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Ritardo Motorio Semplice

Il ritardo motorio semplice è un ritardo nella sequenza di sviluppo delle competenze motorie globali, dalle posture allo spostamento nello spazio, senza intaccare altre aree. Il ritardo idiopatico nella acquisizione della stazione eretta e deambulazione lo definiamo anche walkers. Questi bambini hanno segni caratteristici quali persistenza di schemi statici e dinamici in posizione seduta. Quindi anziché sviluppare la stazione eretta, diventano particolarmente bravi nella seduta. Talvolta, quando si tenta di alzarli da terra, non si raddrizzano ma rimangono con le gambe flesse senza adattarsi al movimento. Il ritardo motorio semplice spesso è molto influenzato.

(NO VALUTAZIONE MA CLASSIFICAZIONE)- VFCS (visual function classification system)- BMFM (bimanual fine motor function)- BESTA= scala che valuta la manualità nella paresi e plegia in utilizzo spontaneo, su richiesta e per le autonomie- MELBOURNE= scala di valutazione nell'emiparesi- QUEST= scala di valutazione nell'emiparesi

RITARDO PSICOMOTORIO

Il ritardo psicomotorio è detto anche ritardo globale di sviluppo, questa è una diagnosi di attesa che viene fatta per via di mancata acquisizione di competenze motorie, cognitive e comunicative in relazione ovviamente all'età cronologica. Questa diagnosi entri i 3 anni del paziente deve mutare, perché tanti disturbi da piccolini sono molto difficili da diagnosticare.

ma a 3 anni si può fare diagnosi dal ritardo psicomotorio, che sia PCI, autismo, deficit intellettivo o quant'altro. Più che non raggiungere le tappe in tempo un bimbo con questa diagnosi di attesa, magari li raggiunge border line a livello di tempi ma con una povertà di iniziativa motoria, scarsa intelligenza motoria, quindi non riesce a costruire schemi motori più complessi, non sa automatizzare gli apprendimenti, quindi spesso è molto sfumato, ma essendo molte volte precursore di patologia, prima si nota, prima si fa terapia e meglio sarà la prognosi. Spesso questi bimbetti hanno difficoltà a riadattare gli schemi motori ad ambienti nuovi, l'area fine motoria rimane un po' più grossolana, hanno difficoltà a trasferire idee motorie acquisite su uno stesso oggetto percettivamente diverso (es. un ciuccio o un biberon differente dal loro che pure sempre ha la forma e le caratteristiche di un ciuccio o un biberon), e

questi gradini li portano a rimanere cognitivamente indietro perché non riescono ad astrarre l'atto motorio. Il ritardo psicomotorio è un disturbo strumentale, con una componente ideativa e simbolica, con difficoltà nell'uso rappresentativo della manipolazione costruttiva. A livello strumentale abbiamo una compromissione degli aspetti esecutivi del movimento (es. variazione di schemi), a livello ideativo simbolico c'è incapacità di costruire immagini mentali del movimento e nel progettarlo, a livello relazione comunicativo, mancando tutto quello appena detto, c'è un'incapacità di utilizzare il movimento come strumento di comunicazione.

Per fare diagnosi dal ritardo psicomotorio è necessario fare il profilo di sviluppo del paziente per capire se ci sono aree deficitarie o ha comunque uno sviluppo armonico anche se globalmente indietro, in quest'ultimo caso la diagnosi sarà ritardo globale dello sviluppo.

che vedo a medio e lungo termine sono quelli che richiedono un lavoro più approfondito e continuativo nel tempo. Per quanto riguarda l'intervento riabilitativo, è fondamentale lavorare sulla stimolazione e l'incitamento del bambino attraverso attività mirate. Questo può includere esercizi motori, giochi interattivi, attività cognitive e comunicative, e così via. L'obiettivo è quello di favorire lo sviluppo delle abilità mancanti o ritardate, ma anche di potenziare le capacità già presenti. Inoltre, è importante coinvolgere la famiglia e gli operatori scolastici nel percorso riabilitativo, in modo da creare un ambiente di supporto e continuità per il bambino. La collaborazione tra tutti gli attori coinvolti è essenziale per garantire un intervento globale e personalizzato. Infine, è cruciale tenere conto delle caratteristiche specifiche di ogni bambino con ritardo psicomotorio, poiché ogni caso è unico e richiede un approccio individualizzato. L'obiettivo è quello di valorizzare le potenzialità del bambino e di favorire uno sviluppo armonico in tutte le aree, sfruttando anche i punti di forza per sostenere quelli deboli. In conclusione, la diagnosi di attesa e il ritardo psicomotorio sono concetti simili, ma l'approccio riabilitativo si focalizza sulla stimolazione e l'incitamento del bambino, lavorando sui punti deboli e valorizzando i punti di forza, al fine di favorire uno sviluppo globale e personalizzato.

Nel caso di un bambino non vedente, il recupero posturale e motorio (RPM) è un aspetto fondamentale da considerare. Il RPM si riferisce alla capacità del bambino di acquisire il controllo delle posture e dei movimenti, nonostante la mancanza di informazioni visive.

Quando si lavora con un bambino non vedente, è importante organizzare un progetto riabilitativo specifico, individualizzato, globale, dinamico e mirato. Questo progetto dovrebbe essere sviluppato in collaborazione con l'equipe che si occupa del bambino.

La mancanza di informazioni visive può influire sull'esplorazione, sulla coordinazione occhio-mano, sulla relazione spaziale, sulla comunicazione mimica e gestuale, nonché sulla comunicazione verbale. Nonostante i bambini non vedenti possano seguire una sequenza di acquisizioni simile a quella dei bambini vedenti, i tempi e le caratteristiche di queste acquisizioni possono essere diverse.

Spesso i bambini non vedenti presentano una postura del tronco in antiflessione quando sono seduti e possono essere rigidi. Inoltre, possono avere ritardi nello sviluppo delle reazioni motorie e delle abilità motorie fini.

diequilibrio e di difesa. Anziché sulla coordinazione oculo-manuale loro basano la loro reaction sound.percezione sullo spazio sulla coordinazione orecchio-mano, chiamataNel bambino con il deficit uditivo ci sono difficoltà a livello di sviluppo visuo-spaziale perché l’udito è come se fosse la nostra vista laterale e posteriore, quindi viene a mancare questa integrazione. La principale problematica di sviluppo ovviamente è il linguaggio, in secondo luogo il comportamento, l’attenzione e di nuovo la sfera percettiva spazio-temporale. Nel ritardo psicomotorio notiamo che, a differenza del bambino normotipico, non abbiamo la variabilità e la plasticità dei comportamenti e delle strategie, bensì notiamo una rigidità nell’utilizzo di schemi acquisiti al di fuori del contesto di acquisizione. Questo dovuto a difficoltà nella componente ideativa e simbolica dello schema, dall’incapacità di

progettazione mentale del movimento. Aseconda dell'aspetto del ritardo psicomotorio dominante ci troveremo poi, in fase disviluppo, di fronte a disturbi di vario tipo come neuromotorie, disprattognosiche,comunicative o comportamentali. La distinzione dal RPM e dai disturbi intellettivi sipuò effettuare con sicurezza solo quando gli apprendimenti non sono più senso motorima diventano cognitivi puri.

PCI

La paralisi cerebrale infantile è un disordine persistente, ma non modificabile, del movimento e della postura, dovuto ad una lesione non progressiva del cervello immaturo. La lesione quindi non peggiora, ma il quadro clinico cambia nel tempo, si modifica con il modificarsi del bambino. Fino ai 2 anni si può dire che la maturazione del cervello non è completata perché non è completato il processo di mielinizzazione.

PCI viene considerato un po' termine ombrello perché racchiude una grande variabilità di quadri clinici con

diverse eziologie e diverse espressioni sintomatiche, questi quindi hanno in comune solo la lesione al cervello entro i 2 anni, con una manifestazione a livello motorio. I disturbi del movimento però non è detto siano l'unica rappresentazione clinica, possiamo trovarvi anche diversi disturbi associati su piani funzionali diversi come cognitivo, sensoriale o neuropsicologico. L'osservatorio epidemiologico sulle paralisi cerebrali infantili si chiama (surveillance of cerebral palsy in Europe). Nel 2005 è stata definita la PCI come un gruppo di disordini nel movimento e nella postura, i quali causano limitazioni delle attività, ed è causata da una lesione non progressiva nello sviluppo fetale o nel cervello dell'infante, questi disordini motori sono spesso accompagnati da disturbi della sensibilità, cognitivi, del linguaggio, della percezione, del comportamento e/o epilessia. La prima tecnica di classificazione di PCI si basa sul

sintomo neurologico prevalente, e si divide in:

  • PC spastica - ipertono spastico, segni piramidali
  • PC discinetica - caratterizzata da movimenti involontari di vario tipo in particolare durante un movimento volontario, fluttuazioni del tono
  • PC atassica - difficoltà di controllare e coordinare i movimenti del corpo, difficoltà nell'equilibrio, tono ridotto

Le varie classificazioni servono per:

  • Formulare la prognosi
  • Identificare gli obiettivi
  • Interventi da attuare
  • Trovare eziopatogenesi

Figura 1 - Correlazioni con le neuroimmagini

PCIAtassica
Le classificazioni le facciamo:
1. Per eziologia
2. Per sintomatologia (spastico, discinetico, atassico)
3. Per la funzionalità
4. Per topologia

Le forme spastiche possono essere:

PCI
Unilaterali (emi-paresi/plegia) discinetica
Bilaterali (tetra-paresi/plegia, di-paresi/plegia)
Su un solo arto (mono-paresi/plegia)
Sugli arti inferiori

(para-paresi/plegia)

Su tre arti (tri-paresi/plegia)

Le discinetiche possono essere:

  • Distoniche
  • Coreoatetosiche

Nella spasticità abbiamo una soglia di reclutamento muscolare ridotta, il che porta al coinvolgimento di un distretto muscolare molto più ampio con un'attivazione di tutte le unità motorie anche con movimenti minimi, perdendo la selettività del movimento e la raffinatezza di questo con uno stato di contrazione persistente. Questo porta a perdere l'elasticità dei muscoli, un ridotto allungamento muscolare, contrazioni tendinee e deformità ossee. Il tono muscolare quindi è aumentato, lo valuto attraverso la mobilizzazione passiva, valuto poi i segni neurologici come i riflessi patologici, ad esempio il Babinski.

Ad oggi si utilizza la GMFCS Gross Motor Function Classification System per valutare la funzione

Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
11 pagine
SSD Scienze mediche MED/45 Scienze infermieristiche generali, cliniche e pediatriche

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Giadaferraz di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Scienze infermieristiche e tecniche riabilitative neuropsichiatriche e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Giannini Maria Teresa.