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INFORMAZIONE NEL WEB

Se nel 1968 si accusava l’informazione di essere monopolizzata e filtrata dal potere e da

particolari testate e quindi di essere solo apparentemente indipendente, oggi siamo in piena

overdose dell’informazione che non è esente anche questa di manipolazione, ovvero di fake

news e post verità.

Internet ha cambiato la comunicazione. Non esistono più né tempo né spazio ma solo un

universo di flussi comunicativi e potenzialmente infiniti. Si parla ora di infosfera, cioè un

insieme di mezzi di comunicazione che contengono una mole di informazione. I giornali

cartacei, in ritardo, hanno capito che la rete era un’opportunità. All’inizio si sono limitati a

trasferire sui siti web le pagine già pubblicate ma senza aggiornamenti e messe in rete a fine

mattinata per non compromettere le vendite in edicola.

Inizialmente i redattori riproducevano in termini ipertestuali e multimediali i contenuti della

testata cartacea; dopodiché iniziarono a produrre testi propri in concorrenza con la carta

stessa. Solo in seguito vennero aperte testate giornalistiche pensate proprio per la rete.

Esperti hanno ipotizzato che con l’informazione online si debba parlare di giornalismi e non

più di giornalismo al singolare. Ovvero più tipi di giornalismo, nuovi stili di comunicazione.

L’online diventa il luogo in cui le diverse forme di giornalismo si intrecciano e si ibridano.

Il plurale giornalismi è determinato soprattutto dall’ibridazione dell’informazione proprio

attraverso l’uso di piattaforme social. Cambia anche la cosiddetta gerarchia comunicativa:

prima la comunicazione seguiva un andamento verticale (tipica dei media tradizionali),

partiva dal media (emittente) e arrivava al lettore (ricevente); oggi segue un percorso

orizzontale, ossia parte dal media e arriva ad altri media, poi al lettore e, successivamente, il

lettore stesso può diffonderla ad altri utenti ecc. Viene eliminata la rigida distinzione tra

emittente e ricevente.

Tutto ciò che si può offrire con il cartaceo può essere prodotto in digitale, mentre non è

possibile il contrario. La rete si è sostituita al giornalista in fatto di mediazione tra evento e la

sua narrazione ma spesso senza rispetto per le regole deontologiche.

La Cassazione penale in sezioni riunite ha equiparato nel 2015 la testata telematica a quella

tradizionale, facendole ricadere entrambe nel concetto di stampa. Significa che diventano

responsabili di fronte alla legge anche giornalisti che divulgano informazioni online.

Internet permette una maggiore elasticità di informazione ed economicità dei mezzi. Non ci

troviamo più di fronte a un lettore o telespettatore ma ad un utente multimediale.

A questo punto è necessario interrogarsi su quale forma dare alla notizia per essere scritta

per la versione online: una versione che non si esaurisce con il testo scritto - che resta

comunque fondamentale - ma si arricchisce di link, video e grafica cliccabile.

Anche la scrittura deve seguire precise regole (vedi scrittura SEO): i testi devono essere

strutturati in modo diverso da quelli del cartaceo tali da permettere una lettura rapida.

Essenzialità e parole chiave fondamentali nella indicizzazione, per favorire il motore di

ricerca.

Il lettore online spesso non legge ma “scorre” la notizia. Deve capire subito cosa sta

leggendo, di cosa si tratta. In un certo senso si torna alle 5W, adoperandoci di arrivare

subito al dunque. Poi dedichiamoci allo sviluppo della notizia con dettagli ed altri elementi. Si

utilizza ancora una volta la struttura della piramide invertita: prima la notizia principale, poi

lo sviluppo, i fatti secondari e le informazioni di sostegno.

Nel web le foto possono aumentare l’efficacia della notizia, possono essere ingrandite o

rimpicciolite, sono di grande effetto soprattutto se disposte in una galleria. Attenzione che

non siano troppo pesanti: possono diventare controproducenti perché rendono difficile il loro

accesso.

Mai dimenticarsi di inserire la data. Il lettore online deve sapere quando il testo è stato

scritto. Sarebbe opportuno, in caso di continui aggiornamenti, che sia inserita anche l’ora

dell’ultimo intervento.

Si parla di ipertesto in quanto il testo non ha necessariamente un inizio e una fine ma

permette di navigare all’interno, seguendo anche percorsi differenziali (link).

Per infografica si intendono disegni e schemi che sintetizzano graficamente i contenuti. I

link possono trascinare il lettore a questi grafici.

I LINK

Il link rimanda l’utente ad approfondimenti o curiosità, a testi creati dallo stesso autore o da

altri. Il contenuto della pagina linkata deve comunque essere aggiuntivo e non sostitutivo del

pezzo principale, cioè l’articolo principale deve avere senso compiuto.

I link possono essere interni, cioè riferibili ad altri servizi ma sempre della testata, o esterni,

cioè che rimandano a siti collegati alle tematiche che si stanno affrontando.

Con i link il giornalista può documentare il suo lavoro e renderlo ancor più completo e

attendibile, può cioè collegare il suo servizio ad un testo di legge, a una sentenza o ad una

versione audio/video di un’intervista integrale che lui stesso o un altro ha realizzato.

I link possono essere usati anche per trasferirsi in uno spazio dove vengono raccolti i

commenti degli utenti/lettori. Praticamente un forum: un forum sempre controllato dal

giornalista affinché non sia offensivo né diffamatorio. Il forum permette di costituire una

comunità in cui tutti gli interlocutori possono leggere i testi degli altri partecipanti.

VANTAGGI

Per quanto riguarda i vantaggi si può dire che la rete possiede istantaneità, immediatezza,

interattività ed è espandibile all’infinito per quanto riguarda i contenuti. L’immediatezza finora

era conosciuta solo dalle dirette televisive o radiofoniche. Le informazioni sul web possono

essere corredate in itinere da riferimenti, precedenti, tabelle, schede, foto, filmati e altre

curiosità.

I giornali cartacei sono rigorosamente limitati nello spazio e dai costi di produzione e

❖​ diffusione. Lo spazio in rete è praticamente infinito ma attenzione, potrebbe essere

una libertà controproducente perché se scrivi troppo il lettore ti molla. Il limite di

attenzione crolla.

La rete elimina i costi della carta, delle rotative, degli stabilimenti, della distribuzione

❖​ e di parte delle unità lavorative. Recupera risorse anche dai resi, dalle copie non

vendute in edicola. Quarant’anni fa per realizzare una pagina di un quotidiano erano

necessari da due a tre redattori. Oggi un redattore da solo deve occuparsi di 6-8

pagine. I tipografi sono spariti, gli inviati cancellati, i grafici ridotti al minimo.

Trent’anni fa per realizzare un servizio televisivo si muoveva una troupe composta da

tre persone: tecnico, cameraman e giornalista. Oggi molti servizi vengono realizzati

da un unico soggetto: il giornalista che diventa tecnico e cameraman e a volte

monta anche il servizio da solo.

Il quotidiano cartaceo è un prodotto che racconta gli eventi del giorno prima: è un

❖​ prodotto finito e immutabile fino al giorno dopo. L’edizione online può essere

continuamente aggiornata, in tempo reale.

Il giornale online può interagire subito con il lettore grazie alla posta elettronica o a

❖​ finestre aperte. Può ricevere commenti, richieste e domande. Il destinatario

dell’informazione è sempre meno soggetto passivo (prima c’erano le lettere al

direttore). Oggi molte testate online prevedono la pubblicazione degli indirizzi mail

degli stessi autori dell’articolo in modo tale da permettere ai lettori di interagire

direttamente con lui.

Il giornale ora può essere lavorato in smart working. Risparmio.

❖​ L’utente/lettore non è più geograficamente individuato perché la notizia, proprio per la

❖​ sua natura online, può essere letta in altri paesi del mondo.

Il web è multimediale, ossia può integrare diversi mezzi in uno stesso testo:

❖​ elementi di testi e grafici intrecciati con audio e video interattivi.

L’articolo postato/pubblicato resta in memoria praticamente in eterno (con

❖​ implicazioni sul diritto all’oblio), ma può anche essere aggiornato in tempo reale.

Sulla base della molteplicità delle fonti le notizie difficilmente rimarranno insabbiate,

❖​ o quantomeno sarà più difficile tenerle nascoste.

SVANTAGGI E CRITICITÀ

Esistono anche svantaggi. Internet oggi è diventato il principale mezzo di diffusione e

partecipazione ma ha determinato diversi problemi.

Sviluppo tecnologico → lo sviluppo tecnologico ha sempre preceduto la capacità di

❖​ gestire lo stesso. Arriviamo sempre prima a inventare qualcosa in più prima ancora di

capire qual è la gestione giusta di quello che abbiamo inventato.

Notizie senza volto → gli utenti spesso seguono i contenuti trascurando la

❖​ credibilità della fonte. Umberto Eco definiva le notizie senza volto quelle che

presentavano difficoltà a riconoscere il responsabile.

Tempi di verifica → spesso il tempo di verifica è inversamente proporzionale

❖​ all’esigenza di pubblicare nel più breve tempo possibile: così la notizia non solo non

è verificata, o lo è poco, ma rimbalza sui social alimentando un mondo mediatico

sempre più a rischio di manipolazione.

Tempistica → la nuova concorrenza si basa sui tempi, su chi posta il servizio per

❖​ primo. Una necessità che si scontra con i tempi dovuti di verifica. Sono stati

accorciati anche i tempi di riflessione. Chi posta per primo è il primo a risultare sul

motore di ricerca.

Libertà e rischi del web → internet da luogo di libertà della parola e

❖​ dell’informazione, affrancato dai poteri di turno e simbolo del pluralismo, rischia così

di diventare uno strumento appetibile a chi intende manipolare i fatti o condizionare

l’opinione pubblica. E tutto ciò può avvenire se l’utente multimediale non ha gli

strumenti per decodificare il messaggio.

Introiti → l’informazione online vive esclusivamente dei proventi della pubblicità a

❖​ differenza della carta stampata che può contare, seppur in minima parte ormai, sugli

incassi dalle edicole. Ma i proventi delle pubblicità possono diventare un limite e

anche un pericoloso modo di condizionare l’informazione.

Digital divide → il digital divide si può considerare una forma di discriminazione

❖​ moderna, ovvero rappresenta il divario sociale basato non sul possesso del

computer

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Scienze politiche e sociali SPS/08 Sociologia dei processi culturali e comunicativi

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher alegaggi di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Linguaggi del giornalismo e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi "Carlo Bo" di Urbino o del prof Elisei Franco.
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