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Estratto del documento

CAPITOLO 13

LE SFIDE DELLA CRESCITA

Accumulozione di capitale: non sufficiente per sostenere la crescita → progresso tecnologico (PT)

Crescita → processo complesso

Molti quesiti:

  1. Il PT continuerà ad aumentare allo stesso ritmo?
  2. I robot distruggeranno posti di lavoro?
  3. Beneficeremo tutti della crescita?
  4. Nel processo di crescita stiamo rispettando l'ambiente?
  5. ....

IL FUTURO DEL PROGRESSO TECNOLOGICO (PT)

Percezione del PT e dati su crescita della produttività non sembrano andare di pari passo

→ Percezione di alto PT + tassi di crescita della produttività bassi

Quesito: perché questo avviene? Possibili risposte:

  • facciamo errori di valutazione/misurazione
  • sottovalutiamo il tasso di crescita della produttività

Due punti di vista:

  • Oggi le grandi innovazioni sono meno radicali; nel passato riguardavano tecnologie di uso generale (elettricità, motori a combustione...) → Robert Gordon: il periodo ad alto PT che lo siamo lasciato alle spalle
  • La digitalizzazione avrà un impatto simile a quello dell'elettricità o del motore a combustione → Eric Brynjolfsson

ROBOT E DISOCCUPAZIONE

I lavoratori temono la perdita dei posti di lavoro a causa del progresso tecnologico sin dall'inizio della rivoluzione industriale (→ Luddisti in Inghilterra nel XIX secolo).

Quando la disoccupazione è elevata, riemerge il tema della disoccupazione tecnologica.

In forma semplicistica, l'affermazione che il PT porta ad una disoccupazione maggiore è falsa.

Dati sul tasso di disoccupazione in USA prima della pandemia → disoccupazione ai minimi storici

Spiegazione → eventuali posti di lavoro rimpiazzati da robot assorbiti in altre imprese o altri settori

Questione aperta: gli stipendi ottenuti dai lavoratori nell'eventuale nuovo posto di lavoro saranno invariati o minori di prima? → Disuguaglianza di reddito tra lavoratori

Michela Sedda

Progresso tecnologico: BENEFICI PER CHI?

I robot sono una forma di progresso tecnologico particolarmente impressionante. Ma le questioni che sollevano sono più generali. Il progresso tecnologico è fondamentalmente un processo di cambiamento strutturale, con profonde implicazioni per ciò che accade nei mercati del lavoro.

Questo tema è stato al centro del lavoro di Joseph Schumpeter che, negli anni Trenta, ha enfatizzato come il processo di crescita economica fosse fondamentalmente un processo di distruzione creatrice. Nuovi beni sono sviluppati, e questi rendono altri beni obsoleti. Nuove tecniche di produzione sono introdotte, e queste richiedono nuove abilità, che rendono altre abilità meno utili.

“processo di rimescolamento” → alcune professioni scomparse per sempre (sellai, fabbri..)

Anche per coloro che possiedono le giuste abilità, un maggior progresso tecnologico aumenta l'incertezza e il rischio di disoccupazione. L'impresa presso cui lavorano potrebbe essere rimpiazzata da un'impresa più efficiente. I prodotti venduti dalla loro impresa potrebbero essere sostituiti da nuovi prodotti venduti da altre imprese. Questa tensione tra benefici del progresso tecnologico a favore dei consumatori (e, conseguentemente, a favore di imprese e azionisti) e i rischi affrontati dai lavoratori è ben riassunto nella vignetta a pagina precedente.

L’AUMENTO DELLA DISUGUAGLIANZA SALARIALE

Per coloro che hanno un’occupazione in settori in crescita, o per coloro che possiedono le giuste abilità, il progresso tecnologico offre nuove opportunità e salari maggiori. Ma per coloro che sono occupati in settori entrati in crisi e che possiedono abilità non più richieste dal mercato, il progresso tecnologico può significare la perdita del posto di lavoro, un periodo di disoccupazione e probabilmente salari molto più bassi. Gli ultimi 25 anni hanno visto un grande aumento della disuguaglianza nei salari negli Stati Uniti. La maggior parte degli economisti ritiene che questo progresso tecnologico sia uno dei principali responsabili di questa divergenza.

La figura mostra l’evoluzione dei salari relativi per vari lavoratori, raggruppati per livello di istruzione, dal 1973 al 2012 negli Stati Uniti. Ciascuna linea descrive l'evoluzione dei salari dei lavoratori con un certo livello di istruzione («istruzione secondaria non completata», «istruzione secondaria», «laurea non completata», «laurea», «laurea magistrale o titolo superiore») relativamente al salario dei lavoratori che possiedono solo un titolo di istruzione secondaria. Tutti i salari relativi sono poi ulteriormente divisi per il loro valore nel 1973, così che tutte le serie assumono valore pari a 1 nel 1973.

Dagli anni 80, i soggetti a basso livello di istruzione hanno visto diminuire il proprio salario. Cause:

  • costante aumento della domanda di lavoratori qualificati
  • commercio internazionale
  • PT orientato verso il lavoro qualificato.

Michela Sedda

Come si calcola il valore presente scontato atteso quando i pagamenti futuri e i tassi di interesse futuri sono incerti?

Esattamente come appena visto, ma sostituendo i pagamenti futuri e i tassi di interesse noti rispettivamente con i pagamenti futuri e i tassi di interesse futuri attesi. Formalmente, indichiamo i pagamenti attesi l’anno prossimo con €z+1+e1, i pagamenti attesi fra due anni con €z+t+2, e così via. Analogamente, indichiamo il tasso di interesse nominale atteso a un anno con i+1+e e così via (il tasso di interesse nominale corrente a un anno, i, è noto oggi e quindi non riporta il simbolo e).

Il valore presente scontato atteso di questa serie di pagamenti è dato da:

€Va = €z + ϵ1 + ϵ2 (1 + i2) + …

← Quando i valori futuri sono INCERTI

Implicazioni:

  • Il VA dipende positivamente dai pagamenti correnti effettivi e dai pagamenti futuri attesi; un aumento di €z o di un qualsiasi €z futuro fa aumentare il valore attuale;
  • Il VA dipende negativamente dai tassi di interesse, presenti e futuri attesi; un aumento di i o di io porta a una riduzione del valore attuale.

Utilizzo del Valore Attuale – CASI PARTICOLARI

TASSI DI INTERESSE COSTANTI

Il VA è una somma ponderata dei pagamenti correnti e futuri attesi con pesi che diminuiscono geometricamente nel tempo.

€Vt = €z[1 + (1 / (1 + i)) + … + (1 / (1 + i)n-1)]

€Vt = €z[1 - ((1 / (1 + i))n)] / [1 - (1 / (1 + i))]

TASSI DI INTERESSE E PAGAMENTI COSTANTI SU n ANNI

Abbiamo una serie di pagamenti identici su n anni compreso l’anno corrente.

TASSI DI INTERESSE E PAGAMENTI COSTANTI PERPETUI

Il valore attuale di una sequenza costante di pagamenti €z è semplicemente uguale al rapporto tra €z e il tasso di interesse i.

€Vt = €z[(1 / (1 + i)) + (1 / (1 + i)2) + ...]

€Vt = [€z(1 / (1 + i)) (1 / (1 + i) - (1 / ((1 + i)n)))]

€Vt = [€z(1 + i / (1 / (1 + i) - 1))] / (1 + i)

€Vz = €z / i

Michela Sedda

Considerate il caso in cui il tasso atteso a un anno sia pari al tasso di quest'anno. Il tasso di interesse di un titolo a due anni sarà maggiore di quello di un titolo a un anno di un valore che riflette il rischio derivante dall'investire in un titolo a due anni. Dato che il rischio di prezzo aumenta con la maturità del titolo, il premio per il rischio tipicamente è tanto più grande quanto più lunga è la vita del titolo, e raggiunge circa l'1-2% per i titoli a lungo termine. Questo implica che, in media, la curva dei rendimenti è leggermente inclinata positivamente, come conseguenza del maggior rischio collegato all'investire in titoli con una maturità maggiore

IL MERCATO AZIONARIO E L’ANDAMENTO DEL PREZZO DELLE AZIONI

Governi → Si finanziano attraverso l'emissione di titoli

Imprese → Si possono finanziare in diversi modi:

  • con finanziamento interno (utilizzo degli utili)
  • con finanziamento esterno ricorrendo al prestito bancario
  • con finanziamento con debito (obbligazioni e prestiti non-bancari)
  • con prestito azionario (emissione di azioni)

PREZZO DELLE AZIONI COME Valore Attuale

Come si determina il prezzo delle azioni? Il prezzo dell’azione sarà uguale al valore attuale dei suoi dividendi attesi.

Analizziamo le conseguenze dell’arbitraggio per la scelta tra titoli annuali e azioni: interessa quanto si ricava a un anno da oggi

Supponiamo di investire nel titolo annuale. Per ogni euro investito nel titolo annuale, si ottiene

(1 + 1t)€ l’anno prossimo.

Supponiamo invece di investire in un’azione per un anno. Sia:

  • Qt il prezzo dell’azione
  • Dt indica il dividendo dell’anno corrente
  • Dt+1 il dividendo atteso l’anno successivo.

Supponiamo di osservare il prezzo dell’azione subito dopo il pagamento del dividendo corrente: il primo dividendo che sarà pagato dopo l’acquisto dell’azione sarà quello dell’anno successivo. Questo significa acquistare un’azione oggi, ricevere un dividendo l’anno prossimo, e poi rivendere l’azione. Poiché il prezzo di un'azione è €Qt, con ogni euro che investite in azioni potete comprare €1/€Qt azioni. E per ogni azione che acquistate vi aspettate di ricevere (€De t+1 + €Qe t+1), la somma del dividendo atteso e del prezzo dell’azione l’anno prossimo. Quindi, per ogni euro che investite in azioni, vi aspettate di ricevere (€De t+1 + €Qe t+1) / €Qt euro.

Usando la stessa condizione di arbitraggio usata per i titoli, è chiaro che investire in un’azione per un anno è molto più rischioso che investire in un titolo annuale (che è invece privo di rischio).

Michela Sedda

Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
59 pagine
2 download
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/01 Economia politica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher mikisedda di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Macroeconomia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Siena o del prof Sordi Serena.