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Il problema dell'oblio e della giustizia
Il problema dell'oblio e della giustizia viene sempre più frequentemente posto in relazione con la possibilità di raccontare e ri-raccontare storie dimenticate o perse tra i misteri delle ricostruzioni ufficiali. Proliferano narrazioni e ri-narrazioni del passato che riprendono atti, documenti, testimonianze, li rileggono, li riscoprono e mettono in moto continuamente la necessità di "fare giustizia" rispetto a una storia che sembra fatta di misteri e omissioni, di deliberati oblii e problematiche dimenticanze.
Scrittori e intellettuali utilizzano storie dimenticate e remote per mettere in luce la relazione tra le condanne poste in atto da un apparato giudiziario che in nome della giustizia esercita l'ingiustizia e si pone al servizio del potere che spesso intende nascondere verità scomode. Riflessione sulle dinamiche di occultamento della verità che sono presenti anche nelle democrazie.
Italia: riflessioni sulle relazioni Stato-Chiesa ai tempi dell'inquisizione, per alludere a contaminazioni anche nell'oggi, ovvero in uno stato laico. Non di rado in questo modo si ottiene l'effetto di produrre una visione negativa della storia che sembra ripetere in forma mutata, ma in sostanza immutata, la sopraffazione degli umili, come li definiva Manzoni. Potere inquisitorio (sia in Vassalli che in Eco) come metafora di un potere che schiaccia chi non vuole. Inquisizione come immagine del potere ingiusto (estorsione della confessione, galera per gli innocenti) - visione negativa della storia, immagine di qualcosa che cambia nella forma ma si ripete nella sostanza. Sciascia: inquisizione e fascismo (intese genericamente come forme di potere aberrante) - inquisizione e fascismo, in forme diverse, ci sono e ci saranno sempre. Manzoni, Sciascia: non c'è nessuna ragion di Stato (ossia lo stato che deve garantire il bene dei cittadini) chePossa giustificare la condanna degli innocenti? Non si può condannare un innocente sapendo di farlo. Giudicare anche per una giusta causa? La verità della "giustizia riparatoria" non sempre è stata raccontata. Un romanzo storico la racconta, restituendo dignità e credibilità a chi è stato condannato ingiustamente.
La chimera, processo riaperto per mostrare la distorsione della giustizia e i motivi di ciò, allusione agli eventi contemporanei a Vassalli (l'autore esprime la propria visione).
Marco Paolini: operazione di ricostruzione storica su tragedie/misteri d'Italia, episodi su cui non è ancora stata fatta giustizia o perché non si sono trovati i colpevoli o perché non si vuole fare luce, investigatori depistati dai giudici.
Manzoni: Promessi Sposi: colui che trionfa veramente è Don Abbondio, particolare l'uomo del (cfr. Guicciardini), che guarda unicamente al proprio tornaconto.
Storia.
della colonna infame Collocata al termine dei Promessi Sposi scavo negli atti del processo a Piazza e Mora, accusati ingiustamente di essere gli untori, i portatori della peste diPROBLEMA DELLA Milano narrata nel romanzo, e condannati.
GIUSTIZIA E Manzoni: davvero i giudici credevano nella superstizione aRISCRIZIONE DELLA cui oggi noi non crediamo (ossia che fossero gli untori aSTORIA IN MANZONI portare la peste)? Ammesso che ci credessero, avevanodelle prove sugli untori condannati? (risposta: no, le hannoman mano costruite, perché la “ragion di Stato” imponevache si trovassero dei colpevoli)
Manzoni si fa storico tout court, riaprendo un processo e giungendo ad una differente sentenza da quella dei giusti,dimostrando come i giudici, pur sapendo quale fosse lasentenza giusta, cercarono un capro espiatorio (funzione dimantenimento dell’ordine pubblico)
Vuole riscrivere la storia degli umili è stato il primo ad avvertire il bisogno di un
orientamento → differente da quello della storiografia ufficiale, interessato solo alle storie di «re, viceré, papi e capitani».
Pasolini, articolo sul Corriere della Sera: “Cos’è questo golpe? Io so”:
RISCRITTURA DELLA del clima politico del 70/80, anni del terrorismo di–>pesantezza
STORIA IN PASOLINI entrambi i colori, delle stragi di stato sentono il dovere di dire qualcosa di rilevante sul clima del–>autorità
tempo, ma mascherandolo –>ha il coraggio di parlare anche se lo scrittore non è un–>nessuno
giudice e non possiede le prove, può seguire indizi, creare connessioni non evidenti, se vede non può tacere
problema è che giornalisti e politici, pur avendo prove e indizi, non –>il –>hanno i nomi fare i nomi compete a chi non è compromesso con il potere e che non ha nulla da perdere: compete all’intellettuale, che non è compromesso con il potere
sceglierà di fare i nomi”
Pasolini “Tutto
è legato, per me, al problema della giustizia: in Sciascia cui si involge quello della libertà, della dignità umana, del rispetto tra uomo e uomo. Un problema che si assomma nella scrittura, che nella scrittura trova strazio e riscatto. E direi che il documento mi affascina – scrittura dello strazio – in quanto entità nella scrittura, nella mia scrittura riscattabile.” Sciascia attribuisce dignità alla riscrittura, come unica possibilità di dare giustizia a ciò che è stato dimenticato.
Costante tensione nel cercare di “rovesciare” la memoria pubblica, di riscattare il dolore storico dall’oblio storiografico.
RISCRITTURA DELLA STORIA IN SCIASCIA riscrittura della storia e in particolare degli atti giudiziari ridare giustizia a chi ha subito processi iniqui
Scrittura dello strazio: la scrittura che ripropone e documenta (es documenti atti giudiziari, documenti dell’inquisizione) gli
eventi strazianti, è lastessa che propone il "riscatto"Anche quando rappresenta eventi terribili è la letteratura che, portando alla luce gli archivi del silenzio (lettere, atti giudiziari, documenti storici...), deve poter riscrivere la Storia "un'ardua e tenace appropriazione alternativa della verità e della giustizia nel reale"Sciascia: idea di letteratura come indagine sulla storia e sulla cronaca, riscrittura di essa a partire dalle voci di chi la storia ufficiale ha obliato, dimenticato.Sciascia modello di romanzo-inchiesta: Storia della colonna infameFonti storiche: chi decideva cosa verbalizzare (nel XVII-XIX sec), chi in quel periodo poteva scegliere di dire i fatti come stavano?fonti storiche non scritte dai vinti, dagli umiliIL PROBLEMA DELLE fra la storia e la letteratura "microstoria" nella contaminazione FONTI letteratura: ricostruzione di una vicenda partendo da una figura singoladel passato (es. Manzoni con il '600). Vassalli cerca una storia dimenticata a cui vuol dare dignità e giustizia e la racconta in un romanzo (mentre l'operazione fatta da Manzoni è un lavoro sulla fonte, una riapertura filologica della scrittura giudiziaria). Manzoni: - I Promessi Sposi: verosimiglianza, resa attraverso ciò che sapeva del Seicento. - Storia della colonna infame: Commento a dei passi degli atti giudiziari. Problema: come sapere quali fossero i pensieri, le aspettative, le credenze, le reali difficoltà, la vita quotidiana di persone che non hanno lasciato documenti, racconti, testimonianze? Manzoni studia da storico il Seicento e poi ricorre a un componimento "misto di storia e d'invenzione", al romanzo, che può, per suo statuto, mescolare vero e verisimile. Gli intellettuali come Pasolini ecc. non ci sono più, gli "scrittori dell'impegno" non possono più dire quelle verità.Perché nessuno più li ascolterebbe, non possono più imporsi come autorità morali.
CONCLUSIONI Nella nostra epoca è difficile denunciare seriamente, perché chi tenta di denunciare e di porsi come scrittore dell'impegno non viene preso sul serio, ma è una sorta di "gogna mediatica".
Contesto storico: Anni '70: di piombo (1969-1982): stagione di violenza politica e anniterrorismo come le Brigate Rosse colpirono carabinieri, poliziotti, organizzazioni dirigenti d'azienda, magistrati, giornalisti, politici, sindacalisti (da boom economico, anni 50-60) Italia da industrializzazione.
NEOAVANGUARDISMO: paese agricolo a industriale.
CONTESTO STORICO di una moderna economia industriale, soprattutto nell'area tra Milano, Torino e Genova dei consumi e del benessere, aumento dell'alfabetizzazione (università di massa), spopolamento, inurbamento, migrazioni di massa da sud a nord.
Italiatecnologie (TV, lavatrice...) - nuove sociali, nuova povertà, salari operai bassi, degrado delle periferie, sfruttamento operai, precariato, alienazione, sistema scolastico inadeguato, modelli culturali arretrati in Vietnam (neocolonialismo) - guerra - 1956: molti intellettuali italiani (fra cui calvino) escono dal PCI dopo essersi resi conto della violenza stalinista in Ungheria anni '70: contestazioni: fine 1966: occupazione facoltà di Sociologia (Università di Trento) - anni 1966-1967 catena, altre occupazioni 1967: la Cattolica di Milano è costretta a chiudere perché in mano agli studenti 1968: si susseguono in tutta Italia occupazioni e sgomberi - 1968: a partire dagli studenti universitari (Movimento studentesco) - richieste: giustizia sociale, meno autoritarismo, contro al neocolonialismo Lotte per il cambiamento sociale, per il riconoscimento dei diritti dei lavoratori e delle donne Contestazioni animate da
studenti e operai (ondate 1968 e 1969)
1968: tensione fra:
- Studenti neofascisti e MSI (estrema destra)
- Studenti di estrema sinistra e PCI
1968: battaglia di Valle Giulia:
- Valle Giulia: luogo dell'Università della Sapienza di Roma
- Studenti di estrema dx e di estrema sx si coalizzano contro la polizia
- intellettuali parteggiano per gli studenti contro la polizia
Partecipano anche i neofascisti, che bruciarono le auto della polizia
Pasolini scrive una poesia su Valle Giulia, chiedendosi chi sono i veri proletari a Valle Giulia, studenti o poliziotti? Pasolini: racco