati dal
legame di più monosaccaridi, tutti derivanti da modificazioni
del glucosio
PECTINE
Le sono un eterogeneo gruppo di polisaccaridi acidi o neutri, con
catene più o meno ramificate, fortemente idrofili che formano gel idratati che
conferiscono plasticità e flessibilità alla parete. Rappresentano tra il 2% e 35%
della parete cellulare, sono importanti per la crescita, lo sviluppo e la difesa delle
piante. La struttura di base è una catena di unità di acido galatturonico unite da
α(1-4).
legami In percentuale variabile i gruppi carbossilici sono esterificati con
CH3OH (Metanolo).
Conferiscono un aspetto molto gelatinoso (soprattutto in frutta e verdura)
Uniscono le cellule e danno consistenza (croccantezza) alla frutta ed alla verdura
Con la maturazione vengono idrolizzate dalle pectasi e dalle pectinasi ed il prodotto
perde consistenza.
come gelificante nell’industria alimentare
Utilizzate (E440)
PECTINE
-Omogalatturonani
-Ramnogalatturonani
-Arabinani
-Galattani
Le pectine formano una fase gel in cui è immersa la trama di cellulosa ed
prevenendo l’aggregazione
emicellulosa, agiscono da riempimento idrofilico
e il collasso della cellulosa Le componenti della matrice (
emicellulose, sostanze pectiche), così
come le glicoproteine sono portati alla
parete mediante vescicole di
secrezione, provenienti dal Golgi.
Le EMICELLULOSE sono polisaccaridi ramificati (contenenti
glucosio, mannosio e xilosio) di matrice che si legano a microfibrille
di cellulosa e stabiliscono la connessione fra componente fibrillare e
matrice. Presentano composizione diversa nelle parete primaria e
secondaria e limitano l’estensibilità della parete, regolando le
dimensioni delle cellule.
Le EMICELLULOSE
Le emicellulose sono solitamente definite con il termine di glicani concatenanti.
La classificazione della emicellulosa avviene in base al tipo di zucchero presente
nella catena. Per quanto riguarda la nomenclatura, l’ultimo zucchero presente nel
nome è quello che forma la catena portante.
Esistono differenti tipi di emicellulose, formate da una catena principale alla quale
si aggiungono delle piccole catene laterali.
Dal punto di vista della dimensione, le emicellulose, sono formate da un ristretto
quantitativo di zuccheri che le rende molto piccole se paragonate alla cellulosa.
Emicellulosa Struttura
Xiloglucani Catena di glucosio con ramificazioni di una molecola xilosio al quale,
raramente, si aggiungono galattosio e fucosio.
Glucoronoarabi Catena lineare di xilosio, con ramificazioni di arabinosio e, raramente, altri
noxilani zuccheri.
Xilani Catena lineare di xilosio, con pochi altri zuccheri aggiunti nelle
ramificazioni.
Catena non lineare ma articolata a “sinusoide” con presenza di legami
Beta-glucani beta-glucosio tra carboni 1-4 e 1-3.
Glucomannani Catena lineare formata da glucosio e mannosio in gruppi alternati secondo
lo schema glucosio-mannosio-mannosio-glucosio.
Mannani Catene lineari formate da mannosio.
Galattomannani Catena lineare formata da glucosio, con legame beta 1-4, e residui laterale
di glucosio.
Biosintesi di Pectine ed Emicellulose
Per questi polisaccaridi ci sono due momenti di sintesi: (1)
l’autoassemblaggio polimerizzazione spontanea e (2) l’assemblaggio
per
mediato da enzimi.
Tra i più importanti ricordiamo la xiloglucano endotransglucosilasi: è in
grado di idrolizzare catene di xiloglucani per allungarle e inserire quelle
neosintetizzate.
Per le pectine ricordiamo le pectin-metil-esterasi: idrolizzano i gruppi
metil estere permettendo il legame con il calcio. Nel complesso i
polisaccaridi vengono sintetizzati nell’apparato di Golgi per poi essere
esocitati verso la parete.
La cellulosa
La cellulosa è un polisaccaride e come tale
è un carboidrato, quindi un composto
organico formato da carbonio, idrogeno e
ossigeno.
È formata da lunghe catene di molecole di
glucosio, da trecento a tremila circa, unite una di
seguito all’altra da legami beta 1-4 glucosidici
(tra il sito 1 di una molecola di glucosio e il sito 4
di quella successiva), la sua formula generale è:
(C6H10O5)n . Due molecole di glucosio unite da
questo particolare legame ne formano una di
l’unità ripetitiva della
CELLOBIOSIO,
cellulosa.
La cellulosa
La cellulosa è un polimero del glucosio le cui molecole si uniscono per
eliminando molecole d’acqua: unendosi n molecole di glucosio, si
condensazione
molecole d’acqua.
eliminano n-1
Sul nostro pianeta la cellulosa è il composto organico più diffuso.
cellulosa non è digeribile dall’organismo umano, perché non possiede enzimi in
La glucosidici, e nell’intestino forma una massa
grado di demolire i legami beta 1-4
che stimola le contrazioni della muscolatura liscia delle pareti del tubo digerente
(peristalsi) facilitando il movimento del cibo ingerito, durante i vari stadi della sua
demolizione.
La lunghezza delle microfibrille è indeterminata mentre lo spessore dipende dal
numero di catene che si associano (min 30/50).
La cellulosa ha una notevole resistenza alla tensione (acciaio), è insolubile,
chimicamente stabile e resistente all’attacco chimico ed enzimatico. La sua presenza
nella parete varia dal 2-4% al 94%
Biosintesi della Cellulosa
La biosintesi della cellulosa avviene in
grossi complessi proteici inclusi nella
membrana plasmatica detti ROSETTE
DI PARTICELLE.
Ogni rosetta è composta da sei
subunità, ognuna delle quali a sua volta
da sei unità di cellulosa sintasi CesA,
l’enzima che catalizza il legame 1-4.
La cellulosa sintasi delle piante è
catalizzata da una famiglia genica detta
CesA appartenente alla superfamiglia
Csl alla quale appartengono anche gli
enzimi responsabili per la sintesi delle
altre emicellulose presenti in parete.
La cellulosa sintasi trasferisce un
residuo di glucosio alla catena di
glucano in crescita e il donatore è
l’uridin difosfato D-glucosio (UDP-
CesA Sub Rosetta Rosetta Glucosio) derivante dal saccarosio.
a) microfibrille al
microscopio
elettronico;
b) microfibrilla
risultante
dall’assemblaggio di
varie catene di
cellulosa;
c) due macromolecole
di cellulosa tenute
insieme da legami
idrogeno.
Le Proteine di Parete
Nella parete sono presenti sia proteine strutturali che enzimatiche.
Proteine strutturali
- : conferiscono protezione e rigidità alla
parete. Si tratta solitamente di glicoproteine come ad esempio le
estensine.
Proteine enzimatiche
- : cellulasi, pectinasi, perossidasi,
pectinmetilesterasi, fosfatasi acide, chitinasi e glucanasi.
Importante è l’espansina che favorisce il «rilassamento» delle
componenti polisaccaridiche e quindi una espansione controllata
della parete cellulare
Biogenesi della parete primaria
Lo sviluppo della parete primaria richiede una precisa coordinazione fra:
- la sintesi delle microfibrille cellulosiche a livello plasmalemmico,
- la sintesi delle pectine e delle emicellulose a livello golgiano,
- La sintesi delle proteine a livello endoplasmico.
Le proteine parietali e gli enzimi
implicati nei processi dinamici di
sintesi e rilassamento dei network
parietali sono sintetizzate nel
RER, modificate nel Golgi per
aumentarne la solubilità e
trasportate verso la parete in
formazione dove subiscono nuove
modificazioni.
La parete primaria nelle cellule vegetali viene depositata durante la fase di crescita
L’espansione cellulare correlata alla crescita primaria sottintende un
della cellula.
cambiamento nelle dimensioni e nella composizione della parete.
La crescita cellulare può avvenire per distensione o per allungamento
monodirezionale e durante tali processi la parete deve incorporare nuovo materiale e
aumentare di superficie. l’espansione cellulare e
Il turgore esercitato dal protoplasto è necessario per generare
costante durante l’intero processo.
tale pressione rimane pressocchè
L’arrangiamento delle rosette nel plasmalemma guida la direzione di deposizione
delle microfibrille che a sua volta determina la direzione di allungamento cellulare.
I microtubuli corticali, situati nel citoplasma sottostante, coordinano la direzione
secondo cui le microfibrille di cellulosa sono deposte nella parete nascente. I
microtubuli corticali, quindi, determinano la tessitura della parete.
Durante l’espansione cellulare la direzione predominante di crescita è a sua volta
influenzata dalla tessitura della parete, tendendo ad essere perpendicolare alla
direzione prevalente delle microfibrille.