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ESAMI

Esame clinico

Ispezione + utilizzo di specifici strumenti a punta per capire se c’è cavitazione.

Esame radiografico per identificare ottusità.

Entrambi spesso sottovalutano la reale entità del processo carioso.

TERAPIA

Classificazione operativa secondo Lutz

Forme iniziali, superficie esterna smalto: terapia profilattica > per arrestare processo;

Se coinvolgimento di tutto lo smalto: trattamento conservativo;

Se coinvolgimento della dentina esterna: rimozione tessuto carioso + tessuto non sostenuto

dalla dentina.

Se coinvolgimento della dentina in profondità: trattamento endodontico, a livello del tessuto

pulpare.

Materiale usato in passato: amalgama dentale > lega a base di mercurio tossica per operatore,

anche se non rischio per il pz. PULPOPATIE

Possono essere complicanze del processo carioso o indipendenti da questo.

Cause:

Fisiche:

meccaniche:

- - traumi accidentali: rottura corona e esposizione tessuto pulpare;

- traumi odontoiatrici/cronici: a causa di parafunzioni;

parafunzione = trauma cronico della superficie del dente che porta a usura (es:

bruxismo = digrignare) o occlusione violenta/clamping → microfratture lungo l’asse

maggiore del dente > giunzione amelo-cementizia > esposizione e distacco di smalto

con esposizione della dentina.

termiche: manovre odontoiatriche > strumenti con flusso d’acqua per abbattere la

- temperatura (polpa danneggiata con aumento temperatura).

elettriche: manovre odontoiatriche + saliva = elettrolita > micro-correnti galvaniche

- tra denti e strutture metalliche.

Chimiche: manovre odontoiatriche + permeabilità dentina o cemento fino a polpa a seguito

di erosione.

Batteriche: o diffusione dentinale del processo carioso o retrograda (aggressione batteri da

parodonto o per via ematogena).

ASPETTO SINTOMATOLOGICO 9

Iperemia pulpare: situazione reversibile, può essere contrastata con terapie odontoiatriche

conservative.

Dolore provocato da stimoli termici o soluzioni iperosmolari è localizzato, cessa con

allontanamento dello stimolo e dura > 30 secondi.

Dolore riconducibile alle fibre di Thomas: prolungamento citoplasmatico degli odontoblasti

che entrano nei tubuli dentali accompagnati da fibre nervose a piccolo diametro. In seguito a

stimolo si stirano > dolore.

Pulpiti: infiammazione acuta diffusa nel tessuto pulpare. Trattamento = eliminazione tessuto

pulpare > perdita vitalità.

acuta: dolore spontaneo o aumentato, nevralgico (non localizzato) e prima

- intermittente e poi continuo, con durata >> 30 secondi.

sierosa: incremento dolore per stimoli sia caldi che freddi

- purulenta: caldo aumenta dolore, freddo lo riduce

-

terapia: pulpectomia > asportazione tessuto pulpare.

+ somministrazione palliativa di analgesici e inutile di antibiotici.

cronica:

- - aperte: tessuto di granulazione post diffusione di un’infezione;

ulcerosa: tessuto necrotico in superficie

- ipertrofica: polipo pulpare

-

- chiuse: polpa non direttamente esposta alla bocca

- calcificante: masse di tessuto osteoide nella polpa.

- riassorbimento osseo: degenerazione del tessuto di granulazione

interno > erosione tessuto dentinale > dente non può essere recuperato.

In alcuni casi: fuoriuscita del tessuto di granulazione attraverso il

dente.

Necrosi: scomparsa sintomatologia (no vitalità tessuto). Trattamento radicale.

- asettica in seguito a fenomeni trombotici o settica.

TRATTAMENTO

Devitalizzazione: trattamento endodontico.

1. pulpectomia

2. detersione e disinfezione spazio → abbattimento contaminazione batterica sia dallo

spazio che prima era pulpare sia dalla dentina attorno → asportazione tessuto

infiltrato da batteri > sagomazione spazio

3. sigillo dello spazio attraverso otturazione canalare: non renderlo disponibile di

nuovo ad altri batteri.

Problema: strumenti piccoli in spazio anfrattuoso.

Approccio conservativo: SOLO quando la radice del dente non è ancora completamente

sviluppata (pulpectomia in questo caso = blocco sviluppo radicolare).

Bambino > forame apicale molto ampio > mantenimento vitalità (nell’adulto: forame stretto

> edema > infiammazione > necrosi). 10

Flogosi del tessuto pulpare > pulpite sempre più diffusa > ischemia e necrosi del tessuto

pulpare > scomparsa sintomi, ma diffusione infiammazione oltre il limite dentale, allo spazio

periapicale > complicanze: ascessi periapicali. 11

LEZIONE 3

MEDICINA ORALE - ODONTOSTOMATOLOGIA

Odontostomatologia = malattie che interessano tessuti del cavo orale, tessuti gengivali e

tessuti che non sono in contatto con elemento dentale (lingua, pavimento orale, guance,

palato duro, palato molle fino ai pilastri)

Stomatologia: sotto branca dell’odontoiatria, specializzata in diagnosi, trattamento e

valutazione delle affezioni delle zone del cavo orale NON collegate a patologie dentali o

parodontali. Si tratta di valutazioni molto rare, infatti il 99% delle condizioni sono dovute a

denti e gengive; la restante parte deve essere valutata dalla stomatologia.

Approccio è molto più medico rispetto all’odontoiatra: quest’ultimo ha problemi sui singoli

denti (caria-polpa infetta-pato infettive a partenza dentale) → revitilizzazione o ricostruzione

del dente.

La medicina orale invece è più tipo dermatologia orale, e comprende anche la parte

oncologica (solo intercettazione lesioni maligne > poi indirizzato ai competenti, orl o

maxillo).

Ordine di valutazione: odontoiatrica (denti) > parodontale (gengive e parodonto

superficiale e profondo) > stomatologica: ciò che NON ha a che fare con i denti.

Consiste in una valutazione più specialistica:

1. approccio anamnestico = history taking:

- anamnesi patologica prossima

- anamnesi patologica remota: fondamentale!

- anamnesi familiare: poco importante

- anamnesi farmacologica: importantissima, anche about terapie oncologiche;

qualsiasi farmaco ha effetti collaterali, e spesso sono a livello del cavo orale.

- anamnesi delle tappe fisiologiche di sviluppo del pz: poco importante

2. esame obiettivo: è seguente la valutazione odontoiatrica (dente, panoramica,

parodonto, dati biometrici) >> visita a livello mucoso: molto easy, equivale a visita

dermatologica, basta osservare: guanti, luce, specchietti e legnetti di balsa x retrarre le

guance. Questo è un passaggio molto semplice, che però se fatto sempre può

intercettare patologie in modo precoce (cancro in bocca). Si fa anche un esame

obiettivo EXTRAORALE (peso, pressione, polso, volto, mani)

3. diagnosi: è clinica, basta osservare; nei casi di dubbio → biopsia: prelievo di tessuto

> anatomopatologo > taglio in silice > colorazioni > microscopio: studia eventuali

alterazioni strutturali → indirizza verso diagnosi in modo da scegliere l’approccio

terapuetico adeguato (farmacologica o chirurgica). Si possono fare altre valutazioni,

come esami ematochimici, ecografie, esami radiografici, TC, ma solitamente la

biopsia (procedimento diagnostico fondamentale in medicina orale) è sufficiente.

4. trattamento specifico: farmacologico, chirurgico o i due combinati (la radio è a

cavallo tra i due).

PATOLOGIE SPECIALI ODONTOSTOMATOLOGIA

Moltissime condizioni che interessano le mucose del cavo orale, divise in:

- cancro orale e disordini potenzialmente maligni: abbastanza raro (13° posto in top list

dei tumori); si usa stadiazione TNM (dimensione, linfonodi e metastasi) → prognosi

1

diversa a seconda dello stadio: per i tumori solidi, prima si prendono, meglio è, a

prescindere dal trattamento.

- malattie microbiche

- malattie disimmuni

- stomatiti aftose

- aumenti di volume gengivali

- sindrome della bocca che brucia

- lesioni pigmentate

- granulomatosi oro-facciali

- patologie gengivali non placca dipendente

- disordini ghiandole salivari maggiori e minori

MALATTIE MICROBICHE

Oltre alle due malattie microbiche non trasmissibili più frequenti (carie e mal. parodontale),

ci sono altre malattie date da virus, funghi e batteri; le principali sono:

1. malattie erpetiche (herpes virus 1): 8 virus capaci di infettare l’uomo, quasi tutti

danno infezione anche nel cavo orale, a parte 6 e 7 (malattie esantematiche infanzia).

I virus erpetici sono ubiquitari e la maggioranza della popolazione è entrata in

contatto (70 al 90%). Ci sono due picchi di incidenza: età pediatrica + 15-20 anni.

Il principale è HSV 1, che ha tropismo ideale per la cute al di sopra del diaframma →

cute e mucose del cavo orale. La caratteristica principale è che creano infezione di

tipo latente (tipo H. zoster post varicella): post prima infezione (contatto da liquidi,

fluidi infetti) > latenza del virus nei gangli sensoriali. Nel caso del cavo orale, il

ganglio è il ganglio di Gasser (del trigemino) > virus si ripresenta.

La malattia provocata viene chiamata con nomi diversi a seconda del ganglio, e nel

caso del cavo orale → gengivostomatite erpetica primaria. (stomatite =

infiammazione dello stoma, ovvero del cavo orale; può essere erpetica, da chemio o

da malattia disimmune).

Il quadro è autolimitante: creano lesioni vescicolari erosive > rottura > croste sulla

pelle; nel cavo orale non si forma la crosta → ambiente umido > comparsa parte

gialla, dovuta all’accumulo di fibrina, fino a che ci sarà epitelio nuovo.

Trattamento: in soggetti immunocompetenti → risolve da sola, 10-15 gg, al massimo

si dà un antivirale; per i soggetti immunocompromessi, l’infezione è molto più

pericolosa e gli ascessi possono rappresentare anche una complicanza letale. In più

non si riesce a trattare nemmeno a dosi farmacologiche molto alte. In generale, in

presenza di processo microbico, bisogna valutare:

- carica virale/batterica

- tipo di virus/batterio

- tipo di paziente

Sintomi:

- malessere diffuso e mialgia → eruzioni cutanee post 3 gg

- interessamento di palato, labbra, gengive e lingua

- influenza abbastanza importante, con astenia, letargia.

- linfoadenopatia latero cervicali, irritabilità, disfagia 2

- febbre labiale: riattivazione in stati influenzato, stati stressogeni, stati febbrili,

interventi chirurgici o traumi.

2. candidosi orali: molto molto frequenti, sono le infezioni micotiche più comuni del

cavo orale, causata soprattutto da candida albicans → candidosi oro-faringea. E’ un

fungo commensale, presente nel nostro ecosistema orale. Molto probabilmente,

facendo un tampone, risulterebbe positivo, MA non vuol dire che c’è candidosi in

atto.

Epitelio normale: cheratinociti > membrana basale > tessuto connettivo; la parte

superiore con lo strato cheratinizzato viene continuamente ric

Dettagli
Publisher
A.A. 2024-2025
42 pagine
SSD Scienze mediche MED/28 Malattie odontostomatologiche

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Chiarettaa7 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Odontostomatologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Arduino Paolo.