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Manifestazioni dell'infarto

Quando il paziente ha messo lo stent e torna in reparto dobbiamo controllare che abbia il polso, che non ci siano ematomi, il paziente deve prendere farmaci antipiastrinici.

INFARTO: occlusione del vaso e morte della cellula. Fa parte delle sindromi coronariche acute a differenza del paziente che ha angina (ha stenosi) è che esso presenta un'occlusione della coronaria. Le cellule miocardiche non si recuperano più se morte vengono sostituite con fibre collagene. Anche il meccanismo è differente, la coronaria si chiude perché si rompe l'endotelio delle placche e si aggregano le piastrine formandosi un trombo. L'endotelio si rompe perché nella placca ricca di colesterolo entrano cellule infiammatorie che distruggono il colesterolo (protettive) ma se si va oltre a questo si rompono anche l'endotelio esso provoca infarto.

Come si manifesta l'infarto: dolore, nitriti, ipotensione, cefalea, tolleranza agli antipiastrinici, emorragie, statine, dolori muscolari, nausea, diarrea.

intenso retro sternale che insorge a riposo e che dura più di 20 min. in alcuni casi il malato non se ne accorge, in altri il paziente muore nell'immediato. L'estensione dell'infarto dipende dalla localizzazione distale o prossimale dell'occlusione. Complicanze a cui il paziente può andare incontro: - Morte delle cellule contrattili: se muoiono un numero significativo di cellule, contrazione ridotta del cuore, quindi sviluppo di affanno respiratorio e dispnea. - Morte delle cellule elettriche: l'interruzione dell'impulso elettrico può dare aritmie, quindi anche se l'infarto è poco esteso si può dar vita a un'aritmia che comporta arresto cardiaco, in genere dato da fibrillazione ventricolare. Complicanza in base al punto di occlusione, più è prossimale e più la conseguenza è grave, in ordine: - Shock = prossimale - Scompenso cardiaco/edema polmonare - Infarto non complicato = distale Cosafare a domicilio:
Chiamare 112
 Somministrazione di aspirina 500mg = antiaggregante. Visto
 che l’occlusione avviene per colpa delle piastrine, si ricanalizzail vaso
Obiettivi di:
Fare la diagnosi di infarto
 Identificazione delle eventuali complicanze
 Riaprire la coronaria in maniera rapida
Diagnosi:
- Anamnesi del dolore toracico = insorge a riposo, dura più di 20min, più intenso, non risponde ai nitrati sublinguali(vasodilatatore su un trombo non funziona). Il dolore spesso siirradia
- ECG: modificazioni del tratto ST
- Esami del sangue  troponina
Differenza dolore da angina e da infarto; quello di angina:
Insorge a riposo Ha una durata > 20’ Solitamente più intenso e accompagnato da sudorazione, dispnea, senso di morte imminente
Non risponde ai nitrati sublinguali
Cosa fare in caso di infarto:
1. Paziente su lettino sdraiato
2. Monitorizza FC
3. Misurazione altri PV
4. ECG
5. Incannulazione venosa
6. Carrello delle urgenze
SegniFC altao Ipotensioneo Aritmiao Dispneao Scompenso cardiacooECGMostra le alterazioni del tratto ST, in particolare il segmento vasopra. L'ECG ci informa su un'eventuale presenza di aritmia, conECGsi fa diagnosi di infarto e si capisce il tipo ovvero se è unsopraslivellamento (stemi= occlusione completa) o unsottoslivellamento (nstemi= occlusione incompleta). Valuto la gravità dell'infarto all'ECG in base alla FC se è elevata(100) oppure bassa (60), in base al numero delle derivazioni con ST alterato e infine se c'è presenza di aritmie ipercinetiche o ipocinetiche. Il medico in base alla sede di slivellamento può capire quale coronarie è chiusa e se è chiusa all'inizio (più pericolosa) o no. L'infermiera deve eseguire gli esami del sangue, importante troponina quando si ha la morte cellulare la troponina esce dalle cellule e si ritrova nel sangue, più aumenta piùl'infarto è esteso. Quindi quando il dolore è tipico, all'ECG risulta un ST sopraslivellato si deve fare veloce e correre in sala emodinamica e infatti non è necessario aspettare il risultato della troponina. Cosa fa il cardiologo? Il cardiologo fa un rapido ecocardiogramma per escludere altre cause di dolore toracico (dissezione aortica, embolia polmonare molto simili all'infarto). Durante l'attesa in pronto soccorso bisogna somministrare farmaci antiaggreganti che bloccano la funzione delle piastrine (aspirina + altro), se arriva in emodinamica senza i farmaci dopo aver messo l'ostent le piastrine richiudono la coronaria. Se il paziente ha un dolore importante si dà morfina mentre se desatura (sotto 94%) si mette ossigeno. Velocizzare i tempi, disponibilità. Ovviamente bisogna chiedere la disponibilità per la sala posto letto in unità di emodinamica e far firmare il consenso informato. In sala di emodinamica viene riaperta la coronaria a questo punto tutto il.sangue refluisce al miocardio. Se il pz ha un grosso infarto quindi la contrattilità del cuore si riduce in maniera importante il pz sarà agitato, PA bassa, FC alta, cute fredda -> SHOCK = applicare dei sistemi di assistenza circolatoria e respiratoria IMPELLA (prende sangue dal ventricolo sx e lo manda in aorta tramite un catetere dalla femorale). Come si fa angiolpastica con stent? Con il palloncino viene dilatata la stenosi, poi viene applicato uno stent medicato che rilascia farmaci che prevengono la restenosi. Dopo l'intervento il pz va in UTIC dove può avere un decorso regolare o complicato. Complicanze in UTIC: Le coronarie danno sangue alle cellule elettriche e cellule contrattili ma una loro anomalia da delle complicanze. Il pz una volta arrivato in UTIC può avere un decorso regolare oppure un decorso complicato. Complicanze anomalie cellule elettriche provocano aritmie (rapide o lente). Complicanze cellule contrattili - estensione longitudinale (1) secolpisce uno spicchio ha un decorso normale, se colpisce tutto il ventricolo il pz va in shock, determina quindi il grado di estensione ventricolare, maggiore è peggio sarà dal punto di vista emodinamico. È determinato dalla prossimalità della stenosi. - Estensione transmurale (2) anche con un infarto piccolo può morire di rottura del cuore, è molto rara, perché l'apertura della coronaria se si fa in tempo si riduce l'estensione longitudinale e se si riapre la coronaria riduce a 0 la complicanza di estensione transmurale. Come monitorare il pz in utic: - Pz deve stare a letto fino a stabilità emodinamica (si abbassa troponina) - Monitor ECG (aritmie, ischemia) - Pressione arteriosa non invasiva o invasiva - ECG completo - Urinometro completo (diuresi) - Misurare i PV - Avere pronto carrello dell'urgenza - Farmaci os/ev secondo prescrizioni - 2 vene periferiche per prelievi curva troponina ed infusioni Come si gestisce il decorso

Il pz avrà una progressiva mobilizzazione quando la troponina ascese, e passerà al reparto di post-intensiva, il pz prenderà fisso una terapia con DAPT e statine e viene dimesso in circa 1 settimana.

Decorso complicato:

Si può avere due tipi di aritmie:

  • Aritmie rapide (tachicardico) cuore non riesce nemmeno a riempirsi, soprattutto perché il cuore è già ischemico e dovrebbe avere un carico più normale possibile
  • Aritmie lente (Bradiicardico) il cuore va troppo lento e non riesce a perfondere

L'infermiere deve fissare gli allarmi (FC non deve scendere sotto i 60 e non salire sopra i 140), guardare il monitor e saper gestire ACC.

A questo punto il pz può avere la complicanza.

IL pz può scompensarsi poiché il ventricolo di sx non riesce a riempirsi, diventerà quindi dispnoico perché i polmoni sono pieni di liquidi che rimangono nel polmone.

Quando succede la tachicardia ventricolare aritmia

molto veloce, il ritmo non parte più dal nodo del seno ma dal ventricolo, la P ascende, desatura, respira male e l'unico modo per risolvere è fare la cardioversione con elettricità tramite un defibrillatore, il paziente deve dormire (si inietta il propofol). Aritmie ipocinetiche: lo stesso apparecchio, ovvero il defibrillatore, può fare da pacemaker che ha la funzione di sostituire quello vero. Insieme devono essere somministrati atropina e isoproterenolo marischiano di accelerare troppo il cuore, quindi meglio aspettare un po' di tempo. L'infarto può essere esteso quando c'è l'occlusione è prossimale, riscontro riperfusione cardiaca inadeguata e recidiva di infarto. Questi tre fattori portano a una grave disfunzione cardiaca anche dopo la riapertura della coronaria. Può avere uno scompenso (10% di mortalità) o uno shock cardiogeno (30% di mortalità). I sintomi di un paziente con infarto complicato da. è tachicardico, dispnoico, congestione polmonare, contrazione della diuresi perché il rene non è ben perfuso. Terapia: diuretici ad alta dose (lasix) per ridurre la congestione polmonare in vena e non per bocca, CPAP (ventilazione non invasiva) ossigena in maniera adeguata con una pressione positiva e spinge il liquido negli alveoli e dagli alveoli lo spinge nel sangue -> riduce edema polmonare. SHOCK: le cause dello shock sono l'infarto molto esteso e le complicanze meccaniche ovvero la rottura della parete libera del cuore e non si può fare più nulla. In alcune situazioni però si rompe il setto intraventricolare e il sangue va da sx a dx ma non fuori ci sono comunque dei problemi ma è ancora salvabile, oppure può rompersi uno dei muscoli papillari c'è un'insufficienza della valvola ma si può risolvere. Il paziente in shock si presenta con alterato stato mentale, dispnea, ipossia, oliguria, ipotensione.tachicardia. Cutefredda e sudataIl cardiologo deve fare un’ecografia in emergenza dove capisce se èuna severa disfunziona ventricolare (fa una terapia) oppure è unacomplicanza meccanica (sala operatoria).Se il pz ha un grave difetto di contrattilità si utilizza:- Impella (3.5 L/min)- Ecmo (5-8 L/min)- Contropulsatore aortico (IABP) (0.5l/min)L’infermiere con un pz in shock deve sincronizzarsi con l’equipeme
Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
35 pagine
SSD Scienze mediche MED/45 Scienze infermieristiche generali, cliniche e pediatriche

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher alemgg01 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di infermieristica clinica in area medica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Libera Università Vita-Salute San Raffaele di Milano o del prof Oppizi Michele.