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PROGETTO DI RESTAURO TERAPIA

Il progetto di restauro deve prevedere la scelta di:

- procedimenti

- materiali

- utensili 11

- grado di accuratezza del restauro

- localizzazione degli interventi

- esecuzione di prove per valutare l’efficacia di metodi e prodotti (andrebbero fatte in anticipo per

consolidanti e protettivi perché l'esito si può valutare solo a distanza di tempo).

Tecniche di immagine diagnostica

La principale tecnica di indagine diagnostica rimane ancora oggi la valutazione visiva del manufatto

e delle diverse parti che lo compongono. Nessuna tecnica di analisi scientifica può infatti sostituirsi

completamente all’uomo al quale spetta, non solo la valutazione finale dei risultati dell’indagine ma

anche l’esatta individuazione del tipo di analisi e dei punti nei quali eseguire i sondaggi o i prelievi.

Se l'architetto non è in grado di valutare quali analisi potrebbero essere più adatte per rispondere ad

un determinato quesito, dove indirizzare i tecnici che devono eseguire le indagini stesse, infine

interpretare i risultati forniti dalle apparecchiature, queste saranno nel migliore dei casi del tutto

inutili, quando non fuorvianti. In sostanza bisogna sapere innanzi tutto cosa si vuole conoscere,

quindi quali siano le tecniche più adatte, infine dove effettuare i saggi o i prelievi per far sì che

l'indagine risulti attendibile. D’altra parte la sinergia fra l’esperienza del progettista e le

informazioni fornite dalle moderne metodologie diagnostiche, sempre più sofisticate e meno

distruttive di un tempo, consente oggi una maggiore sicurezza nella scelta del tipo di intervento da

eseguire e, al tempo stesso, può abbreviare i tempi di attesa delle indagini, anche grazie alla

diffusione di apparecchiature portatili da cantiere sempre più sofisticate e maneggevoli. Escludendo

per il momento le tecniche d'indagine legate ai problemi strutturali degli edifici si segnalano alcune

metodologie scientifiche, fra le più diffuse, per lo studio dei materiali e del loro stato di degrado. In

generale e molto sinteticamente i diversi tipi di INDAGINE PREVENTIVA hanno lo scopo di

indagare, tra l'altro:

> Le caratteristiche morfologiche, meccaniche e chimico-fisiche dei materiali e dei monumenti nel

loro insieme o per singole parti;

> Il tipo e le caratteristiche del degrado

Tecniche diagnostiche non distruttive o paradistruttive maggiormente utilizzate:

- Esame visivo, fotografia, fotogrammetria, endoscopia esame morfologico

- Termovisione/termografia evidenziazione di caratteristiche e/o difetti strutturali in

relazione alla distribuzione e diversità delle sostanze

- Radiografie studio stratigrafico per la definizione della compattezza o omogeneità

strutturale. Nel caso di affreschi o dipinti può individuare pentimenti o strati precedenti, nel

caso di statue indica ad esempio la presenza di perni

- Microscopia ottica (a luce trasmessa o riflessa), microscopia elettronica a scansione (SEM)

 nel secondo caso il raggio incidente è costituito da un fascio di elettroni invece che da un

raggio di luce visibile. Permette la caratterizzazione microscopica dei materiali e dallo stato

di degrado 

- Spettrometrie si basa sulla misura delle radiazioni X emesse dagli elementi costituenti il

materiale a seguito dell’eccitazione indotta da radiazioni X e/o gamma emesse da sorgenti

radioisotopiche o da tubi catodici. Permette analisi chimiche e fisiche dei materiali, anche in

loco. Particolarmente utilizzata per l’analisi di leghe metalliche d’oro, d’argento e di rame,

per i pigmenti di affreschi e dipinti, per i vetri, è anche in grado di individuare interventi di

restauro 

- Spettrofotometria nel visibile, UV, IR, spettroscopia infrarossa a trasformata di Fourier

registra una quantità di radiazioni assorbite, emesse o riflesse da un materiale a diversa

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frequenza nel campo dell’UV, del visibile, dell’IR. Consente di riconoscere e studiare le

sostanze organiche presenti e le loro modificazioni (ossidazione, reticolazione, ecc), è anche

possibile individuare particolari pigmenti dello stato pittorico di un affresco. La

spettroscopia infrarossa a trasformata di Fourier è considerata una tecnica molto efficace per

studiare e comprendere la chimica e la chimica superficiale in vari tipi di materiali. È un

metodo per determinare la struttura delle molecole che raccolgono uno spettro vibrazionale

molecolare 

- Ultrasuoni studio della consistenza e compattezza delle strutture (soprattutto per

manufatti metallici) 

- Esame dei microrganismi si effettuano dei tamponi sterili che permettono di determinare

e caratterizzare le colonie biologiche e batteriche 

- Esame delle specie botaniche infestanti o di insetti nocivi su un campione si effettuano

analisi di tipo biologico o botanico volte ad individuare la specie presente, per scegliere il

metodo di lotta più opportuno

Alcune delle più diffuse strumentazioni portatili risultano utili nelle tre fasi dell'intervento di

restauro:

1) Durante lo studio dello stato di conservazione

2) Durante la fase di indirizzo e controllo scientifico dell’intervento conservativo e dei materiali da

impiegare

3) Per il monitoraggio e la manutenzione del dopo intervento

Le strumentazioni da campo consentono:

a) osservazione delle superfici mediante microscopio ottico

b) misurazione delle caratteristiche cromatiche mediante colorimetro e/o spettrofotometro

c) determinazione delle specie ioniche presenti nelle efflorescenze saline, tramite test microchimici

in kit

d) determinazione dei sali solubili presenti nella struttura mediante estrazione con compresse di

polpa di cellulosa/acqua deionizzata

e) identificazione qualitativa di leganti e pigmenti degli strati pittorici mediante test microchimici o

osservazione al microscopio di sezioni stratigrafiche

f) Determinazione del PH dei prodotti utilizzati per la pulizia e delle superfici dopo la pulitura (kit

di misurazione del campione o elettrodi a vetro piatto)

Alcune definizioni come riferimento metodologico

CONSOLIDANTE: è una sostanza che viene fatta penetrare allo stato fluido (essenzialmente

liquido) nell'interno di un materiale (porosità, microcrettature, microdistacchi) allo scopo di

ricostruire in esso, attraverso un processo di presa, una tessitura coesiva quanto plù omogenea e

commisurata allo specifico contesto materico.

ADESIVO: è una sostanza che, interposta nella quantità minima indispensabile fra due superfici

distaccate di un manufatto è capace, a seguito di un processo di presa (fusione/risolidifcazione;

reticolazione; perdita del solvente; pressione), di ristabilire una giunzione affidabile fra esse.

PROTETTIVO: è una sostanza con specifiche caratteristiche ottiche, che viene applicata, in forma

di film sottile, sulla superficie di un manufatto allo scopo di proteggerlo nei confronti dei diversi

agenti ambientali 13

VERNICE: differisce dal precedente per le caratteristiche ottiche; deve cioè deve essere visibile e

modificare, migliorandole, le caratteristiche ottiche della superficie (incrementa la saturazione dei

colori); i protettivi, viceversa devono essere invisibili e non modificanti.

'STUCCO': è un materiale plastico che a seguito di un processo di presa e col minimo ritiro è

capace di colmare lacune o vuoti di ordine non microscopico, interni od esterni al manufatto e di far

aderire fra loro parti con superfici irregolari o non combacianti.

SCIALBO: tinteggiatura a calce. Alle tinte sciolte in acqua è aggiunto del grassello di calce in

quantità diverse a seconda dell'effetto da ottenere; in alcuni casi si aggiungono colle animali,

caseina, latte, olio di lino, ecc, per migliorare la resistenza agli agenti atmosferici e facilitare la

tinteggiatura. Spesso viene preceduto da una mano di latte di calce o, più correttamente, di acqua di

calce per agevolare la presa del colore. In genere con SCIALBATURA si intende uno strato finale

semitrasparente in grado di uniformare nell’insieme le diverse parti, pur facendo rileggere gli strati

sottostanti.

VELATURA: si intende uno strato finale trasparente che serve a completare cromaticamente il

colore di base, interagendo per trasparenza con esso. Opera sulla percezione di profondità della tinta

rendendola vibrante. La velatura dovrebbe essere eseguita con acqua di calce, pigmenti costituiti da

terre naturali, di qualità tali da garantire una stabilità all'azione caustica della calce e della luce (non

ossidi) e un quantitativo, pari al 2% circa, di una resina acrilica non pellicolante.

Le vere e proprie operazioni di cantiere passano attraverso alcune fasi principali, non tutte sempre e

ugualmente indispensabili:

- Diserbo/disinfezione il diserbo si riferisce alla rimozione degli organismi superiori. È

necessario un trattamento chimico specifico per la rimozione delle radici. Questo deve

essere scelto in base al meccanismo di azione ed ai tempi. I prodotti a più lenta azione sono

anche i più efficaci perché arrivano fino all'apparato radicale. Dopo 15 giorni si può iniziare

lo sfalcio manuale. II trattamento va effettuato durante il pieno rigoglio vegetativo e in

assenza di vento e pioggia, avendo cura di proteggere persone e cose. La disinfezione

riguarda alghe, muschi, licheni e funghi. Non sempre e non tutte le colonie vanno asportate.

Si toglie in genere la massa più abbondante con spatole di legno, quindi si spazzola la

superficie per farle assorbire meglio il biocida, che deve essere scelto in base al tipo di

colonia presente. Sono prodotti tossici da applicare con cautela. Alla fine la superficie va

lavata con acqua e spazzole di saggina

- Preconsolidamento Si rivela indispensabile nel caso di pietre fortemente degradate, con

scaglie e granuli pericolanti o con croste in procinto di cadere. Fondamentale anche nel caso

della solfatazione (degrado che interessa principalmente le pietre calcaree e i marmi in

ambiente inquinato: l'acqua di condensa, carica di anidride solforica forma acido solforico

che reagisce con il carbonato della pietra trasformandolo in gesso. Questo si forma a scapito

del materiale originale: tanto più gesso si trova quanto più materiale si è trasformato

irrimediabilmente). Lo scopo è quello di fissare temporaneamente le parti in via di distacco

prima di iniziare la pulitura. È quindi indispensabile che i prodotti utilizzati non siano troppo

tenaci e siano facilmente rimovibili con la successiva pulitura. In sostanza la loro presenza,

pur indispensabile non deve ostacolare le successive operazioni di pulitura e di vero e

proprio consolidamento. Si tratta di un intervento d'urgenza da effettuare con molta cura e

delicatezza. I prodotti devono essere valutati in base alle funzio

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I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher SaraT166 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Restauro e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Docci Marina.
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