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ICA (infezioni correlate all’assistenza, nocosomiali)
È un’infezione contratta dal paziente in ambito ospedaliero, e manifestata 48h dopo il ricovero o la
dimissione.
Nei Paesi industrializzati colpisce solo il 5-10% dei pazienti, nei Paesi in via di sviluppo il rischio è
20 volte maggiore. I fattori predisponenti legati alle ICA, sono: durata prolungata della degenza,
età infantile o avanzata, elevato personale sanitario che assiste il paziente, tecniche invasive
e ettuate (come cateteri, intubazioni, ferite, ustioni, protesi ortopediche), interventi chirurgici o
farmaco-resistenza.
Sono causate, principalmente da microrganismi sapro ti o del microbiota cutaneo che,
diventando opportunisti e localizzandosi in altri distretti, causano patologie nell’uomo. In
particolare, i microrganismi patogeni, riescono a sopravvivere sulla cute no a 60 minuti, per
questo è fondamentale l’utilizzo dei guanti monouso e del lavaggio frequente delle mani. Il
catetere vescicale è spesso causa di infezioni alle vie urinarie; il catetere venoso, se infetto, può
causare batteriemie, quindi endocarditi o osteomelite.
Le ICA possono insorgere per:
- contatto diretto, tra paziente-operatore o paziente-paziente
- contatto indiretto, tramite attrezzature e strumenti infetti come aghi, termometri,
fonendoscopi…
Esempio di ICA è l’infezione da Clostridium di cile, bacillo anaerobio gram+ a trasmissione orofecale. Molti soggetti l’hanno come commensale nel microbiota intestinale, ma, in quadri
patologici, il batterio può proliferare producendo tossine, che causano la diarrea. Può, inoltre,
trasformarsi in spora, resistere anche in condizioni di aerobiosi sulle super ci che possono essere
un mezzo di contagio per operatori e, di conseguenza, pazienti.
Gli screening principali da e ettuare prevedono tamponi nasali o rettali, soprattutto nel caso in cui
i pazienti debbano essere trasferiti in altri reparti a rischio (come oncologia, ematologia o chirurgia
dei trapianti).
È importante preventivare le infezioni correlate all’assistenza tramite lavaggio delle mani, l’evitare
tecniche diagnostiche invasive, mantenere pulito l’ambiente ospedaliero, ridurre le terapie se non
necessarie, vaccinare gli operatori e utilizzare i dispositivi di protezione individuale.
Ridotte infezioni correlate all’assistenza sono indice di maggiore qualità ospedaliera e minor costi
per l’azienda.
STERILIZZAZIONE E DISINFEZIONE
Rappresentano un insieme di procedure volte a ridurre o eliminare la carica di microrganismi
patogeni che possono essere causa di danno per l’uomo.
Mentre la sterilizzazione elimina batteri, virus, miceti, protozoi ed endospore (sia patogeni che
non), la disinfezione non elimina la presenza di spore quindi riduce la carica microbica (sia
patogena che non).
L’obiettivo è quello di rendere il più possibile asettico (privo di forme viventi) l’ambite ospedaliero
o i laboratori microbiologici; quindi super ci, strumenti, ferri e così via.
Dettagli
SSD
Scienze biologiche
BIO/19 Microbiologia generale
I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Aurora.twin20 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Microbiologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Palermo o del prof La Scala Agostino Ennio.