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Prevale aspetto performativo

Artista attraversa questi sei telai, bucandoli direttamente con la propria presenza fisica. Tutte esperienze che ritroveremo, ripensate in ambito newyorkese, quando arriveremo a happening e performative.

SITUAZIONE IN EUROPA, FRANCIA

3 mostre più importanti, realizzate nella Gallerie Brueme, Jean Fautrier (ottobre 1945), che espone opere (gli ostaggi): sequenza serrata di volti, realizzati con un forte aggetto materico, che nascono da esperienza drammatica vissuta da Fautrier. Ricercato dai nazisti, aveva trovato riparo di fortuna in un ospedale psichiatrico nella periferia parigina. Lì, a ridosso di un muro di cinta, i soldati tedeschi scaricavano vittime dei rastrellamenti, poi fucilate. Fautrier non vide mai la scena, ma sentiva le urla disperate delle vittime destinate ai plotoni di esecuzioni urlare. Lo strazio dei lamenti urlati delle vittime un attimo prima delle loro morti rimase impresso nella sua memoria, a tal punto da dedicare a queste.

vittime omaggi postumi, di cui sopravvivevano solo le teste. Teste ancora con residuo di figurazione, anche se profondamente alterata. Aggetti nella terza dimensione, quasi conglomerazione residuale dell'esistenza della memoria fisica delle persone, labilmente trattenuta su queste superfici precarie e provvisorie.

Pittura di denuncia di aberrazione, dolore e barbarie del secondo conflitto mondiale. Anche nella scelta dell'allestimento del display (galleria privata), tutte messe (teste) in serie, a grandezza naturale, evocavano scomparsa dei costi, di cui le teste di ostaggi richiamavano da sole - in una serrata sequenza visiva - un principio di risarcimento e ricomposizione del dolore ingiustamente subito.

Jean Fautrier, Tete d'otage, 1945

Informale materico = consistente rilievo dato a superfici pittoriche, per conferire loro stato residuale di sopravvivenza fisica (per quanto straziata e ferita, offesa). Ulteriore variazione sul tema.

SECONDA MOSTRA, sempre nel 1946,

stavolta dedicata a Jean DebuffetArtista che coltiva sistematicamente in questi anni (più degli artisti anche di avanguardie storiche,che pure avevano interessi analoghi) la produzione artistica dei cosiddetti irregolari: artisti senzaformazione tecnica specialistica (accademica) e che praticavano l’arte come esigenza primaria,insopprimibile, necessaria, tanto più se costretti in condizioni di cattività. Arte manicomiale, deifolli, carcerati… o impulso primario a scarabocchio e figurazione che caratterizza “produzioneartistica” di fanciulli, infanti.Jean Debuffet, Cow with subtitle nose,Debuffet vede in questo tipo di creazione la forma più alta di creazione artistica, proprio perché nonmediata e sottoposta al vigile controllo che avrebbe compromesso la natura più autentica di questesuggestioni.Non solo appassionato collezionista di opere di questo tipo (oggi al museo dell’art brut di Losanna,intendendo creazione

Non edulcorata, senza alterare la reale consistenza di quel tipo di produzione. Non a caso la definizione viene da produttore di vini: Debuffet, la cui famiglia produceva vini). Row, grezzo, non modificato, edulcorato, ma bruto, proprio perché più autentico. Tutti principi che si riversano anche nella sua produzione pittorica.

Mucca che sembra opera di un bambino, di un artista primitivo, di un'opera graffita e preistorica sulla pietra delle caverne. Grande impatto emotivo e visivo che la pittura preistorica (scoperta di Lascaux, in questi anni) ebbe su questa generazione di artisti, che tentano di recuperare un grado zero della figurazione, rifacendosi primitivi (premessa e auspicio della rifondazione della civiltà occidentale dopo tragedia del secondo conflitto mondiale).

Jean Debuffet, Chotel nauncé d'abricot, 1947

Memoria, da una parte dell'espressionismo e dall'altra del surrealismo (scrittura automatica, arte dei folli e bambini, di cui

già si era interessato il gruppo di artisti del Cavaliere Azzurro). Adesso piùradicale rastremazione.TERZA MOSTRA, nel 1947, che chiude ricerche formali in ambito francese, è dedicata a Wois(Wolfgang Schulze, anche se preferì firmarsi e farsi conoscere con questo nome), che pratica pitturadi segno.Frequentazione dei Bauhaus in Germania; si era indottrinato di filosofie orientali (lo stesso segnocosì geroglifico e composto – su estensione verticale) conserva memoria di ideogramma cinese egiapponese (riapertura nei confronti del mondo orientale, così a fine Ottocento si era parlato diGiapponismo – vedi cultura simbolista, secessionista…: taglio ravvicinato, campitura piatta, segnosintetico tengono banco in quell’epoca e in maniera più potente nell’immediato secondodopoguerra).Anche qui possiamo parlare di pittura segnico-gestuale, che si affida a pochi segni veloci, rapidi,stesi con una manualità

altrettanto agita, in cui è evidente l'andamento della mano, del segno, di una scrittura automatica, psichica, tesa a proiettare sulla tela stati d'animo e condizioni esistenziali propri degli artisti.

Sono anni in cui trionfa l'esistenzialismo di Saprò, intriso della tragedia del Secondo conflitto, delle colpe di tutta una generazione di intellettuali, adesso consapevoli della condizione transeunte, labile, precaria sulla terra. Quasi fantasmatica, vedi Fantasma blu, che mantiene nelle titolazioni una memoria surrealista (a cui partecipò) Wois, fantasma blu.

Segno, gesto e materia (posizioni anche intercambiabili, che però tutte convergono in una medesima direzione). Due più tardi esponenti dell'informale francese. Pittore segnico e gestuale insieme, che con poche pennellate, campite in maniera violenta, ma al tempo stesso rigorosa (Attestazione della presenza labile sulla tela di partecipazione emotiva; non più narrazioni celebrative della pittura).

di anni Trenta e Quaranta, ma labili tracce di esistenza personale). Valore minimo di testimonianza personale. Altro è George Mathieu

GEORGES MATHIEU, Les capétiens partoit, 1954

Si evoca tradizione storica e nazionale (quella dei capetingi), come disintegrazione di un passato dalle cui realtà residuali poter ripartire per la ricostruzione. Deflagrazioni, distruzioni, sconquassamenti ed elementi residuali sono la condizione necessaria e ineludibile da cui ripartire per ogni ipotesi di costruzione di nuova società e modelli culturali.

Pierre Soulages, Paintings

Non lontano dalle ricerche di Franz Klaing (?) Tutti impegnati in prima fila: sono gli anni di un'arte che si vuole impegnata, militante. Quasi tutti artisti di sinistra, iscritti al Partito comunista, che condizioneranno - nel bene e nel male - almeno fino al 1968 (contestazioni giovanili del 1968) un modo preciso di partecipare a cultura contemporanea. Cultura impegnata, politicamente schierata,

Che non ha timore a rivelare appartenenza di partitoprecisa, che si definirà in una ferma presa di posizione antifascista e totalitarista. Valori della Resistenza animano progetto politico di ricostruzione. Impegno militante anche sul fronte della cultura che riguarda la filosofia, la pittura… ma anche impegno pubblico sul fronte di amministrazione pubblica (politiche museali, di sostegno alla produzione artistica…)

ALTRO GRUPPO DI ARTISTI INFORMALI IN EUROPA è rappresentato da aderenti al gruppo Cobra. Acronimo che tiene insieme le iniziali delle capitali europee in cui sono attivi questi artisti (Copenhaghen, Bruxelles e Amsterdam).

Pittore danese, lungamente attivo anche in Italia (si trasferirà in Liguria) Asger Jorm, Dovre Gubbe (Le seigneur des trolls montagnards), 1959

Memoria ancora figurativa di una pittura surrealista, deformante, paurosa e spaventosa (tradizione fiamminga, da Bosch in poi, incline a divagazione fantastica e mostruosa, che annuncia da

parte della tradizione e dell'eredità del passato, ma al contempo di sperimentare e innovare. Gli artisti cercano di esplorare nuove forme di espressione e di rompere con le convenzioni artistiche precedenti. In questo contesto, l'arte contemporanea si presenta come un terreno fertile per l'incontro e lo scambio tra diverse culture e tradizioni artistiche. Gli artisti provenienti da diverse parti del mondo portano con sé le loro esperienze e le loro prospettive uniche, arricchendo così il panorama artistico globale. L'arte contemporanea si manifesta in molte forme diverse, tra cui pittura, scultura, fotografia, videoarte e performance. Gli artisti utilizzano una vasta gamma di materiali e tecniche per esprimere le loro idee e le loro visioni. In conclusione, l'arte contemporanea rappresenta un'opportunità per esplorare nuovi orizzonti e per rompere con le convenzioni artistiche del passato. Gli artisti contemporanei sono impegnati a creare opere che riflettano il mondo in cui viviamo e che ci invitano a riflettere su temi importanti come l'identità, la globalizzazione, l'ambiente e la società.

presenti tutte le voci che sempre più nei decenni reclameranno diritto a una posizione di dibattito all'interno di nuovi assetti che si stanno definendo a livello di geografia globale: dopo caduta del Muro di Berlino del 1989 e dopo bipolarismo (2 blocchi mondiali), che teneva ostaggio gli equilibri dell'Impero-mondo: Stati Uniti d'America da un lato (influenza su America Latina, su paesi di Estremo Oriente - vedi guerra in Corea e divisione tra Corea del Sud e Nord, problema di fatto ancora oggi irrisolto; guerra in Vietnam; in America Latina si sono definiti assetti di potere ben precisi: vicenda di Cuba e altri paesi sudamericani, attratti allo stesso modo da orbita di potere, diretta emanazione e affiliazione all'URSS e altri di più diretta adesione alle politiche nordamericane e ugualmente fatte a pezzi: es. Argentina o Colombia. Paesi in cui disequilibri politici sono stati mantenuti scientemente in vita per poter più facilmente

controllare queste realtà territoriali molto ricche di materie prime e risorse). Tornando all'Europa... è interessante anche il caso della SPAGNA. Gruppo Catalano di Informalistas, che maturano da una costola del Dau al Set (gruppo artistico catalano d'avanguardia nato nel 1948 intorno all'omonima rivista), gruppo catalano di pittori surrealisti, di cui esponente più noto e autorevole (o capace di costruire intorno a sé duratura fortuna) è stato Antoni Tàpies. Linguaggio segnico e materico, di forte impegno politico, anche contro regime di Franco (dramma di oppressione, morte, perdita – tanto più dal punto di vista di regione catalana, penalizzata nella spinta autonomista di Franco, che impose spagnolo e castigliano come unica lingua: politica e regime statalista, fortemente radicata nell'accentramento militare). Si reagisce a questo in questo modo. Radicale e diversa variazione sul tema Terra i pintura,

1956Aspetti polimaterici più evidenti e analoghi a ricerche precedenti

Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
27 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/03 Storia dell'arte contemporanea

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher lucabeagle di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia dell'arte contemporanea - i e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Siena o del prof Angelini Alessandro.