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(MDCK).
N.B: tutti i virus necessitano di cellule per replicare. In particolare, le culture cellulari possono essere
differenziate in:
• Primarie: le cellule prelevate da un animale morto vengono poste su un supporto plastico, sul quale
iniziamo a replicare per portare alla formazione di un pavimento cellulare.
• Semi-continue: le cellule sono in grado di riprodursi per un paio di volte mentre poi tenderanno a
morire
• Continue: sono cellule in grado di replicare all’infinito in quanto il numero cromosomico è divenuto
aploide. Esse moriranno soltanto quando non hanno più spazio per replicare. Grazie a queste
caratteristiche, sono le cellule più utilizzate nei laboratori di virologia. In particolare, le MCDK sono
le più utilizzate per isolare i virus canini
Epidemiologia
Era una malattia molto diffusa in Inghilterra, Danimarca, Norvegia, Italia e Francia prima dell’impiego del
vaccino. Le indagini sierologiche hanno dimostrato che la prevalenza risultava essere compresa tra il 30-60%
prima delle vaccinazioni. Successivamente si è registrata una notevole riduzione dell’incidenza della malattia.
N.B: la prevalenza è un dato statico in quanto rappresenta una fotografia della situazione attuale, al contrario
l’incidenza è un dato dinamico in quanto rappresenta il cambiamento del numero di nuovi casi rispetto ai
precedenti.
È una malattia che tende a decorrere in forma acuta nei soggetti giovani mentre la si osserva in forma sub-
clinica (silente) nei soggetti con età superiore ad un anno che però rappresentano una fonte di diffusione
del virus nell’ambiente esterno. È una malattia ad elevata mortalità e morbidità, soprattutto nei cuccioli di
età inferiore alle 2 settimane e privi di immunità colostrale.
La trasmissione può avvenire per via diretta o indiretta dove è mediata da ciotole o da un veicolo passivo.
Durante la malattia, il virus viene eliminato continuamente attraverso le urine, le feci e la saliva poiché
essendo un virus sistemico sarà presente all’interno del sangue. Inoltre il virus viene eliminato attraverso le
urine anche per alcuni mesi dopo la guarigione.
Patogenesi
Le prime sedi di replicazione sono rappresentate dalle cripte tonsillari e dalle placche del Peyer.
Successivamente, si verifica una replicazione primaria al livello dei linfonodi regionali che induce la viremia.
In questo modo il virus si distribuisce nei vari distretti e parenchimi (polmonare, splenico, renale e in alcuni
casi anche a livello del sistema nervoso centrale). Gli altri siti di replicazione del virus sono rappresentati
dalle pareti dei piccoli vasi dove induce vasculite con conseguente emoraggia. 23
Malattie infettive I
Questi fenomeni inducono l’attivazione del processo infiammatorio, a cui consegue l’infiltrazione
leucocitaria. L’infiammazione tende ad aumentare l’intensità del danno tissutale, per cui oltre all’effetto
citopatico indotto dal virus dobbiamo considerare anche la risposta immuno-mediata che determina un
effetto negativo.
Quindi le principali sedi di replicazione sono rappresentate dagli epatociti dove inducono necrosi epatica ed
insufficienza epatica, endotelio vascolare, intestino, linfonodi, cervello e polmone.
Gli anticorpi neutralizzanti nei confronti del virus vengono rilasciati dopo 7 giorni. Affianco
ad essa, si scatena un ulteriore risposta anticorpale non positiva in quanto gli anticorpi
prodotti adranno a legarsi agli antigeni circolanti portando alla formazione di
immunocomplessi. Quest’ultimi attivano la reazione a cascata del complemento, per cui
portano ad un peggioramento del quadro clinico in cui il sintomo più grave è dato dall’ uveite
(occhio blu).
Il vaccino CadV1 tende a causare una reazione post-vaccinale equivalente al meccanismo che sfrutta il virus
durante l’infezione.
Le sedi principali interessare dalla precipitazione degli immunocomplessi sono i reni, dove la cascata del
complemento induce glomerulonefrite che si traduce successivamente in insufficienza renale acuta. Questo
fenomeno è abbastanza atipico e raro nei cuccioli, a meno che esso non assuma delle sostanze neurotossiche
oppure in seguito ad un’anomalia genetica.
Dopo un periodo di incubazione che varia dai 2 ai 4 giorni, possiamo osservare vari sintomi come:
• Febbre a causa di viremia intensa
• Anoressia poiché l’animale non mangia
• Abbattimento
• Ingrossamento dei linfonodi cervicali
• Tonsillite che si manifesta com tosse e sintomi simil-respiratori
• Vomito e diarrea
• Dispenea (fame d’aria)
• Edemi sottocutanei
• Turbe nervose
• Edema corneale
Lesioni anatomo-patologiche
Grave quadro di enterite emoraggica Linfoadenite emoraggica Grave quadro di polmonite Cistifellea aumentata di volume ed edematosa
Diagnosi clinica
• Si misura la temperatura per vedere se si ha la febbre
• Palpazione dei linfonodi per vedere se vi è un ingrossamento
• Tonsilliti e adeniti sottomandibolari che inducono sintomi respiratori
• Diarrea meno aggressiva e meno profusa rispetto a quella della parvovirosi 24
Malattie infettive I
• Ittero cioè una colorazione giallastra visibile attraverso l’esame ispettivo delle mucose apparenti
(sclera e mucose gengivali)
• Epatite
• Encefalopatie
• Possiamo avere occasionalmente anche sintomi neurologici come atassia, convulsioni, tremori.
Tendono a variare a seconda di dove il virus si localizza
• Uveite dove la cornea assume un aspetto blu
Diagnosi differenziale
1. Cimurro: è una malattia infettiva che colpisce maggiormente i soggetti giovani e si manifesta con una
varietà di sintomi clinici come sintomi respiratori e sintomi neurologici. In alcuni casi possiamo
osservare anche sintomi gastroenterici come la diarrea
2. Leptospirosi canine (in particolare la leptospira icterohaemorehagiae) inducono nel cane un quadro
di epatite acuta associata a sintomi gastrointestinali acuti, talvolta può essere presente anche l’ittero.
In questo caso riveste un’elevata importanza una buona diagnosi anamnestica, ad esempio se
abbiamo un cucciolo che vive in appartamento è raro che possa bere acqua contaminata da urine di
topi che agiscono da veicolo di leptospira. Al contrario, il cucciolo ha una maggiore possibilità di
infettarsi nel momento in cui vive in campagna.
3. Ehrlichiosi: è una malattia infettiva caratterizzata da segni clinici come l’ittero, anemia e
ingrossamento epatico. Si tratta di una malattia trasmessa da zecche, di conseguenza può essere
ipotizzata quando abbiamo un cane non sottoposto a trattamenti parassitari o con un infestazione
massiva di zecche.
4. Parvovirosi: in un cucciolo di 4-6 settimane la diarrea emoraggica farebbe pensare al parco o ai
coccidi. In questo caso però la diarrea emorragica presenta sangue digerito (scuro) a causa
dell’interessamento del virus per la prima parte dell’intestino. Quindi, bisogna valutare altri segni
clinici come l’ittero causato da danni vascolari a livello epatico e mucosale che presenteranno
petecchie emoraggiche, non presenti in parvo. Più tardivamente si può assistere alla formazione di
immunocomplessi che portano a lesioni oculari con uveite e glomerulonefrite che poi evolve in
insufficienza renale
Diagnosi di laboratorio
Quando abbiamo un caso clinico in clinica dobbiamo prima di tutto effettuare un prelievo di sangue per
valutare i parametri ematobiochimici. In caso di epatite infettiva possiamo osservare:
• Leucopenia: è un dato ematologico che possiamo riscontrare anche nella parvovirosi, in quest’ultimo
caso però abbiamo un vero e proprio collasso dei bianchi (3000-1500) mentre nel caso dell’epatite
infettiva non si verifica una diminuzione così drastica
• Aumento della transaminasi e del tempo di coagulazione: In corso di epatopatia acuta possiamo
osservare un aumento delle transaminasi che rappresentano un importante marker di danno epatico
in quanto il virus replica al livello del fegato dove induce una distruzione degli epatociti.
• Ipoglicemia: poiché a causa del danno epatico avremo una ridotta gluconeogenesi
• Aumento transitorio delle proteine del siero come alfa-2-
globuline (7 giorni) e gamma-2-globuline (21 giorni). Quest’ultime
rappresentano gli anticorpi che rivestono un ruolo importante in
quanto sono responsabili dell’ esaltazione anticorpale causato
dalla formazione di immunocomplessi. In questo caso si consiglia
di richiedere un tracciato elettroforetico delle sieroproteine, dove
il picco della curva è dato proprio dall’ esaltazione anticorpale che
si verifica già dopo 7 giorni post-infezione 25
Malattie infettive I
• Isolamento del virus su MDCK che però rappresenta una procedura che richiede tempo. In
particolare la tipologia di campioni dipende dai sintomi clinici osservati, quindi in caso di tosse si
effettua un tampone faringeo, in caso di febbre può essere utilizzato il sangue poiché abbiamo
un’intensa viremia, in caso di diarrea possiamo utilizzare campioni di feci mentre se abbiamo una
sintomatologia renale possiamo utilizzare le urine.
• PCR per identificare il frammento target e distinguere CAV1 e CAV2. In particolare, possiamo
effettuare una “duplex PCR” per identificare eventualmente la contemporanea presenza di entrambi
i virus. In caso di positività al CAV1 abbiamo una banda da 900 paia di basi mentre in caso di positività
al CAV2 abbiamo una banda di 450 paia di basi. Se sono presenti entrambi i virus in un soggetto,
avremo sia la banda da 900 che da 450. Si utilizzano 2 paia di primer differenti poiché i virus sono
antigenicamente correlati poiché gli anticorpi neutralizzanti saranno efficaci verso entrambi ma non
sono genericamente uguali. Da questo test possiamo avere 4 situazioni diverse: soggetto negativo
sia a CAV1 che a CAV2, positivo al CAV1 e negativo al CAV2 (quindi è presente solo la banda da 900
pb), positivo al CAV2 e negativo al CAV1 (quindi è presente solo la banda da 450 pb) o positivo ad
entrambi (abbiamo sia la banda da 900 che da 450)
• Test sierologici: si effettuano soltanto se abbiamo un cucciolo non vaccinato nato a sua volta da una
madre non vaccinata (situazione rara). Al tempo stesso si può effettuare una sieroneutralizzazione
con doppio prelievo dove se il soggetto è positivo ad epatite infettiva avrà un titolo anticorpale che
schizzerà da 4 a 8 volte (se è sotto al 4 sicuramente non è epatite)
Profilassi
È una malattia infettiva per cui è richiesta una vaccinazione “core”, in particolare si utilizza una polivalenza
che protegge per entrambi. Dagli studi effettuati, questo vaccino si &e