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CONSUMO= C(Y-T)
Condizione di equilibrio: Y=C(Y-T) +I+G
La principale semplificazione di questo modello consisteva nel fatto che il tasso di interesse non influenzava la domanda dei beni. In questo capitolo riprodurremo il tasso di interesse.
-Investimento, vendite e tasso di interesse
Nel capitolo 3 l'investimento era considerato costante, nella realtà non è assolutamente così. Esso dipende principalmente da due fattori:
- Il livello delle vendite (se aumenta il livello delle vendite dovrò investire per svolgere le mie funzioni)
- Il tasso di interesse (nel caso si voglia comprare un nuovo macchinario, maggiore sarà il tasso di interesse minore sarà la propensione ad investire).
L'equazione dell'investimento è: I=I (Y, i)
Un aumento della produzione provoca un aumento dell'investimento, un aumento del tasso di interesse provoca una diminuzione dell'investimento.
-La determinazione della produzione (grafico pagina)
135) Prendendo in considerazione l'equazione dell'investimento l'equilibrio nel mercato dei beni diventa: Y = C(Y-T) + I(Y, i) + G
Per un dato valore del tasso di interesse, i, la domanda è una funzione crescente della produzione, per due ragioni: (+ produzione, + reddito, + consumo); (+ produzione, + investimenti). (GRAFICI PAGINA 137)
Spostamenti curva IS GRAFICO PAGINA 138 + imposte - reddito disponibile - consumo - domanda - produzione
In pratica abbiamo uno spostamento della curva verso sinistra. Riassumiamo quanto detto in questo paragrafo: L'equilibrio nel mercato dei beni richiede che un aumento del tasso di interesse sia associato a una riduzione della produzione. Questa relazione è rappresentata dalla curva IS. Ogni fattore che riduce la domanda di beni, fissato il tasso di interesse, sposta IS verso sinistra. Ogni fattore che aumenta la domanda di beni, fissato il tasso di interesse, sposta IS verso destra.
I mercati finanziari e la curva LM
Passiamo ora ai...
mercati finanziari, come abbiamo già visto lo stock nominale di moneta è dato da:
M=€YL(i)
Dove il lato destro descrive la domanda di moneta, che è una funzione del reddito nominale €Y, e del tasso di interesse nominale (i). Per esserci equilibrio la domanda di moneta deve essere uguale all'offerta di moneta.
+ reddito nominale = + domanda di moneta
+ tasso di interesse = - domanda di moneta
Moneta reale, reddito reale e tasso di interesse
Moneta reale: moneta in termini dei beni che possono essere acquistati
Reddito reale: reddito in termini dei beni che possono essere acquistati (Y)
PIL nominale = €Y = Y x P
PIL reale = Y = €Y/P dividendo entrambi i lati per il prezzo P:
M/P = YL(i)
La curva LM (Grafico pagina 140)
Se il reddito reale aumenta, aumenta a sua volta la domanda di moneta, il tasso di interesse deve aumentare in modo che la domanda di moneta rimanga uguale all'offerta di moneta. In altre parole, fissata l'offerta di moneta, un aumento
del reddito porta automaticamente ad un aumento del tasso di interesse.
Il modello IS-LM: l'equilibrio
La curva IS deriva dall'equilibrio nel mercato dei beni. La curva LM deriva dall'equilibrio nei mercati finanziari. Per raggiungere l'equilibrio simultaneamente devono valere:
relazione IS: Y=C(Y-T) +I (Y, i) +G
relazione LM: i=i
Congiuntamente queste due relazioni determinano la produzione. (GRAFICO PAGINA 141)
-La politica fiscale
L'incremento delle imposte provoca una riduzione del reddito disponibile, che a sua volta induce gli individui a consumare di meno. Il risultato, attraverso l'effetto del moltiplicatore, corrisponde ad una diminuzione della produzione del reddito.
Consideriamo la composizione della popolazione: la riduzione del reddito e l'aumento delle tasse contribuiscono entrambi ad una riduzione del reddito disponibile, quindi, ad una diminuzione del consumo. La riduzione della produzione porta a un calo degli investimenti. Così sia
Il consumo che gli investimenti si riducono. Graficamente LS si sposta verso sinistra. (grafico pagina 142)-Politica monetaria
Supponiamo che la banca centrale riduca il tasso di interesse. Per farlo è necessario che aumenti l'offerta di moneta, e tale operazione è chiamata espansione monetaria (il contrario contrazione monetaria). Graficamente noteremo che la curva IS rimane invariata, mentre la curva LM si sposta verso il basso (grafico pagina 143).
Un mix di politica economica
La combinazione di politica monetaria e politica fiscale prende il nome di mix di politica economica. Applicando entrambe le politiche si ha un aumento della produzione. Un maggior reddito e minori imposte implicano che il consumo sia maggiore. Una maggior produzione e un minor tasso di interesse implicano che anche l'investimento sia maggiore. Una tale combinazione di politica fiscale e monetaria è tipicamente usata per contrastare le recessioni. (grafico pagina 144-148, prestare
Attenzione alla differenza nella politica fiscale. Il modello IS-LM descrive davvero quello che succede nella realtà?
Fino ad ora abbiamo immaginato che l'economia si muovesse istantaneamente, ma nella realtà non avviene. L'aggiustamento della produzione richiede tempo, per cogliere questa dimensione abbiamo bisogno della dinamica, anche se è un concetto estremamente complicato.
CAPITOLO 6 - I mercati finanziari II: il modello IS-LM esteso
CAPITOLO 7 - Il mercato del lavoro
Movimenti all'interno della disoccupazione. In questo capitolo prenderemo in considerazione la disoccupazione degli Stati Uniti, guardando il grafico a pagina 195 è possibile apprezzare che picchi nella disoccupazione coincidono con crisi economiche. In seguito ad un calo della domanda si possono ridurre le assunzioni di nuovi dipendenti, oppure licenziare i già occupati. Se l'aggiustamento avviene attraverso la riduzione delle assunzioni,
La probabilità che i lavoratori trovino lavoro diminuisce. Se l'aggiustamento avviene invece attraverso maggiori licenziamenti, i lavoratori occupati sono maggiormente esposti al rischio di perdere il lavoro. Periodi di elevata disoccupazione sono associati con percentuali molto minori di lavoratori disoccupati che trovano un'occupazione.
La determinazione dei salari:
- I salari possono essere stabiliti in vari modi. A volte sono sensibili alle contrattazioni collettive, cioè nelle contrattazioni tra imprese e sindacati; altre volte invece il salario è il risultato di un confronto diretto tra lavoratore e impresa (confronto bilaterale).
- Anche se ci sono profonde differenze da paese in paese, è possibile catturare delle caratteristiche comuni riguardanti gli stipendi.
- I lavoratori di solito percepiscono un salario superiore al loro prezzo di riserva (il salario che li lascia indifferenti tra occupati e disoccupati).
- I salari di solito dipendono dalle condizioni economiche e dal livello di competizione nel mercato del lavoro.
salario in termini del prezzo della produzione venduta. Se i lavoratori si aspettassero che i prezzi dei beni che acquistano raddoppiassero chiederebbero il doppio di salario.
Il tasso di disoccupazione (u)
Il secondo fattore che influenza il salario è il tasso di disoccupazione, se pensiamo ai salari come al risultato di una contrattazione, una disoccupazione maggiore diminuisce la forza contrattuale dei lavoratori determinando salari più bassi.
Gli altri fattori (z)
Per convenzione (z) è definita in modo tale che un suo aumento provochi un incremento del salario. Consideriamo per esempio il sussidio di disoccupazione, la prospettiva di ricevere un indennizzo in caso di disoccupazione fa aumentare i salari se il prezzo dei sussidi è pari allo stipendio percepito. Un ulteriore fattore che influenza i salari è rappresentato dal livello di protezione dei lavoratori, una maggiore protezione dello stato rende più costoso il licenziamento, ciò
può aumentare il potere contrattuale dei lavoratori. Determinazione dei prezzi Funzione di produzione: Y=AN Y=produzione N=occupazione A=produttività del lavoro Semplificando notevolmente possiamo considerare A come una costante, A=1 Y=NP=(1+m) W m= markup, il ricavo del prezzo sul costo di produzione. Il tasso naturale di disoccupazione Vediamo ora quali sono gli effetti della determinazione dei prezzi e dei salari sulla disoccupazione. Nel resto del capitolo assumeremo che, nella determinazione dei salari, i salari nominali dipendano dal livello effettivo dei prezzi P, piuttosto che dal livello atteso Pe. L'equazione dei salari (grafico pagina 204) W=Pf (u, z) W/P=f (u, z) Quanto maggiore è il tasso di disoccupazione tanto minore sarà il salario reale scelto da chi fissa i salari, quest