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CAPITOLO 2. LE POLITICHE DEI PREZZI IN CONDIZIONI
PARTICOLARI (PARTE IV)
Il prezzo di lancio di un prodotto è un elemento molto importante poiché è in grado di favorire
l’accettazione del prodotto da parte del mercato.
Per quanto riguarda i prodotti innovativi possono essere adottate due tecniche differenti:
➿ skimming. In italiano è traducibile con l’espressione “scrematura“. Questa politica
consiste nel fissare un prezzo relativamente alto nella previsione che i consumatori con
livelli di reddito elevati in cerca di novità acquisteranno il prodotto anche se il prezzo è
all’inizio sensibilmente più alto rispetto ai costi di produzione. Prima o poi però la
domanda sarà saturata e la concorrenza potrà essere in grado di imitare il prodotto.
Quando le vendite cominciano a rallentare l’impresa abbassa i prezzi allo scopo di attirare
anche i compratori con reddito più basso. Lo skimming consente all’impresa di
recuperare rapidamente gli investimenti e di accumulare buoni profitti prima dell’entrata
di nuovi concorrenti. Lo skimming può essere applicato quando esiste un numero elevato
di compratori tanto ampio da giustificare un certo volume di produzione; quando il
prezzo elevato conferisce anche immagine di qualità al prodotto; quando i compratori
non sono in grado di stimare i costi di produzione.
➿ prezzi di penetrazione. È una politica opposta alla precedente. Consiste
nell’introdurre un prodotto ad un prezzo basso nella speranza di attrarre un elevato
numero di compratori e conquistare una forte quota di mercato. Quando il prodotto è
stato accettato dal mercato e quando la marca ha conquistato una sua posizione,
l’impresa può eventualmente alzare il prezzo. Gli elevati volumi di produzione
consentono economie di scala.
Quando l’impresa vende in segmenti di mercato caratterizzati da una differente elasticità della
domanda per uno stesso prodotto, è possibile applicare una politica di prezzi differenziati,
tenendo conto che l’impresa vende nei segmenti a domanda inelastica ad un prezzo alto, mentre
al contrario vende a prezzi bassi nei segmenti a domanda elastica. La politica di prezzi differenziati
è fatta in base a quattro fattori: caratteristiche dei clienti (vi sono clienti con più reddito, altri con
più conoscenze circa il prodotto, altri con più capacità di negoziare), caratteristiche del prodotto
(una compagnia aerea fa pagare prezzi completamente diversi tra prima e seconda classe), tempo
(cambiano i prezzi in base all’ora del giorno, al mese, alla stagione), localizzazione geografica (i
prezzi possono cambiare a seconda del luogo dove il prodotto o il servizio sono utilizzati).
Spesso i consumatori acquistano e fanno le loro valutazioni dei prodotti sulla base di fattori di
carattere psicologico.
I prezzi psicologici sono appunto quei prezzi fissati tenendo presente del loro impatto
psicologico sul mercato.
Distinguiamo tra: " prezzi di prestigio, cioè quei prezzi che sono stabiliti tenendo conto che
per alcuni prodotti il compratore attribuisce al prezzo il significato di qualità e quindi accetta di
pagare molto per il prestigio che deriva dal fatto di possedere prodotti costosi. Anziché avere un
calo della domanda all’aumentare del prezzo si verifica il fenomeno opposto. Da un certo punto in
avanti però la domanda comincia a calare. Per applicare prezzi di prestigio devono esistere forti
differenze di qualità tra il prodotto al quale si applicano prezzi elevati e gli altri prodotti (il
consumatore medio non deve essere in grado di giudicare le differenze). # cifre critiche. È
dimostrato che è il compratore reagisce negativamente ad un prezzo arrotondato al centinaio, al
migliaio o ad altri multipli. Quindi i prezzi vengono fissati evitando che terminino con troppi zeri.
Sui prezzi incidono anche i costi di trasporto. Il venditore può decidere di far pagare
interamente il costo di trasporto al compratore. Con questa politica sarebbero svantaggiati i
compratori più lontani dal luogo di origine della consegna, mentre ne trarrebbero vantaggio quelli
più vicini. Un’altra politica che può adottare il venditore sta nell’applicare un prezzo (fissato
calcolando i costi medi di trasporto) uniforme per tutti i compratori (questa politica porta svantaggi
ai clienti più vicini, in quanto preferirebbero sostenere direttamente i costi di trasporto). Un’altra
tecnica sta nel suddividere l’area di distribuzione in tante zone, assegnando a ognuna un prezzo
differente. Infine, un’altra politica sta nella affidare i costi di trasporto al compratore, ma non per
l’intero tragitto, ma dal percorso che va da una città scelta come punto di riferimento al luogo di
consegna.
Il prezzo di listino è il prezzo base che il produttore o il rivenditore chiedono al compratore finale
in cambio del prodotto fornito. È comunicato al pubblico e indica a quale prezzo l’impresa è
disposta a vendere il prodotto. Il compratore può ottenere una modificazione di listino a suo favore
a seconda dei periodi dell’anno, delle quantità richieste, delle dilazioni di pagamento. Ecco di
seguito le forme di modificazione del listino più diffuse:
@ sconti sulle quantità. Sono riduzioni di prezzo offerte in cambio di acquisti di
prodotti o servizi al di sopra di un certo livello minimo. L’obiettivo è quello di stimolare il
compratore ad acquistare una maggiore quantità di prodotti. Le imprese così possono
spalmare i costi fissi di vendita su un volume più alto di prodotti venduti e inoltre
snelliscono il magazzino delle scorte .
@ sconti per cassa. È una riduzione di prezzo concessa ad un compratore che paga
entro un breve periodo di tempo. Le imprese così possono aumentare la liquidità e nel
frattempo ridurre i rischi di ritardi nei pagamenti.
@ sconti stagionali. L’impresa può offrire uno sconto sul prezzo di listino allo scopo di
incoraggiare i compratori ad acquistare prodotti in uno specifico periodo dell’anno
(durante il quale la domanda è in genere bassa). Gli sconti stagionali consentono al
produttore (o al venditore) di mantenere volumi costanti di vendita e di ridurre le scorte.
Quanto il cliente è disposto a pagare è un riferimento importante, spesso decisivo. L’impresa deve
stimare quanto il cliente è disposto a pagare. Di seguito i metodi che utilizza:
$ intervista. Consiste nel proporre a un campione di potenziali clienti uno stesso
prodotto a livelli diversi di prezzi e chiedere loro a quale livello siano disposti ad
acquistarlo. Questo metodo si concentra però esclusivamente sul prezzo e lascia in
secondo piano le caratteristiche del prodotto e i benefici che il compratore può da esso
ottenere.
$ trade off. Questo metodo, a differenza di quello precedente, si focalizza sulle
caratteristiche del prodotto e sui benefici che il compratore può da esso ottenere. Chi
effettua l’analisi pone a confronto il prodotto A (con date caratteristiche e un certo prezzo)
con il prodotto B (con caratteristiche diverse e un prezzo pure diverso) e si studia quali
sono le preferenze del potenziale compratore e i benefici che trarrebbe con l’acquisto di
uno piuttosto che dell’altro prodotto.
$ sperimentazione. I metodi precedenti sono utili, ma rimangono ad un livello
teorico. Il rischio è quindi che non rispecchino bene la situazione reale. Il metodo della
sperimentazione cerca di risolvere questo problema. Consiste nel mettere in vendita il
prodotto a prezzi diversi in luoghi diversi per periodi generalmente non inferiori a sei
mesi. Poi si confrontano le vendite effettuate nelle diverse zone e individua il prezzo che
determina la maggiore redditività.
$ valore economico per il cliente (EVC). Per i prodotti industriali i metodi precedenti
non possono essere applicati. Quando il compratore è un’organizzazione, il motivo alla
base dell’acquisto può essere o aumentare i ricavi o ridurre i costi. In genere questo
metodo prende come riferimento un prodotto della concorrenza allo scopo di offrire un
profilo di costi o un profilo di ricavi più convenienti per il cliente. Se chi vende è in grado
di offrire un EVC superiore a quello dei concorrenti avrà la possibilità di fissare un livello
di prezzi più alto. Il valore per i clienti in questo caso è dato dal rapporto tra i benefici
ottenibili e i costi. Quindi il venditore dovrà dotarsi di una forza vendita con elevata
professionalità, che sia in grado di intuire i problemi del potenziale compratore e di
fornire a quest’ultimo le informazioni sulle caratteristiche del prodotto e dei benefici che
può apportare.
Il processo che porta alla definizione del prezzo di un prodotto parte dalla definizione del
target da raggiungere, prosegue con la definizione dell’immagine che si vuole dare al prodotto.
Dopo l’impresa studia le relazioni che il prezzo intrattiene con gli altri elementi del marketing-mix.
Successivamente verranno svolte delle analisi circa la domanda, i costi e la concorrenza. Dopo
ancora è necessario esaminare i rapporti con gli intermediari e stabilire quale margine di utile
possa essere loro assegnato. Un ulteriore esame riguarda l’esistenza di norme riguardanti la
fissazione dei prezzi. Le analisi e gli assestamenti fatti in precedenza devono essere nuovamente
verificati rispetto alla strategia generale di marketing. Infine verrà fissato il prezzo.
I prezzi sono in continuo cambiamento e risultano da un insieme di azioni e reazioni.
L’impresa deve frequentemente decidere se abbassare o alzare i prezzi, se reagire ai ribassi o ad
aumenti avviati dai concorrenti.
L’impresa può essere protagonista di un cambiamento dei prezzi, cioè fa la prima mossa nel
mercato. Può decidere di aumentare i prezzi perché la domanda supera l’offerta, perché il prezzo
non rispecchia il valore (più alto) attribuito dai clienti, perché aumentano i costi di produzione e
quindi diminuiscono i margini di profitto. Al contrario l’impresa può decidere di diminuire i prezzi
se cala la domanda, se c’è eccesso di offerta nei confronti della domanda, se i clienti attribuiscono
al prodotto un valore inferiore al prezzo in corso.
L’impresa può effettuare un aumento graduale, che può essere assorbito meglio dal cliente sia dal
punto di vista economico che psicologico. Un’impresa può anche utilizzare la tecnica che comporta
un aumento dei prezzi delle parti accessorie e non del nucleo del prodotto.
Nel caso in cui decidesse di diminuire i prezzi l’impresa deve fare attenzione a non generare una
caduta di immagine. Analogamente