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PARASSITOLOGIA MEDICA

Si intendono infezioni causate da protozoi, elminti (vermi) e artropodi. Per l’esame

dobbiamo conoscere solo i protozoi, i quali sono organismi unicellulari eucarioti, provvisti

spesso di movimento tramite flagelli, ciglia o pseudopodi, e vivono solitamente liberi nelle

acque dolci o marine. Si replicano per duplicazione o tramite riproduzione sessuata. Molti

possono formare una parete cistica per resistere all’ambiente (come i batteri sotto forma di

spore). Li classifichiamo in base alla struttura che possiedono per muoversi e sulla base di

come si muovono. Il patogeno più diffuso è la malaria ed è un protozoo (sporozoo).

Alcuni artropodi sono pericolosi perché possono trasferire altri patogeni come protozoi.

MATERIALI PATOLOGICI (leggere soltanto questo elenco di buon senso, non ci sono

domande su questa parte)

Materiali biologici che necessitano di raccolta e trasporto per la diagnosi di infezione.

• Per la riuscita dell’indagine, il prelievo del materiale patologico deve essere effettuato in

modo corretto

• Il materiale deve essere rappresentativo dell’infezione (es. sangue per setticemia, LCR per

meningite, urina per cistite)

• Il prelievo deve rispettare le norme dell’asepsi

• Il materiale deve essere prelevato al momento opportuno (es. sangue per emocoltura deve

essere prelevato durante il picco febbrile)

• Il materiale va conservato adeguatamente prima dell’analisi

Per la diagnosi si può fare la ricerca diretta

del patogeno (approccio diretto) oppure

cercare specifici anticorpi nei suoi confronti

(approccio indiretto). Per la diagnosi di

una infezione sostenuta da batteri, si ricorre

prevalentemente all’esame microscopico o

all’esame colturale.

(non ci sono domande sulla parte di

diagnosi)

VACCINI

Vogliono rendere immune il soggetto proteggendolo, l’immunizzazione attiva riguarda la

protezione trasferita dall’esterno (immunoglobuline), quella passiva riguarda l’induzione di

una risposta immunitaria propria dell’ospite ed è ormai poco utilizzata.

Aumentano le strategie di immunizzazione attiva e parlando di vaccino dobbiamo

considerare qualcosa che venga immesso nell’organismo generando una risposta. Non

sempre una volta iniettata la sostanza si genera una buona risposta immunitaria, può

esserci bisogno di ulteriori sostanze da aggiungere come gli adiuvanti usati in passato, ma

oggi si preferiscono sostanze che influenzano la risposta cellulo mediata o quella

anticorpale.

Con efficienza del vaccino valutiamo la capacità di indurre una buona risposta immunitaria,

ma quando un vaccino è efficiente? Un vaccino è efficace quando protegge anche solo

per un periodo di tempo determinato, sebbene questo termine possa essere opinabile in

quanto dipende da quanto tempo mi serve. Esso è sicuro se non ci sono effetti collaterali

inaccettabili e in una percentuale ridotta di soggetti. Invece rimane stabile solo se viene

conservato ad una determinata temperatura, spesso molto bassa, altrimenti ciò incide

sull’efficacia. Un altro elemento da valutare è ovviamente il costo, che però ci porta a

considerare anche quali sarebbero le spese senza, cioè con la diffusione delle infezioni

relative (infatti ci sono gli obblighi vaccinali).

Per quanto riguarda le infezioni batteriche possiamo avere delle tossine, che una volta

estratte dalle colture batteriche (per es. differita e tetano), vengono inattivate, iniettate

nell’umano e si genera una risposta. Questi sono i tossoidi (Nb. per esame). Batteri

inattivati riguardano vaccini simili ai precedenti, ma entrambi sono meno utilizzati per i

possibili effetti collaterali (un esempio di vaccini con batteri inattivati e quello del colera).

Possono essere introdotti anche batteri vivi attenuati, sono usati per tubercolosi, tifo e

colera (è il più usato per il colera).

Più moderni sono quelli costituiti da polisaccaridi della capsula batterica (Nb) come quelli

per i batteri N. meningitidis, S. pneumoniae influenzae, i tre batteri che possono causare

meningite. La sicurezza di questi vaccini è massima. Era stato creato un vaccino che

proteggeva da tutti i tipi di meningococco ma non dal B, con capsula troppo simile al self, e

per proteggere da esso hanno usato 3 antigeni diversi (proteine). Il vaccino è stato scoperto

per “reverse vaccinology” (Nb.) perché invece di utilizzare una parte del batterio è stato

studiato il genoma cercando di trovare la più piccola combinazione di proteine che

conferisse una protezione.

Per quanto riguarda le infezioni virali invece molti vaccini erano caratterizzati da virus vivi

ma resi innocui, facendo infettare delle colture cellulari in laboratorio e non direttamente

l’organismo. In questo modo perde un pò di virulenza ma non si può avere la sicurezza a

differenza di quando si utilizzano solo alcune parti del patogeno. Un altro tipo di vaccini è

quello con virus inattivati, che non riproducono la malattia ma, tranne in alcuni casi come

quello dell’influenza, non sono molto utilizzati per la scarsa efficacia.

I più sicuri invece riguardano gli antigeni ricombinanti, che contenendo solo alcune

proteine virali non generano la malattia.

Per il covid sono stati usati vaccini basati su proteine (ricombinante), a vettori virali, ma quelli

più fre uenti e sicuri sono stati quelli a mRNA o DNA.

La maggior parte dei vaccini sono iniettati per via intramuscolare e sottocutanea ma si

stanno studiando altre strategie allo scopo di far sviluppare un’immunità a livello locale

(mucosale).

Gli schemi vaccinali sono diversi in base ai paesi e variano in base a epidemiologia ed

economia. L’immunità di gregge riguarda la possibile scomparsa di patogeni data dai pochi

soggetti che possono essere infettati, un esempio è

stato il vaiolo che essendo un patogeno solo

umano è stato estirpato tramite le vaccinazioni.

Ci sono controindicazioni infatti vanno segnalate al

personale sanitario che farà le opportune domande.

(ci saranno domande solo sulle parti come quelle in

cui si trattano elementi come tossoidi o reverse

vaccinology) FARMACI ANTIMICROBICI

Una strategia per curare le infezioni sono i farmaci, cioè sostanze dannose per i patogeni

ma non per l'ospite. Essi vanno a danneggiare strutture che si trovano solo nei patogeni

come la parete batterica, quindi sono specifiche per es. solo nei batteri oppure farmaci che

vanno a interferire con la sintesi proteica in quanto i loro ribosomi batterici sono diversi dai

nostri. Si hanno invece pochissimi farmaci per i funghi perchè la cellula fungina è di tipo

eucariotico e quindi si hanno pochi bersagli che siano presenti solo all’interno di essi e non

nelle nostre cellule. Si hanno pochi farmaci virali perché quando un virione è esterno alla

cellula non è nemmeno vivente e quindi bisogna andarlo ad uccidere quando si trova dentro

alle cellule, ma questo è molto complesso perché il virus sfrutta la cellula stessa e per

poterlo danneggiare non possiamo andare a distruggere la nostra stessa cellula.

I farmaci antibatterici funzionano con due modalità diverse:

ANTIBIOTICI BATTERIOSTATICI

ANTIBIOTICI BATTERICIDI

L’ANTIBIOTICO BATTERIOSTATICO è una sostanza che interferisce con processi come la

sintesi proteica e non uccidono il batterio ma interferiscono solo con la loro normale

funzione, non rendendolo più in grado di causare un problema. Una volta che però la terapia

viene sospesa il batterio non essendo morto può tornare alle condizioni iniziali. Si tratta di

una terapia reversibile.

I FARMACI BATTERICIDI portano il batterio alla morte perché per esempio distruggono la

parete batterica. Tale condizione è quindi irreversibile.

I farmaci batteriostatici vengono usati anche se non vanno ad uccidere il batterio perché

mantenendo limitata la loro riproduzione e il nostro corpo attraverso il sistema immunitario è

in grado di generare delle risposte che riescono a contrastare il problema. Infatti è

necessario prendere il farmaco per il tempo giusto in modo da dare tempo al corpo di

intervenire. Lo spettro d'azione è l'insieme delle specie o dei microrganismi nei confronti

dei quali il farmaco è efficace. Vengono detti ad ampio spettro quando agiscono su batteri

sia gram + che -, mentre vengono detti a spettro d'azione ristretto quando hanno un numero

limitato di obiettivi.

La resistenza di un patogeno può essere intrinseca, cioè se i batteri la possiedono dalla

loro nascita, oppure la possono acquisire durante la vita attraverso geni di resistenza per

esempio presenti su plasmidi e che quindi possono essere scambiati tra batteri acquisendo

sempre nuove forme di resistenza. Quest’ultima viene detta estrinseca.

Essa può anche essere cromosomica quindi mediata da mutazioni, e l'aumento della

resistenza è stato anche causato da noi con un uso troppo largo degli antibiotici soprattutto

a livello animale.

SAGGIO IN VITRO DELLA SENSIBILITÀ AI FARMACI ANTIMICROBICI

Dopo che i batteri in laboratorio sono stati coltivati identificati viene effettuato quello che è

l'ANTIBIOGRAMMA cioè le prove che vanno a cercare qual è l'antibiotico che devo andare

ad usare per poter contrastare quel determinato batterio. Può essere di diffusione su

piastra quindi terreno con agar solido o di diluizione, in brodo quindi su terreno liquido.

INFEZIONI ESOGENE ED ENDOGENE

Microrganismi commensali: batteri che sono

normalmente presenti sulla superficie di un

determinato tessuto, senza causare malattia. Se

simbionti svolgono funzioni che possono essere

utili all’organismo stesso.

Microrganismi patogeni: batteri la cui

presenza indica infezione

– Patogeni facoltativi: non causano sempre

malattia, dipende dall’individuo e dalla loro

concentrazione

– Patogeni obbligati: causano in modo

indipendente una malattia da infezione

Le infezioni possono essere esogene o

endogene. Le endogene possono avvenire per

espansione numerica di elementi presenti nella

normale popolazione microbica, oppure per

trasferimento di microrganismi nel caso in cui

riescano a raggiungere un distretto in cui non

sarebbero normalmente presenti (l’80% accade

per escherichia coli). Le esogene invece vedono

l’ingresso di microrganismi dall’esterno, che

possono arrivare da persone malate o portatori

sani, animali infetti (si parla di zoonosi, Nb), o

materiali inanimati infetti.

Tra le vie di trasmissione esogene abbiamo

solitamente la via alimentare, poi ci sono quella

aerea e quella tramite droplets (in cui variano le

dimensioni delle goccioline sospese).

Dettagli
Publisher
A.A. 2023-2024
19 pagine
SSD Scienze mediche MED/42 Igiene generale e applicata

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Vezz_jr di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Scienze preventive e della comunità e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Marangoni Antonella.