EMOCROMO
Dunque, quando è presente un anticoagulante si forma il plasma, quando non c’è si forma il siero. La differenza
tra i due sta nel fatto che nel plasma rimangono le proteine coagulate mentre nel siero queste proteine saranno
aggrumate insieme alle cellule nel coagulo sul fondo della provetta.
Il plasma è questo liquido composto dal 90% di H O e per il 10% da soluti inorganici propri del plasma, inoltre, il
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plasma contiene anche glucidi sottoforma di glucosio nonché lipidi (come trigliceridi e fosfolipidi) e, quindi,
numerosi ioni magnesio (Mg), sodio (Na), potassio (K), cloruro (Cl), calcio (Ca), acido urico (C H N O ) e urea
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(CH N O).
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Inoltre, le proteine plasmatica maggiormente rappresentate sono:
• →
Albumine comprendo il 60% e sono prodotte dal fegato, inoltre, contribuiscono a determinare una
corretta pressione osmotica del sangue, impedendo un passaggio eccessivo di acqua dal circolo sanguigno ai
tessuti.
• →
Globuline comprendono il 30% e di esse fanno parte:
α →
o Globuline con funzione di trasporto
β →
o Globuline come:
▪ plasminogeno che idrolizza la fibrina nei trombi
▪ transferrina che trasporta il ferro
▪ fibrinogeno che comprende il restante 5% che sarebbe la forma attiva della fibrina
fondamentale per la costituzione dei coaguli
γ →
o Globuline che sono le immunoglobuline, o anticorpori, con funzione di difesa. Di esse ne
esistono 5 gruppi: IgA, IgM, IgE, IgD e IgG.
Gli elementi figurati: globuli rossi, globuli bianchi e piastrine.
• → 3
Globuli rossi (RBCs) chiamati anche eritrociti/emazie tra 4,5-6 milioni nell’uomo e 4-5 milioni x mm nelle
donne. Questa variazione è dovuta al fatto che l’uomo possiede più massa muscolare, di conseguenza,
richiede più ossigeno. La loro quantità varia anche in base all’età perché più si invecchia e più diminuiscono
perché non vengono rigenerati come prima nel midollo osseo.
o Anemia: numero di globuli rossi basso
o Policitemia: numero di globuli rossi in eccesso
La funzione dei RBCs è quella di trasportare ossigeno alle cellule dei vari tessuti ed una parte di anidride
carbonica, prodotta sempre dalle cellule, per scambiarla a livello polmonare (alveoli) con l’ossigeno.
La forma classica dei RBCs è una forma a disco biconcavo ma questo può subire della variazione nell’anemia
a causa dell’emoglobina, come nel caso dell’anemia falciforme, dove i globuli rossi assumono la forma di una
falce con conseguente cattivo trasporto dell’ossigeno.
• Globuli bianchi (WBCs) chiamati anche leucociti. Si trovano nei tessuti periferici e solo una piccola parte si
trova nel sangue, infatti, quando si parla di leucopenia si indica il numero inferiore di leucociti, quando si
parla di leucocitosi si indica il numero più abbondante. Inoltre, i leucociti difendono il corpo umano
dall’aggressione di agenti patogeni e rimuovono le tossine (o le cellule danneggiate).
In base al tipo di agente e microrganismo, possiamo distinguere diverse tipologie di globuli bianchi, con
meccanismi di difesa specifici e ogni agente, inoltre, possiamo distinguere questi diversi leucociti tramite la
forma leucocitaria che ci indica anche la percentuale di presenza degli stessi. Grazie a quest’analisi
sappiamo che, in generale, la percentuale di leucociti nel sangue è all’incirca del 1% e in questa percentuale
distinguiamo: leucociti granulari e leucociti agranulari.
→
Leucociti granulari che possiedono grossi granuli nel citoplasma, chiamati anche polimorfi nucleati poiché il
nucleo non è sferico ma ha una forma particolare. In base al colore dei granuli evidenziati nel citoplasma,
distinguiamo:
1. Neutrofili: fagocitano i batteri e sono presenti nel pus delle ferite. 50-70% non si colora, è neutro. Sono
quelli più numerosi, con una dimensione di circa 12-15 micron. Hanno un nucleo plurilobato (costituito da 2
lobi formati da strozzature presenti sul nucleo). Più lobi ci sono e più la cellula è vecchia. I neutrofili sono i
primi ad intervenire quando si hanno infezioni batteriche perché sono in grado di fagocitare i batteri
riuscendo a digerirli grazie a degli enzimi presenti nei granuli. Altre volte queste cellule non riescono a
fagocitarli e nel tentativo di farlo, muoiono.
Che cosa sono i batteri? I batteri sono organismi unicellulari (procarioti) che quando costituiscono una serie
patogena scatenano la risposta immunitaria dell’organismo tramite i granulociti, che dapprima vengono
fagocitati e poi digeriti. Altri, invece, non sono patogeni ma sono presenti fisiologicamente nel corpo (flora
intestinale).
Fagocitosi riconosciuta – processo mediante il quale la cellula introduce, dall’esterno all’interno di essa, il
materiale fagocitato (batteri, cellule, molecole) che verrà poi digerito dagli enzimi presenti nei granuli dei
granulociti. Una volta digerito, il materiale ottenuto verrà in parte esocitato, in parte trattenuto all’interno della
cellula stessa. In generale, i granulociti non hanno vita lunga: all’incirca 24-48 ore dopo essere arrivati nel
connettivo.
2. Eosinofili: sono attratti dai siti di lesione dove rilasciano enzimi che riducono l’infiammazione, infatti,
durante le allergie e le infezioni, il numero degli eosinofili aumenta. 50-70% colorante acido.
Sono chiamati anche acidofili e sono molto rari nel sangue, hanno la stessa dimensione dei neutrofili (12-15
micron) ed anche un nucleo plurilobato. Inoltre, sono chiamati eosinofili perché il colorito acido più usato è
la eosina (che attribuisce un colore rosso-arancio). La loro funzione è quella di difesa e viene attivata quando
ci sono parassiti.
Che cosa sono i parassiti? I parassiti sono organismi pluricellulari, ne fanno parte i vermi come la tenia, altri
come pidocchi e pulci che possono scatenare delle infezioni dove finiscono gli eosinofili.
Sempre mediante fagocitosi – altro caso in cui intervengono gli acidofili sono le reazioni allergiche, quindi,
quando nelle analisi si riscontra un numero elevato di questi, si deve pensare ad un’infezione di parassita o ad
una reazione allergica.
3. Basofili: attraversano i capillari e raggiungono i siti danneggiati dove liberano i loro organuli che contengono
l’istamina (vasodilatatore) e l’eparina (anticoagulante). 0.3-1% coloranti basici. Sono anch’essi molto rari con
dimensioni molo piccole (9-10 micron). Sono chiamati così perché i granuli si colorano con coloranti basici
(colorazione blu-violacea).
Cosa contengono i granuli? I basofili intervengono sia per infezioni batteriche che per quelle virali. In entrambi i
casi, liberano il loro contenuto, costituito, ad esempio, da eparina e istamina che producono effetti come
gonfiore, rossore, irritazione cutanea = sintomo che i basofili stanno intervenendo. Queste cellule hanno una
funzione di supporto e protezione perché tramite delle sostanze, facilitano l’arrivo di altre cellule della serie
bianca, aumentando il flusso sanguigno.
Tramite l’istamina fanno arrivare più sangue ecco perché area soggetta ad infezione sarà arrossata e ci sarà
gonfiore perché escono più cellule.
Tramite l’eparina fanno fluidificare il sangue facilitando il suo arrivo.
Ci sono, però, delle occasioni in cui questi diventano dannosi e a questo contribuiscono i mastociti (cellule
basofile: avviene in particolare nelle allergie che sono causate dalle cellule che si trovano nel connettivo.
→
Leucociti agranulari che non contengono granuli. Il linfocita è l’agranulocita più frequente, con una
dimensione di 8-10 micron. Hanno un nucleo tesserico, piccolo, compatto e tondeggiante, con un citoplasma
intorno. Distinguiamo tre tipologie di linfociti:
4. Linfociti T: cellule responsabili dell’immunità specifica che sarebbe la capacità dell’organismo di rispondere
in modo individuale ad un determinato patogeno e sviluppando così le proteine di superficie specifiche. I
linfociti T sono suddivisi in:
a. Linfociti T-Helper con il compito di stimolare le cellule B e i linfociti T a produrre anticorpi.
b. Linfociti T-Suppressor che regolano in negativo la produzione di cellule. Possono potenziare ancora
di più altri linfociti con la loro attività e quando l’infezione non è ancora debellata, possono bloccare
l’azione dei linfociti.
c. Linfociti citotossici che agiscono diretti sui batteri e cellule virali determinando la morte (lisi).
Questi si legano alle cellule infette e producono delle sostanze chiamate perforine che lasciano la
membrana cellulare e distruggono la cellulare. Distruggendo le cellule infettate evitano che ci sia
→
una riproduzione del virus carica virale più bassa. Si parla di risposta cellula-mediata.
5. Linfociti B che vengono stimolati da un antigene e sintetizzano le proteine (plasmacellule) per generare i
lisosomi, ovvero, le immunoglobuline del sangue (anticorpi).
Nel dettaglio: la prima cosa che fanno, una volta attivati, è proliferare aumentando così di numero, dove alcune
cellule restano come cellule memoria e altre diventano plasmacellule, ossia, cellule più grandi con un nucleo
eccentrico e citoplasma ricco di reticolo rugoso che serve per produrre gli anticorpi (proteine) che vanno a
scatenare la risposta immunitaria chiamata risposta umorale. Questi anticorpi si trovano in tutti i fluidi del corpo
e sono chiamati umori ecco perché si parla di immunità umorale.
6. Linfociti NK (Natural Killer): linfociti molto aggressivi nei confronti dei tumori.
I linfociti sono presenti nel sangue e passano poi nel connettivo, inoltre, rispetti ai granulociti hanno vita lunga
(durano anni), poi, dal TC passano nei vasi linfatici, tornando poi nel sangue. In questo loro passaggio,
colonizzano gli organi linfoidi (milza, linfonodi e tonsille) e i linfociti circolanti di norma sono a riposo e vengono
attivati in caso di infezioni. Le cellule NK contengono gli enzimi litici, i quali, danno alle cellule la capacità di
provocare la lisi osmotica delle cellule bersaglio ed indure la morte per apoptosi, quindi, fagocitano la cellula
morta senza lasciare resti nel citoplasma.
Monociti: durante la fagocitosi rilasciano sostanze chemiotattiche che attraggono altri fagociti e fibroblasti che
iniziano a produrre fibre collagene in modo da formare un tessuto cicatriziale che circoscrive l’area danneggiata.
Quando si verifica una lesione, i leucociti migrano verso quella zona tramite i capillari, tramite un processo
chiamato diapedesi dove sono attratti dai mediatori chimici in un processo che si chiama chemiotassi.
• Piastrine e trombociti non sono cellule ma frammenti cellulari perché derivano dalla frammentazione del
→
citoplasma nelle cellule: praticame
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