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Molecola di H2: E’ proprio la sovrapposizione dei due
orbitali atomici 1s contenenti ciascuno 1 elettrone a
dare origine al legame nella molecola di H2
Molecola di N2: possiamo realizzare 3 sovrapposizioni che però
non saranno congruenti
Le due tipologie di sovrapposizione notate in N2 si differiscono
per il loro diverso grado di estensione, risultando infatti
maggiore quella derivata dalla sovrapposizione coassiale
rispetto alle due identiche laterali.
Dato che la forza di un legame è direttamente correlata
all’entità della sovrapposizione -> il legame che si forma dalla sovrapposizione coassiale sarà
più forte di quello della sovrapposizione
laterale.
Sovrapposizione coassiale -> legame sigma
Sovrapposizione laterale -> legame pigreco
Lo stato di valenza degli atomi
La teoria VB che, come in procedura affermata, definisce formata per sovrapposizione di
due orbitali atomici Puri e ognuno dei quali contiene uno solo elettrone proveniente
Ψ Ψ
A B
dai due atomi A e B nel loro stato elettronico fondamentale è spesso inadeguata per
spiegare l’esistenza di alcune molecole. 2 2
[Ad esempio: il Berillio ha configurazione elettronica 1s 2s e per tanto non possedendo
alcun elettrone spaiato non dovrebbe formare (secondo VB) dei legami covalenti, ma in
realtà esistono molecole che possiede legami covalenti del Berillio, come ad esempio il
cloruro di Berillio (BeCl2)]
La teoria VB viene corretta e introduce il concetto dello stato di valenza degli atomi che
andremo a definire: 2 2 x0 y0 z0
- Be -> stato fondamentale: 1s 2s 2p 2p 2p -> 0 legami possibili
2 1 x1 y0 z0
-> stato di valenza: 1s 2s 2p 2p 2p -> 2 legami possibili
2 2 x1 y0 z0
- B -> stato fondamentale: 1s 2s 2p 2p 2p -> 1 legame possibile
2 1 x1 y1 z0
-> stato di valenza: 1s 2s 2p 2p 2p -> 3 legami possibili
2 2 x1 y1 z0
- C -> stato fondamentale: 1s 2s 2p 2p 2p -> 2 legami possibile
2 1 x1 y1 z1
-> stato di valenza: 1s 2s 2p 2p 2p -> 4 legami possibili
Grazie alla promozione di un elettrone ad un livello energetico successivo, si creano
orbitali incompleti con elettroni spaiati pronti a diventare elettroni di legame nello stato
di valenza.
La teoria del legame di valenza, che definisce un legame covalente formato per
sovrapposizione di due orbitali atomici puri ( e ), ognuno dei quali contiene un solo
a b
elettrone proveniente dai due atomi A e B è spesso inadeguata per spiegare la geometria di
molte molecole poliatomiche.
In altre parole, la descrizione dei legami in una molecola come sovrapposizione dei singoli
orbitali atomici puri è molto spesso inadeguata ad interpretare la struttura geometrica
delle molecole coinvolte nel legame.
[Prendendo in esame il carbonio in legame con l’idrogeno:
- Stato di valenza: si ottengono 3 sovrapposizioni di tipo 90° e 1 sovrapposizione differente
1
(1s di H + 2s di C).
-> si ottiene pertanto 3 legami di 90° ed un legame di 125° -> producono 2 tipologie di legami
differenti
- Realtà: si osservano 4 legami identici tra loro in angolo, energia, lunghezza…
-> nel metano i 4 legami sono disposti secondo la geometria tetraedrica (cioè tutti i legami a
109° 28’ tra loro)]
Possiamo quindi concludere affermando che in genere in una molecola poliatomica i legami
covalenti non possono essere descritti facendo riferimento agli orbitali atomici puri -> deve
essere introdotta una nuova tipologia di orbitali atomici, che possa rendere conto della
reale geometria molecolare -> orbitali atomici ibridi -> combinazione matematica degli
orbitali puri propri dell’atomo isolato.
Teoria del legame di valenza - Teoria dell’ibridazione degli orbitali atomici
Come regola generale si può dire che avviene una combinazione matematica lineare:
1. solo orbitali atomici puri, corrispondenti
a livelli energetici vicini, possono dare
luogo al processo di ibridazione
2. dall’ibridazione di n-orbitali atomici puri
si ottengono n-orbitali atomici ibridi
Per raggiungere lo stato di ibridazione di un atomo è necessario spendere dell’energia,
detta energia di ibridazione; si deve inoltre osservare che l’energia spesa in tale processo
viene compensata dalla formazione di legami più forti, dovuti alla più estesa
sovrapposizione assicurata dagli orbitali ibridi rispetto agli orbitali puri
3
Ibridazione sp 3
L’ibridazione tra un orbitale s e tra un orbitale p produce 4 orbitali ibridi sp
stato di valenza -> stato di ibridazione
2
Ibridazione sp 2
L’ibridazione tra un orbitale s e due orbitali p produce 3 orbitali ibridi sp
La forma è a triangolo (come sp3 solo che
manca la punta della piramide).
Legami tra due atomi ibridi sp2 si
ottengono degli Ibridi triangolari -> 1
legame sigma e 2 legami pi-greco
Ibridazione sp
Implica il mescolamento di un orbitale s con un orbitale p e porta alla formazione di due
orbitali ibridi sp -> sono presenti 3 legami: 2 pigreco + 1 sigma ->
Legame covalente - Teoria degli orbitali molecolari
Il concetto base della teoria MO è il seguente:
Tutti gli elettroni in una molecola, e particolarmente gli elettroni di legame, sono
associati a orbitali molecolari e non a orbitali atomici, come nel caso della teoria VB.
Tale teoria si articola nei seguenti punti:
1. Si scrive l’equazione di Schrodinger per la molecola (con = orbitale
molecolare).
Si risolve tale equazione e si trovano le soluzioni ->
2. Ciascuna corrisponde ad un preciso valore di E
3. Le soluzioni sono caratterizzate da appropriati numeri quantici e prendono il
nome di orbitale molecolare sigma (), orbitale molecolare pi-greco () …
4. Le soluzioni hanno lo stesso significato che avevano per gli atomi singoli, ossia
2
|| dV = probabilità di trovare l’elettrone nell’elemento di volume dV
5. Per ogni deve essere verificata la condizione di normalizzazione
6. Una volta ottenuta ossia gli orbitali molecolari, il riempimento avviene
,
secondo il principio di Aufbau, il principio di Pauli e la regola di Hund.
7. Gli orbitali molecolari possono essere visualizzati tracciando le superfici di
equiprobabilità.
Vi è tuttavia una forte limitazione all’applicazione della teoria MO dovuta al fatto che
non è risolvibile facilmente.
Si sono pertanto sviluppati dei metodi approssimativi di risoluzione -> uno di questi è
il metodo LCAO - combinazione lineare degli orbitali atomici.
Metodo della combinazione degli orbitali atomici
Per sviluppare questo metodo di risoluzione dell’equazione di Schrodinger per le molecole,
2+
si è partiti dalla molecola più semplice, ossia lo ione H A+ B+
Sebbene i due atomi siano identici, sarà conveniente distinguere i due nuclei con H e H
-> chi ha inventato questo metodo ha proposto come soluzione di Schrodinger l’orbitale
molecolare approssimato seguente: C + C
=
A a B b
con
=orbitale atomici
a,b
C = coefficienti numerici
= orbitale molecolare e soluzione dell’eq.di schrodinger
Il passaggio successivo è trovare i coefficienti numerici C che diano la funzione più
soddisfacente e questo può essere ottenuto con un metodo matematico noto come metodo
variazionale.
Nel caso particolare di due atomi A e B uguali si ottiene: = ±1
e di conseguenza: = C ( + ) = C ( - )
legame A a b antilegame A a b
La da una nuvola di carica nella quale vi è un accumulo di densità elettronica nella
leg
regione tra i nuclei e pertanto uno schermaggio più efficace di un nucleo dall’altro.
Il legame che unisce due atomi A e B è così descritto dalla funzione che è chiamata
l
orbitale molecolare legante (o di legame).
Un esame dettagliato dell’espressione per l'energia associata con la formula mostra che
l
una effettiva combinazione delle funzioni e avviene solo se:
A B
1. e rappresentano stati di energia vicina
A B
2. e hanno la stessa simmetria rispetto all’asse molecolare
A B
La funzione è detta orbitale molecolare antilegante perché essa rappresenta una
a
situazione nella quale gli elettroni sono dislocati fuori dalla regione intermolecolare.
Il diagramma Energia/distanza intermolecolare per i due orbitali molecolari è il seguente:
Si può infine osservare che, come regola generale, quando n-orbitali atomici si combinano
insieme come prima descritto, si originano n-orbitali molecolari (½ di legame e ½ di
antilegame). Orbitali molecolari di tipo e
*
Nelle molecole biatomiche omonucleari degli elementi del I°periodo, gli orbitali molecolari
possono essere visualizzati come segue (sup.di equiprobabilità):
L’orbitale è caratterizzato da una
l
distribuzione elettronica simmetrica rispetto
all’asse internucleare.
Dalla figura si può notare che la nuvola
elettronica è distribuita in modo perfettamente
simmetrico attorno all’asse molecolare per cui
se si esamina una qualunque sezione piana
perpendicolare ad esso (piano nodale) la densità
elettronica dipende solo dalla distanza dall’asse e, a parità di distanza è la stessa in tutte le
direzioni.
Orbitali molecolari che possiedono questo tipo di distribuzione elettronica si definiscono a
simmetria cilindrica e vengono definiti di tipo .
Inoltre si pone un pedice per indicare la combinazione matematica che li ha generati, perciò
nel nostro caso
1s
L’orbitale molecolare ha anch’esso simmetria simmetria cilindrica -> per distinguerlo da
a *
quello di legame si pone un asterisco in alto a destra, perciò nel nostro caso 1s
Diagrammi dei livelli energetici nelle molecole
Si eseguono i seguenti passaggi:
1. disegnare l’appropriato diagramma dai livelli energetici
degli Orbit.molecolari, riportando a dx e a sx gli orbitali atomici
e al centro gli orbitali molecolari.
2. sistemare gli elettroni di ogni atomo nella parte dx e nella
parte sx del diagramma.
3. determinare il numero totale di elettroni facendo la
somma di tutti gli elettroni, facendo la somma di tutti gli
elettroni che compongono le molecole
4. Aggiungere questi elettroni nella parte centrale del
diagramma a partire dal livello energetico più basso,
rispettando il principio di Pauli e la regola di Hund
es: Diagramma orbitali molecolari H2 ->
Allo